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Legge sulla partecipazione, le osservazioni del M5S al Documento preliminare presentato dalla Giunta toscana

Il commento della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Irene Galletti, riguardo al Documento preliminare relativo alle modifiche della legge regionale nr. 46 del 2 agosto 2013, che tratta del dibattito pubblico regionale e della promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali.

“Questo documento preliminare arriva con qualche anno di ritardo rispetto a quando il Movimento 5 Stelle si era posto il problema ed aveva presentato una proposta di legge per modificare in senso migliorativo la legge regionale sulla partecipazione. Ma si può certamente dire che arrivati al 2023 sia stata fatta dalla Giunta regionale una riflessione più che attenta sul tema, raccogliendo anche diversi aspetti che avevamo proposto nel 2018 e che ritroviamo in questo testo.”

“Tuttavia, leggiamo in questo testo che “La legge toscana ha raggiunto il suo principale obiettivo: quello di essere, innanzitutto, un canale e uno strumento per attivare processi partecipativi in qualche modo legati ad un’effettiva policy e per sperimentare metodologie innovative di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche; ma anche per diffondere una “cultura della partecipazione”.

“La prima cosa che viene da domandarsi è come sia stato effettivamente misurato questo raggiungimento dell’obiettivo e se i risultati siano in linea con le aspettative dei toscani, perché leggendo quotidianamente i giornali, sul tema, rileviamo ben altre impressioni. Le principali lamentele mosse da soggetti terzi a questa Giunta, tra cui Comitati, Associazioni e a volte anche Enti locali, sono quelle di calare le decisioni dall’alto, lasciando poco potere ai diretti interessati sulle decisioni finali.”

“Inoltre, sono diversi i processi partecipativi che vengono richiesti ma non approvati. Bisogna chiedersi, trovando una chiara risposta, se questo sia da imputare ad una carenza di risorse o a qualche altra formalità. Ricordo che nel 2018 su 470 richieste di processi partecipativi, solamente 228 progetti sono stati effettivamente gestiti, più del 50% delle domande è rimasto senza risposta” sottolinea la Cinquestelle.

“Riguardo alla diffusione della cultura della partecipazione, come è stata gestita? Sono stati presentati progetti nelle scuole, negli enti locali, tramite le associazioni sindacali? Questo aspetto non è chiaro. Ancora una volta riscontriamo un’affermazione che non può essere misurata con certezza. Quindi su quale base si può dire che l’obiettivo della diffusione della cultura della partecipazione sia stato raggiunto?” si domanda Galletti.

“Una cosa che sicuramente riteniamo fondamentale – sottolinea la consigliera regionale – è che la legge venga rifinanziata con adeguate risorse, e siamo favorevoli ad una revisione in senso migliorativo, che permetta ai ai cittadini di avere un peso maggiore nelle decisioni che verranno prese.”

“Leggeremo attentamente le modifiche proposte dalla Giunta e ripresenteremo le nostre, avanzate nel 2018 e rimaste ignorate durante la presidenza del Consiglio di Eugenio Giani, attuale presidente della Regione Toscana. Non dimentichiamo certo infatti la curiosa interpretazione del concetto di partecipazione pubblica espressa dall’allora candidato presidente in una diretta Facebook, cioè che avrebbe metaforicamente fatto ricorso ai “carri armati” pur di realizzare la bioraffineria a Livorno, osteggiata giustamente dalla popolazione e dai comitati locali”

Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.

Multiutility, Galletti (M5S): “Cabina di regia sarà utile solo se messa in condizioni di svolgere una vera attività di controllo e monitoraggio”

“Quella che ci è sembrata come una discrepanza sostanziale e macroscopica tra le parole pronunciate dal Presidente Eugenio Giani, in risposta alla nostra precedente interrogazione sulla Multiutility, e quanto dichiarato all’evento organizzato da CISPEL agli inizi del mese di luglio, meritava un chiarimento che tuttavia non è arrivato.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana, commentando la risposta data dal Presidente Eugenio Giani all’interrogazione urgente “In merito alla cabina di regia sui servizi pubblici”.

