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TAV FIRENZE “STOP FOSTER NON BASTA. SI FERMI IL PROGETTO SOTTOATTRAVERSAMENTO”

Il Movimento 5 Stelle ribadisce il suo no al progetto sottoattraversamento TAV Firenze e commenta in conferenza stampa gli ultimi sviluppi con rappresentanti di tutti i livelli istituzionali coinvolti: Alfonso Bonafede, deputato M5S, Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S, e Arianna Xekalos, consigliera comunale M5S a Firenze.
 
“L’AD di RFI Gentile dà oggi sui giornali ragione al Movimento 5 Stelle quando dichiara che le stazioni dedicate all’Alta Velocità non hanno più senso. Aspettiamo che Rossi aggiorni il Piano Regionale di Sviluppo e tolga quindi anche la MEDIOETRURIA. Se Gentile ricorda a tutti che dire stop a questa opera non comporta penali, il PD non dovrebbe avere paura di fermarla. Perché non ci basta lo stop alla stazione Foster: vogliamo lo stop sul sottoattraversamento.
 
Esiste un progetto alternativo dell’Università di Firenze per il traffico di superficie e da mesi abbiamo chiesto di udire i promotori e i Comitati in Consiglio Regionale. Ce la farà il PD a dar voce a chi avrebbe evitato di sprecare 800 milioni di euro dei cittadini, “stipendifici” e fare un buco in mezzo a Firenze? 2 milioni di euro al mese per un cantiere fermo non si giustificano col dare un reddito ai lavoratori: spendiamo gli stessi soldi e diamogli il nostro reddito di cittadinanza”.

Giacomo Giannarelli

“Si accorgono ora dell’errore? Noi vogliamo capire chi pagherĂ  per i danni relativi: parlo della Scuola Materna Rosai, incluse le crepe della nuova struttura, delle polveri respirate dai cittadini per il cantiere o di abitanti e proprietari dei 12 appartamenti del palazzo demolito fino ai 163 alberi abbattuti nel 2006. Noi abbiamo chiaro il da farsi: no al tunnel e sì alla soluzione di superficie se necessaria. il Sindaco parla finalmente di un percorso partecipato coi cittadini, bene ma sia serio: non un incontro pubblico e poi si continua con le riunioni a porte chiuse. Trasparenza e partecipazione devono essere il faro del nuovo corso. Ieri attendevamo in Consiglio Comunale una comunicazione del Sindaco sul tema, ma per sua volontĂ  è stata spostata a lunedì”
Arianna Xekalos

“Cade la grande balla di Renzi, Rossi, Nardella e RFI: l’alta velocità deve passare da Firenze con corsia preferenziale. Ora Gentile (RFI) ci dice che l’opera servirà per i treni Roma-Milano che non si fermano a Firenze. Quindi il Sindaco Nardella sta vagliando lo sventramento del sottosuolo di Firenze senza alcuna utilità minima per la sua città. Lo sappiano i cittadini fiorentini.
Se l’opera è inutile e dannosa, e se ne sono accorti, perché Nardella continua nell’opera di prostituzione urbanistica della città di Firenze iniziata da Renzi. Fa fare quel che gli pare a RFI per ottenere le compensazioni e dice di volere i soldi risparmiati dal no alla Forster: ma qualcuno gli ha spiegato che sono stati già spesi 800 milioni? Il progetto va bloccato, qualsiasi progetto nuovo ingabbierebbe ogni novità infrastrutturale su Firenze per i prossimi 15 anni. Se proprio il PD vuole tutelare i pendolari regionali toscani, ascolti i Comitati, come abbiamo fatto noi, che insieme all’Università di Firenze avevano trovato una soluzione, 10 anni fa”.

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RIMBORSO A12 PISA / LIVORNO “SOLITA TRUFFA SEMANTICA PD. DICEVANO GRATIS, ANNUNCIANO SCONTO 70%, OTTENGONO: PAGHI TUTTO POI TI DIAMO I BUONI … PER TORNARE IN AUTOSTRADA”

Qualcosa di ben diverso dallo sconto del 70% sul pedaggio della A12 nel tratto Livorno-Pisa è uscito dall’incontro di ieri”.

“Con la solita truffa semantica il PD inganna i cittadini. Dicevano gratis, annunciano lo sconto del 70%, ma alla fine quello che i pendolari della tratta si troveranno in mano è l’ultima presa in giro promozionale di SALT”.

