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Sindacalista ASL licenziato, Quartini (M5S): “Fatto gravissimo, la Giunta riferisca in Aula”

Una richiesta di comunicazione alla Giunta regionale a prima firma di Andrea Quartini, Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle sulla vicenda del licenziamento da parte della ASL Toscana Centro di un suo dipendente, sindacalista della Cisl. Colpevole, a detta della ASL, di aver pronunciato frasi lesive del decoro e del prestigio aziendale in un’intervista al Tg2 sulla gestione dell’emergenza Covid all’ospedale San Giovanni di Dio di Torregali.

“Il livello di gestione dell’emergenza Covid – afferma Quartini – ha mostrato, dappertutto, anche in Toscana, lacune incredibili. Ritardi e mancanza di DPI intollerabili, con i vertici preoccupati solo di se stessi incapaci di ammettere i ritardi nell’approvvigionamento dei presidi necessari a tutelare malati e operatori sanitari. Ne sono prova, anche in Toscana, le inchieste della magistratura sulle RSA, ne sono prova le centinaia di segnalazioni giunte al sottoscritto.

Se fosse vero che il sindacalista licenziato ha rilasciato l’intervista, cosa che deve essere dimostrato, ha fatto bene, perché non esiste che l’immagine di un’azienda sia più importante della sicurezza dei lavoratori e, in questo caso, anche dei pazienti. E’ intollerabile l’atteggiamento arrogantemente intimidatorio dell’azienda sanitaria. E non è la prima volta che succede.  Già in passato le Asl toscane hanno preso provvedimenti disciplinari contro chi denunciava e contestava mancanze nell’organizzazione aziendale. 

Chiediamo che Rossi venga a riferire in aula consiliare e chiediamo che il consiglio si pronunci su tali comportamenti del tutto inopportuni”.

Coordinamento regionale prevenzione usura, Galletti (M5S): “L’usura è un fenomeno che colpisce duramente anche la Toscana. Orgogliosa di poter dare il mio contributo”

“Sono felice per questo nuovo incarico che mi consentirà di dare attivamente un contributo nella lotta all’usura, un fenomeno subdolo e sottovalutato che tuttavia colpisce duramente anche la nostra regione.”

Così Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, commenta il suo nuovo incarico come componente del Coordinamento regionale per la prevenzione dell’usura.

“E’ soprattutto nei periodi di maggior debolezza sociale che le organizzazioni criminali intensificano le proprie attività, e la crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria ha aumentato fortemente il rischio che imprenditori, ma anche normali famiglie, finiscano nelle mani degli usurai. La Toscana purtroppo non è esente da questo pericolo ed è per questo che è necessario mantenere alta la guardia. Sicuramente sarà la prevenzione la prima arma da mettere in campo, ma servirà anche un attento monitoraggio ed un fitto dialogo tra istituzioni, professionisti e associazioni antiusura, prime sentinelle del fenomeno”.

Covid_19, Quartini (M5S): “Dopo la prima ondata, non indossare il salvagente è una scelta, non una sfortuna”

“All’arrivo della prima ondata di Covid_19 la Regione Toscana ha avuto una doppia fortuna: quella di avere in corsia sanitari eccezionali, che hanno lavorato senza sosta, e quella di poter chiudere prima di essere investita in pieno dall’ondata. Fortuna – quest’ultima certamente – condivisa con altre regioni del centro sud. Il sistema sanitario ha messo in atto una serie di scelte, come quella di trasferire in fretta e furia, armi e bagagli, macchinari, sanitari e molti casi non Covid_19 a strutture private (dietro pagamento s’intende) trasformando ospedali pubblici in ospedali Covid_19 (con grande gioia dei sanitari del servizio pubblico), piazzando letti covid sparsi in giro per la Toscana sulle quali, vista l’emergenza, abbiamo taciuto. Adesso però vediamo che sta già smantellando tutto, come fosse scampato pericolo: chiusi i reparti Covid, riportati i macchinari in ospedale.

Non è un problema di spese (non solo), ma di precauzione: non è affatto detto sia tutto finito.  Anzi: le ultime notizie non sono incoraggianti e, se si dovesse ripetere un’epidemia, potremmo non essere così fortunati, e dovremmo essere preparati per non far rischiare inutilmente i sanitari e i toscani: strutture covid19 pronte (no, non gli ospedali da svuotare di nuovo e le cliniche private da riempire) ben separate dagli ospedali pubblici, che dovrebbero continuare il loro lavoro. E’ così?

