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Toscana: Bilancio Regione 2022, le critiche del Movimento 5 stelle e le ragioni del voto contrario

Molto critica la posizione del 5 stelle, soprattutto sui tempi e sulle modalità con cui è stata affrontata la discussione del bilancio regionale. Irene Galletti e Silvia Noferi spiegano le ragioni del loro voto contrario.

“È difficile descrivere, a chi ci osserva da fuori, il metodo attuato da questa Giunta per governare la Toscana. L’iter di preparazione alla discussione del bilancio della Regione, quest’anno, è stato ancora più tardivo e caotico del solito. Questo chiaramente non ha consentito un armonico svolgimento della funzione democratica e sovrana del Consiglio, ma è stato anche in parte lesivo della dignità delle opposizioni.”

Partiamo da un buco di bilancio di circa 330 milioni in sanità. Per mesi il Presidente Giani ha cercato di travestire il concetto di buco di bilancio con alcune trovate semantiche notevoli “se sarà un buco lo vedremo poi a giugno” ha detto, salvo poi buttare qua e là ipotesi di nuove tasse. Quando l’Irpef, quando il bollo auto, senza però mai trovare sponde, apparentemente neanche tra i banchi della maggioranza. Intanto il tempo è passato e siamo arrivati a dicembre, quando finalmente gli assessori regionali hanno avuto piena contezza di quello che sarebbe accaduto al loro portafoglio.

Ad un certo punto il presidente Giani si è inventato un concetto sorprendente, quello del “Bilancio in itinere”; una trovata semantica per spiegarci, nella sostanza, che nei prossimi mesi vivremo alla giornata. E serve un grande coraggio per dire al mondo della disabilità, ad esempio, che il loro progetto di “Vita Indipendente” dipende da un “Bilancio alla giornata”.

Un bilancio che rinnova con vigore la stagione dei tagli, con la promessa che verranno fatti aggiornamenti in corsa e la scusa – più o meno – è che l’emergenza sanitaria ha reso imprevedibile qualsiasi gestione. Può darsi. Eppure di soldi ne sono stati elargiti tanti in questo anno, spesso a pioggia, senza vincolo a specifici progetti o misuratori di risultati, e in certi casi anche in favore di chi non ne aveva poi così tanto bisogno. Recentemente, ad esempio, un’associazione di categoria che rappresenta molte piccole imprese in Toscana, si è lamentata dei 500mila euro dati a fondo perduto e senza impegni alla multinazionale che detiene il marchio Louis Vuitton. Spiccioli per un’azienda che lo scorso anno ha fatturato 45 miliardi e che avrebbe investito in Toscana solo per il ritorno di immagine che la nostra regione restituisce nel mondo, nel settore della moda. Soldi tra l’altro che si accompagnavano ad integrazione di un altro bonus del governo.

Saremo un po’ populisti, magari, ma ci vengono in mente tante altre situazioni più opportune per investire quei soldi, e a mio avviso con una maggior ricaduta di benefici sul territorio. Pensiamo ad esempio ad un maggior aiuto al settore fieristico ed alle imprese turistiche, agli esercenti delle nostre città: le poste a sostegno di questi settori sono state fortemente ridotte.

E sono davvero tanti i progetti che verranno accantonati, tanti altri invece rimarranno sospesi nel tempo. Per un po’ saremo costretti a vivere alla giornata sulla promessa che per certi settori – con tutti i se del caso – forse i soldi ci saranno. Ma forse no.

C’è stata anche poca attenzione nei confronti degli enti locali, tra l’altro, scarsamente coinvolti dalla Giunta nelle decisioni strategiche di bilancio. Solo per dire che nel gioco della retorica i Comuni contano quando si fa propaganda, ma contano un po’ meno quando si tratta di decidere come spendere i soldi. L’osservazione del CAL, che in data 16/12 con “decisa raccomandazione” congiunta di ANPI e UPI richiama al rispetto della concertazione così come prevista dalla Legge 1/2015 e al rispetto dei tempi previsti per i documenti a corredo della proposta di legge. A quanto pare il problema dei tempi non consoni non è solo del Consiglio regionale, ma è strutturale.