“Basta leggere la comunicazione ufficiale del Ministero: “Il rimborso del 70% del pedaggio può essere richiesto per ogni veicolo dei residenti pendolari nei comuni interessati presentando, alla Concessionaria Autostradale Salt Spa, blocchi di scontrini di pagamento relativi alla tratta percorsa e un’autocertificazione che contenga luogo di residenza e i motivi del pendolarismo”. Quindi niente sconto al casello ma un bonus successivo a fronte dell’accumulo di scontrini forniti alla concessionaria, come si legge sempre nella nota governativa “Ogni 20 scontrini presentati si otterranno, in rimborso, 14 buoni di pedaggio gratis per la stessa tratta di percorrenza”. Tradotto niente rimborsi, ma dei buoni per tornare a usare l’auto, quando l’Aurelia sarà riaperta e quindi quei pendolari presumibilmente torneranno a usare la strada gratuita e non quella a pagamento”.

“A questo punto Mazzeo, Gazzetti e Ceccarelli dovrebbero chiedere scusa ai cittadini per la presa in giro e tornare a Roma per ottenere qualcosa di più che una promozione all’uso dell’autostrada SALT per i pendolari che fino al 3 ottobre viaggiavano senza pedaggio e, speriamo dal 16 dicembre, torneranno nella gratuita aurelia”
Enrico Cantone

Il Comunicato ufficiale del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti: http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/autostrade-pedaggio/autostrade-agevolazione-di-pedaggio-sulla12-tra-pisa-e

 

SANITA’ “NON SI POSSONO CHIUDERE O BLOCCARE LE LISTE D’ATTESA. REGIONE DEVE SANZIONARE LE ASL”

Interrogazione del Movimento 5 Stelle sul frequente blocco delle liste d’attesa da parte delle Aziende Sanitarie toscane.

“Sempre più spesso i cittadini lamentano di prenotazioni rifiutate dal CUP, perché l’operatore segnala il blocco o la chiusura delle liste d’attesa, per riempimento. Questa pratica è vietata dalla legge, da ultimo la n.255/2005, che impone alle ASL anche un tempo massimo di attesa per una serie di prenotazioni specialistiche. Le Aziende Sanitarie possono essere sanzionate quando chiudono o bloccano le liste d’attesa, e vogliamo sapere quante volte negli ultimi 10 anni la Giunta lo ha fatto”.

“La Regione Toscana è recidiva sul tema, benché su sette tipologie di visite specialistiche (cardiologica, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e otorinolaringoiatrica) abbia sancito un tempo massimo di 15 giorni tra prenotazione e visita, pena il rimborso della stessa. Lo richiedano i cittadini e spingano per avere un servizio sanitario pubblico come la legge, e la Costituzione ancor prima, impongono”.

“Fa piacere che Rossi non abbia mollato sulla libera professione dei medici del servizio pubblico, ma più che spendersi sui giornali per raccontare quanto vorrebbe ma non può fare – il suo partito gli nega la maggioranza per far approvare la legge in Consiglio Regionale, figurarsi in Parlamento – si concentri su quanto deve e può decidere per migliorare la vita ai cittadini: ad esempio sanzionare le Aziende Sanitarie inadempienti”.
Andrea Quartini

Informazioni per contattarci:http://www.movimento5stelletoscana.it/contatti/

LUCCA “RIFIUTI SPECIALI A CAVA BATANO? PRIMA DI REALIZZARE LA MAXI CENTRALE ELETTRICA ARPAT DEVE VERIFICARE INQUINAMENTO”

Il Movimento 5 Stelle porta il caso “Cava Batano” in Regione con una mozione a prima firma Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S. Su un’area di 52mila mq che insiste sulla cava (loc. Balbano – Lucca), Terna prevede di realizzare una grande Stazione Elettrica 380/132 Kv.

“Prima di realizzare una mega Stazione di Trasformazione è necessario scongiurare che sull’area vi siano pericoli per cittadini e ambiente. Serve un’indagine geognostica sulla cava, perché temiamo che le segnalazioni dei cittadini in merito a sversamenti di rifiuti speciali in loco siano reali. ARPAT può e deve intervenire, ma è importante che riceva l’input giusto dal Consiglio Regionale”.
Gabriele Bianchi​

REDDITO DI CITTADINANZA REGIONALE, 1% DEL BILANCIO E IN TRE ANNI 155MILA FAMIGLIE ESCONO DALLA POVERTA’

Il Movimento 5 Stelle presenta la sua proposta di reddito di cittadinanza regionale.

