Blog Pagina 36

Barriera di Vada (LI), Galletti (M5S): ”Via pedaggio e barriera: approvato l’emendamento che impegna la Giunta toscana a raggiungere l’obiettivo entro il 2025”

Approvato l’emendamento al Programma Regionale di Sviluppo 2021 – 2025 (PRS), presentato dalla Presidente del Gruppo MoVimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, e relativo alla soppressione della barriera di Vada (LI) e dell’abolizione del relativo pedaggiamento.

“Grazie all’approvazione del nostro emendamento la Giunta toscana si assume l’impegno formale di adoperarsi presso i soggetti competenti, tra cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la soppressione del pedaggio e della barriera posta al termine sud della Variante Aurelia, sulla SS1, nella località di Vada (LI). Il MoVimento 5 Stelle si è sempre opposto alla barriera e al progetto dell’autostrada Tirrenica, fin dal suo primo ingresso in Consiglio Regionale, indicando come soluzione la messa in sicurezza della SS1 e il mantenimento della gratuità della tratta. Con il risultato ottenuto oggi, dimostriamo ancora una volta la nostra coerenza politica e la determinazione nel rimanere saldi sulle nostre posizioni, a differenza del Partito Democratico, che solo in tempi più recenti ha cambiato idea.

Ricordiamo infatti che per anni, l’ex Presidente di Regione, Enrico Rossi, ha sostenuto con fermezza l’autostrada Tirrenica, considerandola una pietra angolare del suo governo regionale. Anche se un po’ di tiepidezza sul tema, da parte del Partito Democratico permane visto che il tema è comparso nel Programma Regionale di Sviluppo solo grazie al nostro emendamento.

E anche se oggi il Partito Democratico sembra essersi perfettamente allineato sulla nostra posizione, si nota ancora un certo tentennamento, e questo è in parte testimoniato dal fatto che il tema è stato incluso nel Programma Regionale di Sviluppo solo grazie al nostro emendamento.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Moria di pesci nel Rincine, Galletti (M5S):”Interrogazione regionale sui lavori di svuotamento del Lago di Londa”

“In seguito alla segnalazione di un cittadino abbiamo deciso di presentare un’interrogazione sulla moria di pesci nel fiume Rincine che si è verificata in concomitanza dei lavori di svuotamento del lago di Londa.” Ad annunciarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

“Da alcune ricostruzioni stampa – precisa la Cinquestelle – sembrerebbe che l’origine del problema sia da riferirsi all’eccessivo svuotamento del lago, che ha generato una torbidità portando progressivamente i pesci alla morte per soffocamento. Con il nostro atto – dichiara Galletti – intendiamo verificare che l’intero processo di svuotamento sia stato svolto con rigore e competenza e non sia mancato il controllo della Regione nelle varie fasi di lavorazione. In considerazione del fatto che la segnalazione è giunta tempestivamente ad Arpat e ai carabinieri forestali, e che i pesci recuperati sono attualmente conservati al freddo e a disposizione delle autorità competenti nei magazzini comunali, contiamo di poter essere informati quanto prima dalla Regione su quali iniziative intenda intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per accertare quanto accaduto, per intervenire ed attivarsi sia per il ripristino ambientale che per i risarcimenti per i danni causati, se accertati.” Conclude la Presidente M5S.

Scelte del Governo hanno ricadute drammatiche sul territorio: Servizi Sociali al collasso e a rischio 6 milioni di interventi nella sola Montecatini

