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NO ALL’ACCORPAMENTO ITIS – FASCETTI. REGIONE CHIEDA DEROGA AL MIUR E SI AVVII RIFLESSIONE COLLEGIALE

Siamo a fianco dei docenti dell’ITIS Da Vinci, per scongiurare la decisione provinciale e regionale di unire quest’ultimo alla Scuola Professionale “Fascetti” (IPSIA). La situazione deriva dalla normativa sul numero minimo di studenti, in questo caso non garantito dall’IPSIA, che prevede accorpamenti pianificati secondo un criterio troppo ragionieristico, che mette a rischio l’occupazione, e spesso va a discapito della didattica. Per questo, mentre ci auguriamo che vada a buon fine l’impugnazione dei docenti presso il TAR, continuiamo a chiedere una soluzione in due fasi: la richiesta di deroga al MIUR da parte dell’assessorato regionale e in parallelo la revisione degli accorpamenti nel rispetto di un percorso collegiale di valutazione.

Speravamo di ottenere ieri dall’aula un voto sulla nostra mozione ma è stata rinviata al 28 marzo. Nel frattempo auspichiamo che Regione e Provincia di Pisa inizino a recepirne l’indirizzo. Ricordiamo infatti che l’accorpamento andrà ad incidere su due scuole di ordine diverso, con competenze gestite da due livelli istituzionali: ministeriale per l’ITIS “Da Vinci”, regionale per la Scuola Professionale “Fascetti”. Una complessità che avrebbe preteso un percorso di analisi rigorosa prima di decidere l’accorpamento, mentre qui sembra che manchino persino i pareri dei due Collegi dei docenti e Consigli di Istituto.

IRENE GALLETTI

PUBLIACQUA SI MANGIA GAIA PER FAR PARTIRE LA FOLLIA ‘GESTORE UNICO REGIONALE’?

A pochi giorni del convegno internazionale col quale dimostreremo che la gestione pubblica del servizio idrico non è utopia a Cinque Stelle, perché già realtà efficiente in 180 città e 35 paesi del mondo, il PD ci stupisce col tempismo. Nella speranza che sia solo un’indiscrezione, ci è giunta voce di una possibile mobilitazione dei lavoratori in una società di gestione del servizio idrico, causata dall’improvvisa accelerazione del folle progetto PD di riunire tutti i gestori in un’unica società con capitale misto pubblico-privato guidata da Publiacqua.

Speravamo che fosse una farneticazione di Nardella, rimasta solo sui taccuini dei giornalisti il 4 aprile 2015, anche se siamo saliti sulle barricate quando il suo partito votava atti in tale direzione, da ultimo il Piano Regionale di Sviluppo dove tramonta l’assurda autorità unica per acqua e rifiuti, ma persiste un’ambigua “ottimizzazione delle società di gestione”. Vedremo presto se il PD ha ancora intenzione di forzare la mano sulla privatizzazione del servizio idrico, riproponendo il fallimentare modello Publiacqua a tutti i toscani.

Intanto li aspettiamo all’ennesima prova dei fatti, il voto sulla nostra mozione dove chiediamo che la Toscana si schieri contro l’approvazione del DDL sull’acqua a trazione renziana. Vedremo se il nuovo gruppo MDP produrrà una vera discontinuità su questo ulteriore tradimento della volontà popolare espressa da 27 milioni di italiani nel referendum 2011.

Di certo, a prescindere da questo, il PD sappia che i sindaci a Cinque Stelle attuali e futuri faranno di tutto per mantenere la gestione del servizio idrico in mano esclusivamente pubblica, con un controllo ulteriore da parte dei cittadini. Una linea che stiamo traducendo in una proposta di legge regionale che porteremo nei prossimi mesi all’attenzione del Consiglio.

Intanto vi aspettiamo lunedì a Roma, Auletta dei Gruppi – Camera dei Deputati, ore 14 per il convegno internazionale “Acqua pubblica e partecipata: utopia possibile”.