“Presentiamo uno dei pilastri del nostro programma, il reddito di cittadinanza: il più rivoluzionario e giusto completamento della Costituzione Repubblica. Mentre altri la vogliono demolire, noi la vogliamo attuare. Con la nostra misura ridiamo dignità alle persone povere, attraverso il sostegno al ricollocamento lavorativo, con un occhio anche all’art.32 della Carta Costituente perché la povertà è la prima causa di cattiva salute. In Toscana vivono 155 mila famiglie in povertà assoluta. Con la nostra proposta in tre anni potremmo portarle a zero, al costo di circa l’1% del bilancio regionale: 173 milioni”.
“Ci rivolgiamo a quella quota di persone con reddito irpef annuale sotto i 9360 euro e ISEE inferiore a 6500, disoccupati o inoccupati, da almeno 3 anni residenti in Toscana. Queste persone si potranno recare al Centro per l’Impiego e siglare un accordo chiamato Programma di Azione Individuale (PAI) mirato al loro ricollocamento. Riceveranno quanto serve loro per arrivare al tetto di dignità di 780 euro mensili di reddito netto, mentre riceveranno fino ad un massimo di 3 proposte lavorative. Se le rifiuteranno perderanno l’integrazione al reddito”.
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S primo firmatario della proposta.

“Aiuteremo così circa 58mila toscani l’anno e in tre anni potremmo portare tutti fuori dalla povertà assoluta. Già oggi, senza reddito di cittadinanza, il 27% di chi cerca lavoro nel Centri per l’Impiego (CPI) trova lavoro in 3 mesi, il 60% in un anno e l’84% in tre anni. Oggi, dopo la riforma, i lavoratori del CPI e i cittadini che vi si recano sono lasciati in uno stato di abbandono, con situazioni limite come i numeri per la fila presi di notte. Il nostro reddito di cittadinanza rivaluta la centralità dei Centri per l’impiego nel trovare almeno 3 proposte occupazionali e monitorare lo sviluppo del ricollocamento di chi, vivendo in povertà, vuole uscirne col lavoro”
Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale.

“La nostra è anche una misura contro il voto di scambio. Anche qui da noi abbiamo una cultura del cittadino che va ad elemosinare un lavoro dai politici. Col Reddito di Cittadinanza questo non accadrà più perché il trovare lavoro sarà messo a sistema, dallo Stato. Ringraziamo per la collaborazione nel trovare i numeri della proposta sia il Direttore al Bilancio, Paolo Giacomelli, che IRPET, in particolare nella persona del Presidente Stefano Casini Benvenuti. Non possiamo ringraziare, e ci spiace, il Direttore Generale Barretta che, negandoci l’incontro con la Dirigente al Fondo Sociale Europeo, ci ha costretto a tardare di tre mesi la presentazione di questa legge. Al pari dell’assessore Bugli che non rispondendo con l’unico numero richiesto alla nostra interrogazione conseguente ci ha indotto a lavorare per deduzione. Comunque i 173 milioni ci sono, sono presi soprattutto da Fondi Liberi, non vincolati, dove la scelta è solo politica: darli ad una parte o ad un’altra”.
Enrico Cantone, consigliere regionale capogruppo M5S.

“Abbiamo ricollocato alcuni fondi, come quello per il sostegno all’occupazione, e soprattutto FSE del quale prendiamo il 12%. Poi abbiamo cercato di recuperare importi per noi “sprecati” come il 30% del capitolo “Interventi istituzionalità in Sanità” che non c’entrano niente con il servizio sanitario e riguardano convegni e cerimonie. Oppure la riduzione del 20% dei fondi per il Consiglio Regionale dal quale recuperiamo 4,2 milioni o ancora la riduzione del 10% del contributo a Toremar che da anni beneficia, pro domo sua, del crollo del prezzo del carburante. Abbiamo inserito tra le coperture anche alcune entrate aggiuntive, legate ai redditi alti, che però sono evitabili rimodulando ulteriormente FSE e altri Fondi Europei sull’inclusione sociale”.
Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio.

“Il reddito di cittadinanza è anche una misura economica, perché sostiene la domanda interna. Questi 173 milioni sono una ricchezza che rimarrà sul territorio. Ora la proposta è al vaglio degli iscritti sulla piattaforma online Lex-Rousseau. Saremo pronti per la sessione di bilancio di dicembre e lì vedremo i politici regionali da che parte stanno: da quella dei cittadini poveri o da quella dei grandi gruppi. Perché ogni qualvolta ci sia da salvare una banca sono sempre solerti, ma qui a chiedere di essere salvati sono i cittadini più bisognosi”.
Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

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SCUOLA DA VINCI (FIRENZE) / AMIANTO “NARDELLA SMENTISCE NARDELLA SULLA PELLE DEGLI STUDENTI. DISASTRI DA DOPPIO INCARICO E COL Sì NE AVREBBE TRE”

Il Movimento 5 Stelle reagisce alla notizia che l’ITI “Da Vinci” di Firenze – c.d. “scuola d’amianto” – non riceverĂ  il contributo statale dal c.d. Decreto Periferie necessario alla rimozione dell’asbesto. Il motivo: una decisione della CittĂ  Metropolitana di Firenze, guidata dal Sindaco del capoluogo.

