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Multiutility, Galletti (M5S): “Continua a sorprendere il silenzio del PD Toscano attorno alla questione”

La Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, commenta l’intervista ad Alberto Irace, Ad di Alia Multiutility Toscana, pubblicata sulla sezione “L’economia del Corriere Fiorentino” e chiama in causa il Presidente Eugenio Giani ed il Segretario regionale del PD Emiliano Fossi: “Da che parte state? Con i cittadini o con i mercati azionari.”

“Oggi – chiarisce Galletti – l’Amministratore Delegato di Alia, Alberto Irace, sulle colonne del Corriere Fiorentino sembra che stia dettando l’agenda agli amministratori locali che hanno dato il via libera al progetto, consapevoli o meno di cosa era scritto nella delibera costitutiva che è stata votata in tutti i consigli comunali dell’area Ex-Ato 5. Il Dirigente bacchetta la CGIL e i comitati che si sono opposti – e continuano a farlo – alla quotazione in borsa della neonata azienda: «La quotazione non può essere una questione ideologica – sottolinea Irace – Un’operazione straordinaria sul capitale è una soluzione che accresce quindi le opportunità per sostenere i consistenti investimenti programmati che necessitano al territorio».

Secondo la Presidente M5S sono molte le contraddizioni su cui porre l’attenzione: “Si parla di “territorialità” ma poi presentano faraonici piani di investimento che riguardano “importanti realtà marchigiane”. Addirittura, non più tardi di 10 giorni fa, durante l’assemblea dei soci di Publiacqua è stato presentato un ordine del giorno con la proposta di Alia di dare mandato al CdA “al fine di impegnarsi per ottenere concessioni di gestione del servizio idrico integrato su tutta la penisola italiana”.”

“Insomma, i segnali che riceviamo sono tutt’altro che orientati a concetti come “territorialità”, “economicità o “tutela della risorsa idrica”, che dovrebbero stare alla base della gestione dei servizi pubblici locali. Sembrerebbero più affini a ragioni di carattere finanziario, che cercheremo di chiarire maggiormente con gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione.
Quello che però a noi appare una certezza è che la politica di governo ha abdicato al suo ruolo e che gli amministratori pubblici preferiscono delegare i manager anziché impegnarsi per una gestione pubblica, democratica e trasparente dei servizi pubblici” attacca la Cinquestelle.

“Come Movimento 5 Stelle chiediamo al Presidente Eugenio Giani e al segretario Regionale del Partito Democratico Emiliano Fossi di battere un colpo: da che parte stanno? Con i cittadini o con i mercati che puntano al profitto?” si domanda Galletti.

“Eppure gli elettori del PD che anche in Toscana avevano scelto Schlein e Fossi come un segno di cambiamento anche nelle scelte di governo locale. Cambiamento che ad oggi pare non esserci. L’acqua è una risorsa limitata, un bene di tutte e tutti da salvaguardare e verso il quale non può esistere nessuna logica speculativa.” Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle.

Base Militare Pisa: Galletti e Loconsole (M5S), elencano tutte le criticità di un progetto che piace soprattutto a Giani e alle destre. Ma cosa ne pensano i cittadini?

Il Movimento 5 Stelle individua diverse forti criticità nelle linee guida del progetto emanate dal ministero e comunicate agli amministratori toscani. In un’analisi puntale Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S Toscana e Claudio Loconsole, Coordinatore M5S per la provincia di Pisa, illustrano la posizione del Movimento 5 stelle.

Riorganizzazione delle strutture militari: un progetto da rivedere profondamente
La recente riunione del tavolo interistituzionale presso il Ministero della Difesa ha sollevato una serie di questioni fondamentali che richiedono un’attenta riflessione da parte delle istituzioni e della comunità locale. La proposta di riorganizzare le strutture militari, inclusa la divisione logistica tra l’area operativa e quella residenziale con una distanza di 25 chilometri, solleva dubbi significativi sulla sua fattibilità e coerenza con le necessità del territorio. Quello che non è chiaro è perché non siano state prese in considerazione altre proposte più ragionevoli come l’area Expo a Ospedaletto – nemmeno presa in considerazione – come fulcro della base diffusa proposta dall’Arma dei Carabinieri o la Caserma “Gamerra” di Pisa, sede del CAPAR, in un’ottica di riqualificazione e potenziamento del centro, per le strutture funzionali all’addestramento.

