Le alternative all’incenerimento del pulper esistono e sono l’unica strada per rendere il distretto cartario un modello di economia circolare, con benefici evidenti per imprese e cittadini. Per raggiungere questo obiettivo ho presentato una serie di atti di indirizzo al Consiglio Regionale.

Il pulper è composto per il 70% da plastiche e il 30% da cellulosa, entrambi materiali recuperabili, inoltre, come spiegato da ENEA, rappresenta solo il 7% del macero. Questo, unito al tema dell’umidità – che per legge deve essere oltre il 30% – ci limita l’orizzonte del pulper prodotto in provincia di Lucca a circa 63.800 tonnellate l’anno. Un quantitativo che rende insostenibile la scelta inceneritorista, anche sul piano economico, mentre apre scenari di profitto e opportunità per impianti “low technology” di recupero o piattaforme con sistemi di selezioni in acqua, come SCA Packaging sperimentato 15 anni fa nel territorio.

Se alziamo gli occhi e guardiamo alla Provincia di Treviso troviamo già un modello di economia circolare da copiare, in Provincia di Treviso, con 35 mila tonnellate l’anno di pulper trattabili tramite selezione e vibro vagliatura per recuperare tutto il recuperabile e immetterlo nuovamente nel ciclo produttivo. Senza considerare che un buon accordo tra enti locali, imprese del cartario e CONAI-Comieco renderebbe possibile ridurre il 15% dell’intera produzione di pulper solo con le buone pratiche. Per dirne una: differenziare il cartone dal mix di carta mista negli uffici regionali e nei Comuni. Solo così si riduce l’impurità del pulper e cresce persino il quantum corrisposto da CONAI.

Il Distretto Cartario e in esteso la lucchesia hanno bisogno di trovare risposte serie e di lungo respiro su tutte le problematiche che la caratterizzano da decenni: l’incenerimento non è niente di questo, come non lo sono gli assi viari il cui secondo lotto è ancora oggi tutto da progettare. Le soluzioni ci sono, basta avere il coraggio di prenderle: per evitare gli assi viari basterebbe riprendere la proposta dell’autostrada free slot per i camion e tir del distretto cartario, la portammo in Consiglio regionale ma il PD di Baccelli disse no. Con lo stesso spirito raccoglieremo lo spunto della aziende che puntano alla mobilità su ferro e chiederemo alla Regione di premere con RFI per aumentare la lunghezza dei treni merci, portando la composizione da 17 a 19 vagoni. Una misura che renderebbe finalmente il trasporto merci ferroviario più conveniente di quello su gomma.

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