Le ultime novità del Governo Meloni hanno di fatto messo in ginocchio non solo i cittadini ma anche gli enti locali.
Con un sms nel weekend, Meloni, ha cancellato le entrate di intere famiglie fragili. Famiglie che si sono viste togliere il Reddito di cittadinanza con un click ed invitate ad attendere di essere prese in carico dai servizi sociali comunali che non sono pronti e non hanno le risorse per sopperire alla nuova ondata di povertà che questo provvedimento causerà al tessuto sociale.
Così, mentre gli uffici comunali erano presi d’assalto da persone che si sono sentite dire di attendere il 2024 per l’introduzione di un nuovo rinominato sussidio, con un altro illuminato provvedimento il Governo di centrodestra ha messo in ginocchio tutti i Comuni che avevano programmato interventi di rigenerazione urbana ed efficientamento energetico.
Con la modifica al PNRR, il Governo ha tagliato in modo netto oltre 15 miliardi di interventi. Un taglio secco che nella sola Montecatini mette a rischio oltre 6 milioni di interventi.
Soldi che, si legge dalle note governative, dovranno essere rifinanziati con risorse nazionali che al momento non ci sono e non si fa menzione dei tempi per la copertura delle voci di spesa.
Oltre all’efficientamento energetico ed alla rigenerazione urbana vengono tagliati per incapacità governativa nell’attuazione, tra gli altri, interventi di riduzione del rischio idrogeologico, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e tutela del verde urbano.
Voci di investimento di cui il Paese aveva estremo bisogno e su cui molti Enti avevano progettato interventi. Rischiano quindi di saltare, tanto per fare un esempio, gli interventi allo Stadio ed al Palazzetto di Montecatini sui quali, la fase di progettazione, potrebbe non essere sufficiente a salvare il finanziamento. Anci ha chiesto un confronto urgente con il Governo che adesso deve dare risposte immediate e coprire senza indugio i vuoti creati. Anche in questo senso va la risoluzione parlamentare del Movimento 5 Stelle, con la firma del nostro Andrea Quartini, in votazione domani alla Camera.

Pnrr, Galletti (M5S): “Il governo Meloni blocca 9 progetti per un valore totale di 15,9 miliardi di euro. Centrodestra vada a casa ed eviti ulteriori danni al Paese”

27“Sono stati fermati gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico, migliorare l’efficienza energetica e promuovere le fonti rinnovabili” afferma Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, che chiarisce: “Questa incapacità di governo sui temi nevralgici danneggia il Paese.”

Per Galletti “È singolare che in un paese con la maggior parte dei comuni a rischio idrogeologico, il governo Meloni abbia deciso di non investire 1,3 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinati proprio a contrastare alluvioni, frane e l’erosione costiera. Questa scelta è stata presa insieme ad altre riduzioni per un ammontare complessivo di 15 miliardi di euro, con conseguenze attualmente imprevedibili – nel più probabile dei casi questi soldi andranno persi – sui progetti già programmati dalle Regioni con quei fondi.

In queste ore stiamo discutendo di progetti legati al Piano Regionale di Sviluppo della Toscana, che probabilmente non esistono più perché non più finanziati. È evidente che il governo, guidato da Fratelli d’Italia, sia allo sbando e stia affrontando grandi difficoltà. Ma fatto ancor più grave, conseguente a questa incapacità di governo, è il rischio di dissipare i miliardi di euro messi a disposizione dall’Europa per la ripresa dell’Italia grazie all’azione di Giuseppe Conte.

L’auspicio è che Giorgia Meloni si renda conto di quello che sta accadendo e che si dimetta, mandando a casa questo governo di centrodestra, prima di perpetuare ulteriori irrimediabili danni al nostro Paese.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Mondo Convenienza, Galletti (M5S): “Solidarietà con i lavoratori in presidio a Firenze. Salario minimo urgente per cancellare il lavoro sottopagato”

“Solidarietà ai lavoratori che operano negli appalti per conto della catena di Mondo Convenienza, oggi in presidio a Firenze di fronte alla Prefettura in via Cavour” Ad affermarlo in una nota stampa è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

“A Campi Bisenzio, un gruppo di lavoratori è in sciopero dal 30 maggio per denunciare le gravi condizioni di lavoro in cui sono costretti ad operare. A loro si sono uniti i lavoratori di Bologna, Pisa, Torino e Venezia. Tutte persone che operano in cooperative che prestano servizi per conto di Mondo Convenienza e che non hanno neanche un contratto della logistica, ma ne hanno uno relativo al settore pulizie e multiservizi, con una paga base di 6 euro e 80 centesimi lordi l’ora. Oltre a uno stipendio insufficiente, sono sottoposti a turni massacranti, senza pause, né straordinari. Spesso non lavorano neanche in condizioni di sicurezza. I sindacati denunciano le pressioni interne contro le proteste, organizzate da caporali delle cooperative che gestiscono gli appalti di Mondo Convenienza. Tutto questo è inaccettabile e indegno di un Paese civile.
Il Movimento 5 Stelle considera queste condizioni come sfruttamento legalizzato, non come lavoro. Ieri abbiamo sollevato il tema in Parlamento, interrogando la Ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, riguardo alle azioni che il governo sta intraprendendo per risolvere questa situazione. Non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti né soluzioni.