Mancanza di Partecipazione e promesse illusorie
Finora, il processo di riorganizzazione è stato caratterizzato da annunci unilaterali e promesse illusorie di ritorni occupazionali e di sicurezza. Questo approccio propagandistico denota o una profonda ignoranza delle dinamiche locali o, ancor peggio, una mancanza di trasparenza e buona fede da parte dei decisori politici che oggi esultano per un risultato che mette trasversalmente d’accordo il Presidente Eugenio Giani e il resto del centrodestra. Ma mette d’accordo anche i pisani e tutti gli altri cittadini che abitano nelle aree limitrofe interessate da questa nuova base diffusa?
È essenziale coinvolgere attivamente la popolazione locale e le istituzioni nelle decisioni che influiranno notevolmente sulla loro vita e sul futuro del territorio.
Inoltre, le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sulle “esigenze del territorio rispettate” fanno parte di uno stile di governo che biasimiamo. La popolazione locale deve essere coinvolta attivamente nel processo decisionale e non può essere semplicemente informata degli sviluppi successivi. È necessario un dialogo continuo con tutti i soggetti interessati e una partecipazione significativa della comunità locale.

Problemi economici e Contraddizioni Finanziarie
L’aspetto economico di questa proposta solleva una serie di contraddizioni evidenti. Mentre Meloni parla di austerità e tagli ai fondi per affrontare la morosità incolpevole, alcuni amministratori toscani si gettano a capofitto in un progetto che ad oggi, ci chiediamo, se abbia una base finanziaria di partenza. Ci interessa sapere da dove arriveranno i soldi, visto che quelli relativi al precedente progetto sono persi e che, secondo questa idea di base diffusa, bisognerà trovarne di ulteriori per comprare all’asta Tenuta Isabella.
Sarebbe inaccettabile scoprire che tali risorse verranno allocate senza una chiara
giustificazione e valutazione dei costi e dei benefici.

Opportunità per il Parco
Sembra esserci un budget disponibile per il completo smantellamento dell’ex reattore e per la riqualificazione floro-faunistica dell’area CISAM. Bene, dunque perché non utilizzare quei soldi per il completo ripristino ambientale dell’area e per restituirla incontaminata ed interamente al Parco di San Rossore? Si risanerebbe un pezzo di Toscana di grande pregio naturalistico e sarebbe mantenuta una delle tante promesse inevase della politica, fatte negli anni alla popolazione del pisano. Come già detto si potrebbe riqualificare il CAPAR e l’area Expo di Ospedaletto.

Galletti e Loconsole insistono, infine, sulla necessità di una revisione approfondita di questo progetto, valutando seriamente ogni opzione possibile, soprattutto quelle a maggior vocazione ambientalista, e coinvolgendo attivamente la popolazione locale nella definizione delle future direzioni. Per fare questo, annuncia Galletti “ ho depositato una mozione che porterà il dibattito della base diffusa in Consiglio Regionale in Aula di Consiglio Regionale, in modo che ogni forza politica possa esprimersi. Sarà la comunità stessa a decidere chi realmente si impegna per rispettare le esigenze del territorio.”.

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle e Claudio Loconsole, Coordinatore M5S della provincia di Pisa.

Nuovo Piano integrato del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Galletti e Fabbris (M5S): “La Regione faccia chiarezza sulla procedura di approvazione e assuma iniziative per la salvaguardia delle Aree Contigue e per il reale sviluppo sostenibile di tutte le aree protette”

Firenze, 5 Settembre 2023 – Il Movimento 5 Stelle ha presentato in Regione Toscana un’interrogazione e una mozione in merito alla proposta di nuovo Piano integrato del Parco MSRM attualmente al vaglio degli uffici regionali.

