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MICROCREDITO: TOGLIERE FRENO A MANO ALLA TOSCANA

Il Partito Democratico tiene la Toscana col freno a mano sul microcredito. Esiste un Fondo Ministeriale, alimentato dal taglio degli stipendi dei nostri parlamentari, che è riuscito in due anni a finanziare 4mila imprese e generare oltre 10mila posti di lavoro.

Davanti ad un’opportunità del genere Toscana, Marche e Abruzzo viaggiano a velocità ridotta per non tornare su una decisione presa 15 anni fa in Conferenza Unificata Stato Regioni che noi chiediamo di cancellare. Basta un’alzata di mano e anche in Toscana potremmo arrivare in qualche anno a numeri a quattro cifre. Le PMI toscane chiedono un accesso al microcredito rapido, senza troppi requisiti e questo esiste già. Perché non sfruttare l’occasione?

Dal 28 novembre 2002 infatti la Toscana, accompagnata allora altre tre Regioni (il Lazio si è defilato 4 anni fa), decise di limitare il suo accesso al Fondo di Garanzia dei Crediti per le PMI alle sole controgaranzie sui prodotti di Fidi Toscana e fondi regionali. Questo inserì un nuovo attore – Fidi Toscana appunto – nella filiera e aumentò burocrazia e costi di un processo altrimenti lineare: chi chiede il microcredito garantito dallo Stato presenta il suo progetto sul sito del Fondo di Garanzia, ottiene in breve la prenotazione di quanto necessita e con quella si può recare in banca per ottenere l’importo a tassi concorrenziali.

La misura nata dalla negoziazione tra noi e Fidi Toscana, ‘Microcredito Toscano’, non ha raggiunto numeri soddisfacenti perché non competitiva con altri strumenti del genere. Se non aiuta l’inevitabile, benché obiettivamente bassa, pretesa di Fidi Toscana sui crediti erogati – +0,50% al tasso di interesse applicato dalle poche banche convenzionate (ad oggi solo il gruppo Intesa San Paolo) – il problema della discrepanza tra quanto ottengono i cittadini del vicino Lazio e i nostri merita una scelta di indirizzo a favore delle nostre PMI: la Regione rinegozi l’intesa del 2002 per quanto concerne il microcredito. Salveremmo così le esigenze delle nostre PMI e l’antico amore del PD per Fidi Toscana spa.

GIACOMO GIANNARELLI

REDDITO DI CITTADINANZA IN COMMISSIONE: SE TESTO INECCEPIBILE APPROVAZIONE E’ SOLO SCELTA POLITICA

Anche grazie alla pressione dei cittadini tramite la nostra petizione è partito oggi in una seduta congiunta di Prima e Seconda Commissione l’esame della nostra proposta di legge M5S “Disposizioni regionali sul reddito di cittadinanza”.

Prendiamo atto, con soddisfazione, che il nostro testo è ineccepibile: nessun rilievo, né sulle coperture né sull’articolato. Quindi la sua approvazione è solo una scelta politica.

L’apertura del Partito Democratico indicata in Commissione oggi è positiva. Certo ci soccorre la logica nel ritenere che la loro richiesta di un testo unico da portare all’approvazione dell’aula, significhi analizzare l’unico testo agli atti, cioè il nostro. Poi sulla paternità rinnoviamo il concetto: a noi non interessa mettere il cappello sulla legge. Sarà il Consiglio regionale della Toscana a dotare questa Regione per prima in Italia di quel vero reddito di cittadinanza per la cui assenza l’Europa ci apostrofa con epiteti poco edificanti come ‘rogue State’.

In merito alle consultazioni, avendo già realizzato la proposta interloquendo con IRPET, siamo ovviamente favorevoli ad ascoltare la sua voce come quella dei Centri per l’Impiego che hanno un ruolo decisivo nel nostro Reddito di Cittadinanza. Ma non solo: ben vengano tutte le audizioni necessarie al confronto. Ascoltiamo tutti, salvo un principio chiaro: togliere dalla povertà assoluta 155 mila famiglie toscane è una priorità. E questa legge è la strada primaria per raggiungere l’obiettivo.