Intanto, su suggerimento di Giani, quello che possiamo fare è attendere fiduciosi, nella speranza che prima o poi facciano capolino tra i conti pubblici le famose “risorse flessibili” annunciate. Forse ci saranno, forse no. Ma del resto è un Bilancio in itinere quello che ci ha promesso il Presidente, prepariamoci dunque a vivere alla giornata questo 2022.”

Così Irene Galletti e Silvia Noferi, Consigliere regionali del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale della Toscana.

Consiglio regionale approva la legge in materia di tagli colturali, la dura reazione del Movimento 5 stelle toscano

Foto di repertorio

Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 stelle Toscana, criticano duramente l’esito del voto alla Proposta di legge nr. 35 relativo alle “disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000”.

“Non contenti di aver approvato una legge per il parlamento – attacca la Capogruppo M5S Irene Galletti – che permetterebbe interventi di taglio boschivo anche in aree di pregio paesaggistico e ambientale in regime di esenzione autorizzativa, dalla maggioranza si chiede anche rapidità a Roma per procedere in questa direzione. Questo perché sono perfettamente consapevoli dei gravi profili di illegittimità della proposta regionale, che contraddice non solo le prerogative di competenza statale ma anche il Testo Unico Forestale; e infatti per questa ragione la proposta regionale era stata silenziosamente messa in un cassetto. Salvo poi farla riemergere all’improvviso a fine anno, senza che siano cambiate le condizioni, né in punta di diritto e nemmeno sotto il profilo dell’opportunità politica.”

“Nel Decreto Semplificazioni del mese di maggio, infatti, licenziato nelle stesse settimane della legge regionale – osserva Galletti -, si fa specifico riferimento all’art. 136 relativo ai tagli colturali, e si dice una cosa ben chiara: si devono operare semplificazioni di carattere burocratico ma nessuna deregulation, nessuna esenzione da autorizzazioni, specialmente in aree di valore naturalistico e paesaggistico. Le giustificazioni sollevate a difesa di un simile atto sono a mio avviso pretestuose e sottolineano ancora di più – conclude – che contemperare la tutela dei beni comuni e del territorio con la possibilità di regolare una sana attività economica non è proprio nelle corde di questa maggioranza.”

Anche la consigliera regionale Silvia Noferi si scaglia contro la maggioranza, spiegando tecnicamente il motivo per cui la proposta è destinata a fallire: “Innanzitutto c’è una violazione della Costituzione, perché la materia paesaggistica è competenza dello Stato.  C’è conflitto con l’articolo 1 del decreto legislativo 34 del 2018, il cosiddetto TUFF,  dispone le norme per il coordinamento delle regioni e gli indirizzi unitari: le regioni possono solo fare leggi aumentando le tutele e non allentando le tutele già previste.”

“C’è un contrasto con l’articolo 6 del TUFF, che indica le Soprintendenze come gli organismi atti a valutare se gli interventi selvicolturali siano compatibili con i valori espressi dal provvedimento di vincolo” precisa la pentastellata. Il provvedimento di vincolo lo prendono in mano solo le Soprintendenze, non i funzionari dell’ufficio boschi: è un principio di competenze.”

“Da sottolineare che questo progetto di legge reca grave danno anche alle stesse ditte boschive che vorrebbe favorire – spiega la cinquestelle – , perché aumentando la confusione amministrativa le esporrebbe a sanzioni penali.  È cosa nota che una legge regionale non può modificare una previsione punita penalmente. Se i Carabinieri forestali facessero un controllo ad un taglio boschivo dentro ad un’area tutelata da provvedimento amministrativo, sebbene il bosco non fosse citato, se il tagliatore non avesse la relativa autorizzazione, non potrebbe che essere inevitabilmente denunciato alla Procura, in base all’articolo 6 del TUFF e all’articolo 136 del Codice del Paesaggio.”

