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COMUNE DI PRATO NON MOLLI SU DIGESTORE ANAEROBICO. CON NOI AL GOVERNO QUELLA SAREBBE LA STRADA

Foto di Notizie di Prato

Oggi è uscito un articolo stampa che raccontava lo scontro dentro Gilda tra l’opzione di investimento presentata dall’amministrazione pratese – un digestore anaerobico – e quella dell’inceneritore sostenuta da Consorzio Progetto Acqua e Confindustria Toscana Nord.

Il Comune di Prato non molli sul digestore anaerobico. Con noi al governo quella sarebbe l’unica strada, scelta da tempo nelle migliori esperienze di gestione dei rifiuti europee e mondiali.

I digestori anaerobici rappresentano un’impiantistica necessaria per chiudere una filiera virtuosa di gestione dei rifiuti dove solo una piccola componente è destinata allo smaltimento. Quando invece si investono 20 milioni per bruciare i rifiuti significa che l’interesse primario è averne, tanti, da continuare a bruciare. Una scelta ottocentesca, pericolosa per la salute e per l’ambiente.

DECOINDUSTRIA, COMUNE DI CASCINA INADEMPIENTE SU PROTOCOLLO D’INTESA CON REGIONE. ESAUTORATO INSIEME A PROVINCIA DI PISA PER MESSA IN SICUREZZA?

Dal 2014 il serbatoio D6 nel sito ex Decoindustria è sempre lì in attesa della messa in sicurezza.

Poco può imputarsi alla Regione, che ha dato 7,8 milioni di euro in otto anni alla Provincia di Pisa per togliere i rifiuti pericolosi presenti nel sito e, davanti all’inadempienza dell’istituzione, voleva chiudere la questione tramite un protocollo d’intesa inviato al Comune di Cascina il 20 marzo 2017.

Purtroppo per i cascinesi ci risulta che il Comune a guida leghista sia sparito, non abbia risposto alla sollecitazione regionale del 1 settembre né abbia rispettato l’ultimatum del 16 ottobre per dirimere una questione che la stessa Regione, quasi imbarazzata nell’ultima lettera all’amministrazione di centrodestra, indicava “delicata e critica, come peraltro noto a codesto Comune”.

In quella lettera la Regione dichiarava che senza alcuna risposta del Comune di Cascina, avrebbe proceduto attuando gli interventi sul sito ex Decoindustria bypassando l’amministrazione.

A questo punto, visto che dalla Giunta Ceccardi ci risulta non sia arrivato niente, vorremmo sapere quanto più interessa ai cittadini: quando la Regione svuoterà e smantellerà il serbatoio D6, verificando magari tramite ARPAT se vi sono contaminazioni del sottosuolo.

IRENE GALLETTI
GIACOMO GIANNARELLI

ATC PISTOIA ESPOSTO DENUNCIA BROGLI SU DESIGNATO. GIUNTA VERIFICHI

Domani la giunta PD-Rossi risponderà alla nostra interrogazione question time sul caso ATC “Pistoia”.

Un esposto a noi recapitato, con in copia il Presidente Rossi e gli altri consiglieri regionali, denuncia anomalie e irregolarità nella designazione del Comitato di gestione dell’ATC 11 “Pistoia”. Secondo quanto descritto il rappresentante dell’associazione in quota ambientalista Eko Club sarebbe passato autocertificando per l’anno 2016 l’iscrizione di 700 soci alla sua organizzazione, quando 450 di queste tessere sarebbero state sottoscritte da soci Federcaccia nel marzo 2017.

Un fatto grave per il quale abbiamo chiesto alla giunta una risposta pubblica, considerato che è l’istituzione di controllo per queste associazioni con incarichi pubblici in materia di caccia programmata.

Il Comitato di Gestione delle ATC ha dieci membri, due dei quali designati da associazioni di protezione ambientale, attive sul territorio e riconosciute a norma di legge. L’intento della norma è chiaro, rappresentare in questo modo le istanze di tutela ambientale. Istanze che non sarebbero tutelate se la figura scelta risultasse emanazione indiretta di Federcaccia.

Sapremo domani se la giunta ha verificato quanto denunciato nell’esposto. Qualora fosse confermato va annullata quella nomina nell’ATC 11 e ripetuta la votazione. E ci troveremmo di fronte all’ennesimo errore della gestione Remaschi in ambito ATC da noi scovato: dopo la legge incostituzionale, gli errori non visti sui bilanci e la sottovalutazione delle associazioni ambientaliste non propriamente tali.