Secondo Irene Galletti, Presidente del Gruppo regionale M5S che ha protocollato i due atti, “l’obiettivo dell’interrogazione rivolta alla Giunta regionale è di mettere in luce alcuni aspetti critici che hanno interessato la procedura di approvazione del nuovo Piano. Stiamo parlando nello specifico del parere della Comunità del Parco, dove si evidenzia l’impossibilità da parte dei Sindaci e dei Presidenti delle province interessate di poter esprimere un giudizio di merito rispetto alla documentazione, che secondo la stessa Comunità sarebbe stata modificata e integrata in fase di esame. Le conseguenti tempistiche ridotte avrebbero dunque inficiato una seria e approfondita valutazione degli atti. A nostro giudizio è totalmente inaccettabile che gli enti locali non siano stati messi in condizione di poter esprimere un proprio parere che, ricordiamo, la stessa legge regionale 30/2015 ritiene “obbligatorio”. La Giunta regionale guidata da Giani come valuta invece le ragioni della Comunità del Parco? E come intende intervenire per permettere agli enti locali di esprimere un proprio legittimo parere?”

“Inoltre, a nostro giudizio ci sono dei punti fermi che il Piano integrato del parco, dovrà rispettare. Li abbiamo raccolti in una specifica mozione, che mettiamo a disposizione della cittadinanza. Su tutte, la questione delle aree contigue: 10 mila ettari di Parco che devono rientrare a pieno titolo nella pianificazione urbanistica dell’Ente, come avvenuto fino ad oggi. Delegare in futuro ai Comuni la pianificazione di queste aree e la relativa gestione dei provvedimenti significherebbe di fatto erodere la visione unitaria e il concetto di Parco stesso, che anzi deve essere rafforzato con maggiori risorse finanziarie e umane da parte della Regione Toscana. Questo per permettere un corretto funzionamento dell’Ente Parco, che deve tradursi in benefici in termini di opportunità e di sviluppo sostenibile per tutti i territori che compongono il Parco” conclude Irene Galletti.

Gabriele Fabbris, Consigliere M5S del Comune di Vecchiano, aggiunge: “Il Parco di MSRM nasce grazie all’impegno dei cittadini vecchianesi, che con lungimiranza reagirono alle grandi ipotesi di trasformazione di quegli anni. Oggi noi amministratori abbiamo il dovere di proteggerlo e valorizzarlo, alla luce anche delle nuove disposizioni costituzionali ed europee che proprio tendono verso un rafforzamento dell’ambiente naturale” sostiene Fabbris. “La Regione Toscana deve mettere in condizione il Parco di poter operare realmente una valorizzazione dei territori, coniugando l’ambiente con l’economia e il turismo locale, e per garantire una maggiore efficacia di azione per la soluzione di questioni ambientali come il risanamento del lago di Massaciuccoli e la soppressione del poligono militare di Bocca di Serchio. Rispetto al nuovo Piano integrato del Parco, ci aspettiamo che questo tenda casomai verso un ampliamento dei confini, e non ad una riduzione, guardando anche a quei Comuni inclusi nella Riserva della Biosfera dell’UNESCO “Selve costiere di Toscana”, che oggi non rientrano nella Comunità del Parco” conclude Gabriele Fabbris.

Santanchè accusata di scavalcare la fila al pronto soccorso: Interrogazione del M5S in Regione Toscana per fare chiarezza sull’accaduto

“In seguito alle recenti polemiche riguardo all’episodio presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Lido di Camaiore, in cui il Ministro Daniela Santanchè è stata accusata di aver scavalcato la fila, desideriamo informare l’opinione pubblica che è stata avviata un’azione ufficiale al fine di fare chiarezza su quanto accaduto.” Nel rispetto della necessità di trasparenza e di garantire l’uguaglianza di trattamento di tutti i cittadini, la Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Irene Galletti, annuncia di aver presentato un’interrogazione in Regione Toscana per approfondire l’evento e assicurarsi che siano stati rispettati i protocolli e le prassi stabilite per il Pronto Soccorso.

