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MOZIONE M5S PER INCOSTITUZIONALITA’ RIFORMA SCUOLA DI RENZI “CONSIGLIERI PD VOTINO PER COSCIENZA E SEGUANO LA PUGLIA DI EMILIANO

 

Firenze 7 settembre 2015. Il Movimento 5 Stelle ha presentato questa mattina alla stampa l’atto, in discussione nel consiglio regionale del 9 settembre, col quale chiede l’impegno della giunta affinché sollevi la questione di legittimità costituzionale sulla riforma della scuola approvata il 2 luglio 2015 dal Parlamento.

“La scuola è materia concorrente Stato-Regioni – ha spiegato il consigliere Gabriele Bianchi in conferenza stampa –chiediamo quindi a tutti i consiglieri, in particolare quelli PD, di esprimersi su questo atto secondo coscienza: un tema etico come la scuola, futuro di un paese, deve mettere la fedeltà di partito in secondo piano.

La riforma della scuola targata Renzi è incostituzionale per almeno tre profili: chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, alternanza scuola lavoro e autonomia degli organi collegiali rispetto al dirigente scolastico. Riesce persino a creare docenti di serie a e docenti di serie b, in violazione del principio di eguaglianza regolato dall’art. 3 della Costituzione. Con questa riforma infatti  – ha proseguito il Cinque Stelle – a partire dall’anno scolastico 2016/2017 i docenti delle istituzioni scolastiche statali, assunti a tempo indeterminato, saranno destinatari di incarichi triennali solo se proposti dai dirigenti scolastici, con quindi un’immissione in ruolo priva di assegnazione di posto.

Questa legge replica nella scuola un modello verticista che noi, come Movimento 5 Stelle, rifiutiamo in ogni ambito. Dopo la Puglia di Emiliano e il Veneto di Zaia – ha concluso il consigliere M5S – anche la Toscana di Rossi potrebbe scegliere di impugnare l’atto presso la Corte Costituzionale e scegliere di ascoltare insegnanti studenti e sindacati impegnati nella mobilitazione”.

Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1L9hOgq

 

LA CACCIA NON È SOLUZIONE. FONDAMENTALE VIETARE IL FORAGGIAMENTO DISSUASIVO

Firenze 4 settembre 2015. Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Seconda Commissione, ha presentato questa mattina una mozione sull’allarme ungulati.

“Il fenomeno del sovrappopolazione di ungulati è un problema molto rilevante per i danni alle coltivazioni, gli incidenti stradali in costante aumento e lo squilibrio ambientale del territorio. Basti un dato: sono riconducibili ai cinghiali il 60% delle perdite economiche causate dalla fauna selvatica alle colture. Tuttavia la sovrappopolazione degli ungulati è ancora trattata come un problema che riguarda i singoli agricoltori – segnala la consigliera Cinque Stelle – lasciati soli a fronteggiare un fenomeno allarmante. A tal proposito è sufficiente vedere quanto accade con gli indennizzi, previsti dalla normativa, scarsamente richiesti per via di eccessive lungaggini burocratiche associate alla richiesta.

Contrariamente a quanto ritiene la Giunta Rossi – indica Galletti – una delle cause principali della sovrappolazione dei cinghiali è da ricercarsi proprio nell’attività venatoria che ha determinato una loro diffusione incontrollata, attraverso l’introduzione di cinghiali non autoctoni per le battute di caccia, oltre a destrutturare la piramide delle classi di età, far perdere la sincronizzazione dell’estro, disgregare i branchi e aumentare la fecondità. Ma soprattutto non si può ritenere, come fa l’assessore Remaschi, che la caccia sia una forma di controllo dei cinghiali né, tentomeno, può rappresentarlo un’estensione del periodo di prelievo o la concessione del prelievo in aree protette.

Attualmente la legge regionale 3/1994 consente alle Province di  autorizzare il foraggiamento a fini dissuasivi – “in deroga al divieto e per comprovate esigenze” – per tenere lontano i cinghiali dalle colture agricole e limitarne i danni. Ma studi recenti hanno dimostrato che il foraggiamento dissuasivo non ha alcun effetto di prevenzione e contenimento dei danni provocati all’agricoltura dall’eccessivo numero di cinghiali. Per questo – segnala la consigliera M5S –  chiediamo l’introduzione di un divieto specifico di foraggiamento a scopo dissuasivo quale forma di contenimento della proliferazione eccessiva dei cinghiali.  

