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AZIENDA DELL’AMICO DI RENZI VINCE GARA REGIONALE CON RIBASSO DEL 50%. IN EMILIA ROMAGNA AVEVA PROPOSTO 5 VOLTE TANTO

La Regione Toscana per decenni ha portato avanti una politica assurda a livello di sistemi informatici del sistema trasfusionale: ne aveva 4 diversi gestiti da altrettanti fornitori, con un assetto organizzativo in divenire. Nel 2012 la Giunta fece una delibera: sistema unico entro tre mesi. Peccato che i professionisti della politica ci abbiano messo 4 anni per fare la gara e chi l’ha vinta? Dedalus spa l’azienda guidata da Giorgio Moretti.

AMICO DI RENZI
Al di là delle doti imprenditoriali di Moretti e quindi del puro caso per il quale un amico di Renzisuo finanziatore, ex Presidente della municipalizzata dei rifiuti fiorentini Quadrifoglio spa, oggi sotto inchiesta per gestione illecita di rifiuti e violazione delle norme sulla loro tracciabilità e pure presidente di Q-Thermo (la società che vuol fare l’inceneritore di Firenze) – vince la gara sul gestore unico regionale, ci hanno incuriosito alcuni aspetti di questa “competizione”.

RIBASSO DEL 50%
Pensate che la base di gara era 2,6 milioni di euro, meno della metà di quella per il servizio analogo offerto all’Emilia Romagna sempre da una controllata di Dedalus spa, nonostante i due sistemi trasfusionali si somiglino. Una condizione svantaggiosa che non ha abbattuto l’infinita generosità di Dedalus spa, che è arrivata addirittura a fare un ribasso del 50% offrendosi per 1,3 milioni di euro. Una scelta giudicata “anormalmente bassa” da ESTAR – stazione appaltante per la Regione Toscana – che però è servita allo scopo: stracciare l’offerta del concorrente. Come si faccia a fare un servizio così complesso spendendo un quinto di quanto si spende in una situazione simile (Emilia Romagna) lo chiediamo alla giunta PD-Rossi. La qualità è preservata? Ci troveremo ad un nuovo caso Abruzzo con continui “adeguamenti” che rialzeranno la quotazione o semplicemente a Dedalus – per motivi ignoti – è andata bene così?

7 MILIONI DA REGIONE ABRUZZO
Perché questa gara Toscana non viene dal nulla. La storia del rapporto tra Dedalus e le commesse sanitarie regionali è lunga. Nel 2005 la Dedalus spa – in ATI con Telecom – vinse un bando della stazione appaltante della Regione Abruzzo per costruire il fascicolo sanitario digitale alla cifra di 4 milioni d’euro. L’appalto fu giudicato illegittimo ma Dedalus conservò la commessa e negli anni si vide assegnare adeguamenti dello stesso progetto per altre centinaia di migliaia d’euro, fino ad arrivare a circa 7 milioni di euro totali. Peccato che ad ottobre 2014 il Presidente della Regione Abruzzo denunciò che quel fascicolo sanitario digitale sarebbe stato già collaudato sì, ma senza esistere ancora. Pensate che a maggio 2016 il Dipartimento della salute della Regione Abruzzo ha stanziato un altro milione di euro con la promessa che 12 anni dopo l’aggiudicazione il progetto consegni ai cittadini il fascicolo sanitario digitale per settembre 2017.

5,6 MILIONI DA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Nel maggio 2016 poi Dedalus, per il tramite della controllata Noemalife spa, ha appunto vinto la gara per gestire il sistema informativo dei servizi trasfusionali delle Aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna. Una commessa da 5.600.000 euro arrivata grazie anche ad una curiosa coincidenza: l’offerta economica del concorrente era inferiore di 1 euro, pensate un po’ che stranezza.

