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Toscana Aeroporti, Galletti (M5S): “7 milioni di dividendi tra soci privati e pubblici a fronte di 10 milioni di contributo regionale. Giani spieghi in Aula”

“Nonostante la pandemia, l’addio di Fedex dallo scalo pisano e la cessione del settore handling, Toscana Aeroporti torna a fare utili e come è legittimo aspettarsi da una società privata, è arrivata la richiesta da parte di Corporacion America Italia Spa di tornare a distribuirli” spiega Irene Galletti, Capogruppo in Consiglio regionale della Toscana.

“Dei 12 milioni disponibili nel fondo di riserva 7 sono quelli che potrebbero essere ridistribuiti tra soci privati e pubblici tra cui – ricorda – anche la Regione. A Corporacion America, che detiene il 62% delle azioni, potrebbero andare circa 4,5 milioni di euro, mentre alla Regione Toscana che possiede solo il 5% delle azioni andrebbero poco più di 350 mila euro. “

“Un risultato decisamente imbarazzante per una misura che fu largamente impopolare all’epoca – attacca Galletti – tutti ricordano bene quei 10 milioni di euro che la Regione erogò in favore di Toscana Aeroporti come contributo straordinario per far fronte alle difficoltà incontrate con l’emergenza Covid-19 e per tutelare l’occupazione negli scali. Questo secondo punto, a dirla tutta, è stato previsto solo successivamente e solo perché abbiamo obbligato noi la Giunta ad assumersi questo impegno. Altri, come riportato da alcune testate all’epoca, “non ci avevano pensato”.

“Inutile dire che in un periodo di grave sofferenza economica per famiglie e aziende, in cui il caro energia, gas e benzina, i costi delle materie prime schizzati alle stelle e non ultimo le incertezze legate al futuro dell’Europa per il conflitto militare in corso in Ucraina, stanno mettendo in ginocchio il Paese e prospettando una recessione economica. Quei 10 milioni potevano essere spesi in maniera più oculata. Se pensiamo poi all’indiscrezione secondo cui la Regione Toscana avrebbe chiesto alle Aziende sanitarie e ospedaliere risparmi nelle spese del 2022 pari complessivamente a 300 milioni di euro, per ripianare il buco di bilancio accumulato, questo provvedimento diventa ancora più offensivo agli occhi dei cittadini comuni che si trovano di fronte a liste d’attesa infinite, persino per interventi urgenti.”

“L’allarme lo avevamo lanciato a suo tempo e con esso la promessa che avremmo vigilato severamente. Oggi che i nodi vengono al pettine – conclude – con un’interrogazione orale urgente chiederemo al Presidente Eugenio Giani di venire a rendere conto della questione direttamente in Aula del Consiglio Regionale, affinché spieghi ai toscani le ragioni di certe scelte.”

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Toscana.

Pnrr e Urbanistica, Galletti (M5S): “Norma transitoria, ma opere mal costruite resteranno sulle spalle dei nostri figli per decenni”

Approvata in Quarta Commissione la Proposta di Legge nr. 92 presentata dal Partito Democratico allo scopo di semplificare l’accesso alle opere del Pnrr. Bocciati gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle a scopo migliorativo e per evitare l’eccessiva semplificazione che potrebbe tradursi in opere mal pianificate, la Capogruppo M5S Irene Galletti commenta così:

“Smontare la legge Marson o tentare di aggirarla con proposte di legge in qualche modo collegate, seppur transitorie perché legate al Pnrr, è sbagliato” osserva la cinquestelle. “Gli effetti di tali deroghe si tradurranno in opere che saranno costruite sul territorio toscano, consumeranno suolo ed avranno conseguenze sul paesaggio tutt’altro che transitorie. Opere che se mal costruite – chiarisce – diventeranno un problema che lasceremo in eredità ai nostri figli.”

Per Galletti “La semplificazione è l’alibi con cui la Regione abdica dal suo ruolo di programmazione e controllo. Rinunciare alla Valutazione ambientale strategica per le opere pubbliche e di pubblica utilità – e quindi, potenzialmente, anche a beneficio del privato – significa sostanzialmente rinunciare a verificare se quello che verrà costruito produrrà interferenze con le opere già esistenti o con quelle che sorgeranno in virtù dei tanti progetti del Pnrr che potrebbero essere attivati parallelamente sugli stessi territori. Mentre stabilire che una Conferenza di Co-pianificazione può durare al massimo 30 giorni, per poi trasformarsi automaticamente in un via libera – spiega – è un significativo restringimento del diritto degli enti locali a far sentire la propria voce.”