In parallelo – conclude Irene Galletti – chiediamo a Rossi di promuovere una normativa che preveda metodi non cruenti per il contenimento della proliferazione dei cinghiali, secondo le modalità indicate dall’ISPRA, e soprattutto una semplificazione delle modalità di accesso ai fondi regionali per il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria”.

 

RIFIUTI ZERO VOLANO PER OCCUPAZIONE E SALUTE, ROSSI MOSTRI STRADA GIUSTA A RENZI

Firenze 4 settembre 2015. Giacomo Giannarelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, ha presentato oggi alla stampa la mozione M5S su rifiuti zero.

“L’Europa ci chiede di convertirci all’economia circolare e noi ne siamo convinti – ha detto Giannarelli – e con questo atto chiediamo alla Giunta Rossi di seguire l’UE in tema di rifiuti e scegliere l’opportunità occupazionale e sostenibile della strategia Rifiuti Zero.

Siamo certi che questa legislatura, votata nelle dichiarazioni di Rossi a lavoro e sviluppo toscano, sia quella giusta per compiere questo cambio di passo decisivo.

La mozione che presentiamo – ha proseguito il consigliere Cinque Stelle – impegna la giunta a rivedere il Piano del Riciclo, ascoltando i dettami europei e quindi partendo dalla prevenzione del rifiuto indifferenziato, mediante lo studio dello stesso. Per farlo è necessario istituire a livello regionale un dipartimento apposito, in collaborazione con università e imprese, come già Capannori ha sperimentato con successo nel contesto locale. Ulteriore elemento centrale che suggeriamo alla Giunta è l’indicazione esclusiva del porta a porta con tariffa puntuale quale metodo di raccolta per tutto il territorio regionale.

La filiera virtuosa innestata da questo atto – ha segnalato Giannarelli – consentirebbe di raggiungere risultati straordinari e un miglioramento della salute pubblica con un piano decennale che già in 5 anni garantirebbe

  • la riduzione del 25% del rifiuto urbano e assimilato portando a 79mila tonnellate l’anno la quota di materiale destinata all’incenerimento, un quantitativo gestibile con un solo impianto toscano rispetto ai 5 attuali e 7 previsti da Renzi con lo Sblocca italia;
  • la creazione di una filiera del riciclo e l’assunzione di personale, ci dice l’EPA statunitense, dieci volte superiore a quello impiegato nell’incenerimento;
  • una piccola, ma pur sempre interessante, riduzione della tassa sui rifiuti.

In 10 anni è infine possibile arrivare a risultati esponenziali con il 95% di raccolta differenziata e gli esempi internazionali, San Francisco su tutti, lo dimostrano. 

Se è possibile ottenere più posti di lavoro, più salute e un volano economico – ha concluso il capogruppo Cinque Stelle –perché proseguire nella strada del sostegno alle lobby dell’incenerimento? Una pratica che, come tutti sanno, si regge solo su una distorsione del dettato europeo. Rossi raccolga la sfida e mostri a Renzi la strada del futuro. Approvare la nostra mozione l’8 settembre sarà il primo passo”

Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1EFeOMl

 

CEMENTIFICAZIONE E ORA STOCCAGGIO DEI RIFIUTI. COSTA APUOVERSILIESE HA BISOGNO DI ALTRO DAL SUO PORTO

Firenze 3 settembre 2015. Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, commenta la richiesta di “verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale” avanzata dall’Autorità Portuale di Marina di Carrara  sul progetto di un’area di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti dalle navi e dai residui del carico delle navi.

“Il territorio apuo versiliese è sotto attacco – segnala Giannarelli – e la politica continua a difendere quelle lobby potenti che si accaniscono come iene dai monti al mare su questa area di crisi complessa già martoriata da decenni di malagestione. Prima il rilancio del progetto di Nuovo Porto, inutile e portatore di danni permanenti capaci di distruggere le migliaia di posti di lavoro attualmente legate al turismo apuo-versiliese e ora anche il deposito di rifiuti in banchina.