GIACOMO GIANNARELLI

TOSCANA ANCORA TOCCATA DA INCHIESTA SU MAFIA E RIFIUTI. ALZARE GLI ANTICORPI

Dopo la maxi inchiesta sui fanghi, silenziata dal PD regionale, la Toscana torna in causa nell’ennesima indagine che lega mafia e traffico di rifiuti. Da tempo insistiamo sul tema: dobbiamo alzare gli anticorpi e anche per questo sabato saremo a Suvignano.

L’inchiesta della Procura di Catania sulle attività della Cisma Ambiente – ricondotta dagli inquirenti a personaggi della cosca Santapaola-Ercolano – conferiva infatti rifiuti speciali anche nella nostra Regione. Se è certo l’amianto della Cisma Ambiente in quella Cava Fornace di Montignoso già oggetto di numerose azioni da parte nostra – da ultima di un’interrogazione firmata da Giacomo Giannarelli sul mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale da parte del gestore – resta legittimo il dubbio che questa azienda abbia lasciato in Toscana anche altro e altrove.

Non dimentichiamo infatti che come ricordato dalla stampa più accorta, la Cisma Ambiente è legata al caso dei 198 fusti tossici persi dalla Eurocargo Venezia davanti all’Isola di Gorgona, 71 dei quali mai ritrovati. In quel caso finirono in mare, provocando un danno inqualificabile, e la notizia divenne pubblica.

Auspichiamo che l’inchiesta escluda che una sorte meno nota abbia riguardato altri traffici di Cisma Ambiente, o da questa provenienti, sul territorio e lo spazio marino regionale.

ENRICO CANTONE

ERRARE E’ UMANO. PERSEVERARE E’ PD

“Siete totalmente incapaci di individuare le priorità e programmare. Faremo oggi molti esempi e speriamo che i cittadini stremati dalla crisi possano trovare il tempo per approfondire la vostra ennesima presa in giro. Già avete subito il taglio di 423 milioni voluto dal vostro Governo, ma siete riusciti a sprecare i 6 miliardi rimasti parlando ancora di grandi opere inutili. Su tutte una: la Stazione AV MedioEtruria. Non la vuole nessuno, persino l’AD di RFI Gentile vi ha spiegato che non ha senso farla e voi cosa fate? Perseverate riproponendola. Concedete una battuta: “errare è umano e perseverare è da PD”.

Se non siete guidati dal buon senso, dalla passione civica che cosa muove le vostre scelte? Forse dobbiamo ritenere legittimi i dubbi di chi sostiene che alcuni dei vostri finanziatori possano influenzare gli indirizzi delle vostre scelte? I grandi agenti marittimi e costruttori che hanno finanziato la campagna elettorale di Enrico Rossi hanno un peso su alcune scelte? Lo hanno i finanziatori della Fondazione Open? L’armatore Onorato e Moby stessa, cui avete dato Toremar, o Corporation America Italia srl? Sono tutte ipotesi ma viste le vostre decisioni il dubbio resta legittimo”.

GIACOMO GIANNARELLI

“Questo Piano di Sviluppo Regionale è sulla carta un documento di programmazione ma non rispetta alcun metodo di programmazione. Confonde obiettivi, risultati e indicatori. Soprattutto omette qualsiasi risultato atteso misurabile. Scrivete che tramite gli accordi di programma vi aspettate di “aumentare l’insediamento di attività produttive nelle aree di crisi”. E come lo misurate? Con “percentuali di imprese che hanno sviluppato contratti con soggetti di ricerca”. Quante imprese si chiederebbe qualsiasi cittadino? Non lo scrivete. Quindi ve ne basta una e ci siete? Se partiamo da zero, 1 è un “più 100%”.

In replica al Presidente Enrico Rossi, la Cinque Stelle ha detto “la confusione sua e della maggioranza è ben riassunta dalle sue parole. Ha dichiarato di aspettarsi pacche sulle spalle dagli agricoltori toscani, io credo che gliene arriveranno poche da quei tanti che attendono da più di un anno il saldo per il bando vinto sul Programma di Sviluppo Rurale. Se utilizzaste l’albero dei problemi come metodo di programmazione scoprireste che ad esempio per migliorare l’occupazione potreste partire dal velocizzare il saldo a chi vince i vostri bandi”.