IL SOFTWARE GIRERÀ SU MACCHINE VECCHIE?
Ma i dubbi sulla gara regionale vanno oltre ai minimi ribassi e a strani scenari “interregionali” di opportunità aziendale offerta dalla politica. Da una nostra precedente interrogazione abbiamo scoperto che il 70% del pc in forza al sistema sanitario toscano usa Windows Xp, un sistema operativo non più aggiornabile, su hardware e server mail che non possono adattarsi alle specifiche tecniche di questo nuovo software gestionale che Dedalus dovrebbe offrire. Siamo a livello di chi ti dice di poter far girare l’ultimo Pro Evolution Soccer in un PC fermo a 10 anni fa.

A questo punto più che di dubbi parliamo di certezze: in informatica o hai la macchina giusta per certi programmi o la devi cambiare. Se questa è la situazione come farà Dedalus a far girare il suo sistema?

PROBLEMA FORMAZIONE
E dulcis in fundo – aggiunge Quartini – abbiamo il problema formazione: tutto questo nuovo sistema lo dovrai insegnare agli operatori sanitari no? Certo. Ma ESTAR precisa che il tutto si svolgerà in una sola sessione e sede e riguarderà 20 medici, 30 infermieri, 5 amministratori di sistema e 25 persone delle associazioni. Formate loro, dice ESTAR, queste saranno “formatori dei loro colleghi”. Parliamo di percentuali da zero virgola sul totale degli operatori sanitari coinvolti oggi sui gestionali del sistema trasfusionale. Altro che ottimismo, ESTAR è alle previsioni da Mago Telma.

A questo punto vogliamo risposte dalla giunta PD-Rossi. In epoca di vacche magre non vorremmo mai che qualcuno fosse ancora lì a studiare modi di far favore agli amici, in conto ai cittadini.

ANDREA QUARTINI

BASTA PAROLE, SERVONO FATTI: REDDITO DI CITTADINANZA FERMO DA MESI PER OSTRUZIONISMO PD-ROSSI E SU CASE POPOLARI OPERAZIONE VERGOGNOSA

Mentre centinaia di migliaia di toscani vivono in povertà assoluta, PD e Rossi ci fanno sapere per bocca dell’assessora Saccardi che stannopensando a un piano complessivo sulla povertà”. Basta parole, servono fatti. Da cinque mesi la nostra proposta di reddito di cittadinanza è agli atti, unica soluzione immediata al problema, ma PD e Rossi fanno ostruzionismo ritardando la discussione. Devono finire le prese in giro sulla pelle dei cittadini bisognosi.

Lo stesso copione sulle case popolari: c’è un’emergenza chiara perché in Toscana il 97% dei richiedenti aventi diritto non ha l’alloggio e il motivo sono le politiche fallimentari del PD. Nel 2012 sottrassero fondi dedicati per darli al TPL, non ce li hanno più rimessi e adesso vogliono ovviare allo stop BEI sul maxi mutuo da 100 milioni con un’operazione vergognosa: ridurre il numero dei richiedenti abbassando il tetto ISEE per accedere alla casa popolare, da 33 mila a 26 mila. Come dire “siccome non riusciamo a darvi una casa a tutti, facciamo che serve solo a qualcuno di voi”.

Ma dato che non basta questo perché sono solo 21 milioni in tre anni quelli trovati dalla giunta – 9,6 sul 2017, 4 sul 2018 e 7 sul 2019 (incapaci di gestire persino il totale delle emergenze che costerebbe 24,6) – ne hanno inventata un’altra: per mandare via la gente dalle case gli aumentano l’affitto a prescindere dal reddito. Ieri raccoglievamo lo sfogo di vedova con due figli che sono andati via dalla casa dove vive da 40 anni. Prende 600 euro di pensione il mese, quattrocento oggi li dà di affitto e se il duo PD-Rossi andrà avanti sulla linea tracciata questo dovrebbe arrivare a 700 euro. Un modo per costringer questa donna ad abbandonare la casa.