ANDREA QUARTINI
IRENE GALLETTI

SCIENZE INFERMIERISTICHE. AULA VOTA ALL’UNANIMITA’, MA GIUNTA NON EMANA IL BANDO

(Contestazione studentesca del 23/11/2016 )

Sono passati 90 giorni dall’approvazione in aula del testo che impegnava la Regione a ripristinare il sostegno per gli studenti iscritti al corso di laurea in scienze infermieristiche, impegnati nel tirocinio formativo all’interno degli ospedali toscani.

Purtroppo per l’ennesima volta un indirizzo votato all’unanimità dal Consiglio regionale è di fatto disatteso dalla giunta PD, secondo un modus operandi che da tempo chiediamo di rendere illegittimo tramite una modifica del Regolamento Interno. Modifica che, guarda caso, il Partito Democratico continua a non voler discutere.

Il problema non è banale né circoscritto a questi studenti universitari. Come noto da tempo, infatti, nella nostra Regione c’è una carenza di personale infermieristico laureato. La Regione cercò di incentivare le nuove iscrizioni con dei rimborsi e ottenne dei risultati confortanti. Purtroppo però da due anni questa forma di sostegno economico è venuta a mancare, con relativa beffa per chi su questi contava. A questo punto vogliamo sapere quando PD e palindromo hanno intenzione di soddisfare l’impegno votato dal Consiglio regionale, emanando l’apposito bando.

IRENE GALLETTI

DIGA MONTEDOGLIO: 7 ANNI DI ANNUNCI, MA MURO ANCORA GIU’

“Abbiamo acceso un faro regionale sullo stato delle 47 dighe toscane e oggi da questa visita alla Diga di Montedoglio emerge la consueta patologia con la quale i partiti, PD in testa, affrontano i problemi dei cittadini: nel 2010 crollarono 60 metri di muro e dopo 7 anni di annunci il muro è ancora giù. Un anno fa l’ultimo sintomo dell’annuncite l’ebbe Enrico Rossi che parlò di una soluzione in 30 giorni. Ne sono passati 270 è ancora nulla è stato fatto.

Esiste un progetto esecutivo, ma manca l’autorizzazione della Direzione Nazionale Dighe, e soprattutto non bastano i 300mila euro paventati in passato da Rossi. Serviranno tra i 6 e gli 8 milioni di euro, ad oggi non stanziati a livello nazionale. Questo è il modo col quale il PD tratta due grandi problemi riassunti nello stallo Montedoglio: quello paesaggistico, perché con 60 metri di muro crollato si svaluta un’area di pregio utilizzabile a fini turistici e sportivi, e soprattutto la sicurezza idrica. Da 7 anni mancano infatti all’appello 30 mila metri cubi d’acqua, esponendo a rischio i cittadini di questo territorio”.

GIACOMO GIANNARELLI

“Abbiamo chiesto con un’interrogazione al Ministero delle Infrastrutture il perché dei ritardi accumulati dal Ministero alle infrastrutture negli ultimi 7 anni. Speriamo di aver riportato alla luce un’esigenza urgente per un territorio vasto: la Diga di Montedoglio serve infatti Valtiberina, Valdichiana ma anche l’Umbria. Un’opera fondamentale e strategica, anche per lo sviluppo agricolo, che ci sorprende sia rimasta dimenticata da 7 anni. Giustamente la nostra consigliera comunali M5S, Catia Giorni, ha sollecitato l’attenzione di tutti i livelli istituzionali per una risoluzione urgente”.

CHIARA GAGNARLI

“Questa è una situazione che preoccupa molto i cittadini della Valtiberina a fronte di promesse di intervento non è stato fatto niente. Ci sentiamo isolati e il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia portato la questione in Parlamento e in Consiglio Regionale crediamo possa superare per importanza la visita in Regione del solo Sindaco di San Sepolcro senza alcun sostegno ulteriore. Aspettiamo soluzioni in tempi brevi, perché la Diga di Montedoglio è una risorsa e non dev’essere più percepita come un problema, come purtroppo ed inevitabilmente oggi accade”

