Martedì la Guardia di Finanza ha effettuato delle perquisizioni nella sede di Fidi Toscana su indicazione della Direzione Investigativa Antimafia. Secondo la stampa l’approfondimento giudiziario è legato a ‘favori’ compiuti dalla finanziaria regionale verso aziende. Dato che parliamo di una società al 46% di Regione Toscana, nel cui consiglio di amministrazione siedono cinque membri nominati dal Consiglio regionale incluso il presidente, riteniamo doveroso che quest’ultimo sia chiamato quanto prima a riferire sulla perquisizione in Commissione Controllo.

Il fatto che si sia mossa la DIA ci inquieta. La DIA è lo strumento operativo della Procura Distrettuale Antimafia. Cosa mai ha a che vedere la finanziaria regionale, controllata di fatto dalla Regione e dal Monte Paschi di Siena (socio al 27,46%), con un’indagine della Procura Distrettuale Antimafia? Dobbiamo ai cittadini una risposta celere a questa legittima domanda.

Ricordiamo che la quota regionale del CdA di Fidi Toscana rappresenta la lottizzazione Partito Democratico – Centrodestra: quattro di nomina PD e uno in quota Lega. Non possiamo sapere se il CdA c’entri qualcosa nel quadro di presunti illeciti sui quali sta indagando la DIA, ma di certo il silenzio totale degli amministratori su quanto avvenuto tre giorni fa non favorisce l’idea di un’amministrazione col polso della situazione.

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