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RESTITUTION SCUOLE SICURE #3 TAPPA: 5 MILA EURO ALLA SCUOLA DE AMICIS DI PONTASSIEVE

Abbiamo appena consegnato l’assegno del nostro Restitution alla gentilissima dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Pontassieve. Con 5 mila euro del nostro taglio di indennità e rimborsi non rendicontati sarà rifatta la pavimentazione delle aule con sostituzione dell’attuale linoleum. Un bel risultato concreto.

Noi crediamo che la politica debba ritrovare sobrietà, i consiglieri regionali ricevono troppi soldi e per questo abbiamo fatto quanto promesso in campagna elettorale: ci siamo tagliati lo stipendio e restituiamo alla cittadinanza questo in più con iniziative decise dagli iscritti. Quest’anno hanno scelto di destinare questi soldi all’emergenza edilizia scolastica e in questo caso a beneficiarne saranno studenti, docenti e personale amministrativo della scuola De Amicis di Pontassieve.

Questa non è una donazione ma una restituzione di fondi eccessivi dati alla politica che noi rifiutiamo. L’anno scorso con i 120mila euro accumulati abbiamo comprato e distribuito cento defibrillatori 10 per provincia, tra associazioni sportive, scuole e comuni. Questi apparecchi ora sono lì pronti a salvare le vite.

Quest’anno stiamo aiutando invece le scuole.

Noi la politica la interpretiamo così: poche chiacchiere e molto esempio. Le scuole hanno bisogno di più soldi, la politica di meno e noi, senza bisogno di una legge per farlo, abbiamo dato il buon esempio.

DIFENSORE CIVICO REGIONALE? L’EX PRESIDENTE DI CORECOM!

Nominato il nuovo Difensore Civico della Toscana: Sandro Vannini. Noi ci siamo astenuti, ovviamente.

Siamo all’ennesima nomina politica, senza concorso, dove incarico e curriculum sono mondi lontani. Forse un modo per regolare la questione politica senese?

Vannini, già consigliere comunale PD a Siena e da sempre indicato come fedelissimo dell’ex presidente del consiglio regionale Alberto Monaci, veniva da un’altra nomina regionale: la Presidenza di Corecom, ricoperta dal 2012 al 2017. Giusto il tempo per finire l’incarico da 32 mila euro l’anno ecco che arriva lo scatto di carriera: come Difensore Civico ne prenderà 65mila lordi.

Almeno la figura del Difensore civico regionale, cioè chi è chiamato a difendere i diritti e gli interessi dei cittadini nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, poteva restare fuori dal poltronificio dei partiti. Serviva una personalità di assoluto rilievo e indipendenza. Ma ormai persino chi li aveva da curriculum non ha partecipato alla selezione pubblica, perché cosciente che con questi partiti, da sinistra a destra, è tempo perso. Solo il Movimento 5 Stelle difende la selezione pubblica per criteri oggettivi quale unico metodo capace di dare incarichi pubblici a chi li merita e sa ricoprire. Non a caso la nostra proposta di legge a riguardo è stata bocciata proprio ieri.

Ci rivolgeremo comunque a Vannini per ogni questione che riterremo lo debba coinvolgere in quanto Difensore Civico regionale. E ne abbiamo da tempo molte, già nel cassetto.

LA TOSCANA SARA’ DALLA PARTE DEGLI ISPETTORI DEL LAVORO, GRAZIE A NOI

Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la nostra mozione sul sostegno alle rivendicazioni degli Ispettori del Lavoro.