“Nardella smentisce Nardella sulla pelle degli studenti. Ennesimo esempio di come i doppi lavori, sindaco e presidente della Metro Città, siano un pessimo servizio alla cittadinanza. Figurarsi il triplo incarico chiesto dalla riforma Renzi-Boschi-Verdini, col Sì Nardella avrebbe anche da fare il senatore co.co.pro” commentano i consiglieri regionali e comunali M5S, ad un mese dal loro ultimo sopralluogo nella struttura oggetto di indagine penale sulla correlazione tra esposizione all’asbesto ed il decesso di 4 docenti.

“Il giorno dopo il sopralluogo ho presentato una mozione affinché il Sindaco chiedesse i finanziamenti necessari a Regione e Governo per avviare la rimozione dell’amianto e in conseguenza smettere di esporre gli studenti del biennio ad un rischio sanitario intollerabile. La salute degli studenti dell’ITI Da Vinci era talmente una priorità di Nardella che la mozione è ancora in attesa di calendarizzazione. Si smetta di temporeggiare sull’argomento, il Consiglio Comunale deve votare l’atto entro la prossima settimana. La giunta ha dimostrato di non saper gestire, in autonomia, questa situazione”
Arianna Xekalos – M5S, consigliera comunale M5S.

#5MINUTIA5STELLE – puntata nr.29

E’ online la 29° puntata di 5 Minuti a 5 Stelle il video-aggiornamento settimanale dei portavoce del #M5S in Consiglio Regionale della #Toscana, con un saluto speciale a Dario Fo: maestro, dolce giullare, ma soprattutto un uomo libero che ci ha insegnato la libertĂ . #CiaoDario

CANTONE (M5S) SCRIVE AL PRESIDENTE COMMISSIONE INCHIESTA MOBY PRINCE “RENDERE PUBBLICHE LE RISPOSTE DI ALBANESE”

Il consigliere regionale capogruppo M5S, Enrico Cantone, scrive al Presidente della “Commissione d’inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince”. Oggetto della lettera la richiesta di visionare e poter pubblicare le domande scritte sottoposte dai Commissari all’Amm. Sergio Albanese, comandante della Capitaneria di Porto di Livorno all’epoca della strage, e le risposte fornite da quest’ultimo.

“Albanese è stato sentito il 7 giugno scorso dalla Commissione d’inchiesta. In quell’occasione il quadro delle sue responsabilità ci sembra uscito rinforzato, nonostante la magistratura abbia archiviato vent’anni fa ogni indagine a suo carico senza mai riaprirne nuove. La Commissione poteva ottenere quindi un primo importante risultato a quasi metà del mandato, ma la seconda annunciata audizione con l’ammiraglio non c’è mai stata, sostituita da un scambio epistolare di domande e risposte scritte di cui non si ha notizia pubblica. A questo punto, intuendo l’importanza di quanto la figura apicale del soccorso marittimo a Livorno la notte tra il 10 e l’11 aprile 1991 ha messo nero su bianco in risposta ai commissari, chiediamo di poterne prendere visione e rendere pubblico tale documento cruciale per la battaglia di verità e giustizia sulla strage del Moby Prince.

Oltre ai familiari delle vittime, decine di migliaia di cittadini aspettano risposte dalla Commissione e personalmente sono un po’ preoccupato dal ritardo nell’ottenerle. Entro i primi sei mesi, maggio 2016, ci aspettavamo una relazione intermedia che non è stata realizzata e solo pochi giorni fa è stata richiesta la perizia medico legale sui tempi di sopravvivenza, nodo centrale dell’inchiesta che purtroppo da quasi 26 anni attende una voce terza e imparziale al dibattito processuale sul tema.

La sfida della Commissione è complessa, ma può e deve essere vinta con coraggio e determinazione. Noi siamo pronti ad accettare la verità, qualsiasi essa sia, e a chiedere giustizia su questa, qualsiasi siano i responsabili”.

Enrico Cantone

MAFIA IN TOSCANA / VIAREGGIO “IMPRESA GUIDATA DA MOGLI DI DUE ESPONENTI DEL CLAN CURSOTI PRENDE CONCESSIONI DA AUTHORITY REGIONALE”

Il Movimento 5 Stelle lancia l’allarme sull’infiltrazione mafiosa in Toscana con una conferenza stampa in Senato.

