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Arpat, Galletti e Noferi (M5S): “Nomina di Rubellini politicamente inopportuna. Giani dovrà rispondere ad un’interrogazione immediata per chiarire i criteri di scelta”

“Le scelte del Presidente Eugenio Giani continuano a stupire per mancanza di tempismo e inopportunità politica. Questa volta a lasciarci interdette è la recente nomina del nuovo direttore dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Toscana: le notizie emerse anche oggi sulla stampa pongono seriamente e per l’ennesima volta domande sulle logiche dietro al sistema di nomine”.

Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale e Silvia Noferi, consigliera regionale, in merito alla recente nomina di Pietro Rubellini alla guida di Arpat.

“La scelta è singolare soprattutto in virtù del fatto che Pietro Rubellini, in veste di ex direttore della Direzione ambiente Palazzo Vecchio, è stato rinviato a giudizio nel 2018 per l’affidamento senza gara di alcuni lavori di manutenzione del verde. Da fonti di stampa, sembra che recentemente la sua posizione si sia perfino aggravata – osservano le consigliere regionali – oltre al falso e alle violazioni paesaggistiche per l’abbattimento di alberi di pregio tutelati, il giudice ha ritenuto opportuno aggiungere anche l’ipotesi del reato di abuso d’ufficio, rimandando tutto al tribunale collegiale la cui udienza è prevista per il prossimo luglio.”

“Onestamente – incalzano Galletti e Noferi – non sembra essere la persona ideale che richiederebbe l’attuale contesto politico e giudiziario, e che vede tra le altre cose la Regione Toscana attualmente impantanata in un caso di smaltimenti illeciti” ci riferiamo all’inchiesta Keu di Santa Croce ”

E concludono: “Presenteremo un’interrogazione immediata alla quale il Presidente Giani dovrà rispondere nella seduta del prossimo Consiglio regionale per chiarire quali dinamiche lo abbiano convinto a nominare direttamente una persona, innocente fino a prova contraria, ma politicamente inopportuna per il momento singolare che la sua Giunta sta vivendo. Un momento tutt’altro che edificante per l’immagine dell’istituzione Regione”.

Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio Regionale e Silvia Noferi, Consigliera Regionale.

Presidio lavoratori aeroporti, Galletti e Noferi (M5S): “Regione confermi il suo impegno nella difesa dei posti di lavoro”

Firenze, 11 maggio 2021 – La Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Toscana, Irene Galletti, e la Consigliera Regionale, Silvia Noferi, hanno incontrato i lavoratori in presidio di fronte al Consiglio Regionale che manifestavano contro la vendita della società di handling degli scali aeroportuali di Pisa e di Firenze.

“Ascoltate le istanze delle sigle sindacali – dicono Galletti e Noferi – abbiamo ritenuto utile favorire un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e il Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, affinché i fatti fossero esposti senza intermediazione politica, ma direttamente dalla viva voce dei soggetti interessati.”

“La vendita di Toscana Aeroporti Handling è ritenuta inopportuna dai sindacati perché non terrebbe conto del calo dei volumi di traffico legato alla contingenza pandemica, questione che si ricollega alla normativa europea in materia di concorrenza. Inoltre solleva anche la questione, non di poco conto, del trasferimento di un’attività strategica per gli scali toscani ad un’azienda che dalle visure camerali sembrerebbe avere 71 dipendenti e che ad acquisizione completata dovrà farsi carico di altri 450 lavoratori. Fatto che non lascia tranquilli – incalzano le pentastellate – soprattutto perché, ad oggi, non sappiamo ancora se esista un piano industriale in grado di dare le dovute garanzie.”

“Naturalmente – proseguono le cinque stelle – la nostra battaglia al fianco dei lavoratori degli handling toscani prosegue senza incertezze. Facciamo nostre le richieste dei sindacati e chiediamo con altrettanta forza che il nuovo rappresentante della Regione, che a breve verrà eletto nel Cda di Toscana Aeroporti, rappresenti gli interessi dei lavoratori in ogni sede e col massimo sforzo.”