“La Asl Toscana Nord Ovest ha già fornito una spiegazione dei fatti, affermando che il Ministro Santanchè e il suo congiunto sono stati trattati secondo le procedure standard e che l’unica eccezione è stata l’attivazione di un “corridoio di tutela della privacy” su richiesta delle forze dell’ordine per evitare problemi di ordine pubblico. Tuttavia, è fondamentale garantire che non ci siano stati favoritismi e che la situazione sia stata gestita in modo equo.” 

A chiarimento, Galletti riferisce che “L’obiettivo di questa interrogazione è assicurare che i cittadini abbiano fiducia nelle istituzioni e nelle strutture sanitarie, e che nessuno sia trattato in modo preferenziale sulla base della sua notorietà. La trasparenza e l’uguaglianza sono valori fondamentali per il nostro sistema sanitario e devono essere garantiti in ogni occasione. Chiediamo che venga condotta un’indagine accurata e imparziale sull’evento in questione, e che tutti i dettagli relativi alla visita al Pronto Soccorso del Ministro Santanchè vengano resi pubblici. Solo in questo modo potremo dissipare qualsiasi dubbio e garantire che le regole siano state rispettate in modo adeguato.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.

 

RdC – Politiche del Governo Meloni: propaganda con effetti negativi su tessuto sociale ed Enti locali

Eccolo qui il primo risultato del Governo Meloni che si muove con misure di propaganda senza pensare all’impatto sociale che queste produrranno.

Dal 1° gennaio 2024 il reddito di cittadinanza sarà abolito e sostituito con 2 nuove misure; l’Assegno di inclusione e il Supporto per il lavoro. il primo riguarda solo i nuclei in cui siano presenti minori, disabili, over 60
Il secondo riguarda le persone “occupabili”.
Nuove misure che lasceranno fuori proprio coloro che sono seguiti dal centro per l’Impiego e che a Montecatini sono un centinaio di persone. Già in carico ai servizi sociali sono invece 168 nuclei familiari percettori del RdC. cosa cambia per i comuni? Che si potrebbero trovare a dover far fronte a sostenere nuovi poveri con le proprie casse non sempre ben fornite

Questo è quanto dice il servizio di TVL e basta fare due conti per capire che le criticità saranno tantissime e si rischia una bomba sociale.

100 persone intanto rischiano di restare senza sostentamento, totalmente inadeguato l’assegno statale rispetto a quanto, nel suo piccolo, garantiva il RdC. Poi ci sono 168 NUCLEI FAMILIARI che sono in carico ai servizi sociali del Comune, una struttura numericamente inadeguata a farsi carico di un problema così ampio e certamente sotto finanziata. Molti di questi finiranno in gestione condivisa con la Sds, le associazioni ed il Comune che cercherà di compensare la mancanza del RdC con i buoni pasto ed i fondi per l’emergenza abitativa. Fondi che, come detto dall’incolpevole Assessore che fa capo al partito che ha creato questa situazione, sono totalmente inadeguati. A conti fatti il Comune di Montecatini, insieme alla Regione, garantirà qualcosa come 440 € ANNO ad ogni nucleo familiare. Persone che fino a Dicembre ricevevano il RdC al cui interno c’era anche la quota affitto. Quota, che come ovvio finiva nelle tasche di altre persone, creando reddito, che veniva speso, reimmesso nell’economia con un circuito ovvio di crescita che aveva portato, insieme ad altre misure del Governo Conte, il nostro paese ad avere una crescita del PIL del +6%.

Tutto spazzato via per mera propaganda politica!

