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ABBIAMO UN CODICE ETICO DOVE CHI SBAGLIA FA PASSO INDIETRO. GLI ALTRI NO

Oggi in aula abbiamo votato a favore della mozione sulla trasparenza, proposta da Marras e Monni (PD) com’era ovvio che fosse.

Capiamo il bisogno del Partito Democratico e del resto dei partiti di aggrapparsi alle dimissioni di Enrico per tentare l’impresa disperata di screditarci. Ma tutto è molto chiaro e lo abbiamo detto in aula: le persone sono persone, non siamo geneticamente diversi dagli altri, in quanto persone possiamo sbagliare. La differenza è il nostro codice etico dove chi sbaglia fa un passo indietro. Aspettiamo codici etici simili approvati dai partiti e crediamo sia una richiesta anche di tutti i cittadini.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA

DISCORSO DI ENRICO CANTONE (M5S) “LASCIO QUESTO SCRANNO PERCHÉ NOSTRA RIVOLUZIONE DI FATTI E NON DI PAROLE”

Grazie Presidente. Come consigliere della X° legislatura, prendo per l’ultima volta la parola in quest’aula, un luogo che ho sempre onorato con puntualità e dedizione.
Lascio questo scranno perché ritengo che la nostra rivoluzione culturale, la rivoluzione culturale del Movimento 5 Stelle, debba essere una rivoluzione di fatti e non di parole.

Ho commesso un errore, un piccolo errore che mi costerà 388 euro per essere sanato, ma chi siede qui non dovrebbe compierlo.

L’ho commesso per sufficienza, ma non è un’attenuante. L’ho commesso e basta.

L’etica pubblica che come Movimento 5 Stelle portiamo avanti non funziona come un tribunale dove qualcuno può aggrapparsi ai cavilli e alle prescrizioni per uscirne indenne.
L’etica pubblica che esigiamo dai rappresentanti istituzionali, e primi fra questi da noi stessi, ci impone una risposta sola: il passo indietro. Per questo io mi sono dimesso e vi chiedo di accettare queste dimissioni.

In questi giorni credo di aver spiegato tutti i termini del mio errore e della mia scelta.
Ho omesso di dichiarare due mie società nell’anagrafe pubblica. Per essere precisi non si tratta di due società ma di due componenti di un’unica società: sono la composizione amministrativa di una piccola azienda: una di capitali (Holding) che possiede l’altra.
L’ultimo capitale censito della Holding è 10.195 euro, questo il minimo giro di affari di cui si discorre tanto sui giornali: 10.195 euro.

Sono un imprenditore che oltre ad investire nel suo paese, nella sua città, ha investito anche in un altro paese europeo: Malta.
Da queste società non ho ricevuto dividendi, quindi nessuna tassa doveva essere versata in Italia, e dunque non ho evaso il fisco.
Il mio errore verso il consiglio e i cittadini si chiama violazione obblighi di monitoraggio (I.V.A.F.E.)., e basta, altre violazioni non ve ne sono.
Dalla mancata comunicazione alla Regione Toscana non ne è derivato alcun vantaggio lecito o illecito per l’omessa dichiarazione che viene ristabilita con una dichiarazione di aggiornamento. Ripeto : l’omissione si sana con 388 euro per l’unica mia infrazione: la violazione degli obblighi di monitoraggio (I.V.A.F.E.).

Ho già spiegato perché ho scelto Malta per questa linea di business: avevo l’idea di avviare una linea commerciale con la Libia perché sono nato a Tripoli, la mia famiglia è cresciuta in Libia e senza quanto accaduto in Libia questo business avrebbe potuto avere un buon esito. Da qui l’idea di ritornare con un progetto imprenditoriale poi rimasto fermo, per le note vicende politiche libiche.

Malta non è un paradiso fiscale, la moneta ufficiale è l’euro come in Italia. Dal 2010 non è più nella black list, l’unione europea ha tra i suoi principi fondamentali la libera prestazione di servizi e la libertà di stabilimento ed esercizio attività imprenditoriali di tutti i cittadini europei in tutti i paesi dell’unione, quindi mi sono limitato a tentare un percorso consentito, anzi, favorito dalla tanto acclamata unione europea.
Un percorso che ad oggi non mi ha dato riscontro positivo, come può succedere a chi rischia e fa impresa con i propri soldi e senza incentivi.
A volte va bene a volte va male.