“Leggendo la relazione illustrativa alla proposta di legge saltano agli occhi anche altre grossolane incongruenze. Innanzitutto quando si parla di “ordinaria attività silvana”, cosa si intende?
La realtà che si riscontra fuori è che si tagliano a tabula rasa ettari di bosco senza controlli di nessun tipo, a causa della scarsità di Carabinieri forestali, con procedure amministrative già estremamente semplificate. Le pratiche di “ordinaria attività silvana” presentate come attività bucoliche dalla maggioranza sono condotte molto spesso da aziende che vengono da fuori Toscana,  che impiegano operai senza nessuna specializzazione, lasciando al termine, un paesaggio spettrale.”

“Straordinario – evidenzia Noferi – che si dichiari questo “intervento normativo finalizzato a chiarire il regime applicativo delle autorizzazioni necessarie”. Non le chiarisce affatto, le vorrebbe semplicemente eliminare. Altra cosa straordinaria è che su questo argomento il Consiglio di Stato a cui si sono rivolte le associazioni Italia Nostra, WWF Grosseto e LAC Toscana, il 17 ottobre 2020 si è espresso chiaramente sui tagli antincendio nella pineta del Tombolo, nota area tutelata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, dichiarando illegittima la previsione dell’esclusione dell’autorizzazione paesaggistica e sottolineando la necessità della valutazione unitaria dell’impatto delle attività dei piani antincendio nelle aree della Rete Natura 2000.”

“Con la scusa dei piani antincendio chiamati pretestuosamente a proteggere boschi e pinete si vuole letteralmente eliminare il problema alla radice: tagliandoli prima che (eventualmente) brucino. Non c’è logica in tutto questo; viene il sospetto che ci siano altri interessi in questo settore che oggi rimane uno dei più redditizi e dei meno controllati.”

“I boschi – conclude – non hanno bisogno di “essere curati con i tagli” affinché si rinnovino e si mantengano nei secoli; devono solo essere lasciati fare e si regolamenteranno da soli, attraverso modalità che sono state rese note dai più recenti studi in ambito forestale.”

Lutto nel Movimento 5 stelle toscano: è scomparso lo storico attivista Nicola Zeloni

“La notizia della scomparsa così improvvisa di Nicola ci ha lasciato attonite, non ci sono parole per esprimere la nostra tristezza e sgomento”. Le consigliere del M5S in Regione Toscana Irene Galletti e Silvia Noferi hanno espresso il loro cordoglio per la morte dello storico attivista Nicola Zeloni, conosciuto da tutti per il suo attivismo a Scandicci e nella regione, e scomparso improvvisamente lo scorso 10 dicembre.

“Tutta la comunità del M5S toscano in questi giorni ha ricordato l’energia che ha sempre profuso nell’impegno politico, la sua ironia e la vitalità che sapeva trasmettere a tutti. Nicola c’è sempre stato nei passaggi più importanti della nostra storia, porteremo sempre con noi il ricordo di quei momenti. Ci stringiamo in un abbraccio alla moglie Cristina e ai genitori Alberto e Vincenza per la perdita così dolorosa”.

Galletti e Noferi (M5S): ”Approvata la risoluzione che impegna la Giunta ad aumentare in maniera consistente la dotazione organica di Arpat”

“Approvata all’unanimità la proposta di risoluzione del Movimento 5 Stelle, che impegna la Giunta toscana a potenziare la dotazione organica di Arpat mediante un piano di assunzioni di personale consistente, in modo da permettere all’Agenzia regionale di svolgere i propri compiti istituzionali di controllo, verifica e monitoraggio, in maniera idonea alle crescenti esigenze della nostra regione.”

Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 stelle in Toscana, a margine del voto dell’Aula che ha approvato all’unanimità la Proposta di risoluzione collegata alla Proposta di deliberazione n. 142 “ Approvazione Bilancio di esercizio 2020 Arpat”.

“Questo incremento di organico – sottolineano Galletti e Noferi – servirà non solo ad aumentare il numero di controlli ambientali, drasticamente calati negli anni a causa della scarsità di risorse, ma sarà anche fondamentale per affrontare la sfida che ci attende con l’arrivo dei soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In tal senso – chiariscono le consigliere – il ruolo di una rinnovata e potenziata Agenzia regionale, sarà strategico nel proteggere il territorio da malaffare e inquinamento, durante tutte le fasi di realizzazione delle grandi opere che si attiveranno in Toscana proprio grazie al PNRR.”

