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Dl Crescita, 21 milioni per i municipi toscani

Efficienza energetica e sviluppo sostenibile: iniziativa del governo per le amministrazioni locali.

Decreto Crescita, arrivano quasi 21 milioni per i municipi della Toscana. È il frutto della cosiddetta norma Fraccaro, contenuta nell’articolo 31 del Dl Crescita recentemente approvato dal Consiglio dei ministri. Lo stanziamento vuole essere un incentivo alla realizzazione di opere destinate all’efficienza energetica e allo sviluppo sostenibile. “I denari – spiega il consigliere regionale Giacomo Giannarelli saranno erogati a tutti i Comuni in proporzione alla popolazione residente”. Nel caso della Toscana tra le amministrazioni locali cui arriveranno maggiori stanziamenti spicca quella di Firenze (250mila euro) seguita da Prato e Livorno (210mila euro ciascuna).

I dieci Comuni toscani che contano tra i 50 e i 100mila abitanti residenti gioveranno di un milione e 700mila euro complessivi, mentre le 27 cittadine che accolgono una popolazione tra i 20mila e i 50mila abitanti si divideranno circa tre milioni e mezzo di euro. Poi, via via, tutti gli altri fondi sino ad arrivare al maxi stanziamento da quasi sei milioni di euro previsto per soddisfare le iniziative dei 119 centri toscani con meno di 5mila abitanti.

“Parliamo – prosegue Giannarelli – di un progetto ben articolato e studiato nei dettagli. Nel complesso saranno 500 i milioni di euro che lo Stato investirà in tutta Italia durante questo 2019”. Fondi che andranno a incrementare gli investimenti locali in ambito di risparmio energetico negli edifici pubblici tramite l’installazione d’impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma non solo: “Molti sindaci – prosegue Giannarelli – potranno mettere in sicurezza edifici pubblici e finanziare progetti per la mobilità sostenibile e l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Ogni municipio potrà dare vita a una o più opere. Sono escluse le iniziative che hanno già giovato di finanziamenti in passato. “Il contributo – conclude Giannarelli – sarà corrisposto in due quote di pari importo. Si tratta di un’iniziativa a ritorno pressoché immediato: per rientrare nella norma Fraccaro le opere dovranno essere avviate dai municipi entro il 15 ottobre di quest’anno”.

Liste d’attesa e disservizi, c’è il numero 1500

Il consigliere regionale M5S Andrea Quartini: “La Regione ha l’obbligo di vigilanza sul rispetto del divieto di sospendere le prenotazioni. I cittadini con il numero del ministero hanno uno strumento in più”

Liste d’attesa negli ospedali: recenti servizi giornalistici hanno portato alla luce, ancora una volta, un quadro desolante. Pure l’assessore Saccardi ha ammesso che il problema esiste e questo è un primo passo verso la risoluzione della faccenda. Il ministero guidato da Giulia Grillo ha dato vita a un numero, il 1500, dedicato proprio all’ascolto dei cittadini che possono segnalare quel che non va.

“Uno strumento – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Quartini – che va di pari passo con il Piano nazionale delle liste d’attesa che prevede il recepimento da parte delle regioni entro 60 giorni dalla sigla dell’intesa in conferenza Stato-regioni, cioè dal 21 febbraio scorso. A che punto è la Toscana?”. Ma non solo. “Voglio ricordare – prosegue Quartini – che spetta alla Regione l’obbligo di vigilanza sul rispetto del divieto di sospendere l’attività di prenotazione: insomma non possono esistere liste bloccate o agende chiuse”. E anche al fine di segnalare questi disservizi il numero 1500 diviene particolarmente utile: “La linea diretta creata dal ministero, attiva dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16, vuole essere da stimolo per le amministrazioni pubbliche. Occorre fare meglio ed è indispensabile che chi amministra abbia ben chiara la percezione di ciò che accade”.

I motivi principali delle chiamate fatte sino a oggi riguardano lamentele per i tempi di erogazione delle prestazioni (59%). C’è anche chi chiede informazioni sulla possibilità di ricorrere all’intramoenia (17%) o segnala l’eccedenza dei tempi delle prestazioni (12%). “In molti – evidenzia Quartini – chiamano per segnalare difficoltà legate a visite oculistiche, ecografie dell’addome, mammografie, colonscopie e visite cardiologiche. Tutti ambiti delicati che meritano la massima attenzione”.

L’invito è dunque quello di rivolgersi sempre più al 1500 così da migliorare il servizio nel suo complesso: “Ogni cittadino può e deve dire la sua. Solo tramite l’ascolto delle persone possiamo imboccare la direzione più giusta”.

