“Se la Regione confermasse la scelta di far gestire le Porte Vinciane all’Autorità Portuale Regionale, ci troveremmo davanti all’ennesima farsa del governo PD. In attesa dell’atto ufficiale che sconfesserebbe l’affidamento all’Autorità Portuale di Livorno scritto nero su bianco 10 mesi fa nell’ultima legge PD approvata sul tema, la 18 del 29 febbraio 2016, chiediamo un chiarimento alla giunta Rossi su quanto sta accadendo” segnalano Giacomo Giannarelli ed Enrico Cantone, consiglieri regionali M5S firmatari di un’interrogazione sul caso.

“Saremmo di fronte alla toppa regionale peggiore del buco, incomprensibile poi – senza scomodare la psichiatria – quando tra quattro mesi sarà pronto l’incile, il collegamento tra Arno e Canale dei Navicelli. Un’opera che consentirà al sistema darsena pisana e alla cantieristica di raggiungere il mare senza passare dalle Porte Vinciane e quindi dal porto di Livorno”.

“Questo novello scontro in salsa medievale tra Comune di Pisa e Autorità portuale di Livorno è quindi a dir poco insensato, quando con l’incile – pagato da OLT Offshore Lng Toscana – le Porte Vinciane potrebbero restare chiuse, evitando l’afflusso di fanghi verso la Darsena Toscana e quindi il periodico bisogno di costosi dragaggi, l’ultimo dei quali ci risulta sia costato 15 milioni dei cittadini”.

“Auspichiamo da Rossi una spiegazione sul perché con tali premesse abbia sentito l’esigenza di far annunciare a Ceccarelli una scelta che sa solo di sgarbo all’Autorità Portuale di Livorno e, forse, a quel PD labronico che evidentemente in Regione conta quanto un due di picche quando comanda fiori. Ennesimo uso distorto della funzione governativa, dove il PD dimostra la sua distanza siderale dall’interesse dei cittadini. E queste persone vorrebbero la fiducia dei cittadini nel riformare la Costituzione? Domenica diciamo No a chi usa le istituzione per farsi i dispetti tra compagni di partito”. Giacomo Giannarelli e Enrico Cantone.

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