“Una buona attività di prevenzione ambientale – sottolineano le consigliere – si può effettuare solamente attraverso il controllo proattivo del territorio: è questa la chiave per proteggere la salute dell’ambiente e dei cittadini che lo abitano. Ma si può fare solo con un opportuno stanziamento di risorse e un’adeguata dotazione organica, per questo – concludono – auspichiamo che la Giunta regionale attui al più presto quanto deciso oggi dall’Aula.”

Galletti (M5S): “Interrogazione regionale in merito al trattamento dei pazienti presso la camera iperbarica di Pisa” 

Foto di archivio.

“Da fonti di stampa – scrive Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Toscana – si apprende che la camera iperbarica ubicata presso l’Ospedale Santa Chiara di Pisa è attualmente non funzionante, e questo non per la prima volta. L’eventualità di un malfunzionamento era del resto prevedibile, in quanto come già noto all’ AOUP si tratta di un apparato decisamente obsoleto, cioè risalente a circa 30 anni fa.” 

“Inoltre – sottolinea la pentastellata – le rassicurazioni dell’azienda sanitaria, che leggiamo in questi giorni sulla stampa, non ci rasserenano perché coincidenti con quelle comunicate a febbraio 2021. Un curioso copia-incolla che garantisce solo una cosa ai cittadini: incertezza.”

“Pertanto – annuncia – abbiamo deciso di protocollare un’interrogazione urgente per la Giunta regionale, non solo per chiarire quali siano i tempi necessari per il ripristino del macchinario guasto, ma anche per capire quali sono le iniziative messe in campo dal servizio sanitario regionale per garantire i pazienti che hanno bisogno di terapie costanti o urgenti. Inoltre – attacca la Capogruppo M5S – vogliamo conoscere con esattezza anche le tempistiche previste per la messa in servizio della nuova camera iperbarica che dovrebbe essere allestita a Cisanello.” E conclude “Considerato che la notizia è stata data lo scorso febbraio, qualsiasi risposta diversa da un ben definito cronoprogramma dei lavori sarebbe inaccettabile.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Galletti (M5S): “I soldi del Recovery Fund contribuiranno alla bonifica dei Siti orfani in Toscana”

La scorsa settimana la direzione generale per il risanamento ambientale del ministero della Transizione ecologica ha approvato il decreto con l’elenco dei Siti orfani da recuperare. In Toscana sono dieci.

I fondi del Recovery Fund contribuiranno al recupero e alla bonifica di alcune aree legate a storiche realtà industriali della Toscana. La direzione generale per il risanamento ambientale del Ministero della Transizione ecologica ha approvato, la scorsa settimana, il decreto che contiene l’elenco dei cosiddetti Siti orfani da recuperare attraverso i finanziamenti derivanti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Per Siti orfani si intendono quelle aree potenzialmente contaminate per le quali non è possibile individuare una responsabile dell’inquinamento, segnalate al ministero da parte delle Regione o delle Province. Nel decreto i Siti orfani in elenco sono 270, sparsi in tutto il territorio nazionale. Di questi, 10 sono toscani.

Oltre 269 mila metri quadri di terreni inquinati sparsi in varie parti della Toscana, alcuni dei quali sulle isole, saranno interessati dagli effetti di questo decreto. A Massa, al confine con il Comune di Montignoso, ci sono da bonificare i circa 10 mila metri quadrati di territorio inquinato di Buca degli Sforza. A Pisa, a Santo Stefano a Macerata, nel comune di Cascina c’è l’area Ex Decoindustria per una superficie da bonificare pari a 14260 metri quadrati. Spostandosi verso il cuore della Toscana troviamo anche i 32650 metri quadrati dell’area di Brusignano a Pistoia e due Siti orfani in provincia di Firenze: i 1000 metri quadri da bonificare all’Ex Metalcromo di Barberino Tavarnelle e i 38 mila metri quadri dell’Ex Cava Paterno nel comune di Vaglia.
In provincia di Siena invece troviamo l’area di 40 mila metri quadri dell’Ex Poligono di Tiro in Località Campolungo a Murlo e i 19300 metri quadri dell’Ex Deposito Gomme a Villagrande dei Boschi nel Comune di Rapolano Terme.
Nell’elenco sono inclusi anche diversi siti minerari, due in provincia di Livorno, con il Cantiere Vallone presso le Miniere di Calamita a Capoliveri per un’area di circa 30 mila metri quadrati e i 70 mila metri quadri dell’ex area mineraria del Puppaio a Rio Marina. L’altro è in provincia di Lucca, nell’area mineraria Ex Edem di Valdicastello Carducci a Pietrasanta per una superficie di 13802 metri quadrati.