Che il RdC andasse corretto, siamo tutti d’accordo. Che servisse un intervento coercitivo dello Stato verso le Regioni, responsabili dei Centri dell’Impiego, era palese. Che i controlli dovevano essere diretti ANCHE verso i CAF responsabili delle dichiarazioni era scontato. Si è preferito buttare via tutto, senza pensare minimamente all’impatto sociale che ne deriva.
Ed oggi a farne le spese sono i cittadini e le vittime collaterali sono gli Enti locali, i loro uffici ed anche i loro amministratori. A volte, come in questo caso, esponenti del partito di Governo…

Monsummano si mobilita contro lo spreco e la carenza di acqua

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Durante il caldo periodo estivo, nel quale si manifestano le maggiori conseguenze dovute alla crescente carenza idrica, aggravate dall’incalzante siccità, la comunità di Monsummano Terme si è mobilitata per promuovere diverse soluzioni a questo diffuso e cronico problema. In data 31 Luglio u.s. è stata presentata in comune, da alcuni residenti del territorio, una Petizione avente come oggetto “l’attuazione di interventi di supporto logistico, economico e strutturale per sopperire alla carenza di quantità e qualità dell’acqua nelle aree periferiche e collinari del territorio. Tale richiesta è finalizzata ad accrescere la resilienza dei sistemi di approvvigionamento, di trattamento, di stoccaggio e di trasporto della risorsa idrica, con adeguate misure coordinate e definite anche attraverso appositi tavoli istituzionali ai vari livelli governativi e con tutte le autorità competenti in materia.” La petizione è pervenuta in concomitanza del Consiglio Comunale svolto nella stessa giornata, durante il quale si è discusso l’Ordine del Giorno presentato dal Capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto Mineo. Il portavoce comunale ha posto il tema all’attenzione di tutta l’Assemblea, dopo che per due anni, alcuni privati cittadini, avevano provato a sensibilizzare a loro volta l’Amministrazione sulla questione, senza riuscire ad ottenere riscontri dagli organi competenti. Tale atto di indirizzo è stato accolto favorevolmente e all’unanimità dal Consiglio Comunale, impegnando così l’Amministrazione Comunale a promuovere politiche intersettoriali sulla gestione della quantità e della qualità dell’acqua per accrescere la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico, di trattamento, di stoccaggio e di trasporto nonché dei sistemi di igiene. In questo modo si conta di dare sollievo, nei periodi in cui la siccità è più forte, ai residenti delle zone periferiche e al contempo di impostare una soluzione strutturale e definitiva per la distribuzione dell’acqua potabile verso le aree geograficamente svantaggiate ma comunque strategiche per lo sviluppo comunale. Si dovranno anche adottare iniziative volte a prevedere una ricognizione puntuale degli scopi delle principali intercettazioni idriche locali, anche in vista di piani di riduzione differenziata delle captazioni in caso di emergenza idrica quantitativa e qualitativa in funzione dell’utilizzo primario. La giunta comunale è stata invitata, inoltre, a promuovere campagne di sensibilizzazione volte a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità, la necessità di riduzione dei consumi domestici e dei prelievi da parte di tutti i soggetti derivatori.

Riforma del PNRR: Il Governo Meloni mette a rischio 21 Milioni di opere a Pistoia- Il sindaco Tomasi ha nulla da obiettare?