“Bastava riorganizzare adeguatamente gli uffici della Regione facenti capo al settore autorizzativo ambientale e al sostegno degli enti locali – attacca Galletti -, stanziando le opportune dotazioni finanziarie e di personale, per essere all’altezza della sfida del Pnrr e di quanto la Legge Marson richiedeva per una corretta pianificazione delle opere sul territorio.
Ma a quanto pare – conclude – aggirare l’ostacolo per chi governa la Toscana evidentemente è più semplice che trovare la forza e il coraggio di attuare una legge innovativa come la 65/2014. ”

Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Toscana.

Xylella dilaga in Maremma, il Movimento 5 stelle presenta un Question Time in Regione

Foto di repertorio.

La Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, interroga la Giunta Regionale per conoscere quali azioni sono state intraprese, dal 2014 a oggi, per contrastare il patogeno Xylella fastidiosa in Maremma e con quali risultati.

“Sono 201 i nuovi focolai di Xylella individuati in Maremma, numero certificato dagli ispettori fitosanitari della Regione in un recente studio e che descrive un fenomeno che appare ormai dilagante nel sud della Toscana. La zona più colpita e non nuova al patogeno – rileva la cinquestelle – è quella del Monte Argentario, con una concentrazione di casi tra Porto Santo Stefano e Pozzarello.”

Secondo Galletti si tratta di “una situazione preoccupante, che metterebbe seriamente a rischio il patrimonio olivicolo toscano se le azioni di contenimento previste nei 257 ettari di terreni attualmente interessati dall’emergenza risultassero insufficienti ad arginare il problema. In questo scenario – scrive – si inserisce l’azione di monitoraggio e prevenzione della Regione Toscana, attiva sul territorio del Monte Argentario già dal 2018, e per la quale non possiamo fare a meno di domandarci se sia stata efficace e se abbia effettivamente contribuito a contenere la diffusione di Xylella. Una domanda, a nostro avviso, opportuna per capire se sia necessario un cambio di strategia, anche alla luce dei nuovi focolai registrati. Oltre a questo – conclude – ci interessa capire se siano state previste dalla Regione forme di ristoro o sostegno per gli agricoltori colpiti dal problema, visto che ad oggi l’unica soluzione efficace sembra essere quella dell’abbattimento delle piante, con i relativi danni economici per il circuito agricolo locale.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Base militare a Coltano, Galletti (M5S): “Regione tuteli l’Ente Parco. La posizione della base deve essere rinegoziata”

“La posizione individuata per la nuova struttura militare è inadeguata perché va ad inserirsi in prossimità dell’area Parco di Migliarino San Rossore, in una fascia di rispetto naturale che andrebbe anzi maggiormente tutelata per il valore ambientale e paesaggistico che esprime. Chiederemo alla Regione di avviare una rinegoziazione col Governo per trovare una diversa destinazione per l’opera, che non crei interferenze con gli habitat delle specie che popolano la zona Parco e che sia partecipata con gli enti locali.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana, che ricorda come “solo nel 2016 veniva approvato il piano di abbattimento di mille alberi per fare posto al collegamento ferroviario di servizio a Camp Darby e favorire lo spostamento di armi su rotaia: un’opera fortemente contestata dalla comunità locale e che ha richiesto un tributo ambientale e naturalistico ingente.”

“Naturalmente – chiarisce la Capogruppo M5S – la sicurezza nazionale è competenza del Governo, su questo non discutiamo, ma è impossibile non rilevare l’inopportunità della posizione scelta, decisione che va ad aprire una nuova ferita in un territorio che ancora deve guarire dagli effetti della precedente opera militare.”

“Inoltre, l’alibi della bonifica dell’ex centro Radar di Coltano cade se pensiamo che in cambio della rigenerazione di quei pochi ettari se ne chiedono in cambio oltre 70 per nuove opere di cementificazione. Nessuno usi questa scusa per giustificare una bonifica che andava fatta a suo tempo – ammonisce Galletti – e che andrà comunque fatta per restituire al Parco di San Rossore quei terreni.”