Io in questi due anni di consiglio, ho cercato di dare il massimo sempre al servizio dei cittadini. L’ho fatto seguendo le linee di programma per le quali quei cittadini mi hanno mandato qui.
Ora lascio questo scranno a qualcuno che mi auguro sia coerente, senza abusarne, col mandato dei cittadini.
I cittadini hanno scelto il 31 maggio 2015 il Movimento 5 Stelle ed è giusto che qui sieda una persona del Movimento 5 Stelle e che creda nel Movimento 5 Stelle.
Ogni altra scelta sarebbe sbagliata, eticamente. La politica italiana ci ha abituato a grandi disastri etici, ma io coltivo sempre la speranza del cambiamento.
Per questo mi auguro che questo posto non resti vuoto, che il Movimento 5 Stelle continui ad avere un quinto consigliere o una quinta consigliera seduta qui a combattere per la legalità, la partecipazione, la riduzione dei costi della politica, il reddito di cittadinanza, l’economia circolare, la scelta di figure immacolate nei ruoli apicali ed ogni altra battaglia che io ho portato qui dentro.

Non sono un politico come voi, non so parlare bene, ho difficoltà ad esprimermi al meglio quando parlo senza un testo preparato e per questo sto leggendo queste parole.
Ma col mio gesto spero di avervi lasciato la mia testimonianza sulla rivoluzione che anche la Toscana deve fare: al minimo dubbio, nessun dubbio.
Chi ha sbagliato, e io l’ho fatto, non deve stare qui dentro, senza se e senza ma. I cittadini meritano il meglio e io ho cercato di darglielo, ma non è stato abbastanza. Per questo ho scelto di tornare al mio ruolo politico principale, un cittadino attivo all’interno del Movimento 5 Stelle.

ENRICO CANTONE

NON CI SONO PIÙ MEZZE STAGIONI E INFATTI LA TAV FIRENZE…

Apprendiamo dalla Comunicazione di giunta n.19 che il cantiere sottoattraversamento TAV Firenze è e resterà fermo almeno fino al prossimo autunno. Ormai siamo alle previsioni stagionali. E siccome non ci sono più le mezze stagioni prendiamo questa previsione come l’ennesima certificazione del fallimento PD su questa grande opera inutile, dannosa e dispendiosa.

La novella dello stento sulle terre e rocce da scavo si impreziosisce quindi di un nuovo capitolo: in attesa che Nodavia produca il nuovo Piano di Utilizzo delle Terre richiesto dal Ministero dell’Ambiente, ci permettiamo di insistere sulle nostre proposte da sempre sul piatto. Primo: quelle terre sono rifiuti e come tali devono essere gestite. Secondo: sul progetto del sottoattraversamento serve almeno una nuova Valutazione d’impatto ambientale. Terzo: prima si ferma il gigantesco danno erariale legato a quest’opera e prima i cittadini smetteranno di buttar soldi nella voragine.

Lo disse Raffaele Cantone in modo molto chiaro un anno fa, da noi invitato in Consiglio Regionale: “il nodo fiorentino AV è un problema tutto italiano, un caso emblematico che non ci fa onore”. A chi ci disonora con questa incapacità di governo diciamo: fermatevi e affidatevi alla scelta dei cittadini. Prima di fare un buco sotto Firenze, sfruttate l’intelligenza collettiva e avviate su qualsiasi revisione del progetto un serio e reale dibattito pubblico.

GIACOMO GIANNARELLI

FALLITA LA CASTELNUOVESE. SISTEMA TOSCANO CROLLA E SOTTO LE MACERIE RESTANO I PIÙ DEBOLI

Il sistema toscano crolla e sotto le macerie restano i più deboli. Questa è la lezione chiara di tutti gli scandali che hanno raccontato l’intreccio fallimentare tra politica e affari in questa regione, Monte dei Paschi di Siena in primis. All’elenco ora si inserisce anche la Castelnuovese, società legatasi negli anni con quel sistema dei rifiuti regionale foriero di inchieste e inefficienze: la ritroviamo nel gestore unico per ATO Sud – humus di illegalità e per questo commissariato – come nel quadro complesso dietro alle sorti di Cava Paterno. La ritroviamo anche nella virtuosa Revet spa, ancora oggi guidata da un Presidente sul cui passato incombono ombre complesse che finora il Consiglio regionale non ci ha permesso di dipanare.