Secondo Galletti “Da quanto emerge dalla stampa, l’intenzione espressa dal Presidente durante l’evento pare essere quella di invocare un maggior ruolo della Regione nella complessa questione dei servizi pubblici, mentre nella risposta alla mia interrogazione dichiarava di voler coinvolgere maggiormente gli amministratori e comunità locali, prendendo decisioni solo con il loro consenso. Se quest’ultima ipotesi si traducesse nel non prendere decisioni dall’alto – contrariamente a come la maggioranza al governo ci ha abituato – favorendo invece l’ascolto del territorio e dei suoi amministratori, sembrerebbe essere un buon proposito. Tuttavia, se questo dovesse significare ascoltare solamente Firenze e Prato perché sono i comuni più grandi – oltretutto favorevoli alla Multiutility – dimenticandosi dei piccoli comuni, allora questa situazione non sarebbe accettabile.”

“La Cabina di regia, per noi, rappresenta poi un’idea sensata solo nella misura in cui sarà in grado di svolgere una vera attività di controllo e monitoraggio. In caso contrario, sarà solo un’altra scatola vuota. Sarà dunque uno strumento utile per rendere più influenti gli attori pubblici, alcuni dei quali potrebbero preferire alternative di finanziamento anziché rischiare la pericolosa quotazione in borsa?” si domanda Galletti.

“Prendendo spunto dall’esempio positivo di Empoli, dove è stato accettato un referendum sulla revoca dell’adesione al progetto Multiutility, potremmo anche valutare l’opportunità di organizzare un referendum regionale, per comprendere se il pensiero dei toscani è in linea con quello del loro governatore” osserva la Cinquestelle.

“Infine, non siamo d’accordo con Giani quando afferma, riguardo alla Cabina di regia, “non vorrei dargli carattere vincolante”. Al contrario, chiediamo che sia un tavolo con poteri significativi, in grado di prendere decisioni, e che possa essere utilizzato per perseguire azioni coraggiose: come il processo di ripubblicizzazione dei servizi, in primis l’acqua, nel rispetto del referendum del 2011 e della legge 46/2013 (sulla partecipazione pubblica) di cui discutiamo proprio oggi nel documento preliminare.” Conclude Irene Galletti, Presidente del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.

Inaugurazione del CMA di Figline Valdarno, M5S: “Inaccettabile smantellamento a fronte di un bisogno sanitario che sarà intercettato dai privati”

“Oltre alla farsa per l’inaugurazione del Centro Medico Avanzato di Figline Valdarno, a breve ci sarà la beffa del trasferimento dei futuri casi da Pronto Soccorso non trattabili dal CMA del Serristori sulla struttura de La Gruccia. Immaginiamoci un flusso medio di 15 caso in più al giorno per il Pronto Soccorso del Valdarno aretino, sarebbero quasi 6.000 in più l’anno. Se pensiamo che i casi annuii ad oggi trattati a La Gruccia sono 38.000 accessi l’aumento sarebbe di oltre il 15%. Siamo preoccupati per l’enorme mole di lavoro che aspetta la Gruccia, già carente di personale, e del disagio che darà alla cittadinanza dell’intera vallata. Se poi pensiamo ai tagli in corso sulle ambulanze già avvenuto a Subbiamo si prospetta un futuro drammatico per la gestione delle urgenze” afferma Tommaso Pierazzi, coordinatore provinciale di Arezzo del M5S.

“In seguito alla derubricazione di fatto dell’ospedale Serristori, nell’area si sono attivati diversi privati che si sono poi in buona parte convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. Questo dimostra che c’era e continua ad esserci una domanda di servizi sanitari, confermando l’importanza della presenza del Serristori come struttura ospedaliera, che necessariamente dovrebbe essere dotata di un Pronto Soccorso completamente funzionante. L’annunciata inaugurazione contrasta fortemente con le reali necessità della popolazione e dovrebbe suscitare imbarazzo anziché essere motivo di orgoglio.” affermano Andrea Quartini e Irene Galletti, coordinatore provinciale di Firenze e coordinatrice regionale del M5S.

