Da un comunicato stampa del 1 giugno sappiamo che esiste un “accordo di principio” tra Commissione Europea e Governo Italiano sul Piano di Ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena. Oggi siamo qua a risvegliare PD e Rossi dal torpore sul tema e sollecitarli su quella che si annuncia una ristrutturazione lacrime e sangue. Si parla di una trattativa su 10mila esuberi, in Toscana il gruppo MPS ha ottomila dipendenti. Da forza di governo seria chiediamo che il Consiglio impegni subito la giunta in un tavolo istituzionale su quella che nei numeri è sicuramente la più grande crisi aziendale toscana in termini occupazionali. Dobbiamo stare a fianco delle famiglie preoccupate per il loro futuro, senza aspettare il momento in cui sarà protocollato il Piano di Ristrutturazione finale, quando saranno chiuse la maggior parte delle possibilità. L’istituzione Regione Toscana deve garantire presenza e supporto in questa fase cruciale per il destino di migliaia di toscani.

L’unica notizia positiva di questo accordo di principio sul Piano di Ristrutturazione ci sembra il tetto ai superstipendi dei manager MPS. Una misura da noi sostenuta in più occasioni.

Oltre alla proposta di tavolo istituzionale, abbiamo anche un altro atto legato all’obiettivo di proseguire l’operazione verità avviata con la Commissione d’inchiesta regionale sullo scandalo MPS. Uno scandalo finanziario che, lo ricordiamo, è il più grande d’Europa, ha bruciato 50 miliardi di euro e ha avuto nell’influenza dei partiti, in primis il PD, un forte motivo scatenante.

Il Presidente Rossi si rifiutò di comparire in Commissione d’inchiesta ma deve ai cittadini una risposta alle nostre domande. Lo aspettiamo in aula martedì per darle.

Un mese fa per Alessandro Profumo, ex Presidente della banca MPS, è stato chiesto il rinvio a giudizio per falso in bilancio e manipolazione del mercato. Durante la Commissione accertammo l’influenza della politica nella sua nomina e un esponente politico senese ha tirato in ballo il Presidente Rossi sulla questione. Noi vogliamo la verità: il Presidente Rossi ha avuto un ruolo attivo nella scelta di Alessandro Profumo alla Presidenza di Monte dei Paschi di Siena? E se sì in forza di quale mandato istituzionale visto che formalmente Profumo fu espressione dei soci dell’istituto e quindi Rossi aveva solo potere di nomina, senza vincolo di mandato, di un membro dell’organo di indirizzo dell’allora primo azionista dell’istituto cioè la Fondazione MPS?

Inoltre vogliamo sapere se il Presidente della Regione Toscana ritiene che le scelte operate dal consiglio di amministrazione guidato da Profumo siano state di sana e prudente gestione. Visti gli esiti riscontrati, anche in sede giudiziaria, e soprattutto le conseguenze nefaste pagate da risparmiatori, lavoratori e aziende toscane ci sembra necessario sapere un suo giudizio a riguardo.

Infine chiediamo rispetto per il lavoro della Commissione d’inchiesta regionale. In entrambe le relazioni finali, la nostra e quella del PD, c’erano precise richieste a tutela dei toscani. Ci pare che la giunta le abbia ignorate. Ma certe questioni una forza seria di governo le avrebbe dovute affrontare.

GIACOMO GIANNARELLI

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  1. […] Da un comunicato stampa del 1 giugno sappiamo che esiste un accordo di principio tra Commissione Europea e Governo Italiano sul Piano di Ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena. Un Piano lacrime e sangue sul quale dovevamo intervenire. Abbiamo risvegliato PD e resto dei partiti dal torpore. Capiamo il trauma, soprattutto per quelle forze politiche che hanno usato MPS come un bancomat, ma una forza di governo i problemi li affronta e risolve. […]

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