“Il Comitato Portuale di Viareggio, con una Delibera 23 del 12 ottobre 2015, ha dato una concessione trentennale per gestire un’area del porto, demolire l’esistente e ricostruire il 75% facendo immobili, come villette, piano terra e due piani. Chi ha goduto di questa interessante occasione economica, in area di pregio turistico, è però la MGL Yachting Service srl, le cui due socie paritarie sono mogli di due noti esponenti della criminalità organizzata: legati al clan dei Cursoti. Uno dei due è addirittura amministratore della società. I Cursoti sono uno dei clan più feroci della mafia catanese e queste persone sono già stati raggiunti da pregiudizi penali per 416bis, traffico di stupefacenti, corruzioni e altro. Come Movimento 5 Stelle a tutti i livelli istituzionali ci chiediamo per quale ragione un Comitato Portuale composto dal Presidente della Regione, l’assessore regionale, il Presidente della Provincia di Lucca, dal sindaco di Viareggio e dal Presidente della Camera di Commercio di Lucca abbia potuto rilasciare un atto così importante senza aver ben valutato chi erano i beneficiari. Bastava una ricerca su google per scoprire chi erano questi soggetti cui si stava concedendo un affare”
Mario Michele Giarrusso, senatore M5S.

“La mafia in Toscana c’è e l’unico a non accorgersene o far finta di niente è chi governa da 70 anni, il Partito Democratico. Abbiamo una maxi inchiesta su sversamenti illegali di fanghi nei terreni toscani, curata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Due giorni in Consiglio Regionale il PD ha bocciato le nostre richieste di costituzione parte civile nei procedimenti relativi e soprattutto un’indagine epidemiologica per capire i risvolti sanitari della vicenda. Da cittadino, prima che consigliere, sono preoccupato quando vedo bocciare proposte come queste da chi governa”
Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S.

“Noi siamo preoccupati del fatto che la Regione Toscana abbia usato Viareggio come porta di accesso per impossessarsi attraverso l’Autorità Portuale della gestione diretta di un bene demaniale, senza la necessaria trasparenza e il controllo del Comune, come accaduto con la delibera oggetto di questa conferenza. Perché non hanno chiesto il certificato antimafia?”
Anna Maria Pacilio, consigliera comunale M5S.

A Viareggio, ha aggiunto Giarrusso, “la societĂ  che possiede beni immobili comunali è fallita” così come, ricorda ancora Anna Maria Pacillo “sono scomparsi dal server in cui erano custoditi, titoli per circa 3 milioni di euro che il Comune avrebbe dovuto incassare”.

CORPO FORESTALE STATO “PD TOSCANO POTEVA FERMARE DANNO IRREPARABILE, NON L’HA FATTO. SPERIAMO IN REGIONI PIU’ CORAGGIOSE”

Il Consiglio Regionale ha bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle per fermare l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato. Entro l’11 novembre la Regione Toscana avrebbe potuto impugnare il decreto governativo per un problema di conflitto di attribuzioni Stato-Regioni. Il commento della consigliera Irene Galletti, prima firmataria dell’atto.

“Solo il Partito Democratico ha votato contro chiedendo di ritardare la valutazione quando i tempi di legge non lo consentono. Si poteva fermare un danno irreparabile per i cittadini e i membri del Corpo Forestale dello Stato, il Partito Democratico toscano non l’ha fatto”.

“Un comportamento illogico da chi pagherà il prezzo più alto per la scelta del Governo: oggi infatti le Regioni hanno un interlocutore unico per molte attività di polizia amministrativa ambientale e protezione civile, il Corpo Forestale appunto, mentre nel disegno governativo si troveranno a rincorrere un elenco di interlocutori cui sono state disseminate le sue competenze, senza alcun coordinamento, riducendo la qualità del servizio. Per molti temi tratteranno con i Carabinieri, per gli altri ci sarà la roulette tra Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e persino il Ministero delle Politiche Agricole”.

“Hanno completamente ignorato il problema della militarizzazione di uomini e donne che si troveranno obbligatoriamente a dover passare dallo status di civile a quello di militare, con le implicazioni del caso. Il Corpo Forestale dello Stato è una forza di polizia con funzioni tecniche, sono tecnici che prevengono i reati ambientali come accaduto per la terra dei fuochi Toscana. La formazione e preparazione di questi professionisti si verrà a perdere. Ma abbiamo ancora una speranza: che una regione più coraggiosa della Toscana impugni questo decreto legislativo viziato da eccesso di delega”.
Irene Galletti​