CALANO DONATORI DI SANGUE MA A PISA BUTTANO VIA EMAZIE CONCENTRATE: 8MILA IN 15 ANNI. DOV’ERA LA FILIERA DI CONTROLLO?

Mentre in Toscana calano i donatori di sangue intero, il Servizio Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (A.O.U.P.) ha buttato per anni le emazie concentrate per un problema gestionale. Abbiamo portato il caso in Regione con un’interrogazione a firma Andrea Quartini.

“A causa del calo di donatori di sangue intero, l’Area vasta nord-ovest ha acquistato da altre regioni oltre 1.500 unità di emazie concentrate solo quest’anno. Nel frattempo però parrebbe che il Servizio Trasfusionale dell’A.O.U. di Pisa abbia eliminato per scadenza, cioè non usato e gettato come rifiuto, oltre 8mila unità di emazie concentrate. Praticamente l’intera raccolta annuale del Servizio per uno spreco superiore a 1.200.000 euro.

C’è una filiera di controllo che non funziona e immoralmente butta via organi, perché il sangue è un organo, determinando spreco di denaro pubblico. Al vertice di questa gestione irresponsabile c’è la politica nazionale e regionale, che non è riuscita a programmare e pianificare il sistema di raccolta e gestione del sangue. Ci chiediamo se quanto è successo a Pisa è una regola o l’eccezione, e l’assessora ci deve anche un perché” prosegue il consigliere regionale M5S.

Tra l’altro la Regione Toscana, proprio tramite l’A.O.U. Pisana, è sede pilota del programma “Patient Blood Management (PMB)” del Centro Nazionale Sangue, funzionale proprio alla diminuzione dell’inappropriatezza trasfusionale. Come si concilia questo con un caso come Pisa? Ha una giacenza standard di 516 unità di emazie concentrate in un’azienda con circa 1200 posti letto, quando Careggi, con 1600 posti letto, ne ha una inferiore del 40%.

Tolta la coltre della narrazione PD sull’eccellenza della sanità toscana, restano ai cittadini le conseguenze negative, dirette e indirette, di una gestione decadente, corrosa dall’invadenza del partito. Un partito che non solo non sa scegliere le persone giuste, ma le blinda e premia oltre ogni indicatore di risultato ottenuto. La sanità pubblica toscana funziona ancora grazie allo sforzo straordinario degli operatori, in contesti pianificati male e gestiti peggio da una dirigenza imbarazzante. Il caso dei pochi posti letto nei quattro ospedali in project financing, col caso eclatante di Prato, ne sono la sintesi perfetta. Lo ricordino domenica i cittadini: gli stessi che chiedono fiducia per la loro riforma Costituzionale hanno riformato così la sanità e si erano scordati di contare i posti letto, tanto pagavano i cittadini. Vi fidate ancora? Meglio di NO”

Andrea Quartini
consigliere regionale M5S in Commissione SanitĂ 

Atto disponibile al seguente link