E incalzano: “Questa cessione è inoltre la dimostrazione plastica che l’impegno sottoscritto con voto unanime alla mozione che abbiamo presentato solo poche settimane fa, e che chiedeva di vincolare alla tutela occupazionale i 10 milioni elargiti della Regione in favore di Toscana Aeroporti, è sì nelle intenzioni, ma non nei fatti.”

“A questo punto sospendere l’erogazione dei soldi e quasi un imperativo, almeno fino a quando Toscana Aeroporti non acconsentirà a partecipare agli incontri di Giunta e alle Commissioni consiliari, appuntamenti finora disertati.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana e Silvia Noferi, Consigliera Regionale.

Piccoli ospedali, Galletti (M5S): “Favorevoli a condividere una discussione unica sui presidi periferici. Ma bisogna far presto”

Firenze 06 maggio 2021 – “Abbiamo accolto la richiesta avanzata da Donatella Spadi, consigliera regionale del Partito Democratico, di radunare tutte le mozioni riguardanti i piccoli presidi ospedalieri toscani all’interno di un’unica proposta, da portare agli Stati generali della sanità con un solo intento: quello di riunire tutte le istanze della rete dei piccoli presidi, in modo da riuscire ad armonizzare investimenti e interventi e non creare disparità.”

“Questo però non significa che rinunceremo a portare al tavolo delle trattative le richieste avanzate dai territori. L’ospedale di Pitigliano deve essere riportato all’efficienza e all’offerta di salute di quando era un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale, mentre Volterra ha bisogno di un reparto di terapia intensiva e sub-intensiva in grado di garantire i cittadini della Val di Cecina.”

“Pertanto questa mozione collettiva non deve essere intesa come una volontà di recedere dalle nostre mozioni originarie, bensì è la dimostrazione che siamo disponibili a condividere una strategia con tutte le altre forze politiche in Consiglio, per non penalizzare nessun territorio. Collaboreremo nell’interesse dei toscani, ma non accetteremo altri posticipi, perché i cittadini che abitano le periferie toscane stanno attendono già da troppo tempo che vengano discusse le loro giuste richieste e meritano di essere trattati con la stessa dignità di coloro che abitano nei centri più popolosi della nostra regione.”

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle Toscana.

Comunicazione Keu, Galletti (M5S): “Se membri chiave della Giunta Regionale risulteranno coinvolti si dovrà tornare al voto”

“Alla Comunicazione di oggi sulla maxi inchiesta Keu e sul coinvolgimento delle istituzioni nei fatti descritti dalla magistratura si è risposto con informazioni tecniche, certamente utili, ma non quelle richieste” commenta Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale della Toscana.

“Quello di cui chiedevamo conto – sottolinea la pentastellata – sono le responsabilità politiche che emergono dalle indagini: se le ricostruzioni descritte dalla fonti stampa nelle intercettazioni fossero tutte verificate, sarebbe la prova che ci troviamo di fronte ad un sistema inaccettabile di fare politica, in netto contrasto con l’interesse pubblico e al di là di quelle che possono essere le responsabilità individuali, che devono essere lasciate agli inquirenti.”

“Le domande fatte, e a cui non si è risposto, servivano a garantire a tutti i cittadini toscani un percorso di trasparenza, che potesse far luce su quali dinamiche interne hanno favorito questo intreccio di eventi che coinvolgono le istituzioni più alte della Toscana e hanno finito per favorire la ‘ndrangheta calabrese.”

“Non si è detta una parola sul coinvolgimento e sulle presunte pressioni fatte ai funzionari degli uffici coinvolti e ai tecnici di Arpat incaricati dei controlli – ricorda Galletti -, mentre abbiamo assistito al teatrino delle auto assoluzioni, dei silenzi e infine all’annuncio della costituzione come parte civile della Regione Toscana. Abbiamo addirittura sentito Eugenio Giani equiparare il suo ruolo super partes di Presidente del Consiglio Regionale a quello di un notaio, mentre il suo ruolo include anche doveri di garanzia nei confronti di tutte le forze politiche e il compito di favorire la linearità e la trasparenza dei lavori d’Aula.”