Quindi anche se purtroppo non ci stupisce che col crollo di Banca Etruria e MPS possa saltare anche un’impresa di sistema come Castelnuovese, ci indigna che la parte politica responsabile di questo sistema continui ad evitare la sua messa in discussione e ogni operazione atta a prevenire le conseguenze peggiori del suo crollo.

Da luglio 50 persone resteranno senza lavoro per il fallimento Castelnuovese, ancora non sappiamo a quante migliaia di dipendenti in meno si assesterà il piano della nuova Monte Paschi di Siena (c’è chi dice 5mila)e persino la giunta regionale dichiara di ignorare quali conseguenze avrà quell’accordo sulle partecipate regionali.

In questo quadro ci sembra quantomeno inopportuno che il Consiglio regionale continui con l’atteggiamento dello struzzo e, ad esempio, insista col tardare il dibattito sulla nostra proposta di legge in materia rifiuti, una misura che almeno renderebbe quel sistema un volano economico capace di portare nuovi posti lavoro e magari riassorbire una parte delle conseguenze nefaste di queste crisi aziendali sistemiche.

Poi si tratterà anche di verificare per quali motivi Castelnuovese è diventata un’impresa di sistema. Ci siamo sempre chiesti infatti che ci faceva una cooperativa edile nel capitale di società di gestione dei rifiuti, impegnate anche nel loro trattamento. Non vorremmo mai, ma crediamo il dubbio si legittimo, che come per MPS si sia trattato di un ragionamento di sistema guidato da una certa parte politica. Ragionamento che, alla prova dei fatti, si è rivelato fallimentare nel medio periodo sia per quell’azienda, per le sue banche creditrici, per i suoi dipendenti e per i cittadini che magari – con la loro bolletta – lo andavano ingenuamente a sorreggere. Come dimostra il caso Sei Toscana.

GIACOMO GIANNARELLI

ERRORI PD SULLA PELLE DEI CITTADINI, QUI CI SI DIMETTE PER QUESTIONE SANABILE CON 388 EURO

155 mila famiglie toscane vivono in povertà assoluta, il 97% di quelle che chiedono un alloggio popolare resta senza un tetto, abbiamo territori dove si muore per tumore a causa del malgoverno pluridecennale di aree industriali inquinate, abbiamo una banca bancomat del PD che ha bruciato 50 miliardi di euro e starebbe per mandare a casa 5 mila persone e dovremmo spendere altro tempo sulle dimissioni di Enrico Cantone?
Da una parte abbiamo chi sta governando così la Toscana, con errori pagati sulla pelle da ogni cittadino, e dall’altra un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dimissionario per un errore che lo Stato fa sanare con 388 euro. Giudichino i cittadini anche alle prossime amministrative da chi si vogliono far governare.

Li invitiamo a pretendere da ogni loro rappresentante nelle istituzioni la stessa etica dimostrata nei fatti dal Movimento 5 Stelle. Come diceva Borges: “Forse l’etica è una scienza scomparsa dal mondo intero” e ” dovremo – semplicemente – inventarla un’altra volta”. Noi siamo qui per questo.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA

LEGALE RAPPRESENTANTE ASL CONDANNATO PER CONDOTTA ANTISINDACALE, QUALI LE CONSEGUENZE?

Due mesi fa il Tribunale di Arezzo ha condannato per condotta antisindacale il legale rappresentante della ASL Toscana Sud Est, Enrico Desideri. Senza entrare nel merito giuridico della vicenda – sollevata dalla AAROI Emac e riguardante la mancata comunicazione dei contingenti minimi di personale in occasione di uno sciopero degli anestesisti rianimatori datato 16 dicembre 2016 – ci soffermiamo sul punto politico: a 60 giorni di distanza dalla pronuncia del Tribunale quali conseguenze ha disposto la Regione Toscana a riguardo?

