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Carta di Avviso Pubblico, Irene Galletti (M5S): “Noi abbiamo sottoscritto il Codice etico. Gli altri eletti quando lo faranno?”

“In un momento in cui mafia e corruzione rappresentano una minaccia attuale per le istituzioni toscane, appellarsi al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura non basta. Serve una più incisiva azione di prevenzione da parte della Regione e del Consiglio Regionale e maggiori garanzie di etica e trasparenza da parte di chi svolge una funzione pubblica rilevante, per questo ho preparato una mozione per impegnare la Giunta a promuovere la sottoscrizione della Carta di Avviso Pubblico da parte di tutti i consiglieri eletti e della Giunta regionale attualmente in carica.”

“La Carta di avviso Pubblico è il codice etico comportamentale rivolto a chi svolge un ruolo istituzionale e che indica concretamente come un buon amministratore della cosa pubblica può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione.”

 

“Io e Silvia Noferi, per inciso, abbiamo già aderito al Codice etico perché riteniamo che non serva un obbligo formale per fare la cosa giusta. Gli altri quando lo faranno?”

Lo scrive su Facebook la Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Toscana Irene Galletti.

Ricciardi e Galletti (M5S): Prato – Diritti e sicurezza sul lavoro sono temi prioritari. Diventino questione nazionale.

A Prato si apre un ennesimo fronte caldo sul tema del lavoro: mentre il caso Texprint ancora non trova via d’uscita, in queste ore si accendono le proteste alla Top Line, dove gli operai denunciano sfruttamento e temono una imminente delocalizzazione. “Nel mese di aprile, dopo aver ascoltato gli operai della Texprint, è stato chiaro che il problema del lavoro a Prato non è una questione riconducibile a singole aziende, ma ad un intero sistema di concatenazioni tra terzisti e grandi marchi, che spesso mette in crisi la garanzia minima di rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. E questo, insieme alla sicurezza sul lavoro, deve diventare prioritario. Prato non è più ascrivibile a un caso locale, ma nazionale. E come tale deve essere affrontato a tutti i livelli istituzionali”. Commenta così il vice capogruppo 5 Stelle alla Camera, il Deputato Riccardo Ricciardi, che negli scorsi mesi si è recato personalmente al presidio dell’azienda Texprint per ascoltare le ragioni dei lavoratori in sciopero e fare un quadro della situazione con alcuni sindacati che ben conoscono il distretto tessile più importante d’Europa.

“Questa ennesima denuncia, sommata ai tanti casi di sfruttamento e agli incidenti sul lavoro che si verificano a cadenza continua distretto tessile di Prato, sottolinea una situazione che da tempo è fuori controllo e sulla quale bisogna intervenire con determinazione” aggiunge la consigliera regionale Irene Galletti. “Serve un salto di qualità nella lotta contro il lavoro nero, lo sfruttamento dei lavoratori e le aziende clandestine, ma senza una reale volontà politica di stroncare questi fenomeni continueremo a indignarci per ogni caso che emergerà nelle cronache.
Ho presentato una specifica mozione a maggio in Consiglio regionale e lo chiedo di nuovo pubblicamente anche al ministro Andrea Orlando, che di recente è stato in Toscana per la tragica scomparsa di Luana D’Orazio: convochi un tavolo speciale al Ministero per individuare e mettere in pratica un modello adeguato di contrasto a un’illegalità che a Prato si muove su cifre impressionanti. Non bisogna temere di colpire gli imprenditori disonesti né esitare a tutelare il lavoratore, italiano o immigrato: i diritti non hanno passaporto.”

“Ancora una volta dalle parole dei lavoratori emerge un quadro inquietante: salari bassissimi e delocalizzazione impianti. Il M5S lotta da sempre per il salario minimo che metterà la parola fine allo sfruttamento dei lavoratori. Stiamo ancora attendendo risposte dal Sindaco Biffoni in merito alla vicenda Texprint, una delle tante storie opache del nostro territorio. Intanto, come sempre, restiamo vicini ai lavoratori che denunciano sfruttamento e illegalità” commentano infine i consiglieri comunali Carmine Maioriello e Silvia La Vita.

