Abbiamo presentato questa mattina un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta sulle novità annunciate a Bruxelles in merito al progetto cosiddetto “Darsena Europa”.

I cittadini livornesi hanno bisogno di chiarezza su Darsena Europa e Rossi gioca sui numeri, mentre per noi è immorale lavorare d’annuncio, con pressapochismo, sulla pelle della gente in difficoltà. Il Piano Regolatore Portuale parla chiaro e definisce un importo finale per questo complesso di opere – 1,37 miliardi di euro – e un fondale massimo di 17 metri. Rossi, con la sua consueta allergia ai confronti, ha dichiarato a mezzo stampa che si “farà come dice lui” e sparato cifre: 20 metri di fondale, 1,4 miliardi di euro di costo totale e 200 milioni di investimento regionale. Se matematica e diritto non sono un’opinione vogliamo capire su quali basi sostiene queste novità e soprattutto quando produrrà gli atti concreti dove questi numeri saranno qualcosa di superiore all’annuncio.

Un esempio: a noi risulta che la Regione abbia sbagliato i conti in finanziaria, dove la spesa per Darsena Europa doveva essere 170milioni per il 2015 e non sono stati stanziati, mentre nella stessa legge si assicura la copertura di soli 25 milioni da qui al 2017, rinviando alla legge di bilancio di quest’anno l’impegno per altre 18 rate annue da 12,5 milioni, con destinazione Autorità Portuale. Quindi su un’opera da 1,39 miliardi la Regione Toscana ha assicurato a bilancio, ad oggi, solo 25 milioni fino al 2017 e si è impegnata a darne 12,5 l’anno per altri 18 anni, con mutuo bilancio permettendo.

Ricordiamo inoltre a Rossi che quando per il PRP di Piombino decisero di rimediare all’errore dei fondali e abbassarli di 5 metri questo comportò un aumento del 75% dei sedimenti da dragare, l’analisi degli inquinanti presenti e 74 milioni in più di spese non previste. Se “vuole” i 20 metri ci dobbiamo attendere una variante al PRP del Porto di Livorno e quindi un nuovo studio e iter autorizzativo?

Infine Rossi sappia che su Darsena Europa la legge regionale, da lui approvata, dice chiaramente che deve partire subito il Dibattito Pubblico, un percorso partecipato di valutazione come accade in tutta Europa. A noi il porto interessa, ma più che questo – che fino a prova contraria è uno strumento al servizio di finalità umane – ci interessano le sorti delle centinaia di migliaia di cittadini, soprattutto livornesi, che dovrebbero prima pagare e poi fruire di quest’opera “strategica”. La nostra posizione in merito è molto chiara: si avvii il dibattito pubblico, si rispetti la legge e si chiarisca definitamente entità e distribuzione delle risorse finanziarie. In altre parole chi mette i soldi, quanti, come e secondo quale beneficio atteso e accertato. Qualcosa di questo insieme di opere è senz’altro utile mentre su altro abbiamo dei dubbi, soprattutto relativi alla presunzione di raddoppio del traffico merci, quando tutto ci dice che il mondo sta rallentando gli scambi commerciali di prodotti e guardando verso la difesa di manufatturiero e agroalimentare nazionale.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA