Da 11 anni lo Stato consente alle Regioni di predisporre dei Piani di utilizzo delle aree del demanio marittimo, sui quali dovrebbero indicare un corretto equilibrio tra spiagge libere e aree demaniali concesse ai privati.

Diversamente da altre Regioni come Lazio, Puglia e Liguria, la Toscana si è disinteressata di questa opportunità e quindi manca una normativa regionale che fissi una quota minima di spiagge libere per la nostra Costa. La Puglia ha il 60%, il Lazio il 50%, la Liguria il 40%, noi zero, cioè ci prendiamo quanto decidono i Comuni costieri con buona pace della tutela di un equilibrio benefico tra arenile concesso ai privati e litorale libero.

Se il PD toscano si conferma disinteressato ai beni comuni, il tema è per noi cruciale. Un governo del demanio marittimo che trovi il giusto mix tra spiagge libere e proposta balneare organizzata è tra i punti della prossima Regione a Cinque Stelle. Per questo avviamo con un’interrogazione tecnica la fase di ricognizione dell’esistente: quanti chilometri di spiagge libere ci sono in Toscana e a quale quota si attestano sul totale dell’arenile fruibile e accessibile?

GABRIELE BIANCHI