Sono oltre 21 milioni gli interventi nel comune di Pistoia che rischiano il definanziamento a seguito della riforma del PNRR voluta dal Governo Meloni, incapace di dar seguito ai programmi stabiliti.
Il M5S esprime preoccupazione dopo aver ricevuto l’informativa alle Camere riguardante questa riforma.
Solo nel comune di Pistoia rischiano di non essere più finanziati i lavori di riqualificazione del quartiere di San Lorenzo, la ristrutturazione per riportare a norma la scuola primaria “Attilio Frosini”, la ristrutturazione e riqualificazione della scuola per l’infanzia “Il Melograno”, adeguamento sismico ed efficientamento energetico della scuola primaria “Modesto Rossi”. Interventi quantificati per un importo superiore a € 21.000.000.
I lavori per la scuola dell’infanzia “Il Melograno” già iniziati nell’aprile scorso così come anche per la scuola primaria “Attilio Frosini” iniziati il 4 luglio,  invece per la riqualificazione del quartiere San Lorenzo è stata già effettuata la progettazione. Il governo rischia di privare il comune della nostra città di questi fondi senza preavviso, così facendo vengono messi a rischio il finanziamento di queste opere con evidenti conseguenze sulla stessa tenuta contabile dell’Ente.
Il sindaco Tomasi dello stesso partito che esprime la Presidente del Consiglio ha nulla da obiettare?
Visto poi che si parla di lui come del possibile candidato alla presidenza della Regione Toscana alle prossime elezioni amministrative, sugli oltre 624 milioni di euro in forse per l’intera Regione è concorde con l’operato del “suo” governo?
Quale programma elettorale si appresta a preparare: ”specchi per le allodole” e nessuna sostanza, come hanno fatto i suoi colleghi di governo?
Con questa decisione il governo, dopo aver già messo in ginocchio 2700 famiglie pistoiesi togliendo loro il reddito di cittadinanza, metterà in crisi anche il comune che non potrà sostenere queste famiglie, se mai ne avesse auto l’intenzione, e rischia di non poter più sostenere questi investimenti. Questo centro-destra “era pronto” si, ma a distruggere il paese.

Movimento 5 Stelle Pistoia

Riforma del PNRR: Il Governo Meloni mette a rischio 49,5 Milioni di opere in Provincia di Pistoia – Comuni a rischio nella tenuta di Bilancio

Sono oltre 49,5 milioni gli interventi nella provincia di Pistoia che rischiano il definanziamento a seguito della riforma del PNRR voluta dal Governo Meloni, incapace di dar seguito ai programmi stabiliti.
Il M5S esprime preoccupazione dopo aver ricevuto l’informativa alle Camere riguardante questa riforma. Nel Documento si parla di definanziamento totale delle voci di investimento che più impattano sui territori come, per citarne alcune, quella sul dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana ed i piani urbani integrati. Interventi che i Comuni erano riusciti a mettere in programma dopo anni di attesa grazie ai fondi che il Governo Conte era riuscito a mettere loro a disposizione con il PNRR. Meloni ha deciso di privare i Comuni dei fondi necessari alla realizzazione di queste opere in modo netto e senza preavviso, mettendo a rischio, come espresso anche da ANCI, la continuità di finanziamento per le opere già in cantiere.
Una situazione inaudita alla quale il Governo non sta dando risposte. Nel documento rilasciato ai parlamentari si parla di “rifinanziare con altre fonti” i progetti approvati ma non si fa menzione di quali e quanti di questi fondi saranno accessibili. Inoltre il centro studi di Camera e Senato certifica l’impossibilità di coprire interamente il definanziamento del PNRR.
Nella sola provincia di Pistoia rischiano di saltare progetti attesi da decenni come gli interventi al Palazzetto di Montecatini, agli Stadi di Quarrata, Agliana e Montecatini, alla scuola “Frosini” a Pistoia e “Don Milani” ad Agliana, il complesso edilizio S. Lorenzo e Chiesa di S.Anzano e soprattutto il progetto Piazze di Monsummano che aveva già visto l’inizio della cantierizzazione. Opere per le quali l’iter era già iniziato ed i Comuni avevano già assunto impegni di spesa che adesso rischiano di dover trovare coperture alternative che non ci sono con evidenti conseguenze sulla tenuta contabile degli Enti.
Una mossa scellerata quella del Governo Meloni che dopo aver privato i cittadini delle fasce più deboli di un sostentamento necessario, mette in ginocchio anche gli enti territoriali dimostrando che non erano pronti a governare ma a distruggere questo Paese.