Il decreto prevede un finanziamento complessivo da parte del Ministero della Transizione ecologica di oltre 500 milioni di euro, ancora da ripartire tra le varie Regioni. La somma si aggiunge a quella già stanziata con un precedente decreto del 2020 e che aveva messo sul piatto 105 milioni in totale: di quella cifra, la parte spettante alla Toscana era di 5 milioni 812 mila euro. A dare notizia del nuovo decreto è stata la Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione ToscanaIrene Galletti, che commenta: “Questo decreto è il risultato di un importante lavoro avviato dall’ex ministro del M5S Sergio Costa e proseguito ora grazie all’impegno della sottosegretaria al Mite Ilaria Fontana. Possiamo utilizzare i soldi del Pnrr per misure come questa, che creano tra l’altro occupazione, che accelerano gli obiettivi della transizione ecologica e che contribuiscono a risanare i territori inquinati per restituirli alle loro comunità.”

Bonifiche, Galletti (M5S): “Presentata una mozione in merito alle problematiche di ristagno idrico che interessano alcune aree agricole di Castiglione della Pescaia”

Foto di archivio

La Presidente del Gruppo del Movimento 5 Stelle in Toscana, Irene Galletti, ha protocollato una mozione regionale in merito alle problematiche relative all’area di Castiglione della Pescaia e al ristagno idrico che interessa periodicamente alcuni terreni agricoli tra Pian di Rocca e Roccamare.

“Nel Comune di Castiglione della Pescaia, tra i due abitati di Pian di Rocca e Roccamare, da diversi anni è presente una grave situazione di ristagno idrico in una vasta area costituita da terreni agricoli. Condizione che reca un serio danno alle aziende locali e che presuppone problematiche ambientali e di sicurezza. Sarebbero oltre 40 gli ettari di terreno interessati dal fenomeno – chiarisce Galletti – e in alcune aree è addirittura impossibile entrare, anche per mera manutenzione.”

“Le conseguenze per gli agricoltori sono la perdita di redditività e spese di reimpianto a causa dell’inospitalità dei suoli, che vanno sommate alla perdita di valore dei terreni. Una situazione creatasi nel tempo che contrasta con quella che dovrebbe essere la valorizzazione delle attività agricole e la possibilità connessa di sviluppare attività di tipo turistico – evidenzia la Capogruppo M5S – e questo mette a rischio la sussistenza delle aziende agricole ma anche la sicurezza degli abitati della zona, che nel tempo si sono ampliati.”

“Per porre rimedio – spiega la pentastellata – abbiamo presentato una mozione per impegnare il Presidente e la Giunta a porre in atto una strategia, finanziata attraverso i fondi disponibili a tal scopo, sia per la sicurezza idrogeologica che per favorire l’agricoltura, finalizzata a promuovere uno studio dei dati di pioggia, del reticolo di drenaggio superficiale, con valutazioni geologiche primarie e alla messa in posa di una piccola stazione idrovora, che dreni l’area e abbassi la falda in maniera più rapida di quanto avvenga naturalmente e quindi garantisca interventi agricoli e coltivazione dei terreni.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Toscana.