Abbiamo chiesto tutta la documentazione relativa alla realizzazione di questa area di stoccaggio di rifiuti, alcuni dei quali pericolosi, promossa dall’Autorità Portuale di Marina di Carrara e presenteremo le nostre osservazioni quanto prima. Ma mi preme segnalare – prosegue il consigliere Cinque Stelle – come questa iniziativa rappresenti l’ennesimo errore politico riguardante questo porto, che l’Istituto Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara ci dice segnato in tre anni da un dimezzamento netto delle merci, avvalorando la tesi del sostanziale fallimento del progetto “commerciale” per questa infrastruttura. 

Lo sviluppo serio del porto di Carrara – indica il consigliere Cinque Stelle – è turistico, sul quale ben venga il progetto di interfaccia porto città, da affiancare all’area richiesta da General Electric per sviluppare la propria attività, ancora centrale a livello occupazionale per il territorio. La costa apuo-versiliese ha bisogno di una visione nuova, di medio lungo periodo, e di mettere da parte una classe politica incapace e pericolosa. Sarà impegno del Movimento 5 Stelle raccogliere le loro istanze – conclude Giannarelli – e portarle nella Commissione per la Ripresa Economica Toscana Costiera e nella Quarta Commissione della quale sono vicepresidente”.

 

PD INSISTE SULLA MANIPOLAZIONE DELLA REALTÀ, STAMPA AIUTI I CITTADINI A FARSI ANTICORPI

“Gen.le Direttore Monestier,

Il 27 agosto i nostri consiglieri in prima commissione, Bianchi e Cantone, le inviarono una replica alla lettera del consigliere regionale PD Francesco Gazzetti ospitata integralmente da Il Tirreno il giorno prima. La nostra replica non ebbe lo stesso trattamento, fu pubblicata tagliata, ma raggiunse l’obiettivo di quello che riteniamo un corretto rapporto tra politica e informazione. Servì a raccontare una notizia da noi acquisita e suggerita alla stampa: i 21 milioni per le imprese giovanili annunciati da Rossi ai primi di agosto sono fermi per il Patto di Stabilità. Il Patto, come lei saprà, è attivo da ben prima dell’annuncio quindi ci sembrava doveroso darvi modo di informare giovani imprenditori e imprenditrici della Toscana di non sentirsi quei fondi già in tasca – unico fatto che crediamo li interessi –  e in parallelo denunciare l’errore orrore di questo metodo PD del creare un racconto del reale parziale e propagandistico,senza alcuna cura per chi magari sull’attesa di quei fondi basa parte della propria sopravvivenza.

Questo a nostro parere è il male principale della politica: concentrarsi sulle dichiarazioni e non sui fatti, minando alle fondamenta la credibilità stessa delle istituzioni.

Oggi leggiamo sul giornale da lei diretto una nuova lettera estesa di Gazzetti e Mazzeo, dove parrebbe replichino alle nostre affermazioni di una settima fa. Anche in questo caso, applichiamo lo stesso metodo: ridarvi una notizia, nella speranza che raccogliate la sfida di aiutare i cittadini a farsi gli anticorpi da questa politica “annuncio e propaganda” che caratterizza ormai in modo per noi irrecuperabile il PD in salsa renziana.

La notizia è che gli uffici legislativi del Consiglio Regionale hanno bollato come “incostituzionale” e “senza coperture” l’unico atto prodotto dai consiglieri PD toscani (16) per ridurre i costi della politica: l’abolizione del doppio vitalizio. Bene ricordare i fatti: l’impianto normativo che il PD stesso negli anni ha prodotto consente oggi ad un ex consigliere regionale ed ex parlamentare di godere di entrambi i vitalizi e di lasciarli in eredità a moglie e figli. Durante tutta l’estate gli esponenti del Partito Democratico toscano hanno presentato l’abolizione del doppio vitalizio – ovvero la semplice scelta obbligata tra godere di uno o l’altro – come la prova del nuovo corso PD sul tema della lotta ai privilegi della casta cui appartengono. Il 1 settembre abbiamo scoperto in Commissione che non avevano valutato la legittimità costituzionale dell’atto né, soprattutto, la sua sostenibilità economica. La misura infatti produrrebbe un buco nel bilancio dovuto alla restituzione in unica tranche di tutte le trattenute “subite” dagli ex-consiglieri, cui aggiungere le eventuali spese per i ricorsi di questi,che, essendo la norma incostituzionale, verrebbero probabilmente persi dalla Regione. Il PD ha sospeso così l’iter dell’atto, cui i nostri Cantone e Bianchi hanno chiesto di aggiungere la rimozione della reversibilità del vitalizio a mogli e figli, e annunciato modifiche per ovviare ai problemi di fattibilità sovracitati. Di fatto quindi l’8 settembre, nel primo consiglio dopo la lunga pausa estiva, la proposta PD non ci sarà, così come i 21 milioni annunciati da Rossi sono ancora fermi per il Patto di stabilità.

