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Pesca dilettantistica, Galletti (M5S):”Noi contrari a questa legge. Interrogheremo la Giunta per capire se il parere della Consulta sia stato rispettato”

Durante la discussione in Aula, la Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, ha espresso forti critiche nei confronti della proposta di legge concernente la “Concessione della pesca dilettantistica alle associazioni dei pescatori”. Ha annunciato il suo voto contrario e l’intenzione di presentare un’interrogazione al fine di chiarire se il parere della Consulta ittica regionale sia stato adeguatamente considerato.

“La Consulta ittica regionale, convocata per la prima volta durante il suo mandato, ha sollevato serie preoccupazioni in merito a questa proposta di legge. Inoltre, anche se non abbiamo a disposizione tutti i documenti ufficiali riguardanti le decisioni assunte, pare che tutte le associazioni di pescatori coinvolte abbiano espresso un forte dissenso, respingendo completamente la proposta di legge, senza nemmeno discuterne i dettagli. La stessa reazione è stata riscontrata anche da parte dell’unica associazione ambientalista presente nella Consulta. 

Questo naturalmente solleva dubbi su quanto riferito dalla maggioranza, che ci ha parlato di un compromesso soddisfacente. Inoltre, c’è preoccupazione per l’accesso alle zone d’acqua di pregio dal punto di vista ambientale e sul possibile duplicarsi dei contributi associativi richiesti per svolgere le attività di pesca.

Presenteremo un’interrogazione per chiarire se questa legge rifletta effettivamente le opinioni espresse nella Consulta ittica regionale, anche perché da quel momento non sono state condotte ulteriori audizioni. Vogliamo essere certi che siano state rappresentate al meglio le posizioni delle associazioni di pescatori. Ma indipendentemente, da questo il nostro voto a questa legge oggi non può che essere contrario.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Lusochimica, Galletti e Loconsole (M5S):“Interrogazione regionale sul nuovo impianto di rigassificazione previsto nel quartiere La Vettola”

“La notizia del nuovo impianto di rigassificazione che dovrebbe essere realizzato nel sito produttivo dell’azienda farmaceutica Lusochimica arriva come un fulmine a ciel sereno”, afferma Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, che annuncia: “Presenteremo un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere chiarezza sul progetto, sull’effettivo impatto ambientale che potrebbe avere sulla città di Pisa e sulle motivazioni per cui non è stato ritenuto necessario darne notizia all’amministrazione comunale e ai cittadini”. Per Claudio Loconsole, Coordinatore provinciale del M5S: “Questo progetto ha il potenziale per avere impatti significativi sul nostro territorio e sulla vita dei cittadini, e pertanto dovrebbe essere sottoposto a un adeguato e trasparente processo decisionale e partecipativo”.

“Il progetto è stato confermato durante una seduta del Consiglio comunale – ricordano Galletti e Loconsole – eppure fino a quel momento la cittadinanza era rimasta all’oscuro di questa iniziativa. È inaccettabile che i cittadini di Pisa non siano stati informati prima su una questione che potrebbe avere conseguenze rilevanti sul quartiere de La Vettola e sull’intera città. Le parole dell’assessora Giulia Gambini rivelano che sono state approfondite alcune questioni relative all’impatto acustico, ma sappiamo ben poco degli altri aspetti cruciali del progetto. Inoltre, l’assessora ha sottolineato che il procedimento di valutazione del progetto è di competenza esclusiva della Regione, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla mancanza di coinvolgimento delle istituzioni locali.”