IRENE GALLETTI

“Riuscite persino nell’impensabile: relativamente al Progetto 5 sull’Agenda digitale, per incentivare l’uso del web tra la popolazione, indicate tra gli indicatori dei risultati attesi “la percentuale di persone di 6 anni e più che useranno Internet per esprimere opinioni su temi sociali e politici attraverso siti web”. Immagino il Corecom vi taglierà le gambe a tutela dell’infanzia.

Quanto di questo PRS era nel vostro programma elettorale? Il vostro sito web Toscanacisiamo.it riporta poche proposte. Qui ne leggiamo altre e differenti. Sappiamo che questo nuovo PRS nasce dal patto di non belligeranza interno al Partito Democratico e quindi avete dovuto accontentare tutti i vostri orticelli. Ma questi cambi di programma, vi chiedo, non dovrebbero portare ad un ritorno alle urne? I toscani sono d’accordo con questo gioco delle tre carte?”

GABRIELE BIANCHI

“Questo Piano Regionale di Sviluppo è vecchio di 14 mesi. Sintomo evidentemente di un problema di governo evidente. Lo stesso che ritroviamo nel Progetto 16, con un incremento di 212 milioni su grandi infrastrutture spesso inutili sulle quali purtroppo si alimenta quella corruzione che ci costa 60/100 miliardi l’anno al sistema paese. Sono scelte pericolose: soprattutto perché nascono dal togliere il 64 %, guarda caso, che si occupa di “legalità e sicurezza”. Un piccolo e rappresentativo segnale”

ENRICO CANTONE

“Avete più che dimezzato gli interventi sulle politiche sociali. Dove sono finiti i 140 milioni del FSE destinati alla lotta alla povertà? 155 mila famiglie toscane aspettano il nostro reddito di cittadinanza”

ANDREA QUARTINI

Di seguito l’intero intervento di Giacomo Giannarelli, al Consiglio regionale del 15 marzo 2017

Presidente, colleghi.

Oggi siamo chiamati ad esprimere un parere sullo strumento orientativo delle politiche regionali, il Piano Regionale di Sviluppo. In esso sono indicate le strategie economiche, sociali, culturali, territoriali e ambientali della nostra Regione Toscana.
Questo strumento di programmazione dovrebbe orientare l’intera legislatura, o almeno quella che ne rimane, in base ad una serie di criteri quali indicatori di priorità, visione politica ed in base alle risorse disponibili.
E’ proprio su questo ultimo punto che vorrei condividere una riflessione.
Oggi per esprimere un parere compiuto si devono necessariamente tenere in considerazione gli orientamenti sovra regionali e le responsabilità politiche che ci hanno portato ad un pericoloso taglio delle risorse per i servizi pubblici ai cittadini, tagli alle pensioni, ai redditi, precarietà del mondo del lavoro, taglio dei trasferimenti di risorse dallo stato alle regioni e ai comuni; senza dimenticare che tutte queste risorse derivano dai sacrifici dei nostri cittadini che con il sudore, con il lavoro e il risparmio, contribuiscono, attraverso le tasse, ad alimentare le casse pubbliche.

Partiamo da 5 anni fa.

Nel 2012 avete sostenuto il governo del Professor Monti e la sua squadra di bocconiani, passati alla storia per la più infame riforma delle pensioni della storia del nostro Paese, meglio conosciuta come riforma Fornero: un milione di italiani a cui è stato impedito di andare in pensione e un milione di giovani italiani espulsi contemporaneamente dal mondo del lavoro e l’avevate fatta per ridurre il debito pubblico e abbiamo visto i risultati.

Negli ultimi 5 anni avete:

1) Inserito in Costituzione il fiscal compact modificando l’articolo 81 e mettendo una camicia di forza all’Italia.
2) Avete dato l’ok a trattati vergognosi che stanno o stavano per distruggere il nostro made in Italy come il TTIP, il Ceta, Il Mes China, Il trattato per le arance marocchine e per l’ingresso senza dazi dell’olio tunisino. Oltre alle inutili sanzioni alla Russia.
3) Avete importato nel nostro ordinamento direttive oscene come la Bolkestein e il Bail-in
4) E nel 2013 avete rinnovato il Regolamento di Dublino, un trattato che ci costringe a tenere su suolo italiano tutti i migranti che approdano in Italia, senza possibilità di redistribuirli in altri Paesi Europei, creando una pentola a pressione che prima o poi esploderà, a causa del business delle cooperative che vi finanziano la campagna elettorale.

