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DEMANIO IDRICO  “SCOPRIMMO NOI IL BUCO, MA SERVE DIFFERENZIAZIONE DELL’IMPOSTA: CHI PASSA DAL DEMANIO PER ENTRARE IN CASA DEVE PAGARE MENO DI CHI LO SFRUTTA ECONOMICAMENTE”

Il Movimento 5 Stelle torna sul caso “demanio idrico” rivelato dai consiglieri M5S nel 2015. Dopo anni di evasione la Regione ha stabilito un condono e un aumento impositivo, secondo un parametro unico. Il Movimento 5 Stelle chiede una differenziazione che tenga conto delle situazioni di necessità e disagio.

“Abbiamo fatto emergere noi il buco del canone aggiuntivo regionale sul Demanio idrico, ma non è giusto equiparare chi passa da uno spazio demaniale per entrare in casa – come ci ha segnalato una cittadina del Mugello – a chi magari utilizza chilometri per farci passare un elettrodotto”.

“Per decenni la Regione Toscana ha dimenticato di incassare questa imposta regionale aggiuntiva e fino al 2015 le Province avrebbero scordato di riscuoterla. Da un anno è tutto in capo alla Regione e il PD mise una pezza finanziaria con la l.r. 81/2015, stabilendo il maxi condono per tutti i morosi previo saldo del 20% del dovuto che doveva arrivare prima entro il 30 novembre poi prorogato al 2016. Ma chi crea i problemi non sa risolverli e infatti con la l.r. 69/2015 ha stabilito un parametro unico per tutti i contribuenti nella quantificazione dell’indennizzo. Questo non ci sta bene e auspichiamo il Consiglio Regionale condivida con noi la necessità di prevedere condizioni più favorevoli per i singoli cittadini, ancor di più se in condizioni di disagio, riequilibrando la richiesta a favore di chi sfrutta la sua area demaniale”.

FANGHI/AGRICOLTURA “LEGGE DA CAMBIARE: AUTOCONTROLLO NON FUNZIONA. IN ATTESA SERVE MORATORIA SU SPANDIMENTI IN AGRICOLTURA”

Il Movimento 5 Stelle torna sul caso spandimenti nei terreni agricoli, oggetto della maxi-inchiesta Demetra curata dalla DDA di Firenze. Presentata una mozione in discussione nel prossimo Consiglio Regionale.

“La Regione ha recepito la normativa nazionale sull’uso dei fanghi in agricoltura nel 2004. Ma il regolamento emerso, 14/2004 capo III, parte daun presupposto di onestà e correttezza delle aziende titolate agli spandimenti che l’inchiesta Demetra dimostra fallimentare. Oggi sono questi soggetti che effettuano in prima istanza i controlli dei fanghi e mandano periodicamente i risultati a Regione, ARPAT e Comune. Mentre il buon senso direbbe che sia un ente tecnico terzo, come la stessa ARPAT, a fare direttamente i controlli e non semplicemente verificare dei numeri scritti dal controllato. Si eviterebbe il quadro nefasto emerso ad oggi con terreni a Palaia, Peccioli, Fauglia, Crespina Lorenzana e Lajatico tra i quali sono stati riscontrati idrocarburi trenta volte il limite di tolleranza fissata dalla normativa”.

“In attesa della revisione di legge, serve una moratoria sull’utilizzo dei fanghi in agricoltura. La Svizzera lo ha fatto dal 2003, molti Land tedeschi l’hanno seguita. Già l’Emilia Romagna, a noi vicina, ha limiti più stringenti sulle sostanze tossiche tollerate nei fanghi. Per l’ennesima volta diciamo al PD: basta studiare le buone pratiche e copiarle. In termini numerici parliamo di circa 494mila tonnellate annue da gestire ad esempio col compostaggio. Ma per prevenire eventuali problemi sanitari e ambientali, dobbiamo fermare lo sversamento nei terreni toscani sui quali si coltiva”.