“Ma i fatti descritti dagli inquirenti nelle intercettazioni – evidenzia la Capogruppo M5S – sottintendono ben altro: l’attuazione di una “strategia” per portare all’approvazione un atto, lascia intendere una consapevolezza di agire secondo un gioco di squadra, tutto interno al PD, che non rientra né tra le prerogative di un notaio, tanto meno tra quelle del Presidente del Consiglio regionale che dovrebbe essere garante di tutte le forze politiche elette in Toscana.”

E conclude: “Naturalmente saranno i magistrati ad accertare i fatti e le responsabilità, ma ci tengo a chiarire bene una cosa: se c’è stato qualche coinvolgimento importante, che pregiudica la correttezza e l’autorevolezza di uno qualsiasi dei membri chiave delle istituzioni più alte della Toscana, la parola dovrà necessariamente tornare ai cittadini attraverso il voto, e senza scuse.”

Galletti e Noferi (M5S): “Non tutte le forze politiche saranno rappresentate in Commissione pari opportunità. Prima volta che accade in Toscana”

“Per la prima volta da quando è stata istituita in Toscana la Commissione per le pari opportunità, questa non rappresenta tutte le forze politiche. Un fatto molto grave se si tiene conto che su 20 posizioni disponibili, 6 spettano alle opposizioni che in Consiglio regionale sono costituite solo da 3 partiti di centrodestra e dal Movimento 5 stelle, rimasto escluso.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, e Silvia Noferi in occasione del voto in Consiglio per la nomina della Commissione regionale per le pari opportunità.

“A dire il vero si è cercata una soluzione – ricordano le pentastellate -, ma questa non è stata trovata per una scelta precisa del centrodestra che ha ritenuto politicamente opportuno accaparrarsi tutte le posizioni a disposizione, senza dimostrare la benché minima attenzione istituzionale, ormai presi in una sorta di fame bulimica di poltrone. Cariche che tra l’altro sono onorifiche e per le quali non è previsto un gettone a compenso, cosa che rende la situazione ancora più incomprensibile e imbarazzante da giustificare”.

“Stiamo parlando delle stesse forze politiche che si sono opposte, o erano assenti, durante la discussione della mozione che ho presentato in favore della legge Zan contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia. Già da questi elementi si capisce che il loro concetto di pari opportunità è molto lontano da quello che dovrebbe essere, e molto limitato ai loro interessi di bottega” e concludono “ In ogni caso tenerci fuori dal perimetro istituzionale della questione non servirà a bloccare la nostra azione: continueremo a tenere alta l’attenzione sul fronte dei diritti delle persone e della parità di genere.”

Comunicazione Keu, Galletti (M5S): “Potenziare Arpat: PD vota contro l’Ordine del giorno”

“Dopo che il Presidente Eugenio Giani ha condiviso in Aula la necessità di potenziare il personale e le dotazioni Arpat, per la terza volta consecutiva il PD vota contro ad un nostro atto che chiedeva proprio questo. Per il PD le premesse non inquadravano la reale situazione. Prendiamo atto che il senso di autocritica non appartiene alla forza politica che da oltre 50 anni, in varie forme, governa ininterrottamente la Regione Toscana. Quello che è certo è che qualche problema in Arpat ci sarà se in 10 anni l’ente ha perso 150 unità operative e se il numero di monitoraggi ambientali sono drasticamente crollati.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Comunicazione Keu, Galletti (M5S): “PD boccia la nostra richiesta di ricognizione sui lavori fatti dalle aziende coinvolte dall’inchiesta”

“Prendo atto con grande stupore del voto contrario del Partito Democratico alla nostra mozione, che chiedeva di identificare e mappare le aree dove hanno operato in appalto, negli ultimi 15 anni, le aziende indagate o connesse a queste, coinvolte nella maxi inchiesta Keu. Questo per verificare eventuali irregolarità nei lavori, come è accaduto nel caso della strada regionale 429 Empolese-Valdelsa.
Secondo il Pd, invece, pare che la vigilanza ambientale e il monitoraggio debbano essere fatti solo nel caso che sia richiesto dalla magistratura. Se questo è il modo giusto di governare un grave problema ambientale saranno i cittadini a giudicarlo alle prossime elezioni.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Galletti (M5S): “Prima di erogare i 10 milioni a Toscana Aeroporti Regione chieda le dovute garanzie per i lavoratori”