Tutti i trattati sono stati approvati sotto il governo Monti dalla maggioranza PD+PDL+UDC.

Il MES e il Fiscal Compact sono stati approvati al Senato il 12/07/2012, alla Camera il 19/07/2012 e sono stati promulgati dal Presidente della Repubblica Napolitano il 23/07/2012.

Fiscal Compact, esito votazioni alla Camera dei Deputati :368 favorevoli (PD+PDL+UDC+Futuro e Libertà) e 65 contrari

MES Esito votazioni alla Camera dei Deputati:
325 favorevoli e 53 contrari.

Pareggio di Bilancio in costituzione, Esito votazioni alla Camera dei Deputati, il 30/11/2011.
464 favorevoli, incluso Lega Nord e 0 contrari. Ripeto 0 contrati.

BAIL IN, Direttiva Europea 2014/59/UE. Favorevoli sono stati:
Partito Democratico: Arlacchi, Balzani, Barbagallo, Berlinguer, Borsellino (indipendente), Caronna, Cofferati, Costa, Cozzolino, De Angelis, De Castro, Domenici, Frigo, Gualtieri, Iovine, Panzeri, Pirillo, Pittella, Prodi, Toia, Zanoni
Forza Italia: Bartolozzi, Bertot, Comi, De Martini, Gardini, Iacolino, Mastella, Rivellini, Rossi, Silvestris
NCD: Angelilli, Bonsignore, Cancian, Pallone
Fratelli d’Italia – AN: Berlato
UDC: Casini, De Mita, Rotti, Salatto
Popolari per l’Europa: Tatarella
Italia dei Valori: Rinaldi, Uggias, Vattimo
ECR: Muscardini

Gli astenuti, invece, sono gli insospettabili che si sono sempre dichiarati contrari:
Lega Nord: Fontana, Salvini, Scottà, Borghezio, Bizzotto

Queste scelte irresponsabili unite alla assenza di una legge contro la corruzione, alla assenza di una battaglia contro l’evasione fiscale all’assenza del taglio agli odiosi privilegi della politica, allo spreco di risorse pubbliche, oggi presentano il conto.
Gli effetti sono visibili a tutti.
Il Piano regionale di sviluppo ha un taglio lineare di – 400 MLN di euro. Si passa da 6,4 MLD a 6 MLD.

Ma l’aspetto ancora più grave è che, in una situazione di ristrettezza economica VOI siete totalmente incapaci di individuare le priorità. Perseverate con scelte inconcludenti come il continuo sostegno economico alle grandi opere che spesso in questa regione significano grandi inchieste della magistratura, opere incompiute, spesso sono sinonimo di spreco di tempo e di denaro pubblico e soprattutto opere che si dimostrano inutili o che partono con prescrizioni talmente restrittive da rendere, questi interventi, concretamente non realizzabili come per esempio sta accadendo con il nuovo aeroporto di Firenze.

Incapacità di definire le priorità e arroganza nel non ammettere i propri errori. Più sbagliate e peggio fate. Ricordo velocemente alcuni dei vostri fallimenti: gara TPL saltata, privatizzazione della sanità, prima regione in italia ad avere privatizzato l’acqua, fallimento nella gestione dei rifiuti, fallimento degli ATO, leggi impugnate per la loro incostituzionalità, nessuna attenzione per l’edilizia scolastica, la più grande azienda della toscana banca MPS con i suoi 23.000 lavoratori a rischio perché spolpata al suo interno dal sistema clientelare dei partiti, clamorosi ritardi sulle bonifiche dei SIN/SIR, il flop sulle grandi opere come sul sotto attraversamento di Firenze per il treno ad alta velocità dove regna il caos assoluto, l’ampliamento del Porto di Livorno, un porto oggi utilizzato solo al 65% delle sue potenzialità, con il faraonico progetto della darsena Europa e i suoi continui rinvii per la ‘manifestazione d’interesse’ dove sembra che l’interesse esita a manifestarsi, la Tirrenica in discussione da fine anni ’60 che nessuno vuole, l’ampliamento del porto di marina di Carrara osteggiato da tutti inclusi i balneari, albergatori e campeggiatori, il porto di Piombino con i suoi problemi di viabilità e logistica.