“Siano i gestori del servizio idrico integrato toscano a coprire i costi per i controlli sui fanghi di depurazione smaltiti finora nelle nostre terre vocate all’agricoltura. Se siamo in questa situazione è anche per loro responsabilità. Sulla depurazione si potrebbero realizzare progetti straordinari, anche di recupero energetico: suggeriamo di studiare quanto sta avvenendo ad Aarhus (Danimarca), dove col trattamento dei reflui urbani verrà soddisfatta l’intera domanda elettrica cittadina del servizio idrico. Ennesimo esempio di economia circolare, quella che abbiamo presentato come proposta di legge in Consiglio e il PD tiene a stagionare”.
Giacomo Giannarelli

REFERENDUM “ABBIAMO DIFESO COSTITUZIONE E ABBIAMO VINTO. ORA SIA APPLICATA ANCHE IN TOSCANA: REDDITO DI CITTADINANZA, ECONOMIA CIRCOLARE E TUTELA DEL RISPARMIO”

Il Movimento 5 Stelle rivendica il proprio ruolo nel risultato referendario e lancia anche in Toscana la sua proposta di governo sul solco costituzionale.

“Ha vinto la democrazia, ha vinto la sovranità popolare. Questo esito referendario, unito alla straordinaria partecipazione popolare – oltre il 74% in Toscana – rende quanto mai urgente arrivare al voto per ottenere un governo finalmente rispettoso di quella Costituzione che i cittadini vorrebbero semplicemente vedere applicata. Nelle province costiere toscane ha prevalso il ‘NO’, a testimonianza della scarsa, o distorta, attenzione che Governo e Giunta regionale hanno dato alle periferie toscane. Il PD non ha idee per sviluppare la Costa, continua a puntare su grandi infrastrutture inutili, noi sappiamo che l’obiettivo cruciale di portare quei 18mila posti di lavoro ad oggi mancanti si raggiunge con economia circolare, risparmio energetico e turismo”.
Enrico Cantone, Vicepresidente della Commissione Toscana Costiera e Arcipelago.

“L’Italia è fondata sul diritto al lavoro (art. 4), ma sempre più spesso questo diritto viene calpestato ed ignorato. Oggigiorno il lavoro è sempre più incerto e precario, si perde facilmente ed è malamente retribuito. Noi riteniamo che vada difeso con forza, stimolando le piccole e medie imprese con politiche incentivanti, promuovendo il microcredito e sostenendo quelle imprese che assumono regolarmente personale e che non delocalizzano. Abbiamo multinazionali in Toscana che prendono finanziamenti pubblici e poi, dall’oggi al domani, se ne vanno lasciando lavoratori e territorio nella desolazione. Proporremo una legge affinché chi prende fondi regionali non possa andarsene così, ma assicuri stabilità”.
Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale.

“Questo referendum ha vissuto una straordinaria partecipazione, senza quorum. Abbiamo da tempo proposto che in Toscana venga abolito il quorum per i referendum abrogativi, per togliere ai partiti il giochino dell’astensione. Ma il PD si è sempre opposto perché ha paura che i cittadini partecipino attivamente alla vita politica della nostra regione. Noi continueremo a proporre misure di democrazia diretta e difenderemo un altro principio costituzionale vittorioso domenica: il decentramento amministrativo (art. 5). Mentre il PD vuole accentrare e centralizzare i poteri, come nel caso della gestione dell’acqua e dei rifiuti, noi riteniamo che occorra favorire la più ampia autonomia locale, in modo tale da rendere le gestioni più efficienti, perché più controllate e libere dai poteri forti”.
Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio.

“Con il trionfo del ‘NO’ gli italiani hanno difeso la loro dignità, ma molto resta da fare. Serve un tassello importante in grado di attuare l’art. 3: il reddito di cittadinanza. Una misura che favorirebbe l’occupazione perché supporta il ricollocamento lavorativo. Una misura anche economica perché togliere dalla povertà 155 mila famiglie significa dargli anche potere d’acquisto. Senza dimenticare che la povertà è prima causa di cattiva salute. Contrastare la povertà significa investire in salute pubblica”.
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in Commissione Sanità e Politiche Sociali.