Legge sui tagli boschivi, Galletti (M5S): “Noi contrari. Segnaleremo la deregulation bipartisan al Governo”

“Non appena la proposta di legge al Parlamento per la semplificazione, o meglio la deregulation, sui tagli boschivi sarà approvata dal Consiglio regionale, invieremo immediatamente una nota di segnalazione al Governo prima che inizi a incardinarla all’interno delle Commissioni parlamentari di competenza. Questo perché anche a Roma si abbia consapevolezza dell’indirizzo di entrambe le coalizioni toscane, centrosinistra e destra: per entrambi boschi e foreste sono solo una risorsa da sfruttare abbattendo il maggior numero possibile di controlli insieme agli alberi, e non un bene pubblico e ambientale da tutelare. Va aperta una riflessione più ampia, se si vuole che la tutela di boschi e foreste diventi un passaggio fondamentale della transizione ecologica”.

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle a margine dei lavori della Seconda Commissione.

“Una simile modifica a livello nazionale – attacca Galletti – aumenterebbe enormemente il livello di esposizione al rischio di beni di inestimabile valore ambientale e paesaggistico, senza contare le dimensioni che potrebbe assumere in alcune regioni storicamente meno sensibili alla materia. Si parla di 360 aree vincolate solo in Toscana”.

“Il PD ha dovuto invece abbandonare la proposta di legge regionale analoga di fronte all’evidenza dell’ennesima illegittimità a cui andavano incontro: il decreto Semplificazioni infatti al comma 3 dell’articolo 36 ribadisce quello che la razionalità già dovrebbe suggerire, cioè che al massimo si possa ricorrere a una procedura semplificata per le autorizzazioni ai tagli boschivi, non certo a una cancellazione delle stesse” chiosa la pentastellata. “Per la maggioranza che governa la Regione purtroppo il paesaggio e le sue ricchezze ambientali, insieme alle leggi che li tutelano, sono solo un impiccio alle attività economiche, salvo poi promuovere la verde Toscana ai turisti stranieri, come se bastasse tutelare il boschetto di cipressi di san Quirico D’Orcia per dichiararsi sostenitori dell’ambiente” puntualizza la Capogruppo M5S.

Fondazione Orizzonti d’Arte, M5S:”Protocollata l’interrogazione per chiarire se la Regione abbia assolto al suo ruolo di vigilanza e controllo”

“Un’interrogazione per chiarire se la Regione Toscana abbia esercitato correttamente il suo ruolo di vigilanza e controllo sull’amministrazione della Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi, come disposto dall’articolo 25 del Codice Civile.” Lo annuncia la Capogruppo M5S in Consiglio regionale Irene Galletti.

“Come emerso dal Consiglio Comunale monotematico del mese di marzo 2021 – spiega Galletti – la Fondazione non sembrerebbe nelle condizioni di far fronte ai propri compiti istituzionali una volta assolta la funzione di manutenzione ordinaria del Teatro Mascagni ed estinzione rateale dei debiti pregressi. Nonostante una situazione patrimoniale traballante – scrive la Capogruppo M5S -, nel 2018 la Fondazione aveva ottenuto una concessione di usufrutto trentennale del Teatro. Operazione sorprendente, che in qualche modo avrebbe dovuto allertare chi svolge il compito di vigilanza e controllo amministrativo, ovvero la Regione.”

E conclude: “Interrogheremo la Giunta al fine di conoscere gli interventi e le valutazioni effettuate dagli organi regionali, nel corso del tempo ed in prospettiva, in merito all’attività ed alla situazione economico finanziaria della Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi.” Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale.