IRENE GALLETTI
GABRIELE BIANCHI

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AGGIORNAMENTO

Il 7 novembre l’assessore Remaschi ha risposto all’interrogazione, riconoscendo i termini dell’esposto citato nell’atto e dichiarando l’avvio di una verifica sul libro soci dell’associazione Eko Club.

“Bene questa verifica, la si estenda anche ad altri ATC con particolare riferimento a quelli dove la designazione è caduta su una figura legata a questa associazione. Sarebbe un fatto grave se la giunta dovesse confermare quanto presentato nell’esposto ovvero che il rappresentante dell’associazione in quota ambientalista Eko Club sarebbe passato autocertificando per l’anno 2016 l’iscrizione di 700 soci alla sua organizzazione, quando 450 di queste tessere sarebbero state sottoscritte da soci Federcaccia nel marzo 2017” così Irene Galletti.

 

VALORIZZARE FIBONACCI, ONORATO ALL’ESTERO E (QUASI) DIMENTICATO NELLA SUA TOSCANA

Abbiamo portato in Consiglio regionale la richiesta di valorizzazione della figura di Leonardo Fibonacci.

Il 23 novembre si celebra il Fibonacci Day. Troviamo paradossale che la figura di uno dei più grandi matematici di tutti i tempi, sia valorizzata più all’estero che nella sua Toscana. Ad eccezione di Pisa, sua città natale, la regione sembra aver dimenticato l’autore della celebre “sequenza”, con applicazioni in ogni ramo delle scienze umane, dalla matematica alla botanica passando per l’economia e la finanza.

Mercoledì sapremo se saremo riusciti o meno ad invertire questa rotta sbagliata, impegnando la Giunta a contribuire con proprie iniziative a valorizzare adeguatamente la figura di Leonardo Fibonacci, a cominciare dal 23 novembre.

La votazione sulla nostra mozione è prevista mercoledì. Seguiteci in diretta streaming.

ACQUA PUBBLICA, ECCO LA PROPOSTA DI LEGGE – conferenza stampa

Domani 7 novembre 2017 presenteremo la nostra proposta di legge per ripubblicizzare il servizio idrico integrato in Toscana.

Diamo compimento all’esito del referendum 2011, dopo che proprio la Toscana fu la prima regione italiana a tradirlo. Il nostro modello renderebbe la nostra regione la prima a definire una gestione pubblica e partecipata del ciclo integrato dell’acqua.

Appuntamento domani ore 13 in Consiglio regionale, sala 10, con diretta streaming dalla nostra pagina facebook.

NUOVO 118 A SIENA E GROSSETO ATTIVATO SENZA TEST DI HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT

Foto di Toscana Oggi

La ASL Toscana Sud Est ha attivato il nuovo sistema di emergenza urgenza nell’area Siena – Grosseto senza alcun test preliminare di health technology assessment.

Non l’ha fatto probabilmente perché non l’avrebbe passato. Un’analisi seria di impatto sociale, sanitario ed economico, avrebbe infatti bocciato questo nuovo sistema dove diminuiscono i medici, tutto è sulle spalle di volontari a rimborso e l’unica nota di progresso dovrebbe essere la nuova tecnologia alla centrale unica.

Ci troviamo davanti ad una demedicalizzazione e privatizzazione del sistema, non a caso dal 1 gennaio 2018 i contratti del personale medico impegnato nell’emergenza sanitaria territoriale non saranno confermati. Un disegno culminato con la delibera del Direttore Generale n.596, dove la riorganizzazione per le Provincie di Grosseto e Siena si esplicita in una rete di ambulanze di pronto soccorso con autista, e uno o due soccorritori con defibrillatore, tutte messe a disposizione da Associazioni di Volontariato o Croce Rossa Italiana.

Per una rivoluzione del genere, com’è possibile che chi amministra, assessorato alla sanità incluso, non abbia valutato opportuno un test di health technology assessment?

Il duo PD-Rossi ha da tempo usato il territorio Sud come cavia per testare le sue novità gestionali, con esiti disastrosi come nel caso dell’ATO Sud rifiuti. Anche allora mancò infatti il controllo previsionale sul sistema che si andava a creare. Perché Rossi e il PD perseverano nell’errore? Cosa mai gli hanno fatto senesi e grossetani?

ANDREA QUARTINI

REMASCHI VUOLE ABBATTERE I LUPI MA IL VERO PROBLEMA SONO GLI IBRIDI E NORMATIVA NON LI CONSIDERA

Remaschi sbaglia ancora una volta il bersaglio: punta ad una deroga per abbattere i lupi quando il problema sono gli ibridi. Ibridi che ad oggi sono paradossalmente esclusi dal quadro normativo, persino nei regolamenti per l’indennizzo dei danni. Una questione sulla quale la regione dovrebbe adoperarsi quanto prima, come chiediamo con l’atto in votazione nel prossimo Consiglio.

