“Le scelte del Presidente Eugenio Giani continuano a stupire per mancanza di tempismo e inopportunità politica. Questa volta a lasciarci interdette è la recente nomina del nuovo direttore dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Toscana: le notizie emerse anche oggi sulla stampa pongono seriamente e per l’ennesima volta domande sulle logiche dietro al sistema di nomine”.

Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale e Silvia Noferi, consigliera regionale, in merito alla recente nomina di Pietro Rubellini alla guida di Arpat.

“La scelta è singolare soprattutto in virtù del fatto che Pietro Rubellini, in veste di ex direttore della Direzione ambiente Palazzo Vecchio, è stato rinviato a giudizio nel 2018 per l’affidamento senza gara di alcuni lavori di manutenzione del verde. Da fonti di stampa, sembra che recentemente la sua posizione si sia perfino aggravata – osservano le consigliere regionali – oltre al falso e alle violazioni paesaggistiche per l’abbattimento di alberi di pregio tutelati, il giudice ha ritenuto opportuno aggiungere anche l’ipotesi del reato di abuso d’ufficio, rimandando tutto al tribunale collegiale la cui udienza è prevista per il prossimo luglio.”

“Onestamente – incalzano Galletti e Noferi – non sembra essere la persona ideale che richiederebbe l’attuale contesto politico e giudiziario, e che vede tra le altre cose la Regione Toscana attualmente impantanata in un caso di smaltimenti illeciti” ci riferiamo all’inchiesta Keu di Santa Croce ”

E concludono: “Presenteremo un’interrogazione immediata alla quale il Presidente Giani dovrà rispondere nella seduta del prossimo Consiglio regionale per chiarire quali dinamiche lo abbiano convinto a nominare direttamente una persona, innocente fino a prova contraria, ma politicamente inopportuna per il momento singolare che la sua Giunta sta vivendo. Un momento tutt’altro che edificante per l’immagine dell’istituzione Regione”.

Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio Regionale e Silvia Noferi, Consigliera Regionale.