Rinnovati i bandi per lavori di pubblica utilità, soddisfazione del M5S

“Apprendiamo con soddisfazione e con riconoscenza verso l’assessore Grieco l’accoglimento delle nostre istanze a favore di questa importante fascia di lavoratori”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, commenta la comunicazione dell’assessore Cristina Grieco che dà il via al rinnovo dei bandi per i lavori di pubblica utilità.

“Siamo felici che dalla giunta sia stata condivisa la nostra battaglia. Ci auguriamo che da ora in avanti quando si parla di argomenti così delicati e legati alle opportunità di impiego per i disoccupati, spesso donne e madri con difficoltà economiche, la disponibilità sia massima”.

Galletti evidenzia disappunto per la temporalità con la quale è giunto l’atto: “Sarebbe stato meglio fosse tutto arrivato lo scorso anno, quando avevamo presentato un apposito atto in Consiglio così da salvaguardare la continuità del percorso, atto bocciato da tutto il Pd con giustificazioni inconsistenti”. Nel 2018 Galletti, assieme all’assessore livornese Francesca Martini, aveva incontrato un gruppo di lavoratori coinvolti nei Lpu, quasi tutte donne: “Avevo ascoltato le loro storie, compreso il loro cammino. Avevano espresso grande riconoscenza e soddisfazione per questa occasione di lavoro, anche se limitata nel tempo. Mi avevano parlato di questo come di una preziosa possibilità di acquisire professionalità da spendere, poi, nel mercato del lavoro. È anche per questa ragione che è indispensabile assicurare continuità negli stanziamenti e massima attenzione”.

Carrara, scorrimento delle acque dal monte al mare: interventi di gestione sostenibile non più rinviabili

“A Carrara, più che in altri territori, l’attività dell’uomo ha profondamente alterato la funzionalità del principale bacino di scorrimento delle acque dal monte al mare. Per questi motivi non sono più rimandabili gli interventi per una gestione sostenibile delle attività al monte. In questi anni le azioni della politica per la messa in sicurezza del territorio sono state insufficienti, e non hanno risolto i problemi.

Nel 2005 la Toscana aveva stanziato circa 104 milioni di euro per il territorio della provincia di Massa-Carrara, di cui circa 40 solo per la messa in sicurezza del torrente Carrione, ma gli eventi alluvionali si sono ripresentati creando disastri per la comunità apuana. Oggi sarò presente a Carrara alla presentazione degli interventi di messa in sicurezza idraulica, ci sarà anche l’assessore Fratoni. Chiedo alla Regione di finanziare, così come suggerito dallo studio Seminara commissionato dalla Regione stessa, un monitoraggio dei deflussi per avere indicazioni sull’effettiva distribuzione delle portate di piena nel reticolo montano e di finanziare uno studio ad hoc sugli effetti delle azioni di rimozione dei materiali fini dai ravaneti e delle azioni di ripristino di condizioni di maggiore permeabilità degli ammassi, che potranno contribuire all’attenuazione dei picchi di piena.

Nella massima priorità degli interventi, la Regione deve disporre di una revisione del progetto di abbattimento dei ponti storici, pretendo che la solita attenzione che si mette nella città di Firenze venga riservata anche a Carrara, quindi è urgente un progetto che tenga conto della sicurezza dei cittadini e della tutela del patrimonio inalienabile storico culturale del territorio Apuano”.

Antincendio Nuovo ospedale delle Apuane, interrogazione del M5S in Regione

Antincendio al Nuovo ospedale delle Apuane a Massa Carrara, il Movimento 5 stelle in Regione Toscana presenta un’interrogazione a risposta scritta.

“Vogliamo sapere – spiegano i consiglieri regionali Giacomo Giannarelli e Andrea Quartini – se in base alla normativa attuale la struttura di Massa sia ottemperante a quanto previsto per le regole tecniche di prevenzione incendi e in relazione al certificato di prevenzione incendi. La struttura, inaugurata il 16 gennaio del 2016, – proseguono – è un’eccellenza nel panorama ospedaliero toscano e non solo, possiede ben 338 posti letto, dodici posti Obi e altrettante sale operatorie”. Al Nuovo ospedale delle Apuane vi sono pure tre sale endoscopiche, sei travaglio e parto e una per la chirurgia in ambito ostetrico, oltre a trenta postazioni per la dialisi. “È indispensabile – concludono Giannarelli e Quartini – un adeguato monitoraggio del plesso che, lo ricordiamo, è rappresentato da un totale di oltre 45mila metri quadrati di superficie”.