Il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” è il terreno nel quale poter raggiungere questo risultato. Per questo chiediamo al Consiglio di impegnare la giunta a desistere dalla richiesta di deroga agli abbattimenti dei lupi, fino all’approvazione di tale atto strategico.

Siamo certi che in questo sia l’ibridazione sia i problemi correlati saranno affrontati con serietà scientifica, la stessa che manca completamente nella richiesta di Remaschi. Non esiste infatti alcuno studio scientifico, né alcuna esperienza gestionale europea, che indichi nell’abbattimento di lupi lo strumento per ridurre significativamente, come necessario, i danni alla zootecnia.

Ci sembra quasi che Remaschi tenti con queste sortite di distrarre agricoltori e cacciatori dalla presa di coscienza piena della sua incapacità di amministrare i loro ambiti di riferimento. Pensi piuttosto a mettere in atto tutto quanto in suo potere per gestire e prevenire le predazioni, i fondi europei ci sono ma spesso trovano nell’erogazione regionale un collo di bottiglia. Lo stesso che guarda caso si ritrova anche nella liquidazione degli indennizzi alle attività danneggiate.

Chiedere deroghe all’abbattimento dei lupi, a stretto giro dall’ultimo deprecabile episodio di bracconaggio avvenuto a Radicofani, è infine un segnale di debolezza istituzionale e miopia politica che ci allarma. Anziché programmare un’azione di repressione del bracconaggio con carabinieri forestali e corpi di polizia municipale – quale chiediamo col nostro atto – Remaschi sceglie la via peggiore: quella di rinforzare l’idea erronea che il problema siano i lupi. Guarda caso la stessa che purtroppo ha contribuito ad animare quei delinquenti cui si deve un danno d’immagine per tutta la Toscana.

IRENE GALLETTI

CROLLA UN CONTROSOFFITTO ALL’OSPEDALE DI SIENA: 5 FERITI. FATTO GRAVE E INTOLLERABILE

La sicurezza strutturale dell’edilizia ospedaliera è un tema che non può e non deve essere trascurato. Troppa disinvoltura da parte di chi governa questa regione nel definirsi eccellente e poca umiltà sono fattori che danneggiano non solo la credibilità di chi amministra, ma anche la sanità toscana. E in questo caso possono perfino fare del male ai cittadini.

E’ gravissimo constatare che un paziente, un operatore sanitario o un semplice visitatore all’interno di una struttura sanitaria possa trovarsi in una situazione di rischio per la propria incolumità. Occorre un’immediata verifica strutturale sia dell’ospedale di Siena, che di tutte le altre strutture di cura toscane. Per questo abbiamo già provveduto a preparare un’interrogazione per capire le intenzioni della giunta.

ANDREA QUARTINI

 

BARNI DIFENDE FONDAZIONE SISTEMA TOSCANA E CITA 19 MLN UTENTI FACEBOOK. MA PAGINA FAN NON DISPONIBILE. EPIC FAIL

La Fondazione Sistema Toscana – organismo in house della Regione, condiviso con banca MPS – ha ricevuto 5,8 milioni di euro regionali per le sue attività 2017. A titolo comparativo ben più che l’intero stanziamento per l’emergenza edilizia scolastica. Abbiamo interrogato la Giunta per sapere a fronte di quali obiettivi e risultati raggiunti nel 2016 ci fosse stato tale stanziamento e dalla risposta della vicepresidente Barni abbiamo dedotto che probabilmente abbia sottoscritto delle dichiarazioni senza essere consapevole di cosa stava certificando con la propria firma.

Barni ad esempio si dichiara soddisfatta citando tra i risultati che il progetto web e social “Toscana Ovunque Bella”, curato da FST, avrebbe 19 milioni di utenti facebook. Peccato che cliccando sull’icona facebook nella home page del sito web dedicato al progetto si acceda ad una pagina fan indicata come “Non disponibile” con aggiunta “è possibile che il link che hai seguito sia corrotto o che la pagina sia stata rimossa”. Ma non finisce qui, cliccando sull’icona di twitter del sito web trovandosi di fronte al profilo fake di tale Eva Wright che ha pubblicato un unico post commerciale per un’agenzia web. Ci faremo spiegare dove sono i 19 milioni di utenti facebook in una prossima interrogazione.