Ma la nostra battaglia non si esaurisce qui. Eserciteremo la massima pressione politica per favorire l’approvazione della nostra proposta sul Salario minimo, una misura osteggiata da questo Governo ma già presente in 21 Paesi europei su 27 e che può garantire a questi lavoratori e alle loro famiglie un’esistenza libera e dignitosa.” Conclude Galletti.

Toscana Strade, Galletti (M5S): ”Emendamento al PRS per avviare un tavolo di confronto in sede istituzionale. Toscani potrebbero pagare la fretta di Giani”

La Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, interviene sul tema della partecipata Toscana Strade e annuncia un emendamento al Piano Regionale di Sviluppo per avviare un confronto in sede istituzionale, come richiesto anche da Assotir oggi in conferenza stampa.

“Dopo la sonora tirata di orecchie della Corte dei Conti riguardo le modalità con cui la Giunta regionale gestisce le partecipate, incluso l’invito a ‘fare i compiti a casa’ per rimediare il prossimo anno, riteniamo opportuno frenare l’eccessivo entusiasmo di Giani nel percorso di costituzione della partecipata Toscana Strade.

Non perché non riconosciamo la serietà del problema e la necessità di una soluzione, ma semplicemente perché, al momento, abbiamo solo informazioni limitate riguardo le intenzioni di questa Giunta: sappiamo soltanto che le entrate per questa nuova partecipata potrebbero ammontare a 15 milioni di euro. Non conosciamo i dettagli riguardo alla governance, non sappiamo quanto organico e di quali risorse dovrà disporre per l’avvio. Non si è mai parlato seriamente, se non a colpi di annunci, delle strategie e delle competenze effettive. Infine, cosa più grave, non sono state opportunamente coinvolte le parti interessate in un serio dibattito in sede istituzionale.

Ciò che vogliamo evitare è che per accontentare la propaganda di Giani, che desidera presentarsi ai toscani con una soluzione già pronta in tasca, in futuro tutte le categorie, anche i comuni pendolari, si trovino costretti a pagare il pedaggio a causa di errori di valutazione da parte di chi governa la Regione con questo stile.

Quello di cui siamo certi oggi è che la soluzione indicata da Giani avrà un riflesso negativo sull’intero tessuto economico dei territori attraversati dalla Fi Pi Li – visto che i costi del pedaggiamento ricadranno inevitabilmente sui beni trasportati -. Riteniamo improbabile che con quei 15 milioni si possa sostenere la manutenzione ordinaria, la costruzione di una terza corsia e gli stipendi dei numerosi dipendenti che dovranno essere assunti da Toscana Strade.

Abbiamo presentato un emendamento al Programma Regionale di Sviluppo, non per bloccare Toscana Strade, ma per aprire un tavolo di confronto al fine di approfondire meglio il progetto della partecipata e valutare i reali benefici e le criticità, coinvolgendo le categorie interessate e le parti sociali. Una decisione presa in solitaria e frettolosamente potrebbe tradursi in un pedaggio per tutti, non solo per i trasportatori.
Siamo sicuri che la nostra è una proposta di buon senso, vedremo come deciderà di votare la maggioranza nella discussione odierna di Consiglio.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Corte dei Conti, Galletti (M5S):”Nessun passo in avanti rispetto al 2021: Regione stroncata nuovamente nella gestione dei conti e del servizio sanitario”

La presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, commenta il giudizio della Corte dei Conti in merito al rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio 2022.

Per Galletti “Appare evidente anche alla Corte dei Conti che la Regione Toscana su molti aspetti, soprattutto quelli legati alla programmazione e all’impegno di risorse, naviga a vista. Molte delle decisioni assunte spesso sono fortemente criticabili. E a volte neanche riesce a prenderle. Ad esempio, un richiamo – condiviso dal M5S ed espresso più volte in varie sedi – è l’abitudine di rinviare o rimodulare determinati investimenti programmati e finanziati con la legge di bilancio e sistematicamente deprogrammati e definanziati con le successive leggi di variazione. Questo ogni volta che si manifesta l’esigenza di reperire ulteriori risorse da destinare ad altri interventi, a cominciare dal ripiano dei disavanzi del Servizio sanitario regionale. Questo è stato fatto anche per gli interventi relativi alla realizzazione della Darsena sul Porto di Livorno, al raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca e per i lavori sul porto di Marina di Carrara.”