Florivivaistico, un distretto da preservare e sostenere

Foto di repertorio

Il distretto florovivaistico di Pistoia rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e internazionale. Proviene dalla Toscana circa il 15 per cento della produzione lorda vendibile italiana di piante e fiori. Il fatturato del settore florovivaistico pistoiese rappresenta un terzo del Pil agricolo toscano un fatturato che sfiora i 600 milioni di euro e 10mila lavoratori coinvolti.

“È in questo quadro che si inserisce la nostra battaglia contro l’utilizzo eccessivo di fitofarmaci: penso agli atti depositati dal gruppo che rappresento e a firma del sottoscritto, tutti indirizzati all’introduzione di norme specifiche volte a correggere le pratiche vivaistiche tramite la limitazione di diserbanti o l’individuazione di prodotti con un grado di tossicità minore”. Per adesso tutto è rimasto invariato e la battaglia prosegue.

“Dobbiamo giungere a una riduzione netta di sostanze quali roundup e glifosato. Avevamo chiesto in passato, e torniamo a chiederlo oggi, l’avvio di un tavolo di lavoro istituzionale composto da rappresentanti della Regione, dello stato, delle imprese, dei lavoratori e delle associazioni ambientaliste al fine di studiare soluzioni alternative da sottoporre alle società chimiche”. Di recente una delegazione del Movimento 5 stelle composta, tra gli altri, anche dal vicepresidente del parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo ha visitato proprio diverse aziende del distretto pistoiese.

“Abbiamo trovato – sottolinea Giannarellirealtà di grande pregio che portano avanti con estrema professionalità la tradizione florovivaistica toscana e italiana”. L’attenzione del Movimento 5 stelle per il settore florovivaistico rimarrà alta. “Assicuriamo – spiegano Giannarelli e Castaldo – il massimo impegno e la massima tenacia nel difendere e rafforzare l’eccellenza italiana in questo comparto, coniugando ricerca e sostenibilità, crescita e innovazione. Avvalersi di strumenti e soluzioni simili a quelli già utilizzati, con successo, nell’agricoltura di precisione è la strada giusta per rimanere competitivi sui mercati europei e globali, tutelando al contempo l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini. La natura – concludono – è la ricchezza più grande del nostro Paese, non a caso storicamente conosciuto come il “giardino d’Europa”: possiamo e dobbiamo preservarla. E ciò può andare di pari passo con un rafforzamento dei livelli occupazionali e di benessere.

Universo acqua, tutto da rivedere

Foto di repertorio

Italia deferita alla Corte di giustizia europea. “In diverse regioni, compresa la Toscana, non è garantito né che gli agglomerati urbani di oltre 2mila abitanti dispongano di reti fognarie per le acque reflue, né che le acque reflue urbane destinate alla rete fognaria siano lavorate in modo idoneo prima dello scarico. Così facendo viene violata la direttiva 91/271 del Consiglio europeo”.

Il Movimento 5 stelle da anni chiede venga fatta chiarezza su questo importante aspetto che ha riflessi significativi sulla vita di tutti i cittadini toscani. “La nostra proposta di legge sul servizio idrico integrato è solo l’ultimo di molti atti presentati in Regione per migliorare la qualità della vita delle persone”.

Il tema dell’acqua è uno dei punti cardine dell’azione del Movimento 5 stelle. “La gestione di una risorsa così preziosa dev’essere pubblica e senza fini di lucro. Un’indicazione tra l’altro data dal voto di 26 milioni di italiani nel referendum del 2011. Da tempo chiediamo l’esaltazione di ambiti capillari e omogenei in grado di tutelare la territorialità a dispetto del maxi distretto che invece è nelle idee del governo regionale”.

Il deferimento per le cattive condizioni della rete fognaria, le tariffe salatissime che vengono corrisposte dai toscani a ognuno degli otto gestori oggi sul mercato e la perdita di oltre un terzo del totale dell’acqua potabile fanno della Toscana una terra fragile e su cui occorrerebbe subito intervenire. “Le realtà che gestiscono l’acqua nella nostra regione investono troppo poco nella rete idrica, nelle fognature e nella depurazione. In compenso ogni anno chiudono i propri bilancio con 77 milioni di euro di utili”.

Sistema del credito toscano: per le PMI più flessibilità e meno burocrazia

“Sul sistema del credito toscano siamo al fianco delle migliaia di piccole e medie imprese che lamentano difficoltà nell’ottenimento e nell’erogazione d’importanti prestiti per gli investimenti”. Così il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli, risponde a una nota diffusa da Cna.