“L’esito del referendum detta nuove priorità per l’azione politica italiana: lavoro,  lotta alla povertà, sviluppo dell’economia, risparmio energetico ed energie rinnovabili. La nostra proposta sull’economia circolare permetterebbe di creare nuova occupazione, specie tra i giovani. Si calcola che al 2030 potrebbero essere creati in tutta Italia 200 mila nuovi posti di lavoro, 14-15mila solo in Toscana. In materia di energia dobbiamo sforzarci di dimezzare i nostri consumi e scegliere le fonti rinnovabili, con piccoli impianti distribuiti e messi in rete. Il contrario di quanto vuole il PD che insiste sui grandi impianti inquinanti.
Le idee del Movimento 5 Stelle rispettano la Costituzione Italiana e creano lavoro. Noi le proponiamo da tempo, perché le riteniamo condivisibili dalla maggioranza degli italiani: ci proponiamo così come forza di governo, a livello locale e a livello nazionale. Sta adesso ai cittadini italiani decidere se stare con chi fino adesso ha fatto gli interessi di pochi, dell’alta finanza e dell’economia fossile, o se scegliere un movimento politico che tutela gli interessi di tutti, il risparmio, l’economia circolare e i servizi pubblici essenziali”.
Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

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TOSCANA ATTUI COSTITUZIONE: SUBITO IL REDDITO DI CITTADINANZA

“Ieri un milione di toscani hanno contribuito alla vittoria nazionale della democrazia sulla propaganda di regime. Un risultato importante che ci rincuora quanto l’affluenza registrata, sopra il 74%: sintomo che la tecnica dei partiti, PD in testa, di stufare gli elettori per restare a vita al potere ha smesso di funzionare”.

“La Toscana ci ha regalato vittorie importanti in quattro province Grosseto, Lucca, Livorno e Massa Carrara, cui accostare anche il pareggio di fatto registrato a Pisa. Un segnale chiaro che la Costa Toscana non crede né alle favole renziane né alle operazioni di marketing elettorale, come il “socialismo” di Rossi, perché ha pagato sulla propria pelle i danni del far governare chi dice qualcosa e poi dalla poltrona ben pagata fa esattamente l’opposto”.

“Anche in Toscana, siamo l’unica forza politica ad essersi spesa in modo strutturato e costante per il No. Ennesima prova di quanto la nostra azione politica sia prima di tutto l’applicazione della Costituzione. Per questo chiediamo al PD e al resto delle forze in Consiglio Regionale: meno citazioni costituzionali in aula e più leggi che rispettino quel testo fondativo. Iniziamo dal nostro Reddito di Cittadinanza, la proposta è pronta, aspettiamo solo il bilancio per chiuderla e siamo disposti a parlarne con chiunque. Anche in Toscana si inizierebbe così ad applicare l’art. 3 della Costituzione che indica come compito della Repubblica “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. 155 mila famiglie toscane in povertà sono una violazione della Costituzione e noi vogliamo superare questa situazione intollerabile”.

AEROPORTO FIRENZE “RENZI NON SI VENDA VITTORIA. OPERA IRREALIZZABILE CON LE PRESCRIZIONI MINISTERIALI”

Il Movimento 5 Stelle commenta il parere favorevole della Commissione VIA nazionale sul masterplan dell’aeroporto di Firenze.

“A meno di 48 ore dal voto referendario Renzi non si venda come una vittoria quanto le prescrizioni ministeriali rendono irrealizzabile”.

“Infatti l’istruttoria ministeriale sul Masterplan, conclusa positivamente, ha condizionato la realizzabilità del Nuovo Aeroporto al rispetto di un numero assai considerevole di prescrizioni, tra le quali alcune, di grande rilevo, poste dal Ministero per i beni e le attività culturali”.

“Le gravi carenze riscontrate nella proposta progettuale, evidenziate nel Parere ministeriale e confermate dall’abnorme numero di condizioni poste alla base della realizzabilità dell’opera, dovrebbero indurre Renzi e il PD a misurare il trionfalismo. Solo per delocalizzare il Lago di Peretola ricreandone l’habitat nella nuova sede, in rispetto della direttiva UE, servirebbero almeno 5 anni”.