“Come Movimento 5 Stelle riteniamo che sia fondamentale difendere il diritto dei cittadini a essere informati e coinvolti in questioni che riguardano direttamente la loro comunità. Pertanto, annunciamo l’intenzione di presentare un’interrogazione in Regione per fare chiarezza su questo progetto. Alcune delle nostre principali preoccupazioni riguardano in primis la mancanza di comunicazione: i cittadini hanno il diritto di essere informati sui progetti che influenzeranno le loro vite. È, inoltre, fondamentale valutare attentamente l’effetto di questo impianto sul nostro ambiente, specialmente in un’epoca in cui la lotta all’emergenza climatica richiede un impegno concreto per ridurre le emissioni e puntare verso fonti energetiche sostenibili. Chiediamo alla Regione Toscana di coinvolgere la cittadinanza in modo adeguato in ogni fase di questo processo decisionale. I cittadini devono avere voce in capitolo sul futuro della loro città.”

Il Movimento 5 Stelle si impegna a far chiarezza sulla vicenda e a rappresentare le preoccupazioni della cittadinanza di Pisa. Ciò che è in gioco oggi va oltre la politica partitica, riguarda il benessere e la qualità della vita dei cittadini: la trasparenza e la partecipazione pubblica devono essere pienamente garantite.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana e Claudio Loconsole, Coordinatore provinciale del M5S.

Abb E-Mobility, Galletti e Pierazzi (M5S): “Mozione in Regione per vigilare sulla vicenda e tutelare i livelli occupazionali”

Il Movimento 5 Stelle presenta una mozione su Abb E-Mobility, con l’obiettivo di richiedere alla Regione di vigilare sulla situazione e preservare i livelli occupazionali.

Secondo Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana: “Lo sciopero, previsto per il 18 ottobre presso gli stabilimenti di Abb E-Mobility, nasce da una diffusa inquietudine tra i lavoratori, i quali vedono nella drastica riduzione del personale a contratto interinale un segnale contraddittorio rispetto alle promesse di stabilità fatte dall’azienda.

I sindacati sono preoccupati dal fatto che l’azienda non abbia mai preso in considerazione l’opzione della cassa integrazione per i lavoratori a contratto, nonostante questa possibilità fosse stata suggerita dalle stesse parti sociali. Tale mancata considerazione fa sospettare che la riduzione del personale potrebbe rappresentare una scelta strutturale nel breve termine, mettendo in difficoltà numerose famiglie che dipendono da questi contratti per il proprio sostentamento. Le cifre di questi mancati rinnovi sono significative, soprattutto per un’area come San Giovanni Valdarno, dove almeno 130 lavoratori a contratto rischiano di perdere stabilmente il proprio lavoro, con la possibilità che il numero aumenti coinvolgendo anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato, se dovesse essere confermata l’ipotesi di una riduzione complessiva del personale pari al 10-15%.

Questo sciopero costituisce un segnale da non sottovalutare. Attraverso una mozione, chiederemo alla Giunta regionale di seguire attentamente gli sviluppi della situazione, al fine di comprendere le intenzioni di Abb E-Mobility per il futuro dello stabilimento. La Regione deve fare tutto quanto possibile, nel rispetto delle proprie competenze e in collaborazione con i sindacati, per salvaguardare i livelli occupazionali e proteggere il reddito delle famiglie che dipendono da questi posti di lavoro.” Conclude Galletti

Sulla vicenda interviene anche Tommaso Pierazzi, consigliere comunale e Coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle: “In Valdarno, Abb è una presenza consolidata da tempo. La società Fimer, specializzata nella produzione di inverter fotovoltaici, aveva precedentemente acquisito l’attività legata agli inverter solari prodotti a Terranuova Bracciolini da Abbe. Considerando anche gli avvenimenti recenti che hanno coinvolto Fimer, ci chiediamo se verrà mantenuta la stabilità promessa solo due anni fa a coloro che lavorano presso Abb. Questa stabilità dovrebbe riguardare non solo coloro con contratti a tempo indeterminato ma anche i numerosi lavoratori con contratti di somministrazione.

Sorge la domanda se l’azienda abbia l’intenzione di affrontare e superare la situazione di crisi occupazionale attuale o se si stia avviando a un processo di ridimensionamento, a malapena due anni dall’acquisizione. Ci sono giovani lavoratori che, influenzati dall’entusiasmo, anche di molti politici locali, hanno stipulato mutui, convinti di aver ottenuto un lavoro “sicuro”.

