FANGHI TOSSICI “DAL PD SOLITO FUMO NEGLI OCCHI. NOSTRE PROPOSTE A TUTELA DEI CITTADINI, INTOLLERABILE LORO NO”

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Bocciata la proposta di risoluzione del Movimento 5 Stelle sul caso spandimenti di fanghi e incenerimento degli scarti del pulper oggetto della maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’atto M5S chiedeva di “costituirsi parte civile nel processo in corso”, “promuovere un formale incontro tra istituzioni regionali e commissione parlamentare ecomafie”, “prevedere una indagine epidemiologica dei terreni oggetto di spandimento fanghi negli ultimi dieci anni”, “predisporre, una volta acquisiti i dati, un progetto di bonifica finanziata attraverso risorse derivanti dalla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”, nonché “indire tempestivamente una seduta della commissione consiliare competente per audire gli operatori agricoli e allevatori danneggiati dagli sversamenti di sostanze tossiche, rappresentati dei tartufai, associazioni di categoria agricole”.

“Dal PD è arrivato il solito fumo negli occhi dei cittadini su una vicenda grave: proporre di aumentare i controlli ARPAT mentre si manda via la Presidente Sargentini e l’organismo è in grave difficoltà significa al minimo essere ipocriti. Allo stesso tempo ricondurre il tutto ad un problema di aggiornamento normativo è un’offesa all’inchiesta della DDA condotta con Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza. Se era solo un problema di norme non aggiornate, perché si è mossa l’antimafia?”.

“E’ intollerabile il no del PD alle nostre richieste a tutela dei cittadini. Non avranno una Regione costituita parte civile nel processo, perché la giunta PD non si sente parte lesa. Il rifiuto poi a prevedere un’indagine epidemiologica dei terreni oggetto degli sversamenti nega il diritto dei cittadini ad avere un monitoraggio del danno sanitario subìto. Infine dire no alla necessità di bonifica e ad audire in commissione le vittime principali di quanto avvenuto, cioè gli operatori agricoli e gli allevatori al pari dei rappresentanti dei tartufai, è il tentativo di far dimenticare al più presto l’ennesimo scandalo che racconta una Toscana molto diversa dal paese del bengodi descritto dal PD”.
Giacomo Giannarelli, Enrico Cantone Consigliere Portavoce alla Regione Toscana, Gabriele Bianchi, Andrea Quartini. Irene Galletti

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