“Anche oggi siamo in piazza con i lavoratori di Toscana Aeroporti per contestare la poca trasparenza con la quale ancora non viene dichiarato qual è il nome dell’acquirente del ramo d’azienda che fa capo ai servizi di handling, che la società ha deciso di cedere con tempistiche a dir poco discutibili, stante la crisi attuale del comparto aeroportuale.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, a margine della manifestazione organizzata dai lavoratori di Toscana Aeroporti Handling che si è tenuta oggi in Piazza dei Miracoli a Pisa.

“Come Movimento 5 Stelle chiediamo con forza alla Regione di erogare i 10 milioni previsti per legge, non prima che siano stati diffusi e resi noti il piano occupazionale e il piano strategico.”

È inoltre inaccettabile – ricorda Galletti – che la società di gestione degli aeroporti toscani si rifiuti di venire in Commissione Controllo a riferire delle varie questioni, dopo che ne è stata richiesta l’audizione, trincerandosi dietro la riservatezza dovuta al fatto che sono una società quotata in borsa.

“Abbiamo centinaia di persone che chiedono le dovute garanzie – incalza la pentastellata – e la Regione Toscana non può esimersi dal pretenderle dopo essersi assunta l’enorme responsabilità di aver ceduto le quote che hanno permesso al privato di avere la maggioranza societaria. Non smetterò mai di ripeterlo: questa società gestisce l’aeroporto, non è proprietaria e ne deve rispondere alla Regione, al territorio, ai lavoratori e allo Stato.”

Galletti (M5S): “Stop all’abbattimento di alberi nel periodo della nidificazione. Il caso di Certaldo arriva in Consiglio regionale”

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione in Consiglio regionale per fermare il taglio indiscriminato di pini e di altre piante ad alto fusto in Toscana durante il periodo della nidificazione.

“Abbiamo raccolto l’appello dei comitati che hanno chiesto di fermare il taglio di pini nel periodo della nidificazione, non solo a Certaldo, ma in tutta il territorio regionale” afferma Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

“L’appello dei cittadini e dei comitati ambientalisti – sottolinea Galletti – è legittimo e urgente: il sistematico abbattimento di pini lungo la strada regionale n. 429 “Empolese Valdelsa” deve cessare, e non solo a Certaldo, ma ovunque non si riscontrino cause di sicurezza pubblica o di emergenza e per qualsiasi pianta ad alto fusto che abbia le caratteristiche richieste dalla tutela di legge.”

E ricorda: “Come indicato nel parere ISPRA n.28907 del 3 maggio 2019 “nel periodo primaverile ed estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica” (art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 ). Tali divieti sono ripresi dall’art. 79, comma 2°, della legge regionale Toscana n. 30/2015.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Maxi inchiesta Keu, Galletti e Noferi (M5S):”Non lasceremo la Toscana in mano alla criminalità organizzata. La Lettera dei Cinquestelle a Giani e Mazzeo”

Il Movimento 5 Stelle torna sul caso della maxi inchiesta sullo smaltimento illegale di rifiuti che ha travolto la Toscana e al sistema di convenienze economiche e politiche descritte dai pm della Dda fiorentina come l’anello di congiunzione con la criminalità organizzata. Nella conferenza stampa di oggi, la Capogruppo Irene Galletti e la Consigliera regionale Silvia Noferi hanno affrontato varie questioni, dalle denunce pubbliche fatte negli anni sulle questioni ambientali, alle iniziative intraprese in Consiglio Regionale per porre rimedio, fino alla Richiesta di Comunicazione da parte del Presidente Eugenio Giani in merito all’inchiesta Keu sullo smaltimento illecito dei rifiuti dell’industria conciaria. In contemporanea alla conferenza stampa è stata protocollata una lettera ufficiale indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, per sollecitarlo a calendarizzare gli atti del Movimento 5 Stelle collegati a questioni ambientali urgenti e che da tempo attendo di essere discussi nelle sedi opportune.