Questi sono i fatti che, al netto del politichese di Rossi Gazzetti e Mazzeo, ci auguriamo vogliate raccontare ai cittadini lettori de Il Tirreno. Con l’invito ulteriore di approfondire, come abbiamo fatto noi, anche le centinaia di milioni per Livorno raccontati da Rossi in campagna elettorale  e replicati dai consiglieri PD nella loro lettera. Ad oggi nemmeno un euro è stato speso e ci risulta che al netto di 50 milioni promessi dal Governo il resto sono mutui ancora da sottoscrivere. Auspichiamo che questi investimenti dichiarati in campagna elettorale siano quanto prima tradotti in qualcosa di fruibile, a cittadini e turisti, e soprattutto di utile per uno sviluppo di lungo periodo, dove termini e modalità siano condivisi con amministrazione e cittadini livornesi.

Ci spiace dover concludere per amor di verità con due notizie forse imbarazzanti per Gazzetti e Mazzeo.

Le assenze del consigliere Cantone nel mese di luglio sono dovute alla partecipazione ad una ricorrenza funebre in Albania, luogo natale della moglie del consigliere, cui questo ha ovviato passando tutto il mese di agosto in Consiglio regionale e nei territori. Tra i sopralluoghi effettuati alcuni hanno riguardato proprio i comuni dell’Isola d’Elba – dimenticati dal PD regionale – al fine di avere una migliore consapevolezza dei problemi da affrontare nella Commissione “Ripresa Economica Toscana Costiera”. Alla luce di questi incontri con i sindaci e cittadini elbani è emersa infatti la necessità di allargare l’orizzonte della commissione sulle tre aree di crisi complessa – create da decenni di malgoverno del Partito Democratico – includendovi anche l’arcipelago toscano.

L’ultima notizia è che in tema di riduzione dei costi della politica i colleghi PD emiliani hanno raccolto il modello Movimento 5 Stelle approvando in Consiglio regionale una proposta di legge che pone il tetto di 5 mila euro lorde all’indennità dei consiglieri. Sarebbe un bel gesto e quando i consiglieri PD toscani vorranno, siamo pronti a scrivere insieme un atto analogo qui in Toscana, magari includendo anche il rimborso delle spese effettivamente realizzate e rendicontate. Al netto della propaganda, restano i fatti e una forza di governo deve concentrarsi in questi. Questo è il nostro approccio e come scritto nella precedente lettera: quando i consiglieri PD vorranno veramente lavorare e smettere di fare i semplici passacarte della Giunta regionale la nostra porta è aperta.”.

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle

 

CORECOM SOVRADIMENSIONATO E COSTOSO: 20 DIPENDENTI DI CUI 8 DIRIGENTI

Firenze 1 settembre 2015. Gabriele Bianchi ed Enrico Cantone, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in Prima commissione, commentano la relazione sull’attività Corecom 2014 introdotta oggi dal Presidente Sandro Vannini

“Il Corecom nasce come servizio ai cittadini e noi consiglieri M5S abbiamo il compito di verificare che funzioni al meglio. Scopriamo dalla relazione del Presidente Vannini – segnalano Cantone e Bianchi – che il Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM) non ha al momento dei sistemi di monitoraggio dell’efficienza, risulta sovradimensionato per le attività da realizzare e presenta un costo alto, a causa di vincoli contrattuali che impongono figure dirigenziali nello svolgimento di compiti attribuibili a chi ha inquadramento inferiore.

Basti pensare a tal proposito – precisano i Cinque Stelle – che su 20 dipendenti regionali assegnati al CORECOM, ben 8 sono dirigenti. 