La Presidente M5S pone l’attenzione su di un aspetto tecnico sollevato dalla Corte e che può essere sintomo di difficoltà nella programmazione degli interventi. Si riferisce al “Caricamento del Fondo spese impreviste (FSI) con ingenti risorse” per la Cinquestelle “Un altro segnale delle difficoltà vissute da chi amministra la Toscana, che per semplificarsi la vita sottrae risorse dall politiche regionali ordinarie.”

Spostandosi sul capitolo sanità “È stato Inoltre rilevato che l’imputazione sistematica delle spese derivanti dai mutui sul fondo sanitario indistinto da parte della Regione produce effetti distorsivi sulla gestione contabile, rendendo difficile capire quanti di questi soldi siano effettivamente serviti a restituire prestazioni e servizi in salute ai cittadini toscani.”

Per quanto riguarda Arpat, “L’agenzia si alimenta finanziariamente quasi esclusivamente grazie al Fondo Sanitario Indistinto: 44,57 milioni, il 93% del finanziamento totale.” Secondo la Cinquestelle “Anche questo è un segnale dell’incapacità programmatica e gestionale di chi governa.”

Riguardo alle spese per le attività legate all’Agenzia regionale per la protezione ambientale, Galletti sottolinea come “Più volte, negli anni, il Movimento 5 stelle ha sollevato la problematica relativa al crollo dei controlli ambientali effettuati dall’agenzia toscana, individuando la principale problematica nella carenza di risorse e personale. Una situazione denunciata anche dalle parti sociali.”

Tuttavia, diversamente da quanto si potrebbe supporre, la Corte dei Conti ha rilevato per Arpat un’eccessiva liquidità di cassa a fine esercizio, che presenta mediamente valori superiori al 50% del contributo necessario per il normale funzionamento. Per I magistrati questa circostanza è sintomo di un possibile sovrafinanziamento con risorse che non si traducono in servizi per la collettività in coerenza con la natura pubblica delle funzioni esercitate. Per il Movimento 5 Stelle “Questa circostanza conferma una inadeguata amministrazione delle risorse pubbliche. Mai vorremmo sentirci dire che questi soldi possono essere destinati ad altro perché non necessari. Se le risorse rimangono inutilizzate e Arpat appare come un ente in dismissione, di chi potrebbe mai essere la colpa se non di chi governa con questi risultati?” Si domanda Galletti.

“Oltretutto – incalza la consigliera regionale – Arpat giocherà un ruolo centrale nelle azioni di monitoraggio e controllo ambientale per le opere del Pnrr che si avvieranno nei prossimi mesi. Il minimo sindacale che possiamo aspettarci dalla Giunta è che metta l’Agenzia nelle condizioni ottimali per affrontare il carico di lavoro che la attende.”

Infine, la più sonora tirata di orecchie al Presidente Giani arriva per le partecipazioni societarie. In questo ambito la Corte dei Conti evidenzia “l’incapacità della Regione di indirizzare in maniera incisiva l’operato delle società e di ottenere una inversione di tendenza sulla profonda crisi strutturale del settore ‘partecipazioni’”. In tal senso, i magistrati portano all’attenzione le forti perdite di esercizio che caratterizzano due importanti società partecipate: Fidi Toscana Spa che registra una perdita di 1,5 milioni di euro e Firenze Fiera Spa che chiude con una perdita di 4,2 milioni di euro.

La Presidente M5S rileva come “Ancora una volta la Corte dei Conti stronca la Regione nella gestione dei conti, rendendo evidente come queste difficoltà siano strettamente legate all’incapacità di programmazione da parte dell’amministrazione toscana.” Per Galletti la prova più emblematica è “L’appunto mosso riguardo al ritardo della presentazione del Piano Regionale di Sviluppo 2021-2025 (ben oltre il termine di sei mesi dall’insediamento previsto dalla legge), adottato dalla giunta il 7 dicembre 2021 e ancora in attesa di approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale. Da oltre un anno chi governa la Regione lo sta facendo senza aver spiegato ai toscani quali linee programmatiche intende seguire. Se questo non è navigare a vista allora ci dica Giani di cosa si tratta.”

Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Borsellino, Galletti (M5S): “Sacrificio degli eroi antimafia ha risvegliato le coscienze dall’indifferenza”

“In questa giornata dedicata al ricordo, desidero esprimere il mio profondo cordoglio e la mia vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri coraggiosi servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per difendere la nostra libertà.