Abbiamo fatto centinaia di atti su queste opere, io personalmente ne ho protocollati molti dei più di 500 che ho presentato, e su questo tema, ma oggi vorrei soffermarmi in particolare su uno dei clamoroso errori che state compiendo, uno dei molti, e mi riferisco all’intenzione di realizzare la Stazione MedioEtruria. Caso simbolico.

Tutti esprimono perplessità, arrivano segnalazioni di criticità anche da soggetti non sospettabili di essere grillini o eco talebani o altro, come l’AD di RFI Gentile.
Scrive infatti il dott. Gentile, Amministratore Delegato di RFI, ferrovie dello stato: “L’esperienza di stazioni dedicate all’AV ha evidenziato che, a fronte di grandissimi spazi necessari, la frequentazione dei passeggeri è molto bassa, essendo limitata ai soli clienti dell’Alta Velocità” e aggiunge che “La bassa frequentazione rende non appetibile la commercializzazione dei servizi accessori che i clienti comunque si aspettano, come bar, ristoranti e giornali con l’insoddisfazione dei viaggiatori e la mancata copertura di una quota accettabile dei costi di gestione. Esempi critici sono la stazione AV di Bologna, ma anche Roma Tiburtina o Torino Porta Susa”.
E voi cosa fate? Continuate con gli errori, allora concedetemi la battuta che “ERRARE E’ UMANO E PRESERVARE E’ DA PD“.

Allora oggi vi riterremo responsabili anche di questa scelta. Responsabili di un ennesimo spreco di risorse pubbliche.
Questa scelta ci lascia perplessi.
Ma allora, se non siete guidati dal buon senso, dalla passione civica che cosa muove le vostre scelte? A chi avete venduto l’anima?
Forse dobbiamo ritenere legittimi i dubbi di chi sostiene che alcuni dei vostri finanziatori possano influenzare gli indirizzi delle vostre scelte? Chiedo.
Non riesco a capire. Chi ha finanziato le vostre campagne elettorali e le vostre fondazioni?

Se andiamo in rete troviamo delle risposte. Nel resoconto sulle spese elettorali del 2010 del governatore Enrico Rossi fra i suoi finanziatori figurarono, ad esempio, Manutencoop, la stessa Manutencoop ha ottenuto diversi appalti in affidamento diretto da quello che era Estav, Asl e Società della Salute. Oppure Cpl Concordia, coinvolta nell’inchiesta sull’affidamento dei metanodotti, ma anche affidataria di commesse sanitarie in Toscana.
Nel 2015 ritroviamo tra i finanziatori delle campagne elettorali grandi agenti marittimi e costruttori.

Chi ha finanziato la fondazione OPEN di Matteo Renzi?
tutti gli elenchi sono stati pubblicati in due libri (“L’intoccabile Matteo Renzi” e “Matteo Renzi, il prezzo del potere”), ci sono tantissime persone che hanno finanziato le società, ad esempio c’è l’armatore Onorato con 50 mila euro e la MOBY con 100 mila, c’è il finanziere Davide Serra con 175 mila euro, corporation America Italia srl con 25 mila euro, settore aeroportuale, ma anche BAT che è una società che distribuisce sigarette, la British American Tobacco, e che ha versato oltre 100 mila euro alle fondazioni, e il governo poi è dovuto intervenire con delle leggi per moderare o comunque intervenire sul settore che riguarda la BAT.

Sono tutti ipotetici conflitti d’interessi, ribadisco ipotetici, che però, grazie alla legge sulla privacy dietro la quale Renzi e altri politici che hanno le fondazioni si nascondono, non sappiamo mai, salvo appunto qualche rara inchiesta, chi c’è e chi dà i soldi, e se quelli che danno i soldi hanno poi qualcosa in cambio dal governo.