“Se Renzi, Nardella e Rossi vogliono un nuovo aeroporto per Firenze, contro l’interesse dei cittadini, oggi più che mai sanno di non poter sottovalutare gli effetti negativi, ambientali e paesaggistici, sanitari e di sicurezza che l’aeroporto potrebbe produrre e che il Parere ministeriale chiede di approfondire. La Toscana ha già un aeroporto strategico, Pisa, collegato con Firenze da una linea ferroviaria veloce. L’arroganza e prepotenza PD nell’insistere sul Masterplan di Peretola, nonostante le prescrizioni ministeriali e il parere negativo dei cittadini della Piana, è il biglietto da visita di quel partito che vorrebbe domenica stravolgere la nostra costituzione. Anche per questo i cittadini il 4 dicembre dovrebbero dire NO”.

Diego De Lorenzis, deputato M5S in Commissione Trasporti, e Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

ACQUA “250MILA TOSCANI PAGANO ANCORA LA DEPURAZIONE IN TARIFFA, SENZA RICEVERE IL SERVIZIO. ORA BASTA”

Dal 2008 la Corte Costituzionale ha sancito giusto quanto il buon senso suggerirebbe: i cittadini non dovrebbero pagare un servizio non fornito. Passati 8 anni da allora i gestori del servizio idrico toscano continuano a non applicare pienamente quella sentenza. Finora dei 309.598 cittadini aventi diritto al rimborso di quanto ingiustamente pagato ai gestori, solo solo 65mila, cioè il 20%, hanno rivisto i propri soldi. E questo per furbate dei gestori o complicazioni burocratiche della procedura. Così Acque ha potuto rimborsare solo il 5% degli aventi diritto, Gaia il 9%, Nuove Acque il 22% e Publiacqua il 39%.

Ma l’aspetto più incredibile di questa storia è che sembra continuare tutt’oggi. Molti cittadini ignari pagano la bolletta senza verificare che gli vengono imputati questi servizi di depurazione quando magari la loro casa non è allacciata ad alcuna rete fognaria o in questa manca il depuratore. Per questo chiediamo al Consiglio Regionale di votare le nostre proposte: la tariffa applicata ai cittadini includa solo i servizi effettivamente erogati e si smetta da subito col sistema assurdo del farci pagare prima quanto poi chiederemo sia rimborsato. Una furberia che rende il metro etico di quel PD che domenica vorrebbe la fiducia dei cittadini per cambiare la nostra Costituzione. Io dico NO”.
Giacomo Giannarelli

PORTE VINCIANE “TOPPA REGIONALE PEGGIORE DEL BUCO. INCOMPRENSIBILE QUANDO TRA 4 MESI “INCILE” FINITO RISOLVERA’ PROBLEMA CAMPANILISTICO”

“Se la Regione confermasse la scelta di far gestire le Porte Vinciane all’Autorità Portuale Regionale, ci troveremmo davanti all’ennesima farsa del governo PD. In attesa dell’atto ufficiale che sconfesserebbe l’affidamento all’Autorità Portuale di Livorno scritto nero su bianco 10 mesi fa nell’ultima legge PD approvata sul tema, la 18 del 29 febbraio 2016, chiediamo un chiarimento alla giunta Rossi su quanto sta accadendo” segnalano Giacomo Giannarelli ed Enrico Cantone, consiglieri regionali M5S firmatari di un’interrogazione sul caso.

“Saremmo di fronte alla toppa regionale peggiore del buco, incomprensibile poi – senza scomodare la psichiatria – quando tra quattro mesi sarà pronto l’incile, il collegamento tra Arno e Canale dei Navicelli. Un’opera che consentirà al sistema darsena pisana e alla cantieristica di raggiungere il mare senza passare dalle Porte Vinciane e quindi dal porto di Livorno”.

“Questo novello scontro in salsa medievale tra Comune di Pisa e Autorità portuale di Livorno è quindi a dir poco insensato, quando con l’incile – pagato da OLT Offshore Lng Toscana – le Porte Vinciane potrebbero restare chiuse, evitando l’afflusso di fanghi verso la Darsena Toscana e quindi il periodico bisogno di costosi dragaggi, l’ultimo dei quali ci risulta sia costato 15 milioni dei cittadini”.