Allo stesso tempo Barni ci scrive che la parte social del progetto “Muoversi in Toscana” avrebbe raggiunto come “media anche 4928 persone”. A prescindere che la media è matematica e quindi l’ ‘anche’ ci pare di troppo una banale visita ieri a quella pagina fan mostra 17 post pubblicati in 24 h, 10 Mi piace, zero condivisioni e tre commenti tutti scritti dalla redazione stessa. Ci permettiamo di dubitare che Barni abbia scritto di essere “soddisfatta” per questi risultati, consapevolmente.
Purtroppo a causa di questa inconsapevolezza e incompetenza, ci pare che la Giunta abbia lasciato la Fondazione Sistema Toscana ad operare di fatto senza un controllo consapevole, cioè senza avere degli obiettivi quantitativi e qualitativi chiari e realistici. In tal senso FST potrebbe tranquillamente continuare a chiedere più fondi per altre operazioni in giunta e riceverle sfruttando questa sostanziale inconsapevolezza.

Purtroppo come per tutti gli altri atti di programmazione della Giunta c’è un problema di metodo: chiamano obiettivi quelle che sono attività. Definiscono come indicatori cose come le ore di streaming realizzate o i post scritti, senza capire che dovrebbe interessare la Giunta sapere altro: quanti hanno visto quei video o quei post, ritenendoli meritevoli ad esempio di una condivisione? E’ un po’ come se chiamo un elettricista per farmi l’impianto e mi accontento che lui dica di aver messo cavi e prese, anche se non si accendono le luci o la metà delle prese di corrente non funziona.

Infine ci riserviamo di chiedere con nuove integrazioni delle precisazioni su cosa fa e ha fatto la FST: ad esempio ci ha incuriosito leggere che il 20% delle risorse vadano a ditte esterne per la parte social e web. Essendo esattamente quanto fa la Fondazione non vorremmo mai che alla fine il lavoro operativo sia svolto da esterni nonostante 43 dipendenti pagati con fondi regionali.

IRENE GALLETTI

In ottica di razionalizzazione ci chiediamo perché la giunta non avvii un percorso di valutazione sull’unione tra Toscana Promozione Turistica e FST. Se infatti la prima ha competenze di promozione dell’offerta turistica e la seconda fa quella promozione online ci chiediamo a cosa servano due soggetti diversi. Il PD ha scelto di sacrificare all’altare della Madia le Terme di Montecatini e Casciana e sta mettendo in seria discussione Fidi Toscana Spa, rifiutando il nostro invito di unirla alla simile Sviluppo Toscana spa. Perché invece non iniziare proprio dall’unire chi fa cose simili come Toscana Promozione e FST?.

A prescindere esigiamo che la Regione dia a Fondazione Sistema Toscana e Toscana Promozione indirizzi e obiettivi chiari, con indicatori di risultato e impatto misurabili. Con quale faccia si fanno fare per i bandi regionali rendicontazioni millimetriche ad associazioni e aziende, con indicatori sempre più puntuali, e poi si lascia questo organismo operare così, senza controllo reale, accontentandosi di indicatori come “n. contenuti creati e pubblicati”? La Giunta dovrebbe dire “per questa operazione facebook puntiamo a 50mila fan, sotto è un flop, sopra è avete centrato il risultato”. E premi e nuovi investimenti devono essere legati al raggiungere questi obiettivi.

GABRIELE BIANCHI

VIE CAVE DI PITIGLIANO PATRIMONIO DELL’UNESCO. PD DICE NO, CI RIPROVEREMO CERCANDO MAGGIORE CONDIVISIONE

La Commissione Sviluppo Economico ha bocciato la nostra mozione che impegnava la giunta regionale ad attivarsi per candidare le Vie Cave di Pitigliano a Patrimonio Unesco.

Dispiace questo esito, perché l’atto era soprattutto un input ad avviare le azioni necessarie per realizzare un obiettivo ambizioso ma raggiungibile: mettere in corsa le Vie Cave di Pitigliano per renderle “Patrimonio mondiale dell’umanità”, attivando una procedura che sappiamo lunga e complessa. Crediamo che Pitigliano lo meriti, al pari di altre realtà regionali e per questo tenteremo di elaborare un nuovo atto nelle medesima direzione, da condividere con le altre forze politiche e le amministrazioni locali, per vederlo approvato.

Cogliamo volentieri il suggerimento degli uffici di trovare una chiave di rete per la candidatura, coinvolgendo più comuni e aumentando così le possibilità di riuscita dell’iniziativa.

La proposta veniva dal territorio, seppur non formalizzata dall’amministrazione comunale, raccolta durante la campagna elettorale del nostro Lorenzo Olivotto in occasione di una visita delle Vie Cave con parlamentari M5S.

Il nostro atto stimolava la Regione ad avviare proprio dei contatti ufficiali per questo percorso di riconoscimento internazionale. Peccato aver perso questa occasione per dare luce ad un territorio bellissimo.

IRENE GALLETTI