Foto di repertorio

Italia deferita alla Corte di giustizia europea. “In diverse regioni, compresa la Toscana, non è garantito né che gli agglomerati urbani di oltre 2mila abitanti dispongano di reti fognarie per le acque reflue, né che le acque reflue urbane destinate alla rete fognaria siano lavorate in modo idoneo prima dello scarico. Così facendo viene violata la direttiva 91/271 del Consiglio europeo”.

Il Movimento 5 stelle da anni chiede venga fatta chiarezza su questo importante aspetto che ha riflessi significativi sulla vita di tutti i cittadini toscani. “La nostra proposta di legge sul servizio idrico integrato è solo l’ultimo di molti atti presentati in Regione per migliorare la qualità della vita delle persone”.

Il tema dell’acqua è uno dei punti cardine dell’azione del Movimento 5 stelle. “La gestione di una risorsa così preziosa dev’essere pubblica e senza fini di lucro. Un’indicazione tra l’altro data dal voto di 26 milioni di italiani nel referendum del 2011. Da tempo chiediamo l’esaltazione di ambiti capillari e omogenei in grado di tutelare la territorialità a dispetto del maxi distretto che invece è nelle idee del governo regionale”.

Il deferimento per le cattive condizioni della rete fognaria, le tariffe salatissime che vengono corrisposte dai toscani a ognuno degli otto gestori oggi sul mercato e la perdita di oltre un terzo del totale dell’acqua potabile fanno della Toscana una terra fragile e su cui occorrerebbe subito intervenire. “Le realtà che gestiscono l’acqua nella nostra regione investono troppo poco nella rete idrica, nelle fognature e nella depurazione. In compenso ogni anno chiudono i propri bilancio con 77 milioni di euro di utili”.

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