La prima ad intervenire è la Capogruppo Irene Galletti: “Di primo impulso abbiamo depositato una richiesta di comunicazione urgente su alcuni degli aspetti più inquietanti della vicenda – spiega Galletti – nell’immediato dell’uscita delle notizie sulla maxi inchiesta che coinvolge drammaticamente esponenti della ‘ndrangheta. Riteniamo sia un atto dovuto da parte del presidente Giani, che deve pretendere lui medesimo trasparenza sull’accaduto da parte delle strutture regionali investite da questa inchiesta.”

“Nei giorni successivi poi abbiamo letto maggiori dettagli, e rivisto alcuni dei molti atti dedicati alle questioni ambientali presentati in Consiglio Regionale già nella scorsa legislatura: la cosa più sconcertante – evidenzia la Capogruppo M5S – è che quasi tutti gli atti che richiedevano interventi a maggior tutela dell’ambiente o sollevavano domande su alcuni accadimenti molto sospetti sono stati bocciati. Ripenso all’interrogazione del 2019 sulla più vasta morìa di pesci nell’Usciana, alle accuse di procurato allarme che ricevemmo quando per primi denunciammo ciò che sarebbe diventata l’inchiesta “Blu Mais”, e ancora la bocciatura, per due volte in pochi mesi, di un atto in cui chiedevamo di potenziare Arpat, gravemente sotto organico da anni, fino all’atto in cui chiedevamo alla Toscana di fare pressioni al governo perché fermasse lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato. Tutte iniziative accomunate dal fil rouge di una richiesta di attenzione alla questione ambientale, tutte respinte.”

“Scoprire oggi che gli eventi oggetto dell’inchiesta non sono circostanze singole e scollegate, ma originate da quello che appare agli inquirenti come un sistema collaudato di condotte personali per rilasciare e farsi rilasciare atti autorizzativi in deroga, anche mediante emissioni di atti ritenuti in contrasto con le normative, e per concludere accordi e protocolli per continuare ad assicurare la gestione illecita dei rifiuti – incalza Galletti – getta ombre pesanti sulla Giunta Regionale riguardo la conduzione della macchina amministrativa e la sua permeabilità in qualche forma da parte della criminalità organizzata. Ombre che deve essere spazzata via al più presto con indagini interne che devono procedere in parallelo a quelle degli inquirenti, per individuare chi sono i soggetti responsabili di questa rete e soprattutto tutelare chi ha sempre servito le istituzioni pubbliche con disciplina e onore. Questi ultimi – evidenzia la cinque stelle – sembrano aver avuto spesso vita difficile in Arpat, che dovrà essere oggetto di verifiche riguardo gli spostamenti del personale. Lo chiederemo con un apposito atto.”

“Sulla vicenda sarà importante audire esperti di anticorruzione e organizzazioni come la Fondazione Caponnetto, ma anche la Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Giunta Regionale, che dal mese di ottobre 2020 lo è anche del Consiglio. E poi – rileva Galletti – dovremo intraprendere lo stesso percorso per il porto di Livorno: perché se per lo smaltimento di rifiuti si parla di decine, forse centinaia di milioni di euro, nel porto con il narcotraffico si raggiungono miliardi.”

E conclude: “Ancora ci sarebbe da parlare dei commissari speciali alle opere pubbliche, dei loro poteri e del loro operato in simili circostanze. Questo sarà un impegno che dovrà caratterizzare la Regione Toscana per i mesi, se non gli anni, a venire.”