Carrefour, Galletti (M5S): Approvata all’unanimità la mozione regionale per salvaguardare i livelli occupazionali in Toscana e tutelare le economie locali dagli effetti della ristrutturazione”

“Il Consiglio regionale approva all’unanimità la mozione del Movimento 5 stelle che impegna la Giunta toscana ad attivarsi, di concerto con le rappresentanze sindacali, per verificare quali saranno gli effetti della ristrutturazione annunciata da Carrefour nella nostra regione. Con questo atto la Giunta si impegna inoltre a salvaguardare i livelli occupazionali e le economie che si sono create attorno a quei punti vendita che potrebbero essere trasferiti in franchising. Questo tenendo conto anche degli effetti che tali operazioni avrebbero sull’indotto.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle in Toscana, a margine del voto unanime dell’Aula.

Vitesco, Galletti (M5S):”Il Consiglio regionale approva all’unanimità la nostra mozione in favore del personale precario”

“Approvata all’unanimità la mozione regionale che impegna la Giunta toscana a proseguire, nelle opportune sedi, con l’impegno a tutela dei lavoratori e delle loro competenze nel comparto anche attraverso il coinvolgimento dei sindacati, delle proprietà e del Ministero dello Sviluppo Economico.”

Lo scrive in una nota stampa Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle Toscana, a margine del voto dell’Aula.

“Nonostante l’impegno già mantenuto dalla Regione a fornire 100 voucher a Vitesco – dell’importo di 2000 euro ciascuno – per percorsi formativi di alto profilo, l’azienda potrebbe non rinnovare il contratto a ben 139 interinali, personale precario, assunto con contratto in staff leasing. Lavoratrici e lavoratori che potrebbero andare incontro alla disoccupazione o ad un difficile ricollocamento, che ne vanificherebbe comunque le competenze acquisite, frammentando un gruppo di lavoro efficiente in altri settori.”

“Grazie al nostro atto la Regione proseguirà nella sua opera di tutela di questi lavoratori, portando ai tavoli di trattativa nuove soluzioni per la salvaguardia dell’occupazione, soprattutto in vista di quanto emergerà dall’incontro tra l’amministratore delegato di Vitesco e le sigle sindacali, che si terrà tra poche settimane.” Conclude la pentastellata.

A commento del risultato sulla questione Vitesco interviene anche Daniele Rossi, Presidente del Consiglio Comunale a Collesalvetti e delegato Rsu della fabbrica “Fondamentale adesso è che venga concretizzato questo percorso per aprire ad un tavolo di trattativa con Ministero dello sviluppo economico e Regione, per dare delle risposte in merito alla riconversione dello stabilimento ed alla conseguente tenuta occupazionale.”

Precarie Piaggio, Galletti (M5S): “Il Consiglio regionale approva all’unanimità la mozione in favore delle lavoratrici salite sul tetto per protesta”

“Grazie al nostro atto, approvato all’unanimità dall’Aula, la Giunta regionale si impegna ad attivarsi, nei modi e nelle sedi più opportune, per fare sì che le dipendenti precarie di Piaggio, in forze all’azienda fin da prima del 2018, possano essere ricomprese nel piano di assunzioni annunciato dalla multinazionale delle due ruote di Pontedera.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, in una nota stampa inviata a margine del voto dell’Aula.

“Appresa da fonti stampa la notizia dell’esclusione di queste lavoratrici dalle trattative relative al piano di assunzioni annunciato da Piaggio per i prossimi mesi e dopo l’incontro con le rappresentanze del sindacato di base Usb – puntualizza la pentastellata -, abbiamo deciso di protocollare una mozione urgente, per scongiurare che venissero dimenticate dalle istituzioni.”

“L’atto, presentato pochi giorni prima che le lavoratrici salissero sul tetto del Polo Sant’Anna Valdera, è stato rapidamente portato in Aula grazie anche alla sensibilità dimostrata dai colleghi in Consiglio regionale, che hanno acconsentito a trattare la questione con sollecitudine, rispondendo con un voto unanime in favore di queste donne. Una prova tangibile – sottolinea la cinquestelle – che quando la discussione si fa alta la politica sa convergere verso il miglior interesse per i cittadini. Adesso l’auspicio è che la Regione sappia trovare i giusti strumenti istituzionali per far sì che queste lavoratrici rientrino nei piani di assunzione di Piaggio.”

Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Toscana.