PRS, Galletti (M5S): “Approvato emendamento che aumenta le risorse e favorisce la diffusione dei vantaggi collegati alle Comunità energetiche rinnovabili”

La Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, esprime soddisfazione per il voto favorevole all’emendamento al PRS che aumenta le risorse e favorisce la diffusione dei vantaggi collegati alle Comunità energetiche rinnovabili.

“Grazie al nostro emendamento sarà posta particolare attenzione nel promuovere la consapevolezza e l’efficacia nella gestione delle Comunità energetiche rinnovabili. Con il voto favorevole dell’Aula la Regione si assume l’impegno di programmare una campagna di sensibilizzazione per informare e coinvolgere i cittadini riguardo ai vantaggi e alle opportunità offerte dalle CER, oltre a garantire un adeguato finanziamento alle progettualità locali, di concerto con i Comuni e in coordinamento con le attività dell’Agenzia Regionale Recupero Risorse. Inoltre, la Regione monitorerà costantemente l’andamento e l’efficacia delle Comunità Energetiche, al fine di valutarne gli impatti socio-economici e ambientali. Le informazioni raccolte saranno utilizzate per migliorare e aggiornare le politiche di sostegno alle Comunità Energetiche nel corso del tempo.

Siamo soddisfatti di aver migliorato la programmazione regionale con prescrizioni di buon senso, che favoriranno la diffusione, il sostegno economico e la massimizzazione dei risultati connessi allo sviluppo delle Comunità energetiche. Un aiuto concreto per tutti i toscani che potranno contare su maggiori strumenti per contrastare la povertà energetica e favorire la riduzione delle emissioni nell’ambiente.” Conclude la Presidente M5S.

Raddoppio ferroviario Pisa-Firenze, Galletti (M5S): “Collegamento rapido tra Firenze e la costa non rientra nei piani di chi governa la Toscana in questa legislatura”

“Oggi, in Consiglio Regionale, abbiamo ricevuto la certezza che la realizzazione di un collegamento ferroviario rapido tra Firenze e la costa non rientra nei piani di chi governa la Toscana.” Questo è quanto afferma la Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, che esprime il proprio disappunto sottolineando come “il PD abbia respinto la nostra richiesta di un impegno più incisivo, liquidando la questione con una nota sul PRS che richiama vagamente ‘il potenziamento della linea Pisa-Firenze’.”

Per Galletti “Perfino la Terza Torre di Novoli, insieme alle guardie ‘gianiane’ che la custodiranno – non sappiamo ancora se in costume storico o meno – , sono temi che godono di maggiore attenzione rispetto a quello di una Toscana spezzata in due da una mala gestione delle infrastrutture stradali e ferroviarie. Se raggiungere Firenze con la Fi-Pi-Li è un’impresa per ‘dannati’ da girone dantesco, come ci ricordano quotidianamente migliaia di pendolari sui social, raggiungerla con il treno è un’impresa altrettanto travagliata.”

“Con il nostro emendamento, abbiamo cercato di dare concreta attuazione all’impegno che la Giunta e la maggioranza si erano assunti a febbraio 2022, ovvero la realizzazione del Masterplan per un collegamento ferroviario rapido tra le città di Livorno, Pisa e Firenze. Tale infrastruttura avrebbe garantito ai toscani che risiedono lungo la costa di raggiungere il capoluogo regionale in meno di 30 minuti, favorendo l’economia regionale e collegando in modo integrato gli aeroporti di Pisa e Peretola, creando così un sistema unico e competitivo.

Sfortunatamente, sembra che l’impegno da noi proposto non rientri nei piani della forza politica che governa la Toscana in questa legislatura, e con le elezioni a Pisa archiviate, qualcuno potrebbe pensare di potersi sottrarre alle promesse fatte durante la campagna elettorale. Saranno gli esponenti del Partito Democratico pisano eletti in Giunta e in Consiglio regionale a dover spiegare ai propri elettori questa mancanza di determinazione sul tema. A questo punto sarà interessante vedere se continueranno a credere alle loro promesse.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.