Il tragico evento avvenuto in via D’Amelio a Palermo ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore della nostra nazione. Non soltanto abbiamo perso un magistrato valoroso, la cui opera ha segnato la storia dell’antimafia, ma anche altri cinque fedeli servitori dello Stato: Emanuela Loi, una delle prime donne poliziotto assegnate al servizio scorte, e purtroppo la prima agente ad essere caduta in servizio, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, tutti martiri laici, che hanno perso la vita nell’adempimento del loro nobile dovere. Oggi, le istituzioni democratiche li ricordano con profonda e immutata gratitudine.

Quella barbarica tragedia, perpetrata con estrema crudeltà, ha ferito profondamente tutti noi e continua a essere impressa nella nostra memoria collettiva. Paolo Borsellino, insieme a Giovanni Falcone, resta un simbolo di forza e coraggio grazie agli importanti risultati delle loro indagini e dei processi che hanno svelato per la prima volta l’organizzazione criminale della mafia. La loro lezione è stata chiara: la mafia poteva essere combattuta e sconfitta. Il loro sacrificio ha risvegliato le nostre coscienze dall’indifferenza. Il loro insegnamento oggi ci sprona più che mai a costruire una società più solidale, fondata sulla cultura della legalità, e consapevole che la mafia può essere sconfitta con determinazione e coesione.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle in Regione Toscana in un post pubblicato su Facebook.

Galletti e Quartini (M5S) sull’emergenza temperature e lavori a rischio: “La Toscana segua l’esempio delle regioni più attente al dramma delle morti sul lavoro per il caldo eccessivo”

Il M5S esprime profondo cordoglio e grande preoccupazione per il dramma dei lavoratori morti a causa delle temperature torride che stanno affliggendo l’Italia in queste settimane. Irene Galletti, presidente del gruppo regionale e membro della Commissione Lavoro, lancia l’allarme anche per la Regione Toscana, e segnala l’esempio di altre regioni in cui si sta affrontando la questione con ordinanze ad hoc.

“Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature ha messo nero su bianco un dato allarmante: il caldo estremo registrato nell’estate 2022 avrebbe causato oltre 60mila decessi in Europa, quasi un terzo dei quali solo in Italia. Siamo estremamente preoccupati per i lavoratori che in queste giornate torride si trovano a lavorare nei campi o sulle strade in condizioni estreme: tre giorni fa nella nostra regione un operaio di 61 anni è morto di ipertermia, accusando un malore mentre stava pulendo un magazzino alla periferia di Firenze assieme ad un collega, e questo non è accettabile in una Repubblica fondata sul lavoro” dichiarano Quartini, medico deputato e membro della Commissione di inchiesta sulla sicurezza nel lavoro, e Galletti.

“Venerdì 14 luglio, il giorno del decesso del lavoratore, nel capoluogo toscano si sono registrate punte di quaranta gradi e la temperatura percepita era persino superiore: lavorare in queste condizioni è inaccettabile, lesivo dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. È necessario pertanto intervenire subito, sulla scia di quanto fatto in Puglia, Calabria e Basilicata, cioè con una ordinanza ad hoc che fermi le attività lavorative a rischio nelle ore più calde, dalle 12,30 alle 16 fino al 31 agosto, come queste regioni hanno già fatto, e non solo in Toscana ma su tutto il territorio nazionale”.

Secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle, “è necessaria una maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori che svolgono la loro attività all’esterno, come quelli impiegati nel comparto agricolo, che, rispetto ad altre categorie, sono particolarmente esposti ai rischi legati al caldo eccessivo durante le giornate estive. Deve essere pertanto vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12:30 alle 16:00, con efficacia immediata fino al 31 agosto 2023, nell’intero territorio regionale. Questa limitazione dovrebbe essere applicata nei giorni in cui la mappa del rischio, consultabile sul sito apposito e relativa ai ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’, segnali un livello di rischio classificato come ‘Alto’.”

In tal senso Galletti e Quartini chiariscono che “Esistono già una serie di normative e raccomandazioni da parte di INPS, INAIL e Ispettorato del lavoro, volte rispettivamente a tutelare la salute dei lavoratori e a concedere di usufruire in cassa integrazione in caso di temperature eccezionalmente elevate. Ma anche la Regione deve fare la sua parte.”