“Per tutte queste ragioni – conclude – la Regione deve farsi sentire dal Governo e rinegoziare una nuova posizione per la struttura militare, lontana dal Parco, secondo un percorso che possa essere condiviso a livello locale. L’impegno è scritto nero su bianco nella mozione che abbiamo predisposto per il voto dell’Aula già nel prossimo Consiglio.”

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Strage Moby Prince, Galletti (M5S): “Una ferita aperta che può essere rimarginata solo dalla verità”

Livorno, 10 aprile 2022 – “Il nostro compito è quello di mantenere viva la speranza di poter un giorno arrivare alla verità. Coltivare la memoria è necessario, ma da sé non basta per guarire dalla profonda ferita inferta da quella tragica notte di 31 anni fa. Serve vera giustizia.
Deve essere fatta piena luce sui fatti che hanno causato questa immane tragedia e le responsabilità devono essere stabilite con chiarezza. Lo dobbiamo alle vittime del Moby Prince e ai loro affetti più cari, che ancora oggi cercano pace nel loro cuore.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

“Legge Salvamare, ora il progetto del dissalatore a Mola non può derogare alla VIA”

Il DDL che precede l’approvazione della legge cosiddetta “Salvamare” è stato licenziato ieri alla Camera dei Deputati, quindi la richiesta di proroga per l’esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale del dissalatore di Mola diventa a questo punto un passaggio che ci mette in contraddizione con le previsioni normative nazionali in via di conferma al Senato. Regione Toscana e ASA intendono procedere in questa pericolosa direzione?”: a riproporre la domanda è Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.
Si apprende infatti che la Regione ha scritto agli enti interessati, fra cui i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di inviare eventuali osservazioni o motivi contrari in merito a tale proroga.

“Abbiamo già espresso le ragioni della nostra contrarietà a un progetto così concepito, come già avevamo ricordato la direzione che il governo nazionale stava assumendo in materia di dissalatori e VIA. Quella stessa VIA che, se la legge fosse già stata approvata, oggi ci potrebbe dire se i nostri timori sull’impatto ambientale sono reali o meno, e a cui invece ASA chiede ancora una volta di rinunciare. In questo senso non posso che condividere l’appello del consigliere del Parco Nazionale Barbetti all’indirizzo del presidente della Comunità del Parco: sarebbe assurdo arrivare a una conclusione simile per uno sfortunato intreccio di competenze e tempistiche, a causa delle quali lo specchio di mare investito dall’opera non è ancora area marina protetta. Il “corto circuito istituzionale” ravvisato dal consigliere finirebbe per travolgere anche la Comunità e il Parco, e al netto degli inevitabili dissidi istituzionali che ne nascerebbero, i veri danneggiati sarebbero l’ambiente marino dell’isola d’Elba e di conseguenza i suoi abitanti. Rinnovo quindi il mio invito a rinunciare all’istanza di proroga: non è più tempo di tecnicismi ma di ragionevolezza”.

Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

PNRR e pianificazione regionale, Galletti (M5S) “Semplificare non significa che la Regione debba rinunciare al controllo. PD e IV rivedano le loro proposte”

PNRR e pianificazione regionale, l’analisi del Movimento 5 stelle sugli effetti di due proposte di legge che approderanno a breve in Consiglio regionale e che in pochi anni potrebbero cambiare irrimediabilmente il Paesaggio toscano.

“L’azione di progressivo indebolimento della legge Marson in Regione Toscana continua con una nuova proposta di legge presentata dai consiglieri del Partito Democratico. Mentre la proposta di legge di Italia Viva si pone almeno il condivisibile impegno di semplificare la vita ai piccoli comuni – introducendo però un articolo non accettabile, che trasforma in regola l’eccezione in quanto riguarda tutti quelli che rientrano nei 5mila abitanti, ovvero la maggioranza – la revisione della proposta originaria è persino peggiorativa della prima stesura.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, che precisa:

“La pdl 92 fa emergere infatti una logica retrostante non solo deleteria, ma contro la quale anche il governo nazionale stesso si era raccomandato: che è quella per cui, pur di intercettare più fondi possibile dal PNRR, si stravolgono deliberatamente e in modo mirato quei principi di tutela del paesaggio e ambiente che nel 2014 la Giunta aveva meritoriamente realizzato e che erano un vanto tra tutte le regioni.

