“Con le nuove indagini sulla criminalità organizzata in Toscana, da oggi ci sentiamo tutti meno sicuri. Dopo le nostre rimostranze sul fatto che il Comune di Firenze avesse scelto di assegnare l’appalto della manutenzione stradale ad una holding (AVR) sequestrata e posta in amministrazione giudiziaria dal gip del Tribunale di Reggio Calabria per sospetti rapporti fra imprenditori collegati alla criminalità organizzata ed amministratori pubblici, il Comune si riunisce per accorgersi dell’ovvio: il contratto non verrà sciolto. Ovvio, perché la continuità aziendale è stata optata come strada dal magistrato, che ha sottoposto AVR ad amministrazione giudiziaria. Ovvio, perché non vogliamo che i dipendenti paghino per gli errori dei loro datori di lavoro e per l’inadeguatezza delle verifiche e delle scelte delle amministrazioni, che, però, dovranno risponderne ai cittadini.

Non si può chiudere con una scrollata di spalle una vicenda – l’ennesima – gravissima, che ha permesso a personaggi legati alla criminalità di entrare nel mondo dei lavori pubblici fiorentini e regionali. Perché ne va della sicurezza delle strade, della qualità dei lavori effettuati: asfalto, ponti, strutture, che tutti noi utilizziamo, e nell’attraversare e percorrere le quali – da oggi – siamo tutti un po’ meno sicuri. Avranno utilizzato materiali adeguati? Le amministrazioni – che non si sono accorte di nulla – avranno controllato i lavori? Si legge di materiali tossici mescolati a quelli edili per smaltirli. Cosa c’è nell’asfalto delle nostre strade? Non ci basta sapere se chi ha scelto AVR se la caverà con nulla. Vogliamo sapere soprattutto dove ha messo e mette le mani AVR, anche in ordine ai vari appalti, subappalti ed altre commesse. Sappiamo che si occupa della Firenze-Pisa-Livorno, gestione di competenza della città Metropolitana di Firenze.

Vogliamo conoscere nel dettaglio quali sono tutti i lavori che ha svolto per conto della Regione, del Comune di Firenze, di altri Comuni, e chi li ha controllati. Per non dover temere, passando sotto un ponte, su una sopraelevata, percorrendo una strada, che possiamo anche rischiare di rimanere sotto le macerie di un crollo, cadere di sotto da una sopraelevata, oppure respirare polveri tossiche. Tutte cose già accadute”.