Nel frattempo, l’amministrazione sangiovannese, proprio il mese scorso, ha presentato al consiglio comunale una modifica al regolamento urbanistico che consente “la destinazione a parcheggio di pertinenza allo stabilimento. Ci chiediamo perché sia stata concessa questa modifica solo a poche settimane dallo sciopero.” Conclude Pierazzi.

Crollo solaio IP MARCONI San Giovanni Valdarno: La provincia non riesce a garantire un cronoprogramma preciso dei lavori

Si è svolta venerdì 13 ottobre, a San Giovanni Valdarno (AR), la IV commissione consiliare per esaminare la “situazione conseguente all’emergenza dell’istituto professionale G.Marconi di Via Trieste.”

L’incontro chiesto dalle opposizioni in consiglio comunale doveva servire a dipanare qualsiasi dubbio sulla presa in carico del problema da parte della Provincia di Arezzo.

“Quello che ci preoccupa – segnala Tommaso Pierazzi commissario del Movimento 5 Stelle presente all’audizione – è che ad oggi la provincia di Arezzo non riesce a garantire un cronoprogramma preciso dei lavori per ripristinare le aule.
Dopo più di un’ora di seduta siamo riusciti a strappare una ipotesi e cioè le vacanze di Natale come riferimento di fine lavori, senza però avere la certezza di quanti alunni torneranno effettivamente in via Trieste.”

Non solo questo ci inquieta. Nell’esposizione in commissione la Provincia, attraverso il suo delegato all’edilizia, non aveva ancora ben chiaro il numero totale delle aule rimaste fuori dopo la convenzione con il Centro Pastorale Guido Guerra di via dei Mille a Montevarchi e quello dei locali delle suore Stimatine in via San Lorenzo a San Giovanni Valdarno.”

Come possiamo pretendere che genitori e alunni siano sereni sul loro futuro dell’anno scolastico iniziato da appena un mese.”

“La Provincia di Arezzo ha fatto tutto per scongiurare la DAD e dare la possibilità agli alunni di seguire le lezioni “tecnico professionali”?
Non solo non sa risponde a questa semplice domanda ma rimanda la “palla” all’Istituto Scolastico come a far capire che più del “compitino” assegnato la Provincia non farà. “Compitino” ad oggi valutato insufficiente nel risultato.”

Durante la seduta è emerso dal delegato all’edilizia scolastica per la Provincia che l’aula magna presente all’interno dell’IP Marconi avrebbe le caratteristiche di “due aule”, quasi a suggerire che per la Provincia di Arezzo andrebbero bene anche le “classi pollaio” super affollate per risparmiare qualche euro in questa vicenda.
Come sempre a scapito dell’apprendimento e del diritto allo studio!

Mi domando – conclude Pierazzi – quale valenza possono avere ancora le Province?
Un carrozzone fatto di accordi e accorducci, come è stata l’elezione del Presidente attuale dove Pd e destra si sono messi d’accordo sul nome e sulle poltrone, a scapito ovviamente dei cittadini.”

 

Base diffusa Pisa, Galletti (M5S): “PD e IV non hanno alcun interesse nel promuovere un percorso partecipativo”