Sintetizzando in poche frasi le ragioni principali della nostra totale contrarietà, affermiamo che in linea di principio dobbiamo difendere l’autonomia e i poteri statuali delle amministrazioni locali: non è accettabile che un semplice progetto di fattibilità possa ridurre un consiglio comunale a dover prendere semplicemente atto di quanto accadrà sul suo territorio, esprimendo al più un parere politico non vincolante.

A una prima superficiale valutazione, questo spossessamento di funzione potrebbe sembrare ragionevole nella prospettiva di non perdere risorse importanti per i territori, ma la realtà è che questi apparenti alleggerimenti nascondono anche interessi privatistici non sempre in linea con le priorità del PNRR. Non si può ignorare infatti che le “opere di pubblica utilità oggetto di finanziamento” anche parziale al PNRR citate nell’articolo 1 possono essere anche di considerevole entità e di grande impatto ambientale: pensiamo a infrastrutture come un aeroporto o un tratto autostradale, che in virtù della loro complessità necessiterebbero un’attenzione particolare piuttosto che un’imprudente semplificazione. Proseguendo con l’analisi, pensare di ricorrere al silenzio assenso qualora la conferenza di copianificazione non riesca ad esprimere un giudizio entro trenta giorni, magari su progetti di grande complessità, è oggettivamente insostenibile.

A convincerci nel rifiuto della proposta nella sua interezza infine è l’articolo 2, che specifica come la Valutazione Ambientale Strategica non debba più essere necessaria per la localizzazione delle singole opere; concetto singolare visto che la VAS è nevralgica nello stabilire quali interferenze potrebbero provocare certe opere in combinazione tra di loro in uno specifico territorio, magari già fortemente impattato dalla concentrazione di attività antropiche.

Comprendiamo e condividiamo la volontà di questa Giunta e della maggioranza di capitalizzare al massimo i soldi in arrivo con il PNRR, ma per noi resta un mistero come un soggetto politico che è stato in grado di essere la forza propositrice di una legge moderna ed ambientalmente evoluta come la legge Marson possa rinnegare se stessa proprio mentre l’Europa intera sta finalmente mettendo la giusta attenzione alla sostenibilità ambientale e all’appropriatezza degli investimenti sui territori.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Guardie volontarie venatorie, Galletti (M5S): “la Regione blocca il loro intervento”

“Ancora una volta la Regione Toscana sembra considerare le guardie venatorie volontarie un intralcio più che un prezioso patrimonio umano in tutela dell’ambiente e dell’ecosistema: questa volta lo fa con delle modifiche inspiegabili al regolamento, che chiederemo di visionare formalmente con un immediato accesso agli atti”. È il commento di Irene Galletti, Capogruppo del M5S in Regione Toscana alla notizia delle modifiche alle regole sul servizio di vigilanza da parte delle Guardie Venatorie e Ittiche Volontarie. “Sarebbe inaccettabile poi che un documento del genere fosse stato redatto senza i necessari confronti col mondo associativo, chiederemo chiarimenti anche su questo aspetto”.

“Apprendiamo infatti da un comunicato congiunto di WWF, ENPA, LAC, LAV, Legambiente e LIPU di una serie di modifiche al regolamento che indebolirebbero pesantemente l’attività dei volontari, vanificandone di fatto l’operato. Un intervento così sistematico sembra a tutti gli effetti un bastone tra le ruote a quelle persone che, con impegno e dedicando il loro tempo libero, contribuiscono a sopperire alla mancanza cronica di controlli da parte delle forze provinciali, numericamente sempre più ridotte già da anni. Giova ricordare un nostro intervento nel 2019, quando la Regione “dimenticò” di rinnovare la convenzione con le polizie provinciali, che hanno invece il compito di coordinare l’attività di vigilanza dei volontari delle associazioni”.

“Impedire ad esempio alle guardie volontarie di utilizzare dispositivi di registrazione audio/video di persone se non per il rilievo di stato di fatto e luoghi significa impedire di fornire alle autorità elementi di indagine e di prova, così come obbligarli a poter svolgere l’incarico solo in una provincia: di fatto si limita la loro attività, e in violazione di normative nazionali per giunta. Insomma, tutto appare finalizzato a rendere impraticabile l’attività di sorveglianza, a discapito di un servizio che l’Unione Europea ci ha più volte attenzionato per la repressione dei reati contro la fauna selvatica e non solo. Per questo stiamo interessando anche i nostri europarlamentari a riguardo”.