Multiutility, Galletti (M5S): “Nessuna convergenza politica con chi si dichiara a favore della quotazione in borsa dei servizi locali”

“Esprimiamo soddisfazione nell’apprendere la notizia dell’accoglimento del quesito referendario riguardante l’annullamento dell’adesione al progetto Multiutility da parte del Comune di Empoli.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle Toscana in una nota inviata alla stampa.

“Apprendiamo dalla pagina social del Comitato trasparenza per Empoli che l’altro quesito proposto, quello riguardante il gassificatore, è invece stato respinto e la motivazione addotta lascia intendere molte cose” sottolinea la Cinquestelle. “Il Comitato dei garanti, nominato dal Comune di Empoli, ha spiegato che il referendum non è ammissibile perché può essere indetto solo se l’amministrazione ha un esclusivo ruolo decisionale sulla questione. Nella vicenda in oggetto chi deve decidere riguardo la fattibilità del progetto proposto da Alia è la Regione Toscana, titolare a rilasciarne l’autorizzazione finale.”

“Risulta del tutto evidente che per ciò che concerne il gassificatore” spiega la consigliera regionale ”il Comune di Empoli non ha nessuna voce in capitolo, non avendo nessun tipo di controllo riguardo le scelte operate da Alia e sottoposte a nulla osta da parte della Regione. Quindi, il comune di Empoli può scegliere se entrare o meno dentro la Multiutility, cedendo ad essa le proprie quote, ma non ha nessuna competenza né controllo su di essa per ciò che concerne le scelte industriali e strategiche.”

Il Comitato Trasparenza per Empoli lo spiega chiaramente nel proprio comunicato: “Questo é un fatto grave che trova in questo parere del comitato dei garanti l’ennesima conferma al fatto che ALIA, gia adesso, è completamente fuori dal controllo dei comuni e agisce di fatto come un soggetto completamente privato seguendo esclusivamente i propri interessi commerciali”.

“Come M5S” ricorda Galletti “abbiamo sempre sostenuto che i servizi pubblici locali, proprio per l’importanza che rappresentano anche nella lotta alle diseguaglianze sociali, devono essere in mano ai soggetti pubblici che ne indirizzano le scelte e ne determinano i piani industriali. Scegliere di ricorrere alla borsa esponendo beni essenziali come l’acqua e la gestione dei rifiuti alla speculazione finanziaria significa acuire le diseguaglianze, andando ad incrementare i profitti dei fondi speculativi che hanno come unico scopo quello di garantire sempre maggiori dividendi ai loro azionisti, senza nessun riguardo per la qualità del servizio e per la tutela dei cittadini.”

“Ci opporremo in ogni modo a quello che ci appare uno scellerato atto predatorio verso servizi pubblici locali, lavorando in ogni sede per restituire la sovranità delle scelte in mano ai cittadini, sempre più trattati alla stregua di semplici consumatori da sfruttare anziché utenti da proteggere e salvaguardare.”

“E sia chiaro” conclude la Presidente M5S ”che non sarà possibile alcuna convergenza politica con chi si dichiara favorevole all’ingerenza dei privati nella gestione delle utility pubbliche; a chi impone il proprio volere senza il coinvolgimento attivo della cittadinanza come recentemente avvenuto ad Empoli in occasione dell’impianto gassificatore con il grottesco e imbarazzante rimpallo di responsabilità fra la sindaca Barnini ed il presidente Giani; a chi non sostiene pubblicamente che solo i soggetti pubblici sono in grado di garantire basse tariffe e servizi di qualità senza rispondere ad amministratori delegati che rispondono solo alle necessità di garantire utili ai soci privati.” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Galletti (M5S): “Le scelte su Santanchè confermano che IV non può stare in coalizioni che si definiscano attente alle disuguaglianze e ai bisogni dei più poveri”

“Le ultime scelte di posizionamento di Italia Viva rispetto alla vicenda della ministra Santanchè segnano un confine netto entro il quale disegnare un fronte progressista alternativo alla destra: fronte che, nell’ottica delle prossime elezioni comunali e regionali, non può certo contemplare il partito di Renzi tra le forze progressiste e che anzi entra a pieno titolo in quello della destra”. È quanto afferma Irene Galletti, coordinatrice regionale del M5S in Toscana, commentando la posizione tenuta da Italia Viva sulla vicenda della ministra Santanchè.