“Auspichiamo da Rossi una spiegazione sul perché con tali premesse abbia sentito l’esigenza di far annunciare a Ceccarelli una scelta che sa solo di sgarbo all’Autorità Portuale di Livorno e, forse, a quel PD labronico che evidentemente in Regione conta quanto un due di picche quando comanda fiori. Ennesimo uso distorto della funzione governativa, dove il PD dimostra la sua distanza siderale dall’interesse dei cittadini. E queste persone vorrebbero la fiducia dei cittadini nel riformare la Costituzione? Domenica diciamo No a chi usa le istituzione per farsi i dispetti tra compagni di partito”. Giacomo Giannarelli e Enrico Cantone.

CALANO DONATORI DI SANGUE MA A PISA BUTTANO VIA EMAZIE CONCENTRATE: 8MILA IN 15 ANNI. DOV’ERA LA FILIERA DI CONTROLLO?

CALANO DONATORI DI SANGUE MA A PISA BUTTANO VIA EMAZIE CONCENTRATE: 8MILA IN 15 ANNI. DOV’ERA LA FILIERA DI CONTROLLO?

Mentre in Toscana calano i donatori di sangue intero, il Servizio Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (A.O.U.P.) ha buttato per anni le emazie concentrate per un problema gestionale. Abbiamo portato il caso in Regione con un’interrogazione a firma Andrea Quartini.

“A causa del calo di donatori di sangue intero, l’Area vasta nord-ovest ha acquistato da altre regioni oltre 1.500 unità di emazie concentrate solo quest’anno. Nel frattempo però parrebbe che il Servizio Trasfusionale dell’A.O.U. di Pisa abbia eliminato per scadenza, cioè non usato e gettato come rifiuto, oltre 8mila unità di emazie concentrate. Praticamente l’intera raccolta annuale del Servizio per uno spreco superiore a 1.200.000 euro.

C’è una filiera di controllo che non funziona e immoralmente butta via organi, perché il sangue è un organo, determinando spreco di denaro pubblico. Al vertice di questa gestione irresponsabile c’è la politica nazionale e regionale, che non è riuscita a programmare e pianificare il sistema di raccolta e gestione del sangue. Ci chiediamo se quanto è successo a Pisa è una regola o l’eccezione, e l’assessora ci deve anche un perché” prosegue il consigliere regionale M5S.

Tra l’altro la Regione Toscana, proprio tramite l’A.O.U. Pisana, è sede pilota del programma “Patient Blood Management (PMB)” del Centro Nazionale Sangue, funzionale proprio alla diminuzione dell’inappropriatezza trasfusionale. Come si concilia questo con un caso come Pisa? Ha una giacenza standard di 516 unità di emazie concentrate in un’azienda con circa 1200 posti letto, quando Careggi, con 1600 posti letto, ne ha una inferiore del 40%.

Tolta la coltre della narrazione PD sull’eccellenza della sanità toscana, restano ai cittadini le conseguenze negative, dirette e indirette, di una gestione decadente, corrosa dall’invadenza del partito. Un partito che non solo non sa scegliere le persone giuste, ma le blinda e premia oltre ogni indicatore di risultato ottenuto. La sanità pubblica toscana funziona ancora grazie allo sforzo straordinario degli operatori, in contesti pianificati male e gestiti peggio da una dirigenza imbarazzante. Il caso dei pochi posti letto nei quattro ospedali in project financing, col caso eclatante di Prato, ne sono la sintesi perfetta. Lo ricordino domenica i cittadini: gli stessi che chiedono fiducia per la loro riforma Costituzionale hanno riformato così la sanità e si erano scordati di contare i posti letto, tanto pagavano i cittadini. Vi fidate ancora? Meglio di NO”

Andrea Quartini
consigliere regionale M5S in Commissione Sanità

Atto disponibile al seguente link

SI SMETTA DI PRENDERE IN GIRO I CITTADINI DI PIOMBINO: INVITALIA PREVEDE TEMPI LUNGHI PER BONIFICHE E I 50 MILIONI SONO ANCORA A ROMA