Sulla vicenda intervengono anche Bonella Martinozzi e Bruna Cippitelli, Consigliere comunale di Chiusi che hanno segnalato la vicenda all’attenzione degli organi regionali del Movimento 5 Stelle:

“Nel corso del tempo – scrivono Martinozzi e Cippitelli – sono stati erogati numerosi contributi pubblici con l’intento di dare alla cittadinanza e al territorio un’offerta culturale corrispondente ai desideri delle associazioni e delle singole persone. Ad oggi – attaccano la pentastellate – i cittadini sono stati privati del libero utilizzo del Teatro Mascagni, stante la massa debitoria. Il Teatro che è stato dato in usufrutto alla Fondazione correlato da una perizia quanto meno fantasiosa.”

“La Regione quale ente addetto ai controlli dovrà fornire spiegazioni sulle valutazioni fatte nel corso del tempo, considerato che la situazione di crisi si è presentata già negli anni immediatamente successivi alla Costituzione della Fondazione stessa.” Concludono le consigliere comunali.

Commissione Keu, Galletti (M5S):”Audizioni di Arpat confermano la necessità di un Agenzia più forte e indipendente”

“Nei prossimi anni Arpat avrà molto da fare, soprattutto in considerazione dei soldi che arriveranno dal PNRR per finanziare molte opere, alcune delle quali meriterebbero maggior riflessione. Fatto che in un certo senso non lascia tranquilli, se pensiamo che c’è qualcuno che in Toscana – e nel resto d’Italia – vorrebbe allentare le maglie dei controlli: invece di controlli e verifiche ce ne sarà forse ancora più bisogno. Per questo sosteniamo che sia fondamentale potenziare Arpat e le sue strutture e lo abbiamo chiesto più volte in questi mesi, con mozioni e proposte di risoluzione. Sempre bocciate. Speriamo che le parole di Rubellini e Mossa Verre, che nella sostanza ricalcano le nostre proposte, possano ispirare la maggioranza a muoversi in questa direzione stavolta.”

“Infine porremo la questione del riconoscimento della centralità del ruolo delle Arpa nelle Regioni all’attenzione dei nostri rappresentanti al Governo e al Mite, affinché si possa andare in direzione di un’Agenzia ambientale più forte e indipendente.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Toscana.

Argine Gordana, Galletti (M5S): “Presentata l’interrogazione per fare chiarezza sullo scempio ambientale”

Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione per fare chiarezza sulla devastazione subita dall’alveo del torrente Gordana nel Comune di Zeri a Massa Carrara.

“In un luogo naturalisticamente rilevante – osserva Galletti – in prossimità del canyon degli Stretti di Giaredo è stato compiuto un vero e proprio scempio ambientale. <<Alberi sradicati e gettati nell’alveo del torrente. Sponda demolita e chiare impronte di una ruspa pesante>> questo è lo sconcertante spettacolo, raccontato con le parole degli attivisti di Legambiente in sopralluogo lungo il torrente Gordana per verificare l’entità dei danni. Dopo l’esposto dell’associazione ambientalista, che ha ipotizzato che potessero trattarsi di lavori preparatori per una mega-scogliera di consolidamento, e la risposta del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord che ha negato tale ipotesi, annunciando contestualmente un sopralluogo degli enti competenti in verifica dei fatti, rimane la domanda: chi può avere compiuto un disastro di tale portata nel più completo anonimato?” Si chiede la pentastellata.

“Una domanda inquietante – sottolinea la Capogruppo M5S – che richiede un rapido interessamento delle istituzioni toscane, che devono verificare se ci sia stato un coinvolgimento degli enti competenti nei fatti, se sia mancata la vigilanza e se la Regione intenda procedere al ripristino dell’area, impegnandosi a chiedere ai responsabili della devastazione _ che ci auguriamo vengano presto individuati _ un risarcimento per i danni relativi all’ecosistema nonché al rischio idrogeologico provocato.” E conclude “Tutto questo lo abbiamo chiesto nell’interrogazione scritta nr. 367 protocollata il 3 giugno, sarà nostra cura informare le associazioni ambientaliste locali, e i tanti cittadini che ci hanno contattato per denunciare l’episodio, sull’esito della risposta che riceveremo da parte della Giunta Regionale.”