Su povertà ed emergenza abitativa PD e Rossi stanno mostrando la vera faccia del loro governare. Nessun taglio agli sprechi, nessuna taglio serio alla spesa, prima fra tutte quella che finisce nelle tasche di consiglieri e loro partiti, e su chi ha bisogno … “ci stiamo pensando”. A centinaia di migliaia di toscani mancano i soldi per mangiare, per pagare le bollette, a 25 mila famiglie toscane manca un alloggio pur avendone i requisti. C’è poco da pensare, c’è da agire e le nostre proposte continuano a non essere considerate.

ANDREA QUARTINI

STANNO SMANTELLANDO SETTORE MERCI SU ROTAIA. CRISI MERCITALIA RAIL SRL CAMPANELLO D’ALLARME SERIO. REGIONE INTERVENGA E SOLLECITI PARLAMENTO ANCHE SU SICUREZZA

Abbiamo portato in Regione il caso dello smantellamento del settore trasporto merci su rotaia, nei suoi riflessi raccontati dalla crisi Mercitalia Rail srl.

Le mosse successive alla separazione dalla società madre Trenitalia Spa, con la creazione di “Mercitalia Rail”, hanno reso esplicita la linea dello smantellamento del settore trasporto merci su rotaia: il risanamento viene scaricato sul costo lavoro, senza alcun investimento su nuovi locomotori. Si sono persi numeri importanti di addetti e la contrattazione ha penalizzato pesantemente il personale mobile. Siamo vicini a questi lavoratori che sciopereranno anche domani, dopo l’iniziativa dedicata alla sola Mercitalia Rail il 25-26 maggio scorso, e chiediamo alla Giunta di svegliare il Governo in Conferenza Stato Regioni su rilancio del trasporto merci su ferrovia.

Paragonato ai livelli europei il settore è arretrato, con quantità ridicole di merci trasportate e soggetto da anni a continui smantellamenti delle infrastrutture dedicate. Con quale faccia si chiedono sacrifici ai lavoratori quando manca alcuna prospettiva di sviluppo?

La Regione deve intervenire e chiedere per il settore anche un impegno concreto in ottica normativa: servono leggi adeguate a tutela della sicurezza ferroviaria. Tra 14 giorni cadrà l’anniversario della strage di Viareggio e ad oggi non si è fatto niente per prevenire disastri del genere, tranne l’unica cosa che non aveva senso, cioè smantellare il settore.

IRENE GALLETTI

OPERE IDRAULICHE COSTOSE E IMPATTANTI SENZA STUDI PUNTUALI? NO A NUOVO RISCHIO CARRIONE IN PROVINCIA DI SIENA

“La Regione sta spendendo 40 milioni di euro per migliorare la sicurezza idrogeologica. Bene, ma gli interventi devono essere realizzati dopo studi puntuali per evitare di trovarci con un caso Carrione esportato in tutta la Toscana. Gli studi geologici e geomorfologici si fanno prima di intervenire non dopo, quando magari al posto di risolvere i problemi idrogeologici si finisce per ingrandirli.

Facciamo nostre le analisi e i rilievi di WWF, Ordine dei Geologi della Toscana e del Prof. Tavarnelli dell’Università di Siena su quanto sta avvenendo su Crevole e Crevolicchio. La Regione deve fermare subito il progetto che il Consorzio di Bonifica Toscana Sud ha avviato sui due torrenti. Poi la Giunta deve migliorare il controllo di coerenza sui progetti finanziati coi soldi pubblici. Se diamo soldi dei cittadini per prevenire disastri e poi gli interventi finanziati li creano c’è un chiaro problema di governo. Problema tipico del PD. Si affidi agli esperti, come chiediamo in conclusione con la nostra mozione: per questi interventi servono linee guida chiare. Abbiamo tre grandi università in Toscana, scriviamole insieme a loro”.

GIACOMO GIANNARELLI

Cittadini, comitati e associazioni della Val di Merse si sono mobilitati da tempo per difendere i nostri fiumi e la biodiversità creata intorno a quest e noi abbiamo sostenuto queste istanze in tutte le sedi istituzionali. Dopo un esposto su tagli ripari illegittimi del Consorzio di Bonifica Toscana Sud in Provincia di Siena, abbiamo scoperto il suo progetto di realizzare 19 briglie su Crevole e Crevolicchio: mezzo chilometro di cementificazione per 1 milione e 250 mila euro di spesa. Una follia che vorrebbero realizzare in un territorio protetto a livello paesaggistico, per l’80% SIC e SIR. Col paradosso che dopo aver speso 8 milioni di euro di soldi pubblici per un museo della Biodiversità a Monticiano, mai inaugurato, si spendono altri denari dei cittadini per interventi che la distruggono. Un tipico modo di governare del PD in provincia di Siena. Per questo presenteremo una mozione analoga a quella regionale in tutti i consigli comunali del territorio, dove siamo presenti come Movimento 5 Stelle. Aspettiamo i cittadini il 23 giugno a Siena, in P.zza Madonna delle Nevi, per la manifestazione organizzata dal Comitato in Difesa dei Fiumi proprio sugli interventi del Consorzio”.

ELENA BOLDRINI
M5S Sovicille

“Nel dicembre 2015 la Regione ha riaperto i termini per una sottomisura del PRS da 40 milioni di euro. Fondi europei che passano dalla Regione Toscana per interventi di prevenzione da calamità naturali ed eventi catastrofici che la Regione ha indirizzato su sicurezza idrogeologica e interventi di manutenzione delle briglie dei fiumi, cioè opere per rallentare il deflusso dell’acqua. Noi a Murlo abbiamo avuto due esondazioni nel 2013 e 2015 ma nessuno studio è stato fatto sulle cause e questo progetto non riduce il rischio ma anzi potrebbe aumentarlo come spiegatoci dagli esperti.

Si vorrebbe realizzare una pavimentazione di massi e calcestruzzo che diventerebbe un’autostrada per l’acqua con aggravio di carico sui ponti a rischio. Il tutto in piena Valle del Creole, geosito regionale con biodiversità protetta, decine di specie animali indicate proprio nella Legge 56/2000. Un progetto scritto in 40 giorni dal Consorzio di Bonifica Toscana Sud non perché serviva ma perché era finanziabile, come scritto dallo stesso progettista, dove manca la VIA, lo screening preliminare della Regione e ogni studio puntuale preliminare”.

SIMONE LORENZONI
Presidente del Comitato Amici del Crevole

PROROGA BANDO REGIONALE SU IMPIANTI SPORTIVI, NO DISCRIMINAZIONE COMUNI AL BALLOTTAGGIO. AMMINISTRAZIONE PD DI CARRARA NON HA CHIESTO FONDI, CI PENSEREMO NOI

“Il Partito Democratico che gestisce questa Regione si occupa poco di promuovere salute come dimostra l’operazione al ribasso su uno dei principali fattori di protezione: lo sport. Dovevano stanziare 700mila euro l’anno e dopo aver ritardato di ventiquattro mesi i finanziamenti ci hanno spiegato che per il 2017 sono previsti al momento zero fondi, in attesa della prossima variazione di bilancio. Assurdo se si pensa che solo ottimizzando la climatizzazione degli immobili regionali si otterrebbero 400 mila euro di risparmi, integrabili magari con qualche fondo congelato su grandi opere. In compenso però è bastata una nostra interrogazione sul tema, per ottenere dieci giorni dopo dalla giunta un nuovo bando di sostegno degli impianti sportivi rivolto a Comuni, Scuole e Università, in attesa delle coperture. Buona iniziativa con un’unica pecca: hanno fissato la scadenza di presentazione al 30 giugno prossimo. Una discriminazione per i Comuni al ballottaggio, perché col voto il 25 Giugno non avrebbero il tempo sufficiente di cogliere questa opportunità. Per questo abbiamo presentato una richiesta di proroga”.

ANDREA QUARTINI
GIACOMO GIANNARELLI

“Carrara ha molti impianti sportivi in situazione di degrado, alcuni sono addirittura chiusi da anni, mentre altri necessitano di manutenzione. In questo quadro è incomprensibile che l’amministrazione uscente abbia scelto di non chiedere il finanziamento regionale. Questo dà il metro delle forze politiche con cui ci stiamo confrontando. Chiediamo perciò al Consiglio Regionale di accogliere la proposta del Movimento 5 Stelle Toscana: la Regione ci dia il tempo di insediarci per chiedere il sostegno economico necessario a mettere a posto alcuni dei nostri impianti sportivi.

Gli impianti sportivi sono importantissimi per la socializzazione, un aspetto che viene a mancare da anni a Carrara. Perché sono troppi gli impianti e luoghi pubblici in abbandono che la collettività non può utilizzare. L’elenco sarebbe lungo, dalla pista da pattinaggio della Caravella al Palazzetto dello sport di Avenza, passando per il campo sportivo di Marina, fino alle palestre delle scuole medie e delle scuole superiori. Addirittura abbiamo impianti usati per gare sportive senza avere le caratteristiche adeguate prospettate per queste attività. In alcuni ci sono infiltrazioni di acqua piovana sul terreno gioco, spogliatoi atleti non idonei e servizi per il pubblico fatiscenti. I fondi per queste opere ci servono e noi vogliamo poterli richiedere grazie alla proroga del bando regionale.

La Carrarese Calcio è nata nel 1908, il prossimo anno potremmo festeggiare i 110 anni con un quadro dell’impiantistica sportiva degno della nostra città, che possa dare sostegno alla nostra squadra di calcio e anche ad importanti eventi, come negli anni ‘80, quando allo Stadio dei Marmi arrivarono i Dire Straits o Peter Tosh.

FRANCESCO DE PASQUALE
candidato sindaco M5S Carrara

GRAZIE A NOI REGIONE TOSCANA APRIRA’ TAVOLO DI CRISI A TUTELA DEI LAVORATORI MONTE PASCHI DI SIENA

Il Consiglio regionale ha approvato oggi la nostra mozione sulla crisi occupazionale Monte dei Paschi di Siena.

Grazie al Movimento 5 Stelle la Regione Toscana aprirà un tavolo regionale sulla crisi aziendale di Monte dei Paschi di Siena. 10 mila dipendenti del gruppo sono a rischio, l’80% è in Toscana, e mentre PD e Rossi continuavano ad ignorare il problema noi lo abbiamo affrontato, restituendo così dignità istituzionale al Consiglio regionale. La Regione starà a fianco delle famiglie dei lavoratori e delle lavoratrici preoccupate per il loro futuro, senza aspettare il momento in cui sarà protocollato il Piano di Ristrutturazione finale, quando la maggior parte dei giochi saranno finiti.

Da un comunicato stampa del 1 giugno sappiamo che esiste un accordo di principio tra Commissione Europea e Governo Italiano sul Piano di Ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena. Un Piano lacrime e sangue sul quale dovevamo intervenire. Abbiamo risvegliato PD e resto dei partiti dal torpore. Capiamo il trauma, soprattutto per quelle forze politiche che hanno usato MPS come un bancomat, ma una forza di governo i problemi li affronta e risolve.

L’approvazione del nostro atto unisce al tavolo di crisi anche un’altra azione importante: la Regione sosterrà presso la Conferenza Stato Regioni anche l’unica nota positiva di questo accordo europeo su MPS, il rispetto del tetto salariale per il management non oltre 10 volte il salario medio dei dipendenti. Una soluzione promossa dal Movimento 5 Stelle che evidentemente anche in Europa è stata ritenuta necessaria per risolvere la crisi della più antica banca del mondo.

