QUINTO RINVIO SU DARSENA EUROPA, SIAMO STANCHI DI AVER RAGIONE

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Apprendiamo dalla stampa (Il Tirreno) che il bando per Darsena Europa sarebbe giunto al quinto rinvio. Lo hanno ‘rimandato a settembre’ per evitargli la ‘bocciatura’?

Siamo un po’ stanchi di aver ragione. Avevamo previsto questo epic fail e presentammo in conseguenza una proposta per la legge di stabilità 2017: scongelare i 12,5 milioni annui stanziati in bilancio per Darsena Europa e spenderli nelle altre opere comunque previste dal Piano Regolatore Portuale e oggetto dell’accordo di programma Regione – Autorità Portuale – Comune di Livorno. I cittadini avrebbero avuto il ponte della SS244 sul Calambrone finito, l’antica storia delle vasche di colmata risolta e le loro imprese avrebbero finalmente goduto dello scavalco ferroviario con un cofinanziamento regionale elevato a 9 milioni. Purtroppo per cittadini e imprese il duo PD e “diversamente PD” Rossi disse no.

In una città con necessità di rilancio, area di crisi complessa, dove servono subito nuovi posti di lavoro, questo indirizzo avrebbe segnato uno spartiacque: smettere di inseguire e raccontare miraggi, che illudono la cittadinanza, per ottenere risultati reali e concreti nel minor tempo possibile. Un approccio serio che tra l’altro si poggia sui contributi delle migliori menti nazionali in materia di trasporti e logistica, tra i quali anche il Prof. Sergio Bologna. Abbiamo apprezzato il suo ultimo contributo editoriale “Tempesta perfetta sui mari. Il crack della finanza navale” e colto l’occasione della sua presentazione di ieri in Autorità Portuale per chiederne l’audizione in Consiglio regionale.

La Commissione Ambiente e Territorio potrà ascoltare la sua disamina del caso Hanjin, che sollevammo in aula più volte, e la sua analisi critica del modello fondato sulle portacontainer giganti a fondamento del progetto Darsena Europa. Speriamo che il professor Bologna riesca a fermare il perservare PD – MdP su questo vicolo cieco a danno dei cittadini e di quell’economia manifatturiera toscana che sarebbe spazzata via da una Livorno porta italiana dell’import quantitativo cinese.

Capiamo l’imbarazzo di questa scelta per chi ha avuto la campagna elettorale finanziata dai pro Darsena Europa. Ma nel frattempo ci risulta alcuni si siano persino allontanati dal Porto di Livorno e forse certi professionisti della politica hanno meno scuse per non tutelare l’interesse generale.

GIACOMO GIANNARELLI