Prendiamo atto che la condanna di Desideri si aggiunge alle due arrivate nel 2016 nei confronti di ASL Toscana Centro, sempre per lo stesso problema. A questo punto crediamo doveroso un dibattito politico sul tema del rispetto delle regole e del diritto di sciopero dei lavoratori sanitari che a quanto pare negli ultimi anni due macro Aziende Sanitarie guidate da figure di nomina PD-MdP non hanno rispettato.

ANDREA QUARTINI

CONSIGLIO APPROVA SOSTEGNO A STUDENTI SCIENZE INFERMIERISTICHE E CINQUE MESI DOPO IL BANDO NON C’È

(Contestazione studentesca del 23/11/2016)

A causa della carenza di infermieri la Regione ebbe la lungimiranza di stimolare l’iscrizione al corso di laurea in scienze infermieristiche con un sostegno economico. Questo subì un’interruzione improvvisa riscontrata dagli studenti nel settembre 2016, cui il Consiglio regionale reagì all’unanimità nella seduta del 21 dicembre scorso, impegnando la giunta al ripristino. Sono passati cinque mesi e il bando non è uscito. Perché?

Purtroppo la giunta ci ha spesso abituato a questo disattendere gli indirizzi del Consiglio, giustificato con formule che tentano di dissimulare quanto è di fatto una violazione dello Statuto. Anche per questo presentammo una proposta a prima firma Gabriele Bianchi per ottenere prima del voto su atti di impegno alla giunta, il suo parere tecnico preliminare. Ma finora il duo PD-MdP ha evitato di calendarizzarne la discussione. In ogni caso ci mettemmo la faccia insieme ad altri colleghi anche di quei gruppi di fronte agli studenti di scienze infermieristiche che avevano subìto quel torto, assicurando una soluzione. Adesso, almeno noi, non ci accontentiamo di un “ci abbiamo provato, sentite la giunta”. Ne è in gioco la credibilità dell’istituzione Consiglio regionale.

IRENE GALLETTI

LIVORNO CORAGGIOSA, SE BOCCIATURA TAR FONDATA SU LEGGE ALLORA VA CAMBIATA LA LEGGE

Rispettiamo la sentenza del TAR, ma quando si usa la legge per fermare il coraggio di un’amministrazione nel difendere i cittadini dal rischio ludopatia evidentemente il problema è la legge. Serve un chiarimento normativo che indichi il perimetro entro il quale i Comuni possano muoversi in sede di regolamento. Non può essere un cavillo a fermare una giusta azione di prevenzione e contenimento del danno legato all’azzardo.

Il Consiglio Regionale si è già espresso sul contrasto alla ludopatia l’anno scorso, su nostra iniziativa condivisa con le altre forze politiche, e ha un Osservatorio dedicato molto attivo. La linea è chiara: Regione e Comuni devono poter evitare che le sale slot siano vicino a luoghi sensibili come le scuole. Gli studi medici non devono essere considerati luoghi sensibili, come contestato dai giudici del Tribunale Amministrativo? Discutiamone.

L’obiettivo dev’essere chiaro: evitare che chi è più a rischio entri a contatto con il fattore di rischio. Un recente studio del CNR ha riscontrato su un campione che il 42% degli over 65 giocava d’azzardo e secondo le rilevazioni di un’indagine Auser – Gruppo Abele il 16,5% si trova in gravi difficoltà proprio a causa del gioco. Visto che gli over 65 frequentano con assiduità gli studi medici, sono numero che li rendono luoghi sensibili. Scriviamolo nella legge.

ANDREA QUARTINI

20 MILA EURO A UNIVERSITA’ DI SIENA PER GIUSTIFICARE SCELTA GIA’ FATTA? SI ATTIVI PER STUDIO SERIO: COME DARE RISPOSTA A 25MILA FAMIGLIE

Mentre il 97% delle famiglie richiedenti alloggio popolare aspetta dalla politica PD-MdP una soluzione, questo duetto partorisce l’assurdo: spendere 20mila euro per chiedere all’Università di Siena di dimostrare che ha ragione a ridurre a tre società di gestione la governance delle politiche ERP. Una scelta che definire malgoverno è poco. Stanno continuando a scherzare col fuoco. 25.974 famiglie hanno una condizione di bisogno urgente, un’emergenza abitativa che è compito della politica risolvere in via prioritaria. Affrontarla così è un insulto.