Bocciata dalla maggioranza PD-IV la mozione per rivedere le ipotesi formulate sulla base militare diffusa annunciata a Pisa, e che prevedeva un percorso partecipativo con la popolazione e i portatori di interesse in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente e delle comunità coinvolte, oltre che di valorizzazione del Parco di San Rossore.” A dare la notizia è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.
“Non esiste un progetto concreto, solo poche slide, attraverso le quali è impossibile esprimere una qualsiasi valutazione. Ma tanto basta a PD e IV per accettare l’idea di una nuova base dislocata nel pisano in maniera così disomogenea, e a respingere una mozione di buon senso che chiedeva semplicemente un percorso partecipativo: quello che è mancato con la base di Coltano e che ha portato la comunità locale a ribellarsi.”
Per Galletti “Le forze politiche che governano la Toscana sono incapaci di imparare dai propri errori. L’idea di collocare un’area residenziale destinata alle famiglie dei militari in piena area ex CISAM è di per sè un’idea irrazionale – commenta la cinquestelle –  se pensiamo che si trova nel cuore del Parco di San Rossore, cioè in un’area da rinaturalizzare semmai. Mi chiedo poi cosa possano pensare le famiglie dei militari che si troveranno a dover vivere in una zona che fino a poco tempo prima era interessata da un ex reattore nucleare, con tanto di deposito di scorie.”
“Ma PD e IV hanno già deciso – taglia corto la cinquestelle – per loro il ristretto tavolo del Ministero partecipato dal Presidente Giani, il sindaco di Pisa Conti e pochi altri, è più che sufficiente per proseguire ostinatamente in una direzione che non consente alle comunità locali di esprimersi adeguatamente su un progetto così impattante.”
“Adesso che i 190 milioni per il progetto di Coltano non ci sono più – si domanda Galletti – come farà il Governo Meloni a reperire i fondi necessari per realizzare questo progetto? In un contesto in cui il “caro carburanti” sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese e non si riescono a reperire neppure le risorse minime per mantenere in condizioni dignitose il servizio sanitario nazionale, come può un esecutivo investire denaro in nuovi insediamenti militari?” Conclude Galletti.

Bilancio Toscana promozione turistica, voto contrario del Movimento 5 Stelle

Approvazione del bilancio di esercizio e della relazione dell’organo di amministrazione di Toscana promozione turistica – anno 2022. La Capogruppo Irene Galletti spiega nel suo intervento le ragioni del voto contrario del Movimento 5 Stelle.

“Parlando dell’importanza del settore turistico per la Regione Toscana, è importante considerare che il turismo è un settore complesso e interconnesso. Coinvolge diversi aspetti economici e ha un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone e sull’ambiente. Oggi, ci concentriamo sul bilancio di Toscana promozione turistica, un ente regionale incaricato di promuovere un turismo di alta qualità che rispetti la storia e l’ambiente, unici nella nostra regione.

I bilanci sono stati elaborati rispettando i principi formali e approvati dall’organo di amministrazione e dai revisori dei conti, il che include il controllo dei costi operativi, il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio e il mantenimento della qualità dei servizi. Tuttavia, resta una domanda fondamentale: se questa azienda non esistesse, quale sarebbe l’impatto del turismo in Toscana, migliorerebbe o peggiorerebbe?

Dai dati che abbiamo a disposizione non siamo in grado di dirlo.

Questo è uno dei principali problemi che solleviamo ogni volta che ci troviamo in Consiglio Regionale a discutere di questa partecipata e del suo bilancio: capire se le risorse sono state utilizzate in modo efficace, non solo rispettando le formalità, ma contribuendo al reale miglioramento di un settore che, in una Regione come la Toscana, è di per sé trainante e in grado di sostenersi autonomamente, grazie ad un ricco patrimonio storico, artistico e naturalistico.

Auspichiamo che in futuro sia possibile avere degli indicatori più funzionali, non solo quantitativi, ma anche qualitativi e in grado di dare un peso effettivo al valore apportato da Toscana Promozione nel sistema turistico regionale.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Sviluppo Toscana, Question Time del M5S per chiarire le ragioni che hanno portato alla modifica dei requisiti per il ruolo di Direttore generale

5Il Movimento 5 Stelle presenta un question time in Consiglio regionale della Toscana: “Dopo le clamorose anticipazioni stampa di inizio settembre, la proposta di legge di iniziativa della Giunta appena arrivata nelle commissioni impone un chiarimento formale: Edoardo Fanucci, citato da Giani come futuro Direttore generale di Sviluppo Toscana Spa, avrebbe i requisiti per il ruolo anche senza le modifiche proposte?”Prima firmataria dell’atto è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Il riferimento della consigliera 5S è alla notizia di stampa del 2 settembre, in particolare la frase: “l’asse con Renzi continua … anzi a rinforzarlo… è il governatore regionale Eugenio Giani: direttore generale di Sviluppo Toscana dopo la legge che ne ha cambiato la governance passando da amministratore unico a cda con presidente e management sta per essere nominato Edoardo Fanucci, ex deputato pistoiese di Italia Viva” .