“Come M5S abbiamo sempre ribadito la necessità di compiere scelte nette, nel rispetto dei valori per i quali ci battiamo e rispetto ai quali costruiremo i nostri programmi e le nostre alleanze. Chi sceglie di sedersi al tavolo con gli stessi che rifiutano di sottoscrivere il disegno di legge sul salario minimo ed è contrario alla richiesta di dimissioni di rappresentanti delle istituzioni che lucrano sulla pelle dei lavoratori non potrà condividere il proprio cammino assieme a noi” afferma, lanciando un chiaro segnale a chi nel PD ipotizza accordi di larga scala, che l’esponente 5s definisce “irrealistici”.

La coordinatrice conclude delineando nettamente i confini del dialogo possibile per il M5S: “La serietà, la trasparenza, la lotta alle diseguaglianze, la legalità sono valori non negoziabili e nessun accordo politico può essere stretto facendo venir meno i capisaldi sopra i quali è stato costruito il M5S”.

Libero uno degli sfregiatori di Lucia Annibali, Movimento 5 Stelle annuncia mozione in Consiglio Regionale

La Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, esprime solidarietà a Lucia Annibali e chiede al governo di effettuare verifiche sulla scarcerazione anticipata di Rubin Talaban, responsabile dell’aggressione che ha sfigurato la sua vita nel 2013. La notizia, riportata di recente dal giornale “Il Messaggero”, è stata una sorpresa per tutti.

“Rubin Talaban, incaricato da Luca Varani, l’ex fidanzato di Lucia Annibali, ha commesso un attacco brutale utilizzando l’acido, causando gravi lesioni che hanno richiesto numerosi interventi chirurgici. La sua liberazione anticipata di due anni, in base a una norma sui reati commessi da stranieri, solleva numerosi interrogativi su cui vogliamo approfondire” chiarisce Galletti.

“Chiediamo al Governo, e lo faremo attraverso un atto di impegno per la Regione Toscana” precisa la Cinquestelle “di condurre un’indagine accurata sulla decisione di scarcerare anticipatamente Rubin Talaban. È essenziale valutare attentamente se questa liberazione sia stata in linea con le disposizioni di tale legge e con i principi di giustizia e sicurezza pubblica.”

“Il Movimento 5 Stelle si schiera al fianco di Lucia Annibali, offrendo sostegno e solidarietà. Crediamo fermamente che crimini così odiosi richiedano una valutazione più rigorosa delle circostanze e delle conseguenze per la vittima. Seguiremo attentamente gli sviluppi di questa vicenda con l’obiettivo di garantire giustizia e sicurezza per tutte le vittime di atti criminali legati alla violenza di genere.” conclude Galletti.

Strage di Viareggio, M5S annuncia: ”Interrogazione alla Camera per conoscere le motivazioni che hanno ritardato l’invio degli atti in Cassazione”

“Esprimiamo pieno sostegno e solidarietà incondizionata ai familiari che hanno deciso di manifestare davanti al tribunale di Firenze per chiedere spiegazioni sul ritardo con cui gli atti del processo di Appello Bis sono stati inviati alla Corte di Cassazione.” Questa dichiarazione è stata rilasciata da Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, insieme a Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini, deputati toscani, che annunciano: “Presenteremo un’interrogazione alla Camera per fare luce su questa vicenda”.

“In occasione del 14º anniversario della strage ferroviaria di Viareggio” ricordano Galletti, Ricciardi e Quartini “non tutti i parenti delle vittime saranno presenti alla solenne messa presso la chiesina del cimitero della Misericordia. Una rappresentanza si recherà di fronte al tribunale di Firenze per chiedere spiegazioni riguardo al ritardo con cui gli atti del processo di Appello Bis sono stati inviati in Cassazione, solo nel mese di maggio, cinque mesi dopo la scadenza per la presentazione dei ricorsi, avvenuta a metà dicembre dello scorso anno. Questa trasmissione è stata possibile solo grazie alla forte pressione esercitata dai familiari, che sottolineano come l’ex Amministratore Delegato delle Ferrovie, nel caso in cui la sua condanna venga confermata durante il processo che inizierà il 29 novembre, a causa del ritardo potrebbe non dover scontare neanche un giorno di carcere, poiché avrà ormai compiuto 70 anni.”