“Come M5S chiediamo al Presidente Eugenio Giani di emettere con urgenza un provvedimento che vieti il lavoro sui luoghi più a rischio nelle ore più calde della giornata, per tutelare la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Non possiamo assolutamente permettere che venga messa a repentaglio la salute e la vita delle persone che ogni mattina si recano al lavoro rischiando di non fare più ritorno a casa dai propri cari, morendo di fatica e di caldo. Confidiamo che questo nostro appello sia accolto con favore dal presidente e dalla giunta regionale tutta: senza la dignità del lavoro e la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori non possiamo definirci un paese democratico” concludono i due esponenti Cinquestelle, annunciando un loro impegno in questo senso.

Morosità incolpevole, il Consiglio Regionale approva la mozione del Movimento 5 Stelle

“Il Consiglio Regionale ha approvato la nostra mozione riguardante il rifinanziamento dei fondi destinati alla morosità incolpevole e ai contributi per l’affitto. Un risultato che conferma l’impegno del Movimento 5 Stelle nel tutelare e supportare i cittadini più vulnerabili.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.

“Con la legge di Bilancio per il 2023 – ricorda la Presidente M5S – il Governo ha incomprensibilmente eliminato fondi di sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole. Questo significa che i cittadini in difficoltà abitativa non potranno più contare sull’aiuto dello Stato e che circa 23 mila famiglie, solo in Toscana, correranno il rischio di perdere la propria casa, anche perché in assenza di un finanziamento statale diventa complicato, da parte delle Regioni e dei Comuni, sostenere il fondo con adeguate risorse.”

Per Galletti “Gli effetti del mancato rifinanziamento dei fondi affitto si sommeranno a quelli della cancellazione del Reddito di Cittadinanza, aggravando ulteriormente una situazione già drammatica per chi fatica ad arrivare alla fine del mese.” Secondo la consigliera regionale “Questo governo ha favorito una frammentazione estrema dei sostegni economici per i più bisognosi, vantandosi, perfino, di misure che renderanno più difficile l’accesso a tali sostegni per una considerevole platea di famiglie vulnerabili. Queste persone – attacca Galletti – saranno costrette a trascorrere ore in un Patronato per capire effettivamente a quali aiuti hanno diritto. In questo scenario è importante ricordare che il Reddito di Cittadinanza era un provvedimento completo, che comprendeva anche una componente per l’affitto, mirata in parte anche alla ricollocazione delle persone.” Questo marcando le differenze tra le misure promosse dal M5S e le forme di assistenzialismo praticate dal centrodestra, che umiliano i più poveri facendoli sentire ingiustamente colpevoli della loro situazione.

“Chiediamo alla Meloni – ribadisce la Cinquestelle – di porre fine a questa guerra ai poveri, e lo facciamo concretamente, attraverso una proposta approvata oggi dal Consiglio e che impegna la Giunta regionale ad avviare le necessarie interlocuzioni presso le istituzioni competenti, in particolare nella Conferenza Stato-Regioni e in coordinamento con l’ANCI, al fine di richiedere al Governo il rifinanziamento dei fondi stabiliti dalla Legge nazionale n° 124 del 2013 per la morosità incolpevole e dalla Legge nazionale n° 431 del 1998 per i contributi all’affitto, nonché per il recupero del patrimonio Erp.”

Chiarita l’impegnativa dell’atto approvato oggi, Galletti sposta poi il suo ragionamento sulle mancanze di chi governa la Toscana: “Anche la Giunta regionale ha le sue responsabilità. In una Regione che lo scorso anno ha registrato un aumento degli sfratti del 30%, con 180 mila famiglie in situazioni abitative precarie e un tasso di assegnazione degli alloggi Erp fermo al 4,8%, nonostante gli oltre 4 mila alloggi popolari vuoti, si può tranquillamente affermare che se non sia per una scarsa attenzione verso il problema che ci troviamo in queste condizioni, è probabilmente per una evidente incapacità di gestire adeguatamente il fenomeno.”

“Come nota a margine dobbiamo infine rilevare la curiosa posizione della Lega, che in Consiglio Regionale ha dichiarato di non poter votare la nostra proposta perché nell’atto veniva citato il Reddito di cittadinanza, misura che abbiamo promosso congiuntamente durante il Governo Conte I. Fortunatamente il Partito Democratico, ai tempi implacabile oppositore della proposta, oggi si dichiara un convinto sostenitore del Reddito di Cittadinanza e della necessità di reintrodurlo”, Conclude Galletti.