Gli atti della Capogruppo M5S Irene Galletti in attesa di discussione:

  1. In merito al programma della Regione Toscana per la gestione degli scarti di lavorazione e i c.d. gessi rossi (mozione 275 del 20 marzo 2021).
  2. In merito alla nuova gestione della discarica della Grillaia di Chiana (PI) (interrogazione orale 152 del 6 aprile 2021).
  3. Istituzione di una Commissione speciale finalizzata alla verifica ed identificazione degli sversamenti ed utilizzi impropri di sostanze tossiche operati dalle aziende della filiera conciaria, e coordinamento dell’attuazione delle misure più appropriate, celeri ed efficaci di intervento per al tutela della salute e delle matrici ambientali, e per il monitoraggio delle stesse (mozione in attesa del numero di protocollo).
  4. Azioni da intraprendere a tutela della salute e dell’ambiente a seguito delle vicende relative agli sversamenti (mozione in attesa del numero di protocollo).
  5. Necessità di ripristinare e potenziare la dotazione organica, strumentale e finanziaria Arpat alla luce degli ultimi eventi (mozione in attesa del numero di protocollo).
  6. Tutela delle risorse naturali, artistiche, paesaggistiche, agricole, artigianali, dell’ecosistema e della salute umana nella definizione delle aree non idonee allo sviluppo delle risorse geotermiche in Toscana (mozione in attesa del numero di protocollo).

Particolarmente duro anche l’intervento della Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi, che dichiara: “Quanto sta emergendo in questi giorni dalla cronache è allarmante perché evidenzia delle connivenze fra malavita e politica per il traffico dei rifiuti che, se venissero confermate, cambierebbero drasticamente la fiducia dei toscani nelle istituzioni regionali e soprattutto nel Partito Democratico che da sempre governa la Regione.”

“Ovviamente aspettiamo di sapere come andrà a finire – chiarisce la consigliera regionale – non possiamo accusare nessuno prima dei tribunali, ci auguriamo però che questa volta l’iter della giustizia non si perda nei rivoli dei rimandi e delle lungaggini, come è successo per il processo delle terre di scavo del TAV, i cui principali capi di accusa sono caduti in prescrizione.“

“Nell’attesa della giustizia, la politica non può e non deve perdere l’occasione per fare autocritica – osserva Noferi -, soprattutto in campo ambientale dove spesso si è permesso di allentare i controlli o non si è dimostrato quello zelo che dovrebbe essere di default per gli enti regolatori.”

“Mi riferisco alle molteplici criticità riscontrate ovunque in Toscana su siti inquinati, impianti industriali, discariche, opere infrastrutturali impattanti che sono state autorizzate in deroga o aumentando i parametri di legge, addirittura inventando una valutazione di impatto ambientale a posteriori. L’amministrazione regionale – spiega la pentastellata – deve dimostrare ai toscani di essere la garanzia che la tutela del territorio e di conseguenza della salute della popolazione viene prima di tutto il resto.”

E annuncia: “Per questo oggi abbiamo protocollato e inviato al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione una lettera in cui si chiede un cronoprogramma per la discussione degli atti depositati nelle scorse settimane dal Movimento 5 Stelle relativamente ai temi ambientali e che non sappiamo ancora quando verranno discussi. Temiamo che ci sia la tentazione di lasciarli decadere per superamento dei termini previsti dal regolamento.”

“Quello che è sconvolgente – incalza Noferi – è il silenzio che è calato sulla vicenda, silenzio che speriamo sia rotto nel prossimo consiglio regionale nel quale abbiamo chiesto che il Presidente Giani venga a riferire.

Quello che sta venendo fuori è una zona grigia in cui la politica che governa sembra più un comitato d’affari che un partito. È di oggi la notizia (Corriere Fiorentino 21 aprile 2020) «Alessandro Franchi, sindaco di Rosignano, proprietario della discarica di Scapigliato della società Rea». Nei giorni scorsi era emerso che il sindaco di Santa Croce si era adoperato per fare delle varianti al regolamento urbanistico per far ampliare il depuratore dietro ordine dei conciatori; un consigliere PD di concerto con un dirigente ha brigato per fare un emendamento ad una legge. Finora ne ha fatto le spese solo Ledo Gori, mi chiedo come sia possibile che queste persone potessero operare senza una copertura dei vertici, se non ci fosse stato un clima di pensiero che giustificasse questi favori.”