Quanto meno il dubbio è legittimo.

Ma quando finirà tutto questo?
Possiamo affermare che il 4 Dicembre 2016 è stato l’inizio della vostra fine. L’esito del referendum ha fatto emergere la totale bocciatura della riforma costituzionale voluta da RENZI BOSCHI VERDINI tendente al centralismo statale e della clausola di supremazia dello Stato rispetto alle competenze delle Regioni ed ha evidenziato che i cittadini vogliono contare ed essere protagonisti delle scelte che riguardano i propri territori.

Se questo PRS fosse sottoposto ad una votazione da parte dei cittadini sarebbe miserabilmente bocciato!

Ma oggi con l’inganno della democrazia per delega esercitate una dittatura della maggioranza, e approverete questo documento che nulla risolve delle gravi emergenze regionali.

Nessuna risposta concreta alle 155 mila famiglie che vivono sotto la soglia di povertà relativa, nessuna risposta alle aziende che chiudono ogni giorno, in Italia si stima che chiudono 2 aziende ogni ora, nessuna risposta alle PMI alle difficoltà dell’accesso al credito per le piccole medie imprese perché ancora oggi la regione toscana è una tra le poche regioni in Italia dove non è concesso alle imprese di accedere direttamente al fondo ministeriale per il microcredito nato con il taglio degli stipendi dei Parlamentari del movimento 5 stelle.

Grazie a oltre 20 milioni di stipendi restituiti dagli eletti M5S sono già state finanziate più di 4.000 imprese, generando oltre 10.000 posti di lavoro.

Noi pensiamo che l’esempio valga più di mille parole, Voi siete solamente attaccati alla poltrona ed avete terrore di affrontare le elezioni.

ALTRE REGIONI HANNO QUOTA MINIMA DI SPIAGGE LIBERE. PERCHE’ NOI NO?

Da 11 anni lo Stato consente alle Regioni di predisporre dei Piani di utilizzo delle aree del demanio marittimo, sui quali dovrebbero indicare un corretto equilibrio tra spiagge libere e aree demaniali concesse ai privati.

Diversamente da altre Regioni come Lazio, Puglia e Liguria, la Toscana si è disinteressata di questa opportunità e quindi manca una normativa regionale che fissi una quota minima di spiagge libere per la nostra Costa. La Puglia ha il 60%, il Lazio il 50%, la Liguria il 40%, noi zero, cioè ci prendiamo quanto decidono i Comuni costieri con buona pace della tutela di un equilibrio benefico tra arenile concesso ai privati e litorale libero.

Se il PD toscano si conferma disinteressato ai beni comuni, il tema è per noi cruciale. Un governo del demanio marittimo che trovi il giusto mix tra spiagge libere e proposta balneare organizzata è tra i punti della prossima Regione a Cinque Stelle. Per questo avviamo con un’interrogazione tecnica la fase di ricognizione dell’esistente: quanti chilometri di spiagge libere ci sono in Toscana e a quale quota si attestano sul totale dell’arenile fruibile e accessibile?

GABRIELE BIANCHI

REGIONE IN DEBITO CON CITTADINI DI AULLA. ROSSI LASCI PERDERE LE PASSERELLE E FACCIA LA BONIFICA

La Regione ha un debito d’onore con i cittadini di Aulla. Rossi promise in campagna elettorale una soluzione in 5 mesi per la vergona degli studenti nei container. Ne sono passati 23 e, passerelle a parte, gli studenti fanno ancora lezione tra mura di plastica e lamiera.

L’assessora Fratoni indicò dicembre 2016 come fine lavori per le nuove “elementari”, ma evidentemente il PD non riesce a rispettare nemmeno le scadenze che si dà da solo e ora apprendiamo dalla stampa che il nuovo obiettivo è un generico quanto inquietante “dopo Pasqua”. Speriamo intendano quella di quest’anno.

Il 3 febbraio ero ad Aulla per verificare lo stato di avanzamento lavori dell’edificio che ospiterà le scuole elementari e il cantiere, fermo, per la struttura che un giorno (non determinato) sarà destinata agli studenti delle scuole medie. Una situazione surreale a più di 5 anni dall’alluvione.