Così Irene Galletti, capogruppo M5S in Consiglio regionale della Toscana.

Discarica del Limoncino, M5S: “La Regione incontrerà il Comitato entro il 15 Giugno”

Il 30 giugno scadono i termini per opporsi alla decisione del TAR che ha in parte accolto il ricorso presentato da Livrea srl, annullando di fatto il decreto regionale che sospendeva l’autorizzazione al conferimento dei rifiuti nella discarica del Limonciono a Livorno. Grazie all’interessamento del Movimento 5 Stelle, la maggioranza ha promesso di favorire entro il 15 giugno un incontro tra i rappresentanti del Comitato contro la discarica e l’Assessora all’Ambiente Monia Monni. Questo però senza ottenere alcuna garanzia che la Regione si appellerà concretamente contro la sentenza.

Lo fanno sapere in una nota stampa le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Irene Galletti e Silvia Noferi e la Capogruppo M5S in Consiglio comunale a Livorno, Stella Sorgente.


“Il Movimento 5 Stelle si schiera con i cittadini arrivati sotto il palazzo del Consiglio Regionale della Toscana per mantenere alta l’attenzione per la chiusura della discarica del Limoncino a Livorno, in una zona di rara bellezza paesaggistica resa ancora di più inadatta ad ospitare una discarica a causa della permeabilità del suolo.”


“Il Comune di Livorno – scrivono le consigliere – negli ultimi anni ha cercato in tutti i modi di annullare l’autorizzazione regionale fino a quando la Regione Toscana, in seguito ad alcune segnalazioni di ARPAT, aveva disposto il divieto di conferimento dei rifiuti fino al riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Il TAR con sentenza n.184/2020, ha in parte accolto il ricorso della società Livrea srl che gestisce la discarica, annullando il decreto regionale che sospendeva l’autorizzazione al conferimento in discarica.”


“I termini per la presentazione del ricorso al Consiglio di Stato scadranno a breve – evidenziano le pentastellate – e la Regione Toscana non ha ancora fatto sapere cosa intende fare a riguardo, per questo abbiamo presentato una mozione lo scorso 24 maggio che invita la Giunta a presentare appello contro la sentenza del Tar Toscana per sospendere gli effetti della sentenza stessa.”


“Dobbiamo però constatare che il Partito Democratico ha un atteggiamento ostruzionistico e lascia scadere i termini dei 6 mesi per la discussione di tutte le mozioni di carattere ambientale per evitare di dover prendere posizione.”


“La situazione delle discariche in Toscana sta esasperando i cittadini e le istituzioni locali; invece di chiuderle vengono ampliate senza che un nuovo Piano regionale di rifiuti venga mai adottato, di deroga in deroga o con concessioni di nuove autorizzazioni. La nostra paura – chiariscono le consigliere – è che si cerchi di creare un clima di opinione favorevole alla costruzione di nuovi inceneritori pur di chiudere le discariche, e questo sarebbe un paradosso inaccettabile.”


E concludono “Ci auguriamo che la maggioranza abbia già ben chiaro il da farsi sulla questione del Limoncino, perché il temine ultimo per appellarsi è dietro l’angolo e sentirsi dire “non abbiamo fatto in tempo” suonerebbe come una inaccettabile beffa per tutti quei cittadini livornesi che da anni si battono per la tutela della propria salute e del territorio in cui vivono.”

Aeroporti toscani, Galletti e Noferi (M5S): “Interrogazione urgente sul nuovo Piano di sviluppo per Firenze e Pisa”

“È inconcepibile che un’opera la cui compatibilità ambientale era stata subordinata a una serie di prescrizioni sproporzionate non sia stata ancora definitivamente messa in soffitta, anzi che sia ora ripresentata con delle pennellate di ecologia, come se bastassero quelle a cancellare un impatto colossale sulla Piana fiorentina.” Lo scrivono la Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Toscana, Irene Galletti e la Consigliera regionale Silvia Noferi.