Tra l’altro il Consiglio Regionale aveva condiviso con una risoluzione, cui noi ci eravamo opposti, la “necessità” di ridurre gli undici LODE attuali e di non “andare al di sotto dei tre”. Nella delibera dove si assegna questa commessa all’Università di Siena, la decisione per i tre LODE è data come già presa. I Consiglieri regionali PD sono complici o vittime di questo atteggiamento della giunta? Battano un colpo almeno quelle figure che provengono da contesti di particolare disagio sul fronte emergenza abitativa, come Livorno, Pisa e Massa Carrara.

Rossi faccia un passo di lato e impegni quei 20mila euro, che a quanto pare gli avanzavano, nell’unico contributo serio da chiedere sul tema ad un centro di ricerca universitario: studiare una soluzione che prenda numero di alloggi presenti, numero di richieste e varie tipologie di disagio abitativo per trovare il sistema di governance migliore. La ricerca scientifica parte da quesiti chiari. Al PD – MdP interessa farsi dare ragione in carta intestata UNISI su una scelta già presa? Se la paghino. Coi soldi dei cittadini l’Università di Siena dovrebbe aiutare la politica a rispondere alla domanda: come diamo un alloggio al 97% dei richiedenti toscani che ad oggi non riusciamo a soddisfare?

ANDREA QUARTINI

QUINTO RINVIO SU DARSENA EUROPA, SIAMO STANCHI DI AVER RAGIONE

Apprendiamo dalla stampa (Il Tirreno) che il bando per Darsena Europa sarebbe giunto al quinto rinvio. Lo hanno ‘rimandato a settembre’ per evitargli la ‘bocciatura’?

Siamo un po’ stanchi di aver ragione. Avevamo previsto questo epic fail e presentammo in conseguenza una proposta per la legge di stabilità 2017: scongelare i 12,5 milioni annui stanziati in bilancio per Darsena Europa e spenderli nelle altre opere comunque previste dal Piano Regolatore Portuale e oggetto dell’accordo di programma Regione – Autorità Portuale – Comune di Livorno. I cittadini avrebbero avuto il ponte della SS244 sul Calambrone finito, l’antica storia delle vasche di colmata risolta e le loro imprese avrebbero finalmente goduto dello scavalco ferroviario con un cofinanziamento regionale elevato a 9 milioni. Purtroppo per cittadini e imprese il duo PD e “diversamente PD” Rossi disse no.

In una città con necessità di rilancio, area di crisi complessa, dove servono subito nuovi posti di lavoro, questo indirizzo avrebbe segnato uno spartiacque: smettere di inseguire e raccontare miraggi, che illudono la cittadinanza, per ottenere risultati reali e concreti nel minor tempo possibile. Un approccio serio che tra l’altro si poggia sui contributi delle migliori menti nazionali in materia di trasporti e logistica, tra i quali anche il Prof. Sergio Bologna. Abbiamo apprezzato il suo ultimo contributo editoriale “Tempesta perfetta sui mari. Il crack della finanza navale” e colto l’occasione della sua presentazione di ieri in Autorità Portuale per chiederne l’audizione in Consiglio regionale.

La Commissione Ambiente e Territorio potrà ascoltare la sua disamina del caso Hanjin, che sollevammo in aula più volte, e la sua analisi critica del modello fondato sulle portacontainer giganti a fondamento del progetto Darsena Europa. Speriamo che il professor Bologna riesca a fermare il perservare PD – MdP su questo vicolo cieco a danno dei cittadini e di quell’economia manifatturiera toscana che sarebbe spazzata via da una Livorno porta italiana dell’import quantitativo cinese.

Capiamo l’imbarazzo di questa scelta per chi ha avuto la campagna elettorale finanziata dai pro Darsena Europa. Ma nel frattempo ci risulta alcuni si siano persino allontanati dal Porto di Livorno e forse certi professionisti della politica hanno meno scuse per non tutelare l’interesse generale.

GIACOMO GIANNARELLI