REDDITO DI CITTADINANZA REGIONALE, 1% DEL BILANCIO E IN TRE ANNI 155MILA FAMIGLIE ESCONO DALLA POVERTA’

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Il Movimento 5 Stelle presenta la sua proposta di reddito di cittadinanza regionale.

“Presentiamo uno dei pilastri del nostro programma, il reddito di cittadinanza: il più rivoluzionario e giusto completamento della Costituzione Repubblica. Mentre altri la vogliono demolire, noi la vogliamo attuare. Con la nostra misura ridiamo dignità alle persone povere, attraverso il sostegno al ricollocamento lavorativo, con un occhio anche all’art.32 della Carta Costituente perché la povertà è la prima causa di cattiva salute. In Toscana vivono 155 mila famiglie in povertà assoluta. Con la nostra proposta in tre anni potremmo portarle a zero, al costo di circa l’1% del bilancio regionale: 173 milioni”.
“Ci rivolgiamo a quella quota di persone con reddito irpef annuale sotto i 9360 euro e ISEE inferiore a 6500, disoccupati o inoccupati, da almeno 3 anni residenti in Toscana. Queste persone si potranno recare al Centro per l’Impiego e siglare un accordo chiamato Programma di Azione Individuale (PAI) mirato al loro ricollocamento. Riceveranno quanto serve loro per arrivare al tetto di dignità di 780 euro mensili di reddito netto, mentre riceveranno fino ad un massimo di 3 proposte lavorative. Se le rifiuteranno perderanno l’integrazione al reddito”.
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S primo firmatario della proposta.

“Aiuteremo così circa 58mila toscani l’anno e in tre anni potremmo portare tutti fuori dalla povertà assoluta. Già oggi, senza reddito di cittadinanza, il 27% di chi cerca lavoro nel Centri per l’Impiego (CPI) trova lavoro in 3 mesi, il 60% in un anno e l’84% in tre anni. Oggi, dopo la riforma, i lavoratori del CPI e i cittadini che vi si recano sono lasciati in uno stato di abbandono, con situazioni limite come i numeri per la fila presi di notte. Il nostro reddito di cittadinanza rivaluta la centralità dei Centri per l’impiego nel trovare almeno 3 proposte occupazionali e monitorare lo sviluppo del ricollocamento di chi, vivendo in povertà, vuole uscirne col lavoro”
Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale.

“La nostra è anche una misura contro il voto di scambio. Anche qui da noi abbiamo una cultura del cittadino che va ad elemosinare un lavoro dai politici. Col Reddito di Cittadinanza questo non accadrà più perché il trovare lavoro sarà messo a sistema, dallo Stato. Ringraziamo per la collaborazione nel trovare i numeri della proposta sia il Direttore al Bilancio, Paolo Giacomelli, che IRPET, in particolare nella persona del Presidente Stefano Casini Benvenuti. Non possiamo ringraziare, e ci spiace, il Direttore Generale Barretta che, negandoci l’incontro con la Dirigente al Fondo Sociale Europeo, ci ha costretto a tardare di tre mesi la presentazione di questa legge. Al pari dell’assessore Bugli che non rispondendo con l’unico numero richiesto alla nostra interrogazione conseguente ci ha indotto a lavorare per deduzione. Comunque i 173 milioni ci sono, sono presi soprattutto da Fondi Liberi, non vincolati, dove la scelta è solo politica: darli ad una parte o ad un’altra”.
Enrico Cantone, consigliere regionale capogruppo M5S.

“Abbiamo ricollocato alcuni fondi, come quello per il sostegno all’occupazione, e soprattutto FSE del quale prendiamo il 12%. Poi abbiamo cercato di recuperare importi per noi “sprecati” come il 30% del capitolo “Interventi istituzionalità in Sanità” che non c’entrano niente con il servizio sanitario e riguardano convegni e cerimonie. Oppure la riduzione del 20% dei fondi per il Consiglio Regionale dal quale recuperiamo 4,2 milioni o ancora la riduzione del 10% del contributo a Toremar che da anni beneficia, pro domo sua, del crollo del prezzo del carburante. Abbiamo inserito tra le coperture anche alcune entrate aggiuntive, legate ai redditi alti, che però sono evitabili rimodulando ulteriormente FSE e altri Fondi Europei sull’inclusione sociale”.
Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio.

“Il reddito di cittadinanza è anche una misura economica, perché sostiene la domanda interna. Questi 173 milioni sono una ricchezza che rimarrà sul territorio. Ora la proposta è al vaglio degli iscritti sulla piattaforma online Lex-Rousseau. Saremo pronti per la sessione di bilancio di dicembre e lì vedremo i politici regionali da che parte stanno: da quella dei cittadini poveri o da quella dei grandi gruppi. Perché ogni qualvolta ci sia da salvare una banca sono sempre solerti, ma qui a chiedere di essere salvati sono i cittadini più bisognosi”.
Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

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