Qualche dubbio lo abbiamo, e – visto che tempo per organizzarsi, quelli che comandano, ne hanno avuto, e ne hanno – vogliamo precise garanzie dagli organismi direttamente responsabili: l’assessorato alla Salute e le ASL”.

La Regione ed il 118, Quartini (M5S): “Sbagliando non si impara”

“Ancora si contano le vittime, i danni alle persone ed all’economia del Covid_19, ancora le persone intelligenti scrutano l’orizzonte per capire cosa accadrà, e la Regione già scalpita. Ci segnalano note sindacali che l’azienda ASL Toscana Centro avrebbe fatto ripartire  il progetto di riorganizzazione della rete delle postazioni territoriali 118 in modo da portare tutti i sindacati ad abbandonare il tavolo tecnico che doveva discutere in merito. Perchè le notizie sul progetto non sono chiare ai sindacati, a chi nel settore lavora, a chi sale sulle ambulanze per soccorrerci. E non è un buon segno: perchè la non chiarezza non è ammessa quando si parla di salute durante un’emergenza.

Non è accettabile – di nuovo – nel silenzio, assistere al rischio della cessione – da luglio – al privato di un servizio che però i cittadini pagano al pubblico. Davvero significherebbe non avere imparato nulla dai mesi scorsi. Però questa volta abbiamo imparato noi: l’Assessore venga a riferire immediatamente in Aula”.

Sanità ai tempi del Covid (M5S): “Non è tempo di politica, ma di agire”

Presentata una mozione in Consiglio regionale per valorizzare gli OSS.

“Abbiamo spesso presentato richieste respinte o ignorate (come in questo caso) senza neppure essere lette. Forse per ragioni politiche. Ma a noi interessa la salute dei toscani. Nel 2018 chiedevamo una lista di operatori socio sanitari, il loro impiego a supporto in ospedale e soprattutto fra gli anziani, nelle RSA. La richiesta fu ignorata. Oggi con il covid19 le emergenze sono tre: il virus, i malati che non sono stati trattati durante la fase1 per evitare loro di infettarsi e per salvare i malati di covid, e – ancor più di prima – le RSA. Lo chiediamo di nuovo nell’interesse degli operatori sanitari e dei cittadini. Ci interessa che tutte le figure professionali siano impiegate per supportare gli altri sanitari e per assistere i troppi malati di oggi e le incognite di domani”.

Ponte di Avenza, Giannarelli (M5S): “Subito i lavori e sostegni economici per i commercianti”

“Il progetto di rifacimento del ponte di via Menconi sul torrente Carrione non può più aspettare oltre – afferma Giacomo Giannarelli, Presidente del Gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle – Si tratta di un intervento per la messa in sicurezza del territorio. Occorrerà fare il possibile per contenere i disagi, rivedendo dove possibile l’assetto del cantiere per agevolare gli spostamenti così e prevedendo come un sostegno economico da destinare alle attività che a causa dei lavori subiranno un disagio o una perdita di fatturato. Dobbiamo dare la priorità alla sicurezza del territorio per evitare che si ripetano tragedie come quella del 2014. Ricordo che il dissesto idrogeologico dal 2000 ha causato più di 400 morti in Italia. Non dobbiamo sottovalutare neanche il rischio che corrono le scuole materne e gli asili nido, posti poco a valle del ponte oggetto dei lavori: un motivo in più per assumerci tutti le nostre responsabilità ed attuare speditamente l’intervento di messa in sicurezza del torrente. Confido che anche la Regione Toscana, la quale realizzerà l’intervento nell’ambito del masterplan del torrente Carrione, voglia venire incontro alle varie esigenze della cittadinanza, attivandosi così per l’istituzione del fondo e per contenere al minimo i disagi previsti.”

“Inoltre, come hanno evidenziato gli stessi tecnici della Regione, il Carrione versa da decenni in stato di abbandono e deve essere messo in sicurezza. Storicamente le alluvioni a Carrara si sono registrate in autunno: 23 settembre 2003, 11 e 12 novembre 2012, 28 novembre 2012. Rimandare questi lavori significherebbe far passare un altro periodo a rischio senza sicurezza. Io e l’amministrazione comunale del MoVimento 5 Stelle ci dissociamo dal percorrere questa pericolosa strada. Noi riteniamo infatti che la messa in sicurezza del Carrione sia una priorità e che se i lavori che essa comporta, oggi dopo il lockdown imposto dal Covid, hanno dei contraccolpi particolarmente pesanti per tempistiche e modalità di esecuzione, allora si deve agire nell’ottica di una compensazione per le attività direttamente interessate, non certo facendo trascorrere un altro autunno di notti insonni ai carraresi”.