Si smetta di prendere in giro i cittadini. Il destino di AFERPI e Piombino è legato a doppio filo alla bonifica degli 800 ettari di terreno in carico ad Invitalia. Il 9 novembre scorso il suo rappresentante è stato chiaro in Conferenza dei Servizi: ci vogliono almeno 18 mesi per le nuove indagini e solo dopo si potrà procedere con lo studio di fattibilità, propedeutico al bando per ottenere, finalmente, la bonifica. Nel frattempo i 50 milioni governativi per questa fase sono sempre a Roma e non alla Regione che li dovrà girare a Invitalia. Visto che la variabile tempo qui è decisiva, finora non è solo Rebrab ad averlo perso, sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie.

Dalla risposta del Presidente Rossi ad una nostra interrogazione abbiamo appreso che Invitalia ha fatto l’aggiornamento del programma di indagine preliminare, ma fino a metà 2018 non sarà concluso. Perché queste informazioni sono assenti da ogni narrazione PD finora presentata ai cittadini sul tema?

Tra l’altro è curioso come oggi si getti la maschera sulla forza finanziaria di Rebrab, senza ricordare che a cercargli le linee di credito italiane era proprio quel Alessandro Profumo, ex Presidente di Monte dei Paschi di Siena, che alcuni contributi raccolti dalla Commissione d’inchiesta regionale su quest’ultima davano per legato al Presidente Rossi. Il fallimento del progetto Rebrab non sarebbe la caduta di un imprenditore algerino troppo speranzoso – perché lanciatosi nel comparto siderurgico quando è specializzato nell’import-export agroalimentare – ma l’ennesimo esempio di imperdonabile incapacità di governo del sistema PD toscano. Qui abbiamo un Presidente come Rossi che nel marzo 2014 dichiarò di “giocarsi tutto sul polo siderurgico di Piombino” e purtroppo si era dimenticato che questo non è un gioco e chi governa non deve mai anteporre la propria carriera politica ai bisogni dei cittadini. A tutto questo, domenica, i cittadini devono dire NO.

Giacomo Giannarelli e Irene Galletti
consiglieri regionali M5S firmatari di un’interrogazione alla giunta Rossi sul tema.

AEROPORTO PISA “PISTA AMMALORATA? SE CONTINUANO COSI’ VA IN MALORA TUTTO L’AEROPORTO”

Abbiamo portato in Regione il caso della nota ENAC sull’”Ammaloramento della testata di pista di volo dell’Aeroporto di Pisa” che ha generato la chiusura dello scalo. Predisposta un’interrogazione a firma Irene Galletti.

“L’ENAC ci informa della pista ammalorata, ma se continuano così va in malora tutto l’aeroporto di Pisa. Lo avevamo denunciato più volte: la visione fioretino-centrica di Toscana Aeroporti rischia di compromettere i risultati importanti dello scalo pisano, per noi unico aeroporto strategico regionale. Quanto accaduto, dopo giorni di fermo per la nebbia, mina la reputazione del Galilei e come toscani non ce lo possiamo permettere. Vogliamo sapere di chi sono le responsabilità della mancata manutenzione della pista o se ci troviamo davanti all’ennesima mal progettata. Era infatti solo il 29 marzo scorso, in piena campagna elettorale per le regionali, quando si inaugurava il raccordo tra la pista secondaria e la principale, con annesso riqualificazione della pavimentazione di quest’ultima, per una spesa totale di 19 milioni di euro sostenuti dall’allora SAT spa.

Quanto accaduto è il segnale del fatto che l’aeroporto di Pisa non sta ricevendo sufficienti attenzioni. Mentre Toscana Aeroporti destina energie e risorse per il progetto di un aeroporto che speriamo non vedremo mai, Firenze, nel frattempo qui si smette di valorizzare quello attuale che, fino a prova contraria, è la punta di diamante toscana”.

Irene Galletti
consigliera regionale M5S
Vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale