Abbiamo portato noi in Consiglio regionale il dibattito sulla geotermia e ottenuto una prima vittoria politica con la risoluzione unitaria n.140 riguardante la definizione delle aree non idonee per l’installazione di impianti geotermici.

Ottenuto questo dobbiamo puntare più in alto: i cittadini chiedono a diritto che sia data una risposta definitiva e chiara sull’impatto sanitario e ambientale della geotermia. Noi vogliamo dargliela.

Questa risposta però non può venire solo da ARS, dopo quanto accaduto col caso Bagnore 4, né da un’ARPAT monca dopo la destituzione forzata della dott.ssa Sargentini.

Serve un Comitato tecnico scientifico – composto da docenti universitari, rappresentanti delle imprese, istituzionali locali, esperti individuati da associazioni ambientaliste e comitati – che, insieme alle agenzie regionali controllate dalla giunta, elaborino un progetto di ricerca definitivo capace di ottenere una risposta chiara e definitiva ad una domanda semplice quanto cruciale: quale geotermia fa male ed esistono migliori tecnologie nel mondo, utilizzabili in Toscana, per ovviare questi effetti indesiderati?

La politica di governo del Movimento 5 Stelle parte dalla presa in carico di questi problemi decisivi con un approccio di merito: i tecnici devono aiutare la politica nel compiere scelte di indirizzo che ricadono sulla cittadinanza. Noi puntiamo per la Toscana all’autonomia energetica 100% rinnovabile, con impatto sanitario zero. Se la geotermia a media ed alta entalpia non passano questo “tagliando”, nessuno dovrebbe imporle ai toscani.

GIACOMO GIANNARELLI

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