Criminalità organizzata in Toscana, Quartini e De Blasi (M5S): “Cosa succede in città e nella regione? Da oggi siamo tutti meno sicuri”

“Con le nuove indagini sulla criminalità organizzata in Toscana, da oggi ci sentiamo tutti meno sicuri. Dopo le nostre rimostranze sul fatto che il Comune di Firenze avesse scelto di assegnare l’appalto della manutenzione stradale ad una holding (AVR) sequestrata e posta in amministrazione giudiziaria dal gip del Tribunale di Reggio Calabria per sospetti rapporti fra imprenditori collegati alla criminalità organizzata ed amministratori pubblici, il Comune si riunisce per accorgersi dell’ovvio: il contratto non verrà sciolto. Ovvio, perché la continuità aziendale è stata optata come strada dal magistrato, che ha sottoposto AVR ad amministrazione giudiziaria. Ovvio, perché non vogliamo che i dipendenti paghino per gli errori dei loro datori di lavoro e per l’inadeguatezza delle verifiche e delle scelte delle amministrazioni, che, però, dovranno risponderne ai cittadini.

Non si può chiudere con una scrollata di spalle una vicenda – l’ennesima – gravissima, che ha permesso a personaggi legati alla criminalità di entrare nel mondo dei lavori pubblici fiorentini e regionali. Perché ne va della sicurezza delle strade, della qualità dei lavori effettuati: asfalto, ponti, strutture, che tutti noi utilizziamo, e nell’attraversare e percorrere le quali – da oggi – siamo tutti un po’ meno sicuri. Avranno utilizzato materiali adeguati? Le amministrazioni – che non si sono accorte di nulla – avranno controllato i lavori? Si legge di materiali tossici mescolati a quelli edili per smaltirli. Cosa c’è nell’asfalto delle nostre strade? Non ci basta sapere se chi ha scelto AVR se la caverà con nulla. Vogliamo sapere soprattutto dove ha messo e mette le mani AVR, anche in ordine ai vari appalti, subappalti ed altre commesse. Sappiamo che si occupa della Firenze-Pisa-Livorno, gestione di competenza della città Metropolitana di Firenze.

Vogliamo conoscere nel dettaglio quali sono tutti i lavori che ha svolto per conto della Regione, del Comune di Firenze, di altri Comuni, e chi li ha controllati. Per non dover temere, passando sotto un ponte, su una sopraelevata, percorrendo una strada, che possiamo anche rischiare di rimanere sotto le macerie di un crollo, cadere di sotto da una sopraelevata, oppure respirare polveri tossiche. Tutte cose già accadute”.

Infiltrazioni mafiose a Firenze e in Toscana, Quartini e De Blasi (M5S): Fare immediatamente chiarezza”

“Non è possibile che per quasi ogni opera o appalto pubblico emergano problemi: errori, inadeguatezze e – adesso – pure la ‘ndrangheta, pure la mafia.

In Toscana. Più si scava, più si scopre: l’AVR, l’holding calabro-romana che si occupa di gestione strade e rifiuti, scelta dalla Regione Toscana per la manutenzione della Fi-Pi-Li e dal Comune di Firenze per la gestione ordinaria e straordinaria di tutte le strade, è stata sequestrata e posta in amministrazione giudiziaria dal gip del Tribunale di Reggio Calabria. L’inchiesta avrebbe portato all’emersione di rapporti fra AVR con imprenditori collegati alla criminalità organizzata ed amministratori pubblici: si parla di “contesto di relazioni di scambio reciproco finalizzato ad assicurare a tutti i protagonisti varie utilità“ e di “accertata permeabilità aziendale agli interessi mafiosi e a quelli della cosiddetta cattiva politica”. Insomma: gli interessi della ‘ndrangheta e non certo quelli dei cittadini. Il Comune di Firenze annuncia verifiche stringenti. Probabilmente la Regione Toscana farà lo stesso. Stavolta non basta. Serve la revoca immediata delle concessioni, al netto dell’operato della magistratura, che verificherà responsabilità e connivenze.”