Attualmente – concludono i consiglieri M5S – il Comitato ha anche un Consiglio di Amministrazione di cinque membri frutto della lottizzazione canonica da Partito Unico: 3 in quota PD e 2 ex-PDL. Ci chiediamo come abbiano fatto finora a non accorgersi di tutto questo e se sia necessario avere 5 amministratori per una struttura con 20 dipendenti, 8 dei quali dirigenti. Ci impegneremo affinché l’impianto normativo sul quale si regola questo spreco di denaro pubblico decada al più presto.”

 

GIUNTA ROSSI AMBIGUA SUI PESTICIDI. DIRETTIVA EUROPEA CHIEDE LIMITAZIONE

Firenze 1 settembre 2015. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle commentano la delibera n.832 della Giunta Rossi sui pesticidi “indicazioni per il rinnovo dei certificati di abilitazione all’acquisto, all’utilizzo e alla vendita dei prodotti fitosanitari”.

“In questa delibera scopriamo una Giunta Rossi ambigua sui pesticidi. Ci preoccupa leggere un richiamo alla Direttiva Europea 128/2009 senza di fatto comprenderne i valori fondanti – segnalano i Cinque Stelle – perché la direttiva aveva la finalità chiara di limitare l’uso dei pesticidi e non creare un mercato di questi controllato.

Tra l’altro – proseguono i consiglieri M5S – l’Unione Europea ci chiede con buon senso di controllare sia la vendita dei pesticidi che soprattutto il loro uso.  In tal senso un sistema cartaceo di autorizzazioni quale quello previsto dalla Giunta PD è assolutamente inadatto e rispecchia una forma di sostanziale disinteresse nella tutela dell’ambiente dai pesticidi.

Ricordiamo infine che la Direttiva europea si applica non solo agli utilizzatori dei farmaci fitosanitari, ma ai pesticidi stessi– concludono i Cinque Stelle – nella relazione che questi hanno con biodiversità ed ecosistemi, ambiente acquatico, acque potabili e salute della popolazione. La certificazione ai venditori e utilizzatori è quindi strumento e non fine del rispetto della Direttiva, nata per “scongiurare i rischi derivanti dall’impiego dei pesticidi” e realizzare un uso sostenibile dei pesticidi riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente e promuovendo l’uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai pesticidi”.

Delibera n. 832/2015 disponibile al seguente link http://bit.ly/1hQwXfU

 

PD RIDICOLO, ANNUNCIA TAGLIO DOPPI VITALIZI MA REGIONE STOPPA PERCHÉ INCOSTITUZIONALE  E SENZA COPERTURA

Firenze 1 settembre 2015. Gabriele Bianchi e Enrico Cantone, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in Prima Commissione, commentano la bocciatura degli uffici legislativi del Consiglio Regionale alla proposta di abolizione del doppio vitalizio proposta da Rossi, Marras e Mazzeo.

“La patologia PD dell’annuncio facile colpisce ancora – spiegano i consiglieri M5S – e dopo aver sbandierato ai quattro venti la “grande iniziativa di taglio dei costi della politica”, Rossi Mazzeo e Marras sono costretti a rimangiarsela perché incostituzionale e senza copertura finanziaria. A questo punto non sappiamo se è peggio il dilettantismo politico di presentare una proposte di legge senza previa valutazione di costituzionalità o l’inganno collettivo perpetuato a mezzo stampa e nelle tante occasioni di intervento pubblico agostano ai danni dei cittadini, soprattutto quelli che ancora credono nel Partito Democratico. 

Da sempre diciamo – concludono i consiglieri M5S –  chi crea i problemi difficilmente ha la credibilità di risolverli. Rinnoviamo quindi l’invito a Rossi e ai consiglieri del Partito Democratico di bussare alla nostra porta, troveranno una proposta di legge già pronta che chiede di estendere a tutti i consiglieri quanto noi del Movimento 5 Stelle già realizziamo in autonomia: 5mila euro lorde al mese di indennità e rimborso solo delle spese effettivamente realizzate dal consigliere. In Emilia Romagna il PD l’ha già approvata. Seguiteci anche in Toscana e sarà l’unico segnale evidentente che state iniziando a guarire dall’annuncite”.

 

Si preannuncia un Autunno caldo per il Movimento 5 Stelle Toscana.