“Restiamo in attesa di apprendere le ragioni che hanno portato a questa incredibile vicenda” chiariscono i Cinquestelle. “Tuttavia, non possiamo fare a meno di ammirare la straordinaria determinazione con cui i familiari si rifiutano di accettare una giustizia sfuggente. Rappresentano un autentico esempio di dignità e perseveranza, che richiede il massimo sostegno delle istituzioni e della classe politica.”

“Sono passati 14 anni dal 29 giugno 2009, giorno in cui un treno merci contenente Gpl deragliò innescando un’esplosione in cui persero la vita trentadue persone e più di cento rimasero ferite. Il più grande disastro ferroviario italiano attende ancora verità e giustizia. Come Movimento 5 Stelle desideriamo manifestare il nostro pieno sostegno e la nostra vicinanza senza riserve ai familiari delle vittime e a tutta la comunità di Viareggio.“ Concludono gli esponenti del Movimento 5 Stelle toscano.

Multiutility, Galletti (M5S):”Spartizione di poltrone dimostra che anche il centrodestra guarda con favore al gigante dei servizi locali quotato in borsa”

“Apprendiamo dalle colonne del Corriere Fiorentino che è stata trovata un’intesa per la ripartizione delle cariche in seno ad Estra, il colosso Toscano dell’Energia: Nicola Ciolini sarà amministratore delegato e Francesco Macrì, leader aretino di Fratelli d’Italia, avrà un incarico nel Cda di Leonardo Spa, ne sarà Presidente. Segnale evidente che anche il centrodestra guarda con favore al progetto Multiutility, all’interno del quale potranno collocarsi in futuro proprio Estra ed anche la società aretina che gestisce i servizi idrici.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

“Un disgelo, riporta il quotidiano, avviato qualche mese fa grazie all’interlocuzione dei sindaci di Prato e Firenze, Biffoni e Nardella, artefici e promotori proprio del progetto Multiutility. Risulta del tutto evidente che per portare a termine la quotazione in borsa dei servizi pubblici locali, l’asse politico che il Pd degli amministratori locali ha scelto è con la destra. E si tratta di un blocco di potere e di interessi che assume una rilevanza comparabile a quella della sanità.”

Per Galletti “L’aspetto più preoccupante è quello legato all’incastro delle partecipazioni, che inevitabilmente porteranno in tempi brevi verso l’accorpamento in una sola Multiutility dei servizi pubblici locali. Un soggetto sufficientemente grande da far gola ai fondi finanziari e destinato ad una rapida quotazione in borsa. Tutto ciò ne decreterà la cancellazione di ogni dimensione pubblica esponendo un bene prezioso, come l’acqua, a logiche speculative.”

“La partita delle nomine è solo funzionale all’attuazione del disegno, con una totale subalternità a personaggi che godranno di totale autonomia all’interno della logica spartitoria delle forze politiche di maggioranza, con il supporto del centrodestra.” Secondo la Cinquestelle si tratta di “Una serie di incastri che in estrema sintesi hanno un duplice obiettivo: la finanziarizzazione della Multiutility con borsa e fondi di investimento e l’avvicinamento tra centrosinistra e centrodestra verso un modello privatistico condiviso, che ponga per sempre la parola fine alla ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali.”

“Come Movimento 5 Stelle” promette la consigliera regionale “faremo di tutto per opporci ad una visione tanto scellerata e incurante della volontà dei cittadini, in un momento in cui si assiste ad un peggioramento delle condizioni di vita della popolazione e alla crescita delle diseguaglianze. Fattori che dovrebbero imporre maggiore cautela nella scelta della gestione dei servizi pubblici oggi come non mai essenziali per garantire una maggiore giustizia sociale. In Toscana, ignorando tutto ciò, si sta procedendo spediti verso la finanziarizzazione dei servizi pubblici locali al fine di garantire sempre maggiori dividendi ai privati a discapito della qualità e dell’economicità degli stessi.”