Galletti spiega le ragioni che hanno portato a questa richiesta in aula: “La proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale n. 42 dell’11 settembre, con protocollo 10654 del 15 settembre andrebbe a *diluire in maniera generica, ai limiti dell’indeterminatezza, i requisiti richiesti al futuro direttore di Sviluppo Toscana, fino ad includere potenzialmente anche coloro che non hanno avuto esperienze assimilabili a quelle originarie della stessa Sviluppo Toscana . La giustificazione del perché le competenze richieste al futuro direttore dovrebbero cambiare in tal senso, anziché incrementando i requisiti qualitativi richiesti, appare di difficile comprensione sia sul piano giuridico che su quello dell’efficienza. L’assessore ci ha assicurato che il bando per selezionare la figura non è ancora stato pubblicato, smentendo quindi le voci di stampa su Fanucci; questo non toglie come spiegazioni ufficiali su questa anomalia siano dovute, e debbano essere portate in aula, a conoscenza dei cittadini .

La consigliera 5S conclude così: “In aula di Consiglio Eugenio Giani avrà la possibilità di rassicurarci sul fatto che in nessun caso l’interesse pubblico al buon andamento dell’amministrazione pubblica possa essere sensibile a scelte di interesse politico”.

Montecatini Terme: Movimento lavora a progetto città, NON a coalizioni politiche con Italia Viva

“Restiamo sorpresi dalle dichiarazioni del coordinatore di Italia Viva – commenta il Rappresentante del Gruppo del Movimento 5 Stelle Marco Cresci – chiedere le primarie significa non aver compreso le necessità della città e le caratteristiche del progetto.” “Non può essere Italia Viva a dettare i tempi ed i modi di adesione delle forze politiche, non possono vantare ruoli di leadership che non hanno, sono in Consiglio senza essere passati dalle elezioni e da mesi non siedono al tavolo dei confronti” Conclude il Rappresentante 5 stelle della Valdinievole.

Il Movimento 5 Stelle chiarisce che non è in costruzione nessuna coalizione politica con Italia Viva e mai ci sarà. Ciò su cui  il Movimento sta lavorando è un programma per Montecatini che spera sia condiviso dalla più ampia fetta di città possibile e rappresentato da un candidato espressione della società civile e capace di aggregare le forze politiche in un’operazione di salvataggio della città dopo i terribili anni baronciniani.

“Non si possono confondere rapporti personali con i ruoli istituzionali che ricopriamo – commenta Magnani Consigliere del Movimento a Montecatini e coordinatore Provinciale – Il Movimento 5 Stelle non sta trattando con Italia Viva, Il Movimento sta costruendo un’idea di città che sottoporrà ai possibili candidati nella speranza che tutte le forze alternative a questo disastroso centrodestra possano convergere in un unico progetto per il bene della Città e con solo la città al centro, niente più. Noi sceglieremo il nostro candidato in autonomia e se sarà civico non gli daremo nessun cappello ma tutto il nostro sostegno.”