TOSSICOLOGIA DI CAREGGI. POLITICA ASCOLTI IL PATRIMONIO DEL REPARTO E IMPONGA LA RIAPERTURA

Firenze 31 agosto 2015. Appena conclusa la conferenza stampa sulla chiusura del reparto di tossicologia di Careggi dove Movimento 5 Stelle e Sì Toscana hanno presentato la loro contrarietà all’iniziativa portando all’attenzione della stampa alcuni dei principali referenti storici del reparto: i co-fondatori Anna Monica Zorn e Sandro Peruzzi, l’ex Direttore Flavio Moroni (Professore emerito dell’Università di Firenze) e l’ex-coordinatore del Centro Alcologico Allaman Allamani.

“Oggi è un giorno triste per la sanità – ha affermato Andrea Quartini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – ma se la Direttrice Generale Calamai chiude questa eccellenza fiorentina che era il Reparto di Tossicologia medica di Careggi, senza alcun percorso partecipativo con gli operatori e le famiglie utenti, sarà compito della politica imporne la riapertura. Altrimenti – ha proseguito Quartini – l’assenza di una reazione del Consiglio regionale definirebbe la subalternità della politica a soluzioni ragionieristiche che offrono solo presunti benefici economici. Il reparto ospitava 1600 ricoveri l’anno, con un’azione dedicata a persone come alcolisti cronici e tossicodipendenti, pazienti che così affolleranno il pronto soccorso mettendo in difficoltà il personale presente dopo aver messo in difficoltà le proprie famiglie di origine. Per l’ennesima volta si penalizzano utenti e operatori sanitari per premiare una visione dirigenziale, manageriale, del servizio sanitario. In questa conferenza stampa abbiamo scelto di dare voce ad alcune persone che hanno reso il Reparto di Tossicologia di Careggi un’eccellenza italiana – ha concluso Quartini – un piccolo antipasto della loro audizione ufficiale in Commissione Sanità che abbiamo chiesto e ottenuto per mercoledì”.

“Siamo passati dai 18 posti letto a 16 e ora a questa soluzione con 4 postazioni diffusi nel pronto soccorso – ha segnalato Sandro Peruzzi, co-fondatore del reparto – secondo un metodo che raccoglie un Decreto Ministeriale dove si dice che Tossicologia non debba avere posti letto. Firenze è sempre stata un’eccellenza proprio il suo carattere di eccezionalità. Quando oggi si dichiara possibile che questo patrimonio venga recuperato mandando il personale a realizzare i consulti su sollecitazione dei medici di pronto soccorso si denota una scarsa conoscenza di cosa sia trattare dei pazienti affetti da problemi di dipendenza da alcol, farmaci o altre sostanze d’abuso”.

 “Il reparto è stato una fucina di insegnamento che così viene meno – ha spiegato Flavio Moroni, professore emerito dell’Università di Firenze ed ex-direttore del reparto – ne parlo con sincero dispiacere. Quando vedete che la Toscana ha una spesa sanitaria ridotta, lo si deve anche al fatto che nell’esercizio della loro funzione i medici e gli operatori hanno imparato a ridurre le cronicità o i casi, in questo caso di intossicazione. Questo patrimonio, così, si andrà a perdere”.

“Sono co-fondatrice del reparto, entrandoci nel 1972 – ha segnalato Anna Monica Zorn una realtà che veniva da quasi cento anni di storia se si considera che Farmacologia nacque nel 1917. Ritengo importante sottolineare l’azione di raccordo tra ospedale e territori, realizzata nel tempo dal reparto, un’esperienza che sarebbe stata da preservare e così sarà dispersa con ovvi effetti negativi in termini sanitari”. 

“All’interno del panorama di studio scientifico e clinica delle tossicodipendenze – ha concluso Allaman Allamaniil reparto di tossicologia rappresentava un’esperienza unica anche per la concentrazione di pazienti da studiare. In tempi di razionalizzazione si verrà così a perdere un patrimonio fondamentale nel programmare e pianificare con evidenza scientifica azione ospedaliera e dei territori”.

Presente anche Roberto Soraggi, delegato RSU per Cobas Careggi, che ha sottolineato il malcontento dei dipendenti del reparto, alcuni dei quali presenti alla conferenza, in relazione alla decisione di Calamai.