“È proprio il caso di dire che la multiutility conviene a tutti fuorché ai cittadini.”

Così Irene galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Movimento 5 Stelle toscano aderisce alla manifestazione nazionale del 24 giugno a Roma su salute e sicurezza

“Il Movimento 5 Stelle sostiene da sempre che il diritto alla salute debba essere difeso, tutelato e sostenuto in ogni modo possibile. Pertanto, aderiamo alla manifestazione nazionale del 24 giugno a Roma, in difesa del diritto alla salute delle persone nei luoghi di lavoro e per la salvaguardia e il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale, organizzata dalla CGIL.”Ad affermarlo sono Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Riccardo Ricciardi Vicepresidente del Movimento 5 Stelle e Andrea Quartini, deputato e medico.

Secondo i Cinquestelle “Per garantire la tutela del diritto alla salute e un sistema socio-sanitario nazionale pubblico, solidale e universale, è essenziale dedicare le necessarie risorse economiche e organizzative. Siamo convinti che sia necessario innanzitutto implementare il personale: servono nuovi operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati. Questo è fondamentale per contrastare il continuo indebolimento del sistema sanitario pubblico e ridurre le disuguaglianze nell’assistenza fornita, a partire da quella a livello territoriale e delle liste d’attesa. Attualmente, queste rappresentano un limite enorme e causano disagi sempre più evidenti per i cittadini, che spesso sono costretti a rivolgersi al settore privato e a spendere ingenti somme di denaro.

“È altrettanto essenziale – sottolineano Galletti, Ricciardi e Quartini – valorizzare il lavoro di cura e prevenzione. A tal fine, è necessario adottare un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre la semplice stabilizzazione del personale e il ricambio generazionale, superando la precarietà nel settore della cura e per coloro che si occupano di essa. Questo piano deve garantire una società sempre più in salute e offrire maggiore dignità alle persone non autosufficienti. Senza dimenticare il tema della sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, in particolar modo quelli ispettivi e di vigilanza.”
“Avere una sanità pubblica – concludono – significa garantire giustizia sociale, significa abbattere le diseguaglianze e fermare la privatizzazione dei servizi sanitari.”

«L’Amiata ha già dato».  Dal Comitato Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata una voce sola.

Immaginare un futuro diverso per il Monte Amiata

C’è CHI si immagina l’Amiata come un grande parco che interessa l’area Senese e Grossetana. Un luogo da mettere sotto tutela per lo straordinario patrimonio verde, vulcanico e acquifero collettivo, che regali un ambiente incredibilmente bello da vivere e visitare.

E CHI, al contrario, la intende come una grande miniera le cui tutele ambientali possano cedere il passo ad uno sfruttamento selvaggio, al di sopra di qualsiasi livello di sostenibilità.

Abbiamo incontrato il Comitato Salvaguardia del Monte Amiata altre volte, stavolta lo facciamo per portare avanti una nuova sfida: la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione di quel paesaggio, patrimonio di tutti.

Partiamo da un concetto molto chiaro e sentito sul territorio: il Monte Amiata ha già dato. Questo, in sintesi, il pensiero forte che dobbiamo tenere a mente. Il livello di sfruttamento, o più correttamente “di stress”, cui è sottoposto ancora oggi tutto il territorio amiatino è già oltre i limiti di guardia.

Limiti scientificamente ponderabili e stabiliti con il PAER 2015, poi soppressi per chiara volontà da parte della Regione Toscana con delibera del Consiglio n. 39/2021.

In questo percorso scellerato, intrapreso e portato avanti dalla giunta Giani, qualsiasi evidenza porterebbe chiunque abbia a cuore la sopravvivenza dell’ecosistema amiatino a riconsiderare la strada intrapresa.

Ma di cosa stiamo parlando?