“Un atteggiamento del genere è ancora più paradossale se si osservano i dati la fiducia degli italiani riguardo la capacità dello Stato di garantire un adeguato controllo sull’attività venatoria al fine di prevenire gli illeciti: secondo un sondaggio del WWF infatti il 58% pensa che le sanzioni previste in Italia per contrastare il bracconaggio e la caccia illegale siano insufficienti e addirittura il 71% considera che le forze dell’ordine e la Magistratura non siano sufficientemente a conoscenza degli impatti generati da questi crimini di natura. Una riflessione che a quanto pare non sfiora minimamente la Regione Toscana”.

 
Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Scomparsa di Cesira Pardini, sopravvissuta alla strage di Sant’Anna di Stazzema: il cordoglio di Irene Galletti (M5S)

“La scomparsa di Cesira Pardini ci affida un altro pezzo di dolorosa memoria di questo paese, da portare in eredità alle generazioni future perché siano consapevoli degli orrori senza fine che può causare una guerra. Cesira è stata ambasciatrice di pace e non si è mai sottratta alla narrazione di quei ricordi così dolorosi e così facendo ha seminato in tutti coloro che la ascoltavano un seme di speranza e cosapevolezza, così importante nei tempi difficili che stiamo vivendo. Il suo ricordo, come quello di Enrico Pieri, anche lui recentemente scomparso e delle 560 vittime di quello spaventoso eccidio, sarà sempre un monito per la ricerca della pace tra i popoli”.

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Dissalatore di Mola, Galletti “Nessuna proroga per l’impianto. Regione accolga le indicazioni del Ministero”

“Tra pochi giorni scadrà la deroga con cui la Regione Toscana ha escluso da Valutazione di impatto ambientale il dissalatore di Mola. Per la Giunta regionale si prospetta una buona occasione per recuperare i rapporti con la popolazione dell’Isola del’Elba, incrinati da un progetto che col passare del tempo si è rivelato inadeguato alle reali necessità idriche e inviso alla popolazione locale per gli effetti che l’impianto produrrebbe in un territorio naturalisticamente e paesaggisticamente rilevante, e caratterizzato da una forte vocazione turistica.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

Secondo Galletti “I costi di realizzazione e di mantenimento energetico di tale impianto, che graverebbero in maniera significativa in bolletta ma che non risolverebbero i problemi di approvvigionamento idrico – visto anche il pessimo stato delle condotte elbane -, devono essere riconsiderati ed indirizzati verso soluzioni più sostenibili. In merito – ricorda – sono state sollevate alcune osservazioni dal Comune di Capoliveri, mentre grazie all’intervento della società civile, nell’ambito del convegno “L’acqua che c’è” tenutosi lo scorso gennaio a Portoferraio, sono state individuate diverse soluzioni, compatibili con l’ambiente e condivise dall’opinione pubblica. Un prezioso contributo che le istituzioni non possono ignorare.”

“Inoltre – chiarisce la consigliera regionale – è attualmente in corso l’iter di conversione in legge del DDL n. 1571 “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare”, emanato dal Governo e conosciuto dai cittadini « legge SalvaMare ». Nello specifico, tra le altre previsioni, all’articolo 11, comma 1 (Criteri generali per la disciplina degli impianti di desalinizzazione) si dispone: “Al fine di tutelare l’ambiente marino e costiero, tutti gli impianti di desalinizza­zione maggiormente impattanti sono sotto­posti a preventiva valutazione di impatto ambientale”. Uno specifico passaggio che contrasta con una eventuale proroga del provvedimento di non assoggettabilità alla VIA del progetto per il dissalatore di Mola, che se accolta ci porrebbe in contraddizione con le previsioni normative nazionali in materia.”

“La mozione che abbiamo già protocollato e che porteremo presto all’attenzione dell’Aula – conclude – impegna la Giunta ad un’opera di responsabilità e al rispetto di un suo preciso dovere: rinunciare alla proroga dei procedimenti che escludono da Valutazione di impatto ambientale il dissalatore di Mola e recepire le raccomandazioni del Governo indicate nella Legge SalvaMare. Questo le darebbe anche il tempo di verificare soluzioni alternative per favorire l’approvvigionamento idrico dell’isola visto che dal 12 aprile, data di scadenza della deroga alla VIA, per gli effetti delle normative che tutelano la stagione balneare non sarebbe possibile portare avanti alcun tipo di lavoro necessario alla realizzazione dell’opera.”

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.