“Concordiamo sulla necessità di superare l’obbligo di passare da un Confidi regionale per accedere al fondo statale: le imprese hanno bisogno di flessibilità, meno burocrazia e maggiore velocità. Il sistema regionale del credito e dei fondi di garanzia dovrebbe affiancare gli strumenti statali e non creare rigidi sistemi che non aiutano le imprese. Grazie a oltre 20 milioni di stipendi restituiti dagli eletti del M5S sono già state finanziate più di 6mila imprese: questo ha generato oltre 14mila posti di lavoro”. Il microcredito si avvale ormai di quasi 10mila sportelli in tutta Italia.

“Peccato che nelle regioni Toscana, Marche e Abruzzo la richiesta di ammissione possa essere presentata solo da un Confidi e questo ha fatto sì che le nuove imprese create fossero notevolmente inferiori rispetto ad altre realtà più virtuose a noi vicine”.

Chirurgia robotica, imbarazzo in aula tra i banchi di Pd e FI

Rinviata in commissione Sanità _ tra l’imbarazzo generale _ una mozione presentata dal Partito democratico. L’atto, a prima firma del consigliere Paolo Bambagioni e sottoscritto anche dal capogruppo Pd Leonardo Marras e dai membri piddì della relativa commissione chiedeva alla giunta di lavorare a una gestione maggiormente virtuosa del costoso settore della chirurgia robotica regionale. 

“Un impegno che sarebbe dovuto passare anche e soprattutto tramite un’adeguata razionalizzazione di questa risorsa. Abbiamo assistito, sconcertati, a un teatrino cui hanno partecipato anche l’assessore Stefania Saccardi (Pd) e Forza Italia con l’intervento del consigliere Marco Stella”.

Il Movimento 5 stelle, già in passato, aveva sollevato la questione dei costi-opportunità nell’utilizzo della robotica che “Almeno in una consistente fetta d’interventi chirurgici non ha mostrato vantaggi a fronte di maggiori costi rispetto alle tecniche video laparoscopiche. Nonostante questo la Toscana vanta il maggior numero pro capite di robot chirurgici in Italia, tra i primi in Europa. Tra l’altro i costi del noleggio di questi macchinari sono tripli rispetto a quanto accade in altri paesi europei. Ci chiediamo il significato dell’imbarazzante teatrino mostrato in aula e ne chiederemo ragione in commissione. L’argomento merita la massima trasparenza: chiederemo di vedere tutti gli atti scientifici a supporto delle scelte compiute dalla nostra Regione”.

Visita di Bonisoli a Pisa, inaccettabili le offensive parole di Palermo

“Le scomposte esternazioni del presidente di Fiva Confcommercio Pisa nei confronti del ministro lasciano senza parole; contenuti e toni così offensivi meriterebbero piuttosto un’immediata presa di distanza da parte dei vertici di Confcommercio”.

“In queste dichiarazioni sorprende anche l’assenza totale di contenuti e delle argomentazioni a sostegno di un ipotetico rientro, temporaneo o meno. Palermo dovrebbe invece sapere bene che la tutela delle attività commerciali non può passare sopra alle leggi, nello specifico il decreto Ronchey del 1993 e l’articolo 52 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D. Lgs 42/2004)”.

“La precedente amministrazione aveva individuato una soluzione, la UMI1 all’interno del Santa Chiara, la quale era stata accettata dai bancarellai; proprio nel corso dei lavori della commissione comunale di settembre 2018 le associazioni di categoria avevano ribadito nuovamente di essere a favore, e alla luce di questo le recenti polemiche appaiono ancora più senza senso. Nell’interesse dei suoi iscritti, FIVA dovrebbe occuparsi di sollecitare la Giunta e il sindaco a sbloccare questo progetto, piuttosto che lanciarsi in attacchi indecorosi nei confronti del ministro Bonisoli, a cui invece va riconosciuto il merito di essere venuto a conoscere da vicino la nostra città per aiutarla a valorizzare i grandi tesori che racchiude, come il Museo di S. Matteo e il Museo delle Navi Antiche, interessandosi anche della Certosa di Calci e degli altri monumenti del territorio pisano. Tutti, Palermo compreso, dovrebbero avere a cuore il decoro di Piazza dei Miracoli e complimentarsi con il ministro per il rigore con cui vengono fatte rispettare le leggi: la tutela di luoghi cosi importanti va a vantaggio di tutta la collettività”.