Se avesse avuto un minimo di dignità, ieri Rossi avrebbe presentato pubbliche scuse alla comunità di Aulla. Invece con la solita arroganza si rinvia tutto ad un Comune commissariato che ha già dichiarato negli anni la sua incapacità sulla questione.

Per questo chiediamo con la nostra proposta che sia la Regione ad effettuare la bonifica dell’area dove dovrebbe sorgere la nuova Scuola media di Aulla. Si smetta di rimpallare il problema e intervenga chi ha i fondi e la capacità tecnica per farlo.

GIACOMO GIANNARELLI

LEGALITA’ E TRASPARENZA IN TOSCANA – III° INCONTRO

Continua il nostro tour formativo e informativo sulla legalità in Toscana. La mattina del 18 marzo si terrà l’incontro formativo per portavoce m5s, seguito da una conferenza stampa sul peso di infiltrazioni mafiose e comitati d’affari nell’amministrazione pubblica del territorio regionale. A seguire i relatori terranno un convegno pubblico sui tre assi della formazione m5s: appalti-concessioni, strumenti di contrasto dell’illegalità a disposizione dei cittadini e quadro sui comitati d’affari attivi. L’evento si terrà presso il Podere della società agricola Suvignano srl, bene confiscato alla mafia.

Interverranno oltre al sottoscritto e Gabriele Bianchi, Mario Michele Giarrusso e Riccardo Manenti.

ENRICO CANTONE

 

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DISCARICA DI CASCINA DA CHIUDERE INVECE CI VOGLIONO PORTARE L’AMIANTO

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Eravamo questa mattina, insieme ai portavoce m5s di Cascina, alla discarica c.d. del “Tiro a Segno”.

La politica incapace di governare agisce di deroga in deroga. Intollerabile sempre, ancor di più quando si mettono a rischio sicurezza ambientale e salute dei cittadini. Questa discarica, a 10 anni dalla data di chiusura, avanza l’ennesima richiesta di ampliamento, tra l’altro per ospitare amianto. E la politica incapace colpisce ancora: il PD dopo aver omesso la redazione del Piano di Tutela Amianto e lasciato senza programmazione il governo della sua bonifica, permette che una discarica esaurita si elevi di altri 4 metri con materiali contenenti asbesto. Quando manca la certezza del diritto, la capacità di pianificazione, anche l’assurdo e il pericoloso diventano possibili.

Quest’area è già sotto scacco tra Teseco, Deco Industria ed effetti aerei dell’inceneritore di Ospedaletto, nonostante sia a vocazione agricola prevalente. Inoltre presenta numerose falde acquifere. Di certo non è requisito soddisfacente il fatto che sia lontana dai centri abitati, per permettere questo ampliamento. Cercheremo in ogni sede di contrastarlo.

GIACOMO GIANNARELLI
IRENE GALLETTI

A livello comunale avevamo presentato un atto di tutela, ancora non calendarizzato dalla maggioranza leghista. Non ci fermeremo e lo integreremo con una proposta sul registro tumori. Dopo lo spegnimento dell’unica centralina territoriale in grado di monitorare almeno l’inquinamento aereo riteniamo necessario alzare i livelli di guardia sul tema della salute pubblica. Argomento che evidentemente ad oggi interessa solo noi, visto il silenzio dell’amministrazione Ceccardi.

CLAUDIO LOCONSOLE e DAVID BARONTINI

OGNI TRE NUOVI ALLOGGI, DUE VENDITE DEI VECCHI. PD PUNTA A SVENDITA SENZA RISOLVERE DRAMMA 97% FAMIGLIE

Disagio_Abitativo

Il Movimento 5 Stelle è unica forza in Consiglio regionale a presentare una proposta sulle politiche abitative alternativa al Partito Democratico. Domani il voto in aula.