CATIA GIORNI

CONSULTAZIONE ONLINE TRA GIOVANI PER RILANCIO SUVIGNANO

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Sabato abbiamo affittato uno spazio dell’azienda agricola di Suvignano per il nostro terzo incontro formativo ‘Trasparenza e Comitati d’affari nelle Pubbliche Amministrazioni’. Nello spirito della legge sui beni confiscati alla mafia riteniamo doveroso che, dopo 20 anni di gestione giudiziaria Seminara, il progetto di rilancio di questa tenuta da oltre 700 ettari – la più vasta proprietà confiscata alla mafia in Italia – passi dai giovani del territorio. Si attivi un percorso partecipativo, con consultazione online relativa tra gli under 26 dei territori coinvolti – su tutti Monteroni d’Arbia e Murlo, ma anche il resto della Provincia di Siena – e la politica si affidi a questi per dare un futuro a Suvignano.

Il 5 luglio scorso la Regione Toscana ha approvato lo schema di protocollo di intesa con Ministero dell’Agricoltura, Regione e i due Comuni toccati dalla tenuta, Monteroni d’Arbia e Murlo, per l’assegnazione e la gestione dell’azienda agricola di Suvignano. Un primo passo per superare la gestione commissariale cui serve un indirizzo chiaro, ad oggi delegato ai due municipi.

A nostro parere il rilancio di un bene sottratto a Vincenzo Piazza, imprenditore palermitano aderente alla Cosca dell’Uditore strettamente legata al mafioso corleonese Bernardo Provenzano al punto da esserne suo prestanome per molti anni fino a riciclare i denari delle sue attività illecite nelle proprie 46 proprietà poi confiscate, deve passare dallo spirito di emancipazione dei giovani che in quel territorio soffrono un’intollerabile 30,8% di disoccupazione.

ENRICO CANTONE

SPORT. VINCITORI CO-FINANZIAMENTO 2015, UFFICIALIZZATI A FINE 2016

Chi gestisce impianti sportivi sa quanto i politici finiscano più sugli spalti che nelle aule istituzionali a votare atti di sostegno reale.

Dopo l’esautorazione delle Province e lo stallo dell’Istituto per il Credito Sportivo, l’unica fonte di aiuto resta il Piano Regionale dello Sport che sulla carta resiste in deroga da due anni. Diciamo ‘sulla carta’ perché nei fatti chi aveva presentato richiesta per il 2015 ha saputo di aver vinto il co-finanziamento regionale solo a fine 2016 e oggi si chiede giustamente quando riceverà questi soldi pubblici. Ennesimo esempio di quella gestione inefficiente della pesante macchina burocratico-amministrativa regionale che il PD dimostra ancora una volta di non saper governare nell’interesse dei cittadini.

Appurato che il Piano regionale prevedeva 700mila euro l’anno per tutta la Toscana e che, a quanto pare, questi fondi viaggiano con 2 anni di ritardo ci chiediamo se per il futuro queste risorse ci siano ancora. Altrimenti sarebbe meglio non raccogliere le domande dei gestori degli impianti ed evitargli almeno tempo e spese burocratiche. Viceversa se il Pd intende tenere in vita questa via di sostegno, auspichiamo ci renda noto quanto del bilancio regionale vi destina e soprattutto che si smetta di illudere chi fa richiesta, fornendo risposte con un anno di ritardo.

ANDREA QUARTINI

ERP. 25MILA FAMIGLIE IN ATTESA E CONSIGLIERI PD-MDP SE NE LAVANO LE MANI

Bocciato il nostro atto di indirizzo sulle politiche abitative. Passa la linea PD, con integrazione della Lega Nord, cui ci siamo opposti.

Abbiamo 25mila famiglie richiedenti senza una casa che gli spetterebbe per diritto, solo il 3,3% delle domande soddisfatte e i consiglieri PD-MPD si permettono di lavarsene le mani. Avanti con le linee della giunta – tutta governance e niente fondi certi, come invece chiedevamo noi – e soprattutto via libera per la svendita del patrimonio esistente. Chiedevamo un principio di buon senso: ogni tre nuovi alloggi realizzati e consegnati, ne mettiamo sul mercato due. Se mancano gli alloggi per soddisfare il 96,7% delle richieste che senso ha svendere quelli esistenti?