In termini valoriali, stando alle valutazioni scientifiche, sul Monte Amiata le previsioni del Piano Energetico 2015 fissavano a 100 MW la potenza da installare, che rappresentava il punto di equilibrio tra lo sfruttamento geotermico e la vocazione ambientale e socioeconomica del territorio.

Un valore già ampiamente superato e sul quale nessuna riflessione è stata intrapresa dalla Giunta regionale che, anzi, ha l’intenzione di RADDOPPIARE questa produzione a partire dalle 5 centrali previste e di nuovi impianti di produzione di energia cosiddetta “rinnovabile”, che aspetta soltanto l’ok da parte dell’Europa per lo sblocco dei fondi propedeutici alla realizzazione.

Ma la geotermia non è una fonte rinnovabile, non lo è, di fatto, in maniera del tutto chiara sulla media ed alta entalpia. Soprattutto non in tutti i luoghi.

Altra questione: il patrimonio acquifero amiatino.

l’Acquedotto del Fiora dà da bere a quasi 700.000 cittadini!

A questo si unisce la preoccupazione per le concessioni di taglio boschivo che stanno determinando uno sfruttamento a livelli molto preoccupanti in termini di impatto del grande patrimonio esistente.

E se è vero che sull’Amiata abbiamo tesori come la faggeta più grande d’Europa, questi andrebbero considerati come un baluardo da salvaguardare, non come un mero deposito di cippato non ancora sfruttato su cui fare guadagni.

L’informazione quotidiana ci bombarda di immagini sugli effetti della siccità e, di contro, sulle cosiddette “bombe d’acqua“, l’uno e l’altra espressioni di un ecosistema già mutato da un clima malato in cui l’Uomo ha chiare responsabilità.

Se da questo punto di vista nel nostro territorio siamo però ancora fortunati, non è detto che potremmo esserlo ancora a lungo soprattutto se è permesso a chi decide per noi di segare il ramo sul quale siamo seduti.

Ingenti quantità di denaro pubblico sono state investite anche per i ripascimenti dei versanti montuosi con la neve programmata, al fine di sopperire alla scarsità di quella naturale, da sempre altra importante risorsa per l’Amiata, per poi scoprire che i laghi propedeutici agli interventi non sono mai stati ultimati.

La strada che la Regione vuol intraprendere è allora quanto più lontano si possa pensare di programmare in termini di eco-sostenibilità ambientale, tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio amiatino e se questo non è ancora chiaro, difficile tornare indietro tra poco, quando sarà ormai già troppo tardi.

Troppo tardi per la nostra acqua potabile, troppo tardi per le tanti sorgenti scomparse. Troppo tardi per i boschi. Troppo tardi per le grandi future opportunità turistiche. Troppo tardi per i nostri giovani, costretti ad emigrare.

Quando parliamo di sostenibilità in un ambiente così complesso come quello del Monte Amiata dovremmo sempre considerare che l’approccio giusto è quello multidisciplinare. Da decenni si parla di rilancio dell’economia amiatina, che avrebbe per sua natura molteplici vocazioni turistiche ed economiche. Il brusco ritorno alla realtà ce lo offrono come sempre coloro che gestiscono tali opportunità, che sappiamo benissimo essere fedeli ad uno schema antico quanto funesto: ci sono risorse, sfruttiamole!

Ora o mai più: cari cittadini amiatini, e non solo, è giunto il momento di pretendere di più, di essere più coinvolti in queste decisioni! La nostra voce è fondamentale.

Quando ci dicono che “non possiamo farci nulla” dobbiamo credere che non sia vero, dobbiamo sapere che non è così! Sembra difficile, ma basta decidere diversamente. E per farlo c’è bisogno di partecipazione, di informazione. Come di aria pulita, quella che pretendiamo sull’Amiata.

Il comitato, che riunisce le varie anime sensibili al tema, ed altre realtà associative, ha bisogno del tuo aiuto per divulgare, organizzare, crescere. Potete contattarli alla mail: cinzia.mammolotti@gmail.com

I coordinatori di Siena e Grosseto:
Bonella Martinozzi
Lorenzo Olivotto