GIACOMO GIANNARELLI

ARPAT SMENTISCA EMISSIONI MERCURIO O REGIONE DEVE INTERVENIRE CON URGENZA

Abbiamo portato in Regione i rilievi del Comitato Difensori della Toscana sulle emissioni di mercurio in aree geotermiche.

ARPAT deve fornire quanto prima i dati in grado di smentire quanto pubblicato dal Comitato Difensori della Toscana, altrimenti la Regione ha il dovere di intervenire con urgenza. Se cittadini e lavoratori di quelle aree geotermiche stanno respirando una tonnellata e mezzo di mercurio non dobbiamo perdere altro tempo.

È passato più di un anno da quando portammo qui in Consiglio regionale i maggiori esperti del tema geotermia e i rappresentanti dei comitati. In forza di quanto emerso abbiamo costretto il PD a definire le aree non idonee ad impianti geotermici e stiamo premendo la giunta per ottenere quanto prima l’obiettivo che vede coinvolte le amministrazioni locali. Amministrazioni cui noi, a differenza del PD, abbiamo chiesto di assegnare potere di veto.

Sulla geotermia la nostra linea è chiara da sempre, opposta alla strategia dello struzzo di PD e altre forze politiche: sì alla bassa entalpia, media entalpia solo con consenso delle popolazioni che ospitano l’impianto, per soddisfare una domanda esistente o proveniente da progetti di economia circolare, con la garanzia di emissioni zero. Tutto il resto è da evitare e si può farlo: basta puntare su fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico.

I cittadini continuino a vigilare perché sulla geotermia un nodo decisivo sono le concessioni in scadenza. Argomento sul quale il PD sta evitando il dibattito necessario sul modello di indirizzo. Un punto sul quale continuiamo a incalzarli.

GIACOMO GIANNARELLI

BANDO REGIONALE PER IMPIANTI SPORTIVI SCADE 30/06. SERVE PROROGA PER COMUNI AL BALLOTTAGGIO

Domani conferenza stampa in Consiglio regionale, sala 10 ore 14 con Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini e il candidato sindaco M5S Carrara Francesco De Pasquale.

A marzo sollecitammo la giunta sull’assenza di fondi per gli impianti sportivi toscani e, guarda caso, dieci giorni dopo decise di pubblicare un bando dedicato per enti locali e istituti scolastici. Certo sul 2017, come ci disse Saccardi in risposta, mancano i soldi fino alla prossima variazione di bilancio ma intanto Comuni, Scuole e Università hanno potuto presentare la loro richiesta di sostegno economico con un data di scadenza prossima: 30 giugno 2017.

Serve sicuramente una proroga, che chiediamo con atto regionale, per non penalizzare quei Comuni dove è previsto il ballottaggio domenica 25 giugno. L’amministrazione uscente di Carrara si è permessa di non presentare alcuna richiesta, nonostante le tante necessità cittadine come la sistemazione del Palazzetto di Avenza, e i cittadini non devono subire anche questo smacco.

Il Consiglio regionale deve agire con responsabilità: a Carrara i partiti al potere hanno distrutto e si sono persino scordati di chiedere fondi per ricostruire, sia data ai cittadini la possibilità di riparare all’errore con una proroga per l’amministrazione entrante. Nell’augurio che sia Cinque Stelle.

GIACOMO GIANNARELLI
ANDREA QUARTINI

AUTONOMIA ENERGETICA 100% FONTI RINNOVABILI PER ARCIPELAGO. DOPO DECRETO MINISTERIALE SCUSE FINITE

Il 18 novembre scorso provammo a far ragionare il PD sulla necessità di aggiornare il Piano Energetico regionale con un indirizzo chiaro sull’autonomia 100% da fonti rinnovabili per il nostro arcipelago. Con la sponda della Lega Nord ci bocciarono la proposta, giudicandola inattuabile.