E’ assurda anche questa ossessione del PD per la governance. Siamo al livello che manca il pane e loro ragionano di quante tavolate fare. Ne potete fare anche meno delle attuali ma sempre il pane mancherà. Per l’ennesima volta chi crea i problemi si rivela incapace di risolverli. Serve un approccio nuovo fondato su basi scientifiche, anche sulla governance. Proponevamo per questo un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti sulle politiche per la casa: Comuni, società di gestione, università, Osservatorio politiche abitative, associazioni inquilini. Emerse le criticità si poteva procedere ad una valutazione delle azioni risolutive. E tra le criticità difficile che non ci finisse il maltolto del 2012, quando la Regione distrasse più di 100 milioni dalle politiche abitative per chiudere il buco TPL.

E’ intollerabile infine questo persistere di indeterminazione: chiedevamo un fondo certo, annuale, destinato alle politiche abitative. Per noi doveva avere almeno 17 milioni, ma se il PD pensava meno potevamo ragionare di cifre. Invece no: hanno preferito continuare con questo gioco dell’incertezza. Salta il mutuo BEI, loro dicono che metteranno le risorse, ma non dicono né quante né quando né per cosa. Continuiamo a leggere rassicurazioni lato stampa ma noi vogliamo certezze. Come sull’immobile di Via Pisacane a Massa, per il quale l’assessorato regionale si è affrettato a citare soluzioni certe. In risposta alla nostra interrogazione vorremmo anche sapere quanto e quando. Perché la fiducia nelle parole di un politico PD, palindromi inclusi, è pari allo zero.

ANDREA QUARTINI

DISCARICA ‘TURIMAR’, TUTTO A POSTO … PER ESTATE 2018

Il Partito Democratico parla tanto di sviluppo della Costa ma a Massa si tiene cento metri di litorale interdetto a turisti e residenti per una discarica a cielo aperto.

Abbiamo chiesto conto alla giunta regionale della rimozione del terrapieno di rifiuti davanti all’ex colonia Torino, che ci ha risposto pochi giorni fa. Se tutto va bene, rivedremo un telo di mare steso non prima dell’estate 2018.

Domani mattina sarò lì con Luana Mencarelli, portavoce M5S Massa e proveremo a spiegare a stampa e presenti perché si può e deve far di più e prima.

SOPRALLUOGO ALLA DIGA MONTEDOGLIO

Lunedì 20 marzo sarò insieme a Chiara Gagnarli e Catia Giorni alla diga di Montedoglio. Ci guiderà nella visita per monitorare lo stato della struttura e le sue criticità il Direttore dell’EAUT Fabio Lunardi .

La sicurezza delle 47 dighe toscane è un tema importante. Un mese e mezzo fa ho presentato un’interrogazione per conoscere il grado di resistenza di queste strutture in caso di scossa tellurica.
GIACOMO GIANNARELLI

Lo avevamo detto in campagna elettorale e lo stiamo attuando, come da modus operandi M5S. Per noi è prioritario non dimenticare le problematiche della Diga e quel 29 dicembre 2010 in cui una parte del muro scolmatore cadde provocando la fuoriuscita di una notevole massa d’acqua. Vogliamo sincerarci delle condizioni attuali in cui versa la struttura e capire cosa è stato fatto finora e cosa è necessario fare. Perché da cittadini ci sembra che al netto delle tante promesse, niente sia avvenuto.
CATIA GIORNI

SOS EDILIZIA SCOLASTICA FA TAPPA A PORTOFERRAIO

Prosegue il nostro tour “SOS EDILIZIA SCOLASTICA” con la tappa elbana. Visiteremo due strutture dell’Istituto “Alberghiero” Raffaello Foresi di Portoferraio.

Ieri il PD ha approvato il Piano Regionale di Sviluppo dove indica zero euro per l’edilizia scolastica. Conduciamo una battaglia su questo da quando siamo entrati in Consiglio, perché alla base di ogni sviluppo serio di un paese c’è la tutela di un bene primario irrinunciabile: il diritto allo studio, in sicurezza.

Il 40% delle scuole toscane non ha il certificato di agibilità e il 60% non rispetta la normativa antisismica. L’89% delle richieste di intervento avanzate dai dirigenti scolastici non sono coperte dallo Stato e qualcuno in Regione vuol continuare a girarsi dall’altra parte.

GIACOMO GIANNARELLI
ENRICO CANTONE