Nell’ultima variazione di bilancio la Giunta propone di destinare altri 3 milioni di euro per il Creaf. Con due di questi, via trattativa privata con curatore fallimentare dell’azienda, vorrebbe riscattare l’immobile di Via Galcianese e col milione rimanente iniziare un percorso di rilancio.

Preso atto che non trattasi di barzelletta, chiediamo a stampa e cittadini un aiuto nel capire perché la Regione, dovendo avere indietro 11 milioni da Creaf srl – società in fallimento e buco senza fondo dove sono confluiti 22 milioni di contributi pubblici – vorrebbe riscattare il suo unico bene, togliendolo da un’asta pubblica capace di farlo fruttare e restituirci almeno una parte del maltolto.

Tra l’altro tutto questo la Regione lo vuol fare in modo antieconomico: destinando infatti altri due milioni all’avventura CREAF srl per un immobile che ne vale 7, persino meno del prezzo d’acquisto che già era quasi il doppio di quanto sborsato dall’azienda ‘partecipata pubblica’ per averlo dal precedente proprietario.

Abbiamo chiesto alla giunta di aiutarci a capire, avanzando anche un’ipotesi interpretativa, sarà mica che si vuole buttare la Regione in questa avventura solo perché tra i fondi pubblici arrivati al CREAF srl tramite l’istituzione ce n’erano anche di derivazione UE e, prima che qualcuno a Bruxelles si accorga del fiasco e ce li chieda indietro, bisogna inventarsi almeno qualche pagina di un progetto “credibile” per questo ad oggi fantomatico “Centro per la ricerca e l’alta formazione a servizio del distretto tessile pratese”?

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