Lo scorso novembre ero insieme agli Ispettori del Lavoro di Pisa durante la loro manifestazione e ho fatto quanto promesso: portare in Consiglio regionale tutti i punti della loro rivendicazione che come Movimento 5 Stelle ritenevamo sacrosanti. L’approvazione di oggi significa un segnale chiaro: la Giunta andrà in Conferenza Stato-Regioni e si attiverà col Governo per migliorare le condizioni di lavoratori e lavoratrici che operano nell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, esigendo per questi anche le risorse opportune, incluso l’aumento di personale.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro è ad oggi una scatola vuota e senza senso: il maxi accorpamento deciso dal Governo è rimasto sulla carta. Scarse risorse, poco personale, manca persino l’opportuna copertura assicurativa per i rischi connessi alle attività ispettive avviate. Lavoratrici e lavoratori cioè rischiano in prima persona danni diretti senza la giusta tutela a riguardo. Senza dimenticare l’assenza ad oggi di un congruo contratto collettivo e il riconoscimento della professionalità a parità di funzioni con i colleghi di INPS e INAIL. Basti pensare che ancora oggi un ispettore del lavoro toscano prende 0,86 euro l’ora di indennità di missione in qualsiasi caso: dalla verifica sotto la neve in un cantiere d’alta montagna all’azienda a pochi passi dal proprio ufficio.

In una giornata come oggi, dove l’Italia piange le vittime di Milano, la Toscana ha dato il giusto segnale stimolata dal Movimento 5 Stelle.

TOSCANA NON DISPONIBILE A MAXI DEPOSITO RADIOATTIVI … LO HA DETTO “ALLA STAMPA”!

E’ arrivata la risposta della Giunta regionale alla nostra interrogazione sulla possibilità che il maxi deposito nazionale dei rifiuti radioattivi sia ubicato in Toscana

I professionisti della politica alla guida della Regione Toscana ci comunicano di aver ‘espresso l’assoluta indisponibilità a ospitare sul territorio toscano il Deposito nazionale’. Una buona notizia? Sì se lo avessero fatto tramite atti formali: lettere ai Ministeri interessati dalla procedura di identificazione, almeno una mail al Presidente del Consiglio negli ultimi tre casi era pure PD.

Ma niente di tutto questo. La Regione lo ha detto ‘attraverso la stampa e altri mezzi di comunicazione’ quando sui giornali venne fuori un’ipotesi di ‘mappa delle aree idonee per il deposito che comprendeva alcune zone della Toscana’.

Sarebbe da ridere se non fosse tutto vero e molto serio l’Italia è sotto procedura di infrazione della Commissione Europea, perché da due anni tarda ad indicare dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi nazionali: 75mila metri cubi a bassa intensità e 15 mila ad alta attività. La mappa con le aree idonee al maxi deposito, la CNAPI, è da settembre sul tavolo dei Ministeri, che continuano a tenerla segreta, preferendo far pagare a tutti gli italiani le sanzioni UE piuttosto che inimicarsi prima delle elezioni le comunità che vivono in quelle zone.

Ma al di là della procedura classica dove le Regioni appena vedono la mappa hanno 60 giorni per fare osservazioni, ci saremmo aspettati almeno una letterina al Governo con scritto “in Toscana niente deposito”. Ci sembra il minimo per chi ha seriamente a cuore l’idea di togliere alla Toscana anche questo problema.

“Ricordo che nella nostra Toscana è ancora attiva la ferita del CISAM di Pisa, dove la radioattività non è ancora un brutto ricordo – conclude il consigliere regionale M5S – speriamo che la Giunta inizi a mandare PEC al Governo senza aspettare che leggano la rassegna stampa o la popolazione continuerà ad essere esposta a questi rischi”.

PARTITI DA SINISTRA A DESTRA VOGLIONO TENERSI I RACCOMANDATI

Il Consiglio regionale ha bocciato la nostra proposta di legge sulle nomine.

Per noi le nomine regionali dovevano essere tolte dalle mani dei partiti e indirizzate per merito. Ma il voto di oggi ci dice che quando si tratta del potere di tenersi i raccomandati i partiti sono tutti dalla stessa parte, da sinistra a destra.

Con la nostra proposta la selezione pubblica sarebbe stato l’unico criterio per arrivare ad una nomina. Avremmo reso più stringente il contrasto al conflitto di interesse, obbligato chi si candida ad una poltrona pubblica a dichiarare l’appartenenza ad associazioni segrete, l’estensione della parità di genere e la sanzione di 2mila euro per i nominati cui si revoca l’incarico perché hanno agito contro le direttive istituzionali. Tutte idee di buon senso che questi gruppi politici non sanno e non possono accettare.