Per l’ennesima volta chi crea i problemi si dimostra incapace di risolverli. Il PD punta su alienazioni e riduzione degli organismi di governo, ma qui serve un approccio nuovo fondato su basi scientifiche. La governance non si può improvvisare e calare dall’alto come fa il PD, ma deve nascere da un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti sulle politiche per la casa: Comuni, società di gestione, università, Osservatorio politiche abitative, associazioni inquilini e altri coinvolti. Appurate le necessità si procede ad una valutazione delle azioni risolutive, altrimenti rivedere la governance è uno specchietto per le allodole. Qui mancano alloggi e risorse, giusto quei problemi che il PD omette di affrontare in modo serio. La Regione ci ascolti e preveda almeno 17 milioni l’anno per dieci anni sulle politiche abitative come restituzione del maltolto nel 2012 per sopperire al buco TPL.

Chiediamo di introdurre un principio semplice: prima di vendere il patrimonio esistente è necessario realizzare il nuovo, con criterio 2/3. Quando realizzi tre nuovi alloggi, puoi venderne due vecchi. Altrimenti qui si svende il patrimonio mentre è proprio quel che manca, quando il 97% delle famiglie bisognose e richiedenti continuano a restare senza casa.

Oltre alla proposta 2/3 e al tavolo tecnico, chiediamo alla Regione di prevedere contratti tipo per omogeneizzare gli standard tra le aziende ERP. Si conceda a Comuni e queste ultime una percentuale delle entrate derivanti da canoni e alienazioni che possono trattenere per garantire quella manutenzione ordinaria e straordinaria che è doverosa quando l’80% degli immobili ha più di 40 anni.

Chiediamo poi di evitare l’incredibile scivolone del Partito Democratico a danno dei cittadini che vivono o provengono da paesi dove esiste il catasto. Infatti il PD ha previsto di inserire come barriera per la richiesta della casa popolare l’eventuale possidenza di beni immobili ubicati in Italia o all’estero (valutati più di 25mila euro). Così la famiglia proveniente da un paese dove non esiste il catasto potrà passare avanti a quella che magari è in disagio abitativo ma si ritrova in lascito dal nonno defunto un rudere in montagna.

Infine vogliamo fermare l’assurdo cortocircuito del canone sociale, ovvero il contributo minimo chiesto a chi vive in casa popolare in condizione di povertà assoluta. In passato era pari a 12,50 euro ma il Partito Democratico lo elevò a 40 euro sostenendo che le spese di gestione erano superiori a quel canone minimo, quindi in soldoni che per realizzare e spedire il bollettino spendevano più di quei 12,50 euro. Appurato che questa fascia di inquilini è quella dove si registra la maggiore evasione, perché queste persone se prima non riuscivano a pagare 12 euro oggi ancor meno possono pagarne quattro volte tanto, proponiamo di usare logica e buon senso: azzeriamo il canone sociale. Almeno fino all’introduzione del reddito di cittadinanza.

ANDREA QUARTINI

TRASPARENZA SU ‘VERSILIA YACHTING RENDEZ VOUS’

Dall’11 al 14 maggio Viareggio ospiterà il ‘Versilia Yachting Rendez Vous’, evento espostivo internazionale della nautica toscana. Un momento importante, per consolidare l’ottima reputazione e posizione di mercato della nautica toscana, sul quale chiediamo alla Regione massima trasparenza e attenzione.

Serve chiarezza sia sui costi di questa iniziativa, sia sulla ripartizione dei finanziatori. Ci chiediamo ad esempio in che modo il Comune di Viareggio possa contribuire finanziariamente all’evento visto il suo stato di dissesto.

Ma quanto più ci preoccupa è la scelta di Navigo, consorzio promotore dell’iniziativa, di affidare una buona parte dell’organizzazione di questo evento a Fiera di Milano. Quest’ultima è infatti in amministrazione giudiziaria su input della Procura di Milano per un’inchiesta relativa a possibili infiltrazioni mafiose nella sua organizzazione e supposte tangenti. Il tutto avveniva anche per tramite di una controllata, commissariata a seguito dell’inchiesta.

Davanti a questa premessa e all’importanza strategica di “Versilia Yachting Rendez Vous’, chiediamo alla giunta PD se può porsi come garante della piena trasparenza dell’evento e di una sua gestione impeccabile sul piano economico e finanziaria.

IRENE GALLETTI