Raffineria Eni a Livorno, Giannarelli (M5S): “Salute e lavoro i problemi da risolvere subito”

Interrogazione in Consiglio regionale.

“Nella zona della raffineria ENI di Stagno a Livorno perdurano da tempo emissioni di maleodoranze e di polveri, emissioni verificate personalmente dal MoVimento 5 Stelle durante le molteplici visite ai cittadini del luogo. Per comprendere le possibili fonti emissive e supportare l’opera di ARPAT, che ad oggi non è riuscita nell’intento di far cessare definitivamente le problematiche ambientali e sanitarie già riscontrate più volte, in data odierna, oltre a presentare un’interrogazione in Consiglio regionale, ho anche sollecitato l’intervento del NOE, della Capitaneria di Porto di Livorno, della Forestale e della Finanza.”

“Il 5 luglio 2020, poi, per molte delle aziende dell’indotto Eni dovrebbe cessare la CIG Covid-19 e molti lavoratori, soprattutto delle aziende esterne in subappalto, rischierebbero il posto di lavoro. I permessi e le ferie per molti di essi sono già stati utilizzati, così che a breve ci potrebbero essere molti lavoratori senza uno stipendio. Occorre pertanto attivare subito un tavolo regionale per scongiurare questo grave impatto sui livelli occupazionali. In un simile contesto siamo preoccupati anche per eventuali rischi di incidenti che possono scaturire da possibili riduzioni di personale impiegato nelle manutenzioni. Ricordo che l’impianto Eni di Stagno, e non solo quello nella zona, è considerato a rischio rilevante in soglia superiore”.

Apologia del fascismo a Carrara, Giannarelli (M5S): “Adesso basta, il prof. Manfredo Bianchi deve essere rimosso dal ruolo di insegnante”

“Carrara è città medaglia d’oro per la Resistenza, farla venire alla ribalta per il dichiarato fascista Manfredo Bianchi non ci va a genio. Assistiamo sdegnati alla nuova performance del prof. Bianchi che ha partecipato al flop della cosiddetta ”Marcia su Roma” del Primo Maggio con contorni ed esibizioni inneggianti al fascismo e alla manifestazione del 2 giugno a Roma esaltando sotto il balcone di piazza Venezia il suo idolo ”nonno Benito”. Comportamento che lo ha visto trasgredire le  regole dettate dal Lockdown. Insieme all’organizzatore della manifestazione non autorizzata, Nicola Franzoni, che inveiva con parole offensive anche contro il presidente della Repubblica, il Bianchi  incitava dalla rete a partecipare, mettendo a rischio la salute pubblica a suon di offese irripetibili nei confronti del presidente del Consiglio.

Tutti fatti ben documentati in rete  e su varie pagine di Facebook  che sollevano sdegno e rabbia tra i cittadini di  Carrara e non solo. 

Manfredo Bianchi è un insegnante di scuola pubblica superiore a Carrara e in questi anni è stato spesso sotto i riflettori per le sue attività e le sue idee politiche, idee che la nostra Costituzione condanna fermamente. Già nel 2017 le senatrici carraresi Sara Paglini e Laura Bottici del M5Stelle si attivarono con forza nelle più alte Istituzioni, per chiedere la rimozione del professore dal suo delicato ruolo, che all’epoca aveva issato impunemente  la bandiera fascista della Repubblica di Salò  sul monte Sagro e sul monte Brugiana.

Adesso diciamo basta, serve fermezza e denuncia. Dopo queste ennesime provocatorie dimostrazioni nazifasciste, diciamo che non è tollerabile che le nuove generazioni abbiano maestri che portano avanti ideologie criminali, che infangano il sacrificio di migliaia di uomini e donne, morti per tramandarci valori democratici. Il  ruolo educativo è fondamentale per le nuove generazioni, non c’è posto per chi come lui in una scuola pubblica mette a rischio i nostri valori di libertà e democrazia. Se pensa di essere legittimato da un clima politico intollerabile che strizza l’occhio a piazze violente e nere, si rassegni, abbiamo buoni maestri e anticorpi necessari per rigettare le peggiori politiche dittatoriali che la storia ci ha fatto subire.

E’ per questo che ho presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere che la Regione si attivi al più presto con il ministero dell’istruzione affinché venga valutato nel suo comportamento e conseguentemente rimosso dal suo incarico.”