Ma noi non molleremo!

AD AMPUGNANO SI CONTINUA A VOLARE …

E’ arrivata la risposta della giunta regionale alla nostra interrogazione sull’operatività dell’aeroporto di Ampugnano.

I cittadini di Sovicille avevano visto giusto, niente visioni e miraggi: nell’aeroporto di Ampugnano decollano e atterrano un bel po’ di aerei nonostante la gara per la gestione sia stata annullata.

Li autorizza ENAC per il tramite della sua Direzione Toscana e anche, aspetto non da poco, fuori dalle categorie consentite.

Anche sui lavori di manutenzione, come la verniciatura della struttura verificata dai cittadini di Sovicille, tutto vero e secondo ENAC anche regolare. Come scritto nella risposta della giunta PD-Rossi il gestore sta lì e continuerà a “svolgere i servizi previsti” fino a quando sempre ENAC “non emetterà il provvedimento di decadenza o annullamento”. Siccome non ha interesse a produrlo, fino a data da destinarsi.

Una situazione kafkiana vista la sentenza del Consiglio di Stato e la nota volontà della popolazione di riprendere possesso dell’area. Uno modo per chiudere il lungo capitolo fallimentare dello scalo, testimonianza incontestabile del groviglio armonioso legato a Monte Paschi di Siena nonostante le assoluzioni processuali e la prescrizione cui hanno goduto alcune sue figure.

Per l’aeroporto di Ampugnano la nostra ricetta è chiara: dobbiamo consentire alla Regione di ottenere l’area. Solo così si potrà destinarla urbanisticamente a scopi sociali e produttivi, offrendo un reale aiuto a quel territorio; e se comunque la pista dovesse rimanere, questa dev’essere per piccoli velivoli e attività da aeroclub compatibili con le altre attività decise dal territorio.

EMPOLESE VAL D’ELSA CHOC: 85 AGENTI DI POLIZIA MUNICIPALE PER 170MILA ABITANTI

La Regione assicura importanti finanziamenti all’Unione dei Comuni dell’Empolese Val d’Elsa e deve far leva su questo per sostenere le richieste del personale di polizia municipale che dal 1 gennaio 2018 è finito nel suo organico per volontà degli undici comuni.

Serve chiarezza sulle posizioni contributive inps e inail del personale, grande punto interrogativo da ormai sei anni, e soprattutto la presa di coscienza che 85 agenti non possono gestire un circondario così esteso dove vivono 170mila persone.

A Prato, per un bacino simile, sono in 172 e ne vorrebbero 250.

Visto che la Regione definisce l’esigenza di un vigile urbano ogni mille abitanti, noi vorremmo che si adoperasse perché questo criterio sia rispettato. Aspettiamo risposta alla nostra interrogazione per capire come.

La qualità della nostra vita come cittadini dipende anche dalla sicurezza urbana e per troppo tempo si sono spese parole di elogio a chi la assicura per professione lasciando però questi pubblici ufficiali senza le risorse umane e materiali per svolgere a dovere i loro compiti e senza le adeguate coperture piene e dirette per la causa di servizio. È l’ora, anche in questo, di cambiare.

TOSCANA CANDIDATA PER ACCOGLIERE DEPOSITO NAZIONALE RIFIUTI RADIOATTIVI?

L’Italia è sotto procedura di infrazione della Commissione Europea perché da due anni tarda ad indicare il luogo dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi nazionali: 75mila metri cubi a bassa intensità e 15 mila ad alta attività. La questione dovrebbe chiudersi entro marzo e le regioni hanno la possibilità di indicare il proprio territorio come area potenzialmente idonea ad accogliere questo maxi deposito. Noi vogliamo sapere se PD e Rossi hanno candidato la Toscana per accogliere questo deposito nazionale o almeno questa ce l’hanno risparmiata.

La nostra interrogazione attende ancora risposta nonostante siano già passati i sessanta giorni da regolamento. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbe arrivare durante il Consiglio regionale di domani.