Sul comunicato di Italia Viva chiosa il Consigliere Magnani: “A Montecatini politica e personalismi si mischiano in modo troppo complesso, ecco perché ci siamo ridotti alla situazione in cui siamo. Il percorso intrapreso da anni dai Gruppi di attuale opposizione in Consiglio è complesso e lo sappiamo, può riuscire solo se tutti sono disposti a mettere da parte il proprio ego personale. Qualcuno lo ha fatto senza indugio, qualcuno è più restio, noi stiamo continuando a lavorare per dare a Montecatini il Sindaco giusto, con il giusto progetto”

Movimento 5 Stelle

Rifiuti, Galletti (M5S): “Litigi e divisioni dei sindaci della Valdera sono una logica conseguenza del fallimentare Piano Rifiuti presentato dalla Giunta toscana”

La Capogruppo M5S in Consiglio Regionale, Irene Galletti, interviene sulla questione dei sindaci dem divisi sulla “Solidarietà a Palaia”. Per la cinquestelle “la lite sulla discarica di Legoli è una diretta conseguenza del fallimentare Piano Rifiuti presentato dalla Giunta regionale”.

Secondo Irene Galletti “Presentare delle osservazioni, anche contrarie, in Conferenza dei servizi rientra nelle prerogative di un sindaco, per questo mi ha molto sorpreso l’attacco al primo cittadino di Palaia. Fatta questa premessa ed entrando nel merito della questione, la vera domanda che la politica dovrebbe porsi, e che forse giustifica la presa di posizione dei sindaci democratici del pisano in difesa di Gherardini, è: perché la Valdera dovrebbe continuare a essere la discarica della Toscana?”

“Per decenni – ricorda la cinquestelle – in Valdera si sono concentrati i rifiuti della Toscana. Insieme ai comitati e ai cittadini, abbiamo denunciato con veemenza il fenomeno. Lo abbiamo fatto, ogni volta che si rendeva necessario, ad esempio cercando di contrastare in ogni modo la riapertura della discarica di Chianni. Un percorso che abbiamo condiviso anche col sindaco di Terricciola, Mirko Bini, e questo a prescindere dal colore politico. Si fa così quando una battaglia politica è giusta.” afferma Galletti.

“Da tempo aspettavamo un segnale che invertisse questa tendenza, e la speranza era quella di trovarlo nel Piano Rifiuti, un testo che a nostro giudizio si è rivelato lacunoso, fallimentare e che porterà un impatto particolarmente negativo sulla zona conosciuta come il “triangolo delle discariche,” che comprende i siti di Scapigliato, Chianni e Peccioli. Tra le tante, basti pensare che nel documento si fa ancora molto affidamento sulla Valdera per porre rimedio alle carenze di programmazione e di governo della Giunta regionale nell’ambito territoriale della Toscana centro. E’ già previsto che sarà Legoli a sopperire alle carenze impiantistiche del fiorentino, qualora Alia non riesca a realizzare gli impianti che servono.”

“Ma quello che ci fa capire la recente protesta dei sindaci democratici è che il problema rifiuti nel nostro territorio è diventato insostenibile, persino per chi appartiene alla stessa maggioranza politica che governa la Toscana. E’ mancata addirittura la necessaria condivisione nel processo di pianificazione del Piano Rifiuti con i sindaci, nel rispetto del territorio e dei suoi abitanti, oltre che delle linee politiche del partito? Se così fosse, non ci sarebbe da meravigliarsi di questa diffusa e manifesta insofferenza dei primi cittadini, persino di quelli della stessa compagine della maggioranza in Regione” osserva la capogruppo M5S. 

Galletti lancia infine l’allarme anche sulla gestione della risorsa idrica, che potrebbe essere fortemente influenzata dalla necessità di reperire risorse per realizzare impianti di trattamento rifiuti in tutto il territorio regionale. Per la cinquestelle “Il quadro potrebbe essere addirittura peggiore di quel che sembra a prima vista. È evidente a molti ormai che la fragile tenuta del Piano Rifiuti riposa economicamente sui proventi della gestione della risorsa idrica sull’ipotesi di una sua privatizzazione completa. Se l’operazione Multiutility, che mira a unire tutti i servizi essenziali dei Comuni toscani e a renderli disponibili sui mercati azionari, serve davvero a reperire risorse per le carenze impiantistiche di trattamenti rifiuti, diventerebbe lampante a tutti i toscani in quali mani ci ritroviamo” conclude Galletti.