“La società di gestione degli scali toscani – proseguono Galletti e Noferi nella nota – ha presentato questa mattina a Firenze la bozza preliminare del nuovo piano infrastrutturale per gli aeroporti della nostra regione: 460 milioni di euro, di cui 380 per Firenze e la rimanente parte a Pisa. Disparità che già in qualche modo sottolinea la valenza strategica dell’intervento, che probabilmente impegnerà gran parte dei soldi per la realizzazione della pista aggiuntiva. Toscana Aeroporti – precisano le pentastellate – conta di prendere il 50% dei soldi da finanziamenti pubblici, includendo nel progetto opere legate alla transizione ecologia: impianti di micro-eolico e fotovoltaico a sostegno di veicoli a mobilità elettrica per gli spostamenti dei terminal e altri interventi legati al condizionamento, alla raccolta di acque piovane ed altre opere di efficientamento energetico. E la politica toscana di governo esulta – segnalano le cinquestelle -, senza voler ammettere che l’impatto ambientale di un aeroporto è legato soprattutto all’inquinamento prodotto dagli aerei e alle opere che squasseranno il territorio con interventi profondamente impattanti. Le micro-opere di cui sopra, seppur utili e necessarie, sono una goccia nel mare. Pazienza se l’intenzione è quella di realizzare una nuova pista in una delle piane più inquinate d’Europa (sic!) e per farla si intendono utilizzare i soldi della transizione ecologica.”

Poi l’attacco alla maggioranza di Galletti e Noferi: “Speriamo soltanto che le grida di entusiasmo che si sollevano dalle fila del Partito Democratico in queste ore non silenzino la richiesta di aiuto dei tanti lavoratori dell’handling toscano, che stanno ancora aspettando di capire quale sarà il loro destino nel processo di cessione dei servizi di Toscana Aeroporti Handling a Consulta.”

E concludono: “Per quanto ci riguarda abbiamo già predisposto un’interrogazione urgente per la Giunta: vogliamo che i toscani vengano informati quanto prima su tutti i dettagli del nuovo piano infrastrutturale previsto da Toscana Aeroporti, per trasparenza e per far valere il concetto che il Consiglio regionale non è un organo vestigiale della democrazia, ma assolve ancora ad un compito sovrano decisionale.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana e Silvia Noferi, Consigliera regionale M5S.

Commissione d’inchiesta sullo scandalo delle concerie, approvato il programma delle attività. Le dichiarazioni della Capogruppo M5S Irene Galletti

“Questa nuova Commissione d’inchiesta – scrive Galletti in una nota alla stampa – potrà contare su di una solida base di partenza grazie all’ottimo lavoro svolto nella legislatura precedente dalla Commissione sulle discariche sotto sequestro e sul ciclo dei rifiuti in Toscana, presieduta dal Movimento 5 Stelle.
Tanti i documenti già a disposizione, che andranno rispolverati per verificare collegamenti o avvisaglie di quello a cui stiamo assistendo oggi, come ad esempio le audizioni di Salvatore Calleri e Renato Scalia, rispettivamente Presidente e Consigliere della Fondazione Caponnetto, che già nel novembre 2018 ci avevano raccontato del forte interessamente delle mafie per la nostra Regione. Segnali inascoltati, di cui oggi leggiamo le conseguenze sui giornali.”
“Sabato scorso – ricorda la Capogruppo M5S – ho partecipato ad un’assemblea del Comitato contro la discarica della Grillaia di Chianni (PI). Presenti oltre al locale Gruppo Zero altri comitati della provincia di Pisa, tra cui il Comitato no Keu. Tutti quanti accomunati dalla paura che il proprio territorio possa aver subito contaminazioni ambientali per le più disparate ragioni: dalla mala gestione delle discariche, allo spandimento di fanghi non trattati. E alle comprensibili richieste di rassicurazioni – osserva la pentastellata – si sono unite le perplessità – che condivido – per un Piano Rifiuti attualmente in discussione nelle private stanze della maggioranza. Piano – attacca Galletti – di cui ancora non si conoscono né i dettagli, tantomeno l’indirizzo generale proposto dai partiti di governo, per un tema così fondamentale per la questione ambientale in Toscana. Ne sapremo forse qualcosa di più quando ci chiederanno, tra qualche mese, di votare in Aula un “pacchetto” precostituito secondo i loro desiderata localistici.”
E conclude: “Spero che la neonata Commissione sappia porre anche questa problematica sul tavolo della discussione politica, perché è chiaro che al centro degli interessi della criminalità organizzata c’è anche la modalità con cui la Toscana intende gestire i propri rifiuti, soprattutto quelli industriali.”
Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Toscana.

