“Non è possibile che per quasi ogni opera o appalto pubblico emergano problemi: errori, inadeguatezze e – adesso – pure la ‘ndrangheta, pure la mafia.

In Toscana. Più si scava, più si scopre: l’AVR, l’holding calabro-romana che si occupa di gestione strade e rifiuti, scelta dalla Regione Toscana per la manutenzione della Fi-Pi-Li e dal Comune di Firenze per la gestione ordinaria e straordinaria di tutte le strade, è stata sequestrata e posta in amministrazione giudiziaria dal gip del Tribunale di Reggio Calabria. L’inchiesta avrebbe portato all’emersione di rapporti fra AVR con imprenditori collegati alla criminalità organizzata ed amministratori pubblici: si parla di “contesto di relazioni di scambio reciproco finalizzato ad assicurare a tutti i protagonisti varie utilità“ e di “accertata permeabilità aziendale agli interessi mafiosi e a quelli della cosiddetta cattiva politica”. Insomma: gli interessi della ‘ndrangheta e non certo quelli dei cittadini. Il Comune di Firenze annuncia verifiche stringenti. Probabilmente la Regione Toscana farà lo stesso. Stavolta non basta. Serve la revoca immediata delle concessioni, al netto dell’operato della magistratura, che verificherà responsabilità e connivenze.”