Base militare diffusa, M5S annuncia un’interrogazione alla Camera

Il Movimento 5 Stelle toscano rafforza la sua posizione contraria riguardo alla nuova area militare residenziale pianificata nell’ex CISAM e annuncia un’interrogazione alla Camera dei Deputati.

Secondo Andrea Quartini, deputato del Movimento 5 Stelle: “Le molteplici criticità legate al progetto della nuova base diffusa di Pisa richiedono un chiarimento da parte del Governo. Per questo motivo, presenteremo un’interrogazione al Ministro della Difesa, Guido Crosetto. L’obiettivo è comprendere le decisioni effettivamente prese, il piano di finanziamento e le basi su cui si fondano tali scelte. Ciò che, naturalmente, va oltre la volontà politica di alcuni attori locali. Desideriamo conoscere le ragioni di questa persistente determinazione nel collocare la base all’interno del Parco di San Rossore, quando sarebbe più sensato cercare una posizione al di fuori di una zona protetta, in un’area strategicamente più adatta alle esigenze delle forze armate e con distanze meno significative tra le diverse strutture coinvolte.”

Irene Galletti, Presidente del Movimento 5 Stelle Toscana, dichiara: “Non siamo affatto convinti del progetto relativo alla nuova area militare residenziale pianificata negli spazi ex CISAM. Ancora meno convincente è risultato il processo partecipativo che ha portato a questa decisione. Dopo il diffuso e vivace malcontento espresso dai cittadini riguardo all’originaria ubicazione di Coltano, tutto è stato ridotto a un ristretto tavolo di discussione che ha registrato le preferenze di alcuni politici locali, tra cui il Presidente di Regione Eugenio Giani e il Sindaco di Pisa Michele Conti, senza fornire ulteriori dettagli. Questa situazione, ovviamente, non fornisce alcuna garanzia sulla reale portata  dell’opera e sull’impatto ambientale che le strutture avranno sul Parco.”

In merito alla vicenda interviene anche Gabriele Fabbris, consigliere comunale di Vecchiano: “Ringrazio Quartini e Galletti per essere subito intervenuti nelle rispettive sedi istituzionali in difesa del nostro Parco. Un Parco che, è bene ricordarlo, già oggi è interessato da numerosi insediamenti militari: Vecchiano per esempio ospita ben due Poligoni di tiro, uno dei quali proprio all’interno della Riserva Naturale di Bocca di Serchio” spiega Fabbris. “Sull’ipotesi Cisam, così come per la precedente ipotesi Coltano, abbiamo condiviso in Consiglio comunale un Ordine del Giorno per ribadire la nostra ferma contrarietà rispetto alla realizzazione di una nuova, ennesima, base militare all’interno delle Aree protette del Parco. Vogliamo che l’iter procedurale sia interrotto, così da permettere un confronto serio, trasparente e rispettoso della popolazione e delle istituzioni locali, portando alla luce gli inevitabili impatti ambientali per la Tenuta di Tombolo e in generale per la biodiversità di tutto il Parco.”

Tuttavia, sul futuro dell’ex Cisam i cinquestelle non hanno alcun dubbio “Vista la sua natura di deposito di scorie nucleari, dovrebbe essere bonificato al più presto, e non con l’obiettivo di integrarla nella nuova base militare diffusa. Piuttosto, dovrebbe essere restituita integralmente al Parco di San Rossore e alle funzioni di valorizzazione e tutela della biodiversità.”

“Riteniamo – concludono Quartini, Galletti e Fabbris – che sarebbe più opportuno riattivare il dibattito e cercare soluzioni che prevedano maggiormente la partecipazione pubblica, non creino interferenze con le dinamiche naturali del Parco e che siano compatibili con le reali necessità del nostro territorio.”