Solo tre mesi dopo il Governo si è svegliato dal torpore sull’applicazione della Direttiva UE 28/2009 e ha emanato un decreto dove individua intanto Capraia e Giglio come isole per le quali attivare interventi sostanziali di supporto dell’offerta energetica da fonti rinnovabili. Entro il 31 dicembre 2020 dovranno aumentare su queste isole pannelli solari, fotovoltaici e ogni altra fonte rinnovabile disponibile localmente da mettere in rete. Il maxi progetto diventerà un Programma tecnico ed economico dall’attuale gestore dei sistemi elettrici – Enel Produzione per Capraia e SIE per il Giglio – da consegnare prima della fine di quest’anno al Ministero dello Sviluppo Economico e all’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico, per ottenere il supporto necessario. Dopo questo le “scuse” del PD sono finite e resta solo la scelta politica: noi vogliamo portare la Toscana, e in questo caso specifico il suo arcipelago, ad un obiettivo di civiltà, loro vogliono ancora tenerla all’età del fossile?

Sull’arcipelago basta un impegno concreto che chiediamo all’aula: estendere queste buone pratiche previste dal decreto ministeriale per Capraia e Giglio anche al resto dell’arcipelago. Un piano serio può raggiungere l’obiettivo cruciale dell’autonomia energetica entro il 2030. Noi abbiamo la serietà e le mani libere per esigerlo. Chissà se questa volta Partito Democratico, Rossi e il resto del Consiglio regionale avranno modo di premere il pulsante giusto e approvare un atto doveroso oggi più che mai. Visto che le scuse sono finite.

GIACOMO GIANNARELLI

AZIENDA PRENDE INTERDITTIVA ANTIMAFIA? SI TUTELINO LAVORATORI ONESTI

La criminalità organizzata opera facendo affari e riciclando denaro tramite società regolarmente costituite. 44 di queste, in buona parte legate a turismo e commercio, sono state confiscate dallo Stato in Toscana con esiti spesso negativi sul piano occupazionale. Il recente studio di Transcrime (Università Cattolica e Università di Trento) all’interno del progetto PON Sicurezza 2007-2013 ha evidenziato a proposito come un’altissima percentuale di queste imprese, dopo la confisca, arrivi infatti al fallimento lasciando una scia di disoccupazione e costi per le casse pubbliche. Un aspetto cui vogliamo intervenire con un atto al voto nel prossimo consiglio regionale.

Accanto alla confisca, lo Stato ha infatti in mano un ottimo strumento preventivo: l’interdittiva antimafia. Quando un’azienda prende un’interdittiva antimafia l’amministrazione pubblica può interrompere ogni rapporto contrattuale con questa, determinando un problema di stabilità economica all’azienda che tuttavia, può avere al suo interno numerosi dipendenti inconsapevoli ed estranei agli eventuali reati contestati dalla magistratura sulla base dei quali la Prefettura ha appunto emanato il provvedimento interdittivo. Se tuteliamo queste persone, riusciamo nel duplice intento di colpire la criminalità organizzata e toglierle il ricatto lavorativo. Per farlo basterebbe semplicemente operare con questo indirizzo: non lasciar soli questi lavoratori e organizzare dei tavoli di concertazione in corrispondenza di questo tipo di crisi, puntando a cogliere la possibilità o meno del mantenere in piedi l’azienda o, in alternativa, disporre l’amministrazione straordinaria.

Esistono iniziative sindacali in tal senso, ad esempio “Io riattivo il lavoro” e anche il Parlamento sta finalmente discutendo la proposta di legge di iniziativa popolare che ne raccoglie gli elementi fondamentali.

La Toscana può e deve iniziare ad attivarsi. Ad iniziare dal voto del Consiglio regionale di martedì.

GABRIELE BIANCHI