“L’esistenza di questa zona grigia – dice Silvia Noferi – è peraltro testimoniata dalle dichiarazioni del presidente Giani nella seduta del 30 novembre scorso in consiglio comunale a Lastra a Signa dove afferma che spezzetterà i lotti di un’opera infrastrutturale per non farla rientrare nelle opere soggette a VIA. È tutto registrato, potete controllare (dal minuto 2:16)”

“A questo si aggiunge l’inerzia dell’Assessore all’Ambiente Monni che nonostante abbia ricevuto un paio di dossier da parte di Arpat Arezzo sulle contaminazione della falda da parte della discarica di Podere Rota a Terranova Bracciolini, contaminazione da sostanze pericolosissime come i tetracloruri, nicchia e non ferma l’ampliamento. Come mai? Cosa sta aspettando?”

“Questa Giunta in soli 6 mesi di governo ha dato di se un’immagine pessima – rileva la cinque stelle – prima con la gestione della pandemia e dei vaccini, ora con la gestione dei rifiuti. Crediamo sia arrivato il momento di dimostrare con i fatti, abbandonando la protervia e l’arroganza di chi è da troppi anni al potere, per mettersi a disposizione dei cittadini e dei Sindaci che segnalano criticità, problemi annosi, inquinamenti di terre e falde che non possono essere sottovalutati.”

E conclude: “Devono essere riviste tutte le autorizzazioni concesse in deroga quando ci sono palesi dimostrazioni dei superamenti dei limiti di Legge, come nel caso eclatante di questi giorni, della discarica di Podere Rota a Terranova Bracciolini.

Gli esempi potrebbero essere tantissimi, noi abbiamo presentato tante proposte, anche se siamo consapevoli che sono solo una minima parte, perché la Toscana a livello ambientale è stata massacrata:

  1. Annullamento ufficiale del Gassificatore di Livorno e bonifiche dei siti SIN/SIR di Livorno e Collesalvetti (Mozione n.16 presentata il 16 novembre 2020).
  2. Invito all’emanazione di una legge regionale che regolamenti l’emissione di sostanze odorigene. La Toscana è una delle poche regioni che non ha ancora una legge specifica (mozione n.59 presentata il 2 dicembre 2020).
  3. Richiesta di una revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per la discarica di Cava Fornace a Montignoso (mozione n.245 del 17 marzo 2021) richiesta anche dal sindaco di Pietrasanta e per ora negata con semplice lettera dall’assessore Monni.
  4. Richiesta di sospensione dell’Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata a favore della Distilleria Data a Barberino Tavarnelle con la quale è stato concesso di lavorare in continuo per 300 giorni l’anno, realizzando un camino alto 60 per poter meglio spargere i fumi della combustione (di fatto è un inceneritore di vinacce) nella vallata (mozione n.246 del 17 marzo 2021).
  5. Riconversione dello stabilimento Solvay di Rosignano che da oltre un secolo sparge veleni direttamente in mare senza nessuna depurazione che comprenda la realizzazione di un dissalatore, sistemi di depurazione, bonifiche e ripristino dei luoghi a spese dell’azienda (mozione n.221 del 3 marzo 2021).
  6. Interrogazione per sapere quando la Regione provvederà ad aggiornare il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche, scaduto nel 2020 (IRS n.220 del 22 febbraio 2021).
  7. Interrogazione per sapere quali sono i piani relativi alla chiusura dell’inceneritore di Montale entro il 2023 e quelli di tutti gli altri inceneritori regionali (IRS n.247 del 16 marzo 2021).
  8. Interrogazione su come è possibile che lo stabilimento Solvay di Rosignano continui a produrre il Tetracloruro di carbonio, sostanza che la Legge 549/93 vieta di produrre e commercializzare e quali sono le autorizzazioni che glielo permettono (IRS n.60 del 26 marzo 2021).
  9. Interrogazione per sapere come mai l’assessore Monni non ritenga il dossier di 48 pagine rilasciato da ARPAT Arezzo una documentazione sufficiente a chiudere immediatamente la discarica di Podere Rota a Terranova Bracciolini anziché firmarne l’ampliamento per la contaminazione della falda superficiale e sotterranea di sostanze cancerogene come i Tetracloruri (IRS n.291 del 19 aprile 2021).