Carta di Avviso Pubblico, Galletti (M5S):”Regione e Consiglio aderiscano al Codice etico, promuovendone la sottoscrizione anche tra province e comuni”

“In un momento in cui mafia e corruzione rappresentano una minaccia attuale per le istituzioni toscane, appellarsi al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura non basta. Serve una più incisiva azione di prevenzione da parte della Regione e del Consiglio Regionale, per questo ho preparato un atto per impegnare la Giunta a promuovere la sottoscrizione della Carta di Avviso Pubblico da parte di tutti i consiglieri eletti e della Giunta regionale attualmente in carica.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, in una nota stampa nella quale annuncia una mozione regionale per promuovere la sottoscrizioni della Carta di Avviso Pubblico, nota anche come Carta di Pisa, tra gli amministratori pubblici e gli eletti nelle istituzioni toscane.

“Lo scandalo delle concerie ha dimostrato con quanta semplicità la criminalità organizzata riesca ad insinuarsi nelle istituzioni e tra le categorie produttive della nostra regione, per cercare di legalizzare pratiche fino ad oggi perpetrate nell’illegalità. Tutta la politica regionale – incalza la Capogruppo M5S – dovrebbe avere ormai ben chiaro come un semplice emendamento, nel migliore dei casi presentato con superficialità, abbia gettato discredito sull’intera categoria, creando un clima di sfiducia tra i cittadini che ancora oggi si aspettano spiegazioni che tardano ad arrivare.” Poi l’attacco alla maggioranza “Il silenzio della politica toscana, che si trincera dietro al lavoro della magistratura per non dare le dovute giustificazioni, si configura come uno scandalo nello scandalo. “

“C’è un rapporto di fiducia da ricostruire con i toscani – scrive Galletti – , su questo non vi è dubbio, e tale rapporto può essere ricostruito assimilando in maniera strutturale nelle istituzioni i principi enunciati dalla Carta di Avviso Pubblico, nota anche come Carta di Pisa.”

Per capire meglio di cosa stiamo parlando: “Attraverso la sottoscrizione di questo Codice etico di condotta il buon amministratore, e per estensione ogni politico eletto nelle istituzioni, si assume l’onere dell’attuazione dei principi di buon andamento ed imparzialità e di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzione pubbliche, come sancito dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. La Carta di Avviso Pubblico impegna inoltre il sottoscrittore ad esercitare la funzione pubblica che gli è stata affidata con diligenza, lealtà, integrità, trasparenza, correttezza, obiettività e imparzialità, vincolandolo ad esercitare il proprio mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine dell’Amministrazione.

Per questo – spiega Galletti – ho deciso di presentare una mozione per impegnare la Regione a promuovere la sottoscrizione della Carta di Avviso Pubblico da parte di tutti i consiglieri eletti in Regione Toscana e della Giunta regionale attualmente in carica, rendendo pubbliche le adesioni ricevute in apposite pagine web del sito ufficiale del Consiglio regionale toscano e della Giunta regionale, oltre che nelle pagine personali biografiche dei singoli assessori e consiglieri. Impegno deve essere esteso anche a tutte le province ed agli enti locali toscani.”

Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle.