Il mutuo di 100 milioni che Casa SpA doveva sottoscrivere con la BEI per finanziare l’edilizia popolare regionale è saltato. A questo punto Rossi e Ceccarelli dicano a noi e soprattutto alle decine di migliaia di cittadini in attesa della casa popolare come intendono garantire il finanziamento dei 1300 progetti di edilizia residenziale pubblica, annunciati ad agosto. In particolare di quelli che – con eccessivo ottimismo – avevano persino fatto partire su Livorno e Pisa e adesso potrebbero subire uno stop drammatico.

A Pisa, in S.Ermete, la situazione era già a dir poco esplosiva e la mancata realizzazione di 43 nuovi alloggi in via Fabriano e 14 alloggi in Via Bernini potrebbe sfociare in un caos ingestibile. Stesso discorso per i 24 alloggi a canone sostenibile, 18 alloggi ERP e 36 alloggi di edilizia convenzionata a Livorno. In totale tra Pisa e Livorno 19.965.650 euro di spese previste.

Ma senza i 100 milioni della BEI a soffrire non saranno solo i cittadini di Livorno e Pisa in attesa di una casa popolare. Basti pensare che delle 25.974 domande presentate in tutta la Toscana, solo 854 sono andate a buon fine. Un dramma civile e sociale cui l’intero onere di gestione del disagio relativo è purtroppo scaricato sui Comuni lasciati soli a combattere l’emergenza abitativa.

È importante infatti rileggere la storia dell’impegno regionale sul tema: nel 2011 furono tolti 170 milioni dal fondo per l’edilizia popolare, destinandoli al Trasporto Pubblico Locale perché su questo il governo aveva azzerato i contributi. Parliamo della metà esatta di questo fondo. Una metà che in cinque anni Rossi e le sue giunte PD non sono mai stati in grado di ripristinare.

Poi l’anno scorso l’assessore Ceccarelli arrivò a mettere nero su bianco il 2 agosto 2016 l’esistenza di “impegni certi per 100 milioni di euro per la realizzazione di 1.300 alloggi nei prossimi tre anni”. Dichiarò in quell’occasione la volontà – poi tradotta in due delibere (667/2016 e 690/2016) – di “anticipare l’inizio di alcuni interventi nelle situazioni a più alta densità, di più alta criticità come Pisa e come Livorno, avendo già autorizzato in ambedue i casi lo sblocco di 3 ML di euro per partire con il primo lotto, sia a Sant’Ermete sia in via Garibaldi a Livorno”.

A copertura di tutto questo proprio i 100 milioni di mutuo BEI, ora sfumato. Ci aspettiamo che Rossi trovi lo stesso importo in altre forme, iniziando col tagliare i fondi per le grandi opere, secondarie davanti a questa emergenza.

ANDREA QUARTINI

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