Ricordo che la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee ad accogliere il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare (CNAPI) è di competenza di due Ministeri: Ambiente e Sviluppo Economico. La mappa esiste già, realizzata dall’azienda SOGIN che cura la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, e doveva finire in un decreto governativo che ancora non è pubblico. A livello formale solo dopo questo decreto le regioni potranno manifestare l’interesse ad accogliere il maxi-deposito, ma sappiamo come ragiona la politica dei partiti: i giochi sono già fatti e il silenzio opportunistico in periodo elettorale non dovrebbe tranquillizzare i cittadini.

Ricordo che nella nostra Toscana è ancora attiva la ferita del CISAM di Pisa, dove la radioattività non è ancora un brutto ricordo, speriamo che nessuno voglia tornare ad esporre la popolazione a questi rischi.

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Aggiornamento: oggi 16 gennaio la giunta regionale ci ha risposto che “La Regione Toscana ha già espresso l’assoluta indisponibilità” ad ospitare il deposito. Ma sapete a chi l’hanno detto? Ai giornali e basta! Nemmeno una delibera, un atto formale, una lettera.

ODISSEA PER EMPOLESE INFARTUATO A VITERBO: SI PAGA L’AMBULANZA PER TORNARE IN TOSCANA , MA IN NESSUN OSPEDALE DELL’ASL CENTRO C’E’ POSTO

Ieri sera un empolese ha avuto un infarto a Viterbo, dove si trovava per lavoro. Necessitava di sorveglianza e cura ma nessun ospedale laziale lo poteva accogliere. Quest’uomo si è pagato l’ambulanza per a Empoli dove ha scoperto che nemmeno la sanità Toscana poteva aiutarlo in tempi civili. È stato parcheggiato nel pronto soccorso dell’Ospedale cittadino per ore, ma né lì né in ogni altro centro dell’ASL Toscana Centro c’era posto per lui: Prato, Pistoia, Careggi, Torregalli erano tutti pieni.

Un ennesimo scandalo intollerabile che testimonia il fallimento delle politiche sanitarie PD e, nella parte Toscana, il peggioramento della qualità del servizio sanitario pubblico dovuto alla riforma Saccardi-Rossi. Se questo cittadino ora è finalmente sdraiato sotto osservazione nell’Ospedale di Pontedera lo si deve solo e soltanto alla straordinaria dedizione di servizio di alcuni operatori sanitari.

Senza questi avremmo fatto la figura del Lazio”.

BOCCIATA LA CONFERENZA PERMANENTE ANTIMAFIA, PARTITI SE NE FREGANO DELL’ALLARME ROSSO

Bocciata in Commissione Affari Istituzionali la nostra proposta di legge che istituiva la Conferenza Permanente Antimafia regionale. Contrari i commissari PD, il centrodestra non ha partecipato al voto. Martedì in Consiglio regionale il voto finale.

Ci siamo lasciati alle spalle un 2017 segnato da maxi-inchieste sulle infiltrazioni mafiose nel ciclo dei rifiuti toscano. E appena ieri sono arrivati due arresti a Prato e Montalcino in una grande operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Eppure il PD vuole continuare a non fare niente oltre un ordinario surreale in materia antimafia. Un atteggiamento ben oltre la semplice ipocrisia.

Basti pensare che il capogruppo Marras, dato dai giornali come aspirante deputato, ha giustificato il voto contrario segnalando che l’Osservatorio regionale sul fenomeno “lavora già bene” e ha recentemente pubblicato “un’ottima ricerca”. Peccato che questa sia stata fatta dalla Normale di Pisa, per 340mila euro di spesa, e PD e Rossi si sono dimenticati da anni di nominare i membri di quell’Osservatorio, rendendolo una scatola vuota.

Prendiamo atto che se questo è il PD, il centrodestra non è diverso: siamo alla noncuranza tale che prima di discutere l’atto il suo commissario si è alzato e se n’è andato.

Prendiamo atto di essere l’unica forza di governo della Regione ad aver letto come un allarme rosso le cronache giudiziarie e le segnalazioni dei territori in materia di infiltrazioni mafiose.