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DANNO ERARIALE GIGANTESCO: 30 MILA CONCESSIONARI NON PAGANO DAL 1970

Dal 1970 ad oggi i circa 30 mila concessionari di beni del demanio idrico toscano – corrispettivo del marittimo che interessa laghi e fiumi – non pagano l’imposta regionale su tale concessione. Tra i debitori molti comuni coperti finora dal silenzio della Regione Toscana che però ha messo nella legge di stabilitĂ  una sanatoria loro dedicata: il saldo del 20% di quanto dovuto, condona ogni debito. Ma manca una banca dati delle concessioni, quindi i debitori potranno farla franca. Pronta interrogazione del Movimento 5 Stelle.

“Quando abbiamo visto il PD condonare l’80% del dovuto ai concessionari del demanio idrico a quattro anni dalla triplica dell’imposta, ci è venuto il dubbio e oggi ne abbiamo la conferma: abbiamo l’ennesima scandalosa prova dell’incapacità di governo del PD toscano. Con quale dignità si chiedono sacrifici agli imprenditori onesti e ai cittadini, con strette sull’ISEE e contributi di digitalizzazione, quando poi si graziano per mezzo secolo i concessionari del demanio idrico?” si chiedono i Cinque Stelle.

“Ma lo scandalo è che mai finora il governo monocolore toscano ha fatto recupero crediti, portando la situazione ad un livello tale da poter mandare in dissesto i Comuni inadempienti verso la Regione. Basti pensare che il solo Comune di Montignoso dovrebbe per un anno circa 200 mila euro. A poco poi vale una sanatoria degna dell’era berlusconiana “paghi 2 e qualche sanzione e ci dimentichiamo che dovevi 10”, quando ad oggi non è stata fatta alcuna operazione di monitoraggio delle concessioni realizzate e del debito accumulato. I 6 milioni di introiti previsti per l’operazione derivano infatti solo da qualche centinaio di concessionari accertati su 30 mila presunti:  lo 0,3% del totale. Un danno erariale gigantesco” dichiarano i consiglieri M5S.

“Purtroppo fino all’arrivo del M5S in regione, complice una stampa quantomeno disattenta, la narrazione tossica del buongoverno toscano passava per buona, accumulando lo sporco sotto il tappeto. Oggi ci siamo noi e sotto il tappeto ci troviamo ben altro rispetto alla polvere” concludono i consiglieri M5S.

INQUINAMENTO MARMETTOLA “DOPO NOSTRA AZIONE REGIONE CHIEDE PROVVEDIMENTI A MINISTERO”

Le acque superficiali di Frigido e Carrione hanno “classificazione peggiore” tra i corpi idrici apuani e non rispettano i livelli minimi della direttiva UE 60/2000. Questo è legato all’inquinamento da marmettola dovuto ad un mancato rispetto della normativa sulla gestione rifiuti da parte delle imprese estrattive. Lo scrive la Direzione ambiente regionale al Ministero dell’Ambiente in una nota inviata il 23 dicembre scorso, contenuta nella risposta all’interrogazione del Movimento 5 Stelle sul tema. La nota richiede “l’adozione di opportuni provvedimenti riguardo all’inquinamento da marmettola” dei fiumi Carrione e Frigido.
“La nostra azione è arrivata a segno e la Giunta ha chiesto aiuto al Ministero per risolvere un problema che è evidente e riguarda l’illegalità a Massa Carrara. Ogni impresa estrattiva esercita tramite autorizzazione e questa deve essere fornita in presenza di un documento di progettazione dei Piano di gestione rifiuti, a garanzia che l’attività sulla cava non incida su terra acqua e aria diffondendo inquinanti. Se Frigido e Carrione sono bianchi di marmettola significa che o l’impresa estrattiva non rispetta il documento o nessuno gliel’ha chiesto. In entrambi i casi si parla di un illecito che dev’essere perseguito.
Accanto a questo denunciamo l’incapacità imprenditoriale di chi finora ha vissuto di rendite di posizione e impunità senza preoccuparsi delle conseguenze per la popolazione, perché la Regione aveva previsto interventi di sostegno ai progetti di innovazione tecnologica per il riciclare la marmettola, ma l’unico esistente è quello che la rifornisce alla Tioxide di Scarlino per neutralizzare i reflui acidi della sua produzione. Ben poco rispetto al necessario”.
Si allegano
– Interrogazione del Movimento 5 Stelle http://bit.ly/1Pp9ICC
 
– Risposta Fratoni, Ceccarelli e Saccardi con Nota a Ministero dell’Ambiente disponibile al seguente link http://bit.ly/1HoDEf0
 
Andrea Quartini, Irene Galletti, Gabriele Bianchi, Enrico Cantone Consigliere Portavoce alla Regione Toscana

SANITĂ€, DIMENTICANZA ASL NON E’ PROBLEMA FORMALE. SACCARDI SI DIMETTA

Da 12 giorni la sanità toscana subisce l’errore compiuto dal Partito Democratico in sede di approvazione della riforma: lo stralcio richiesto da Marras e Rossi e votato dal PD ha prodotto una legge che presenta come di nuova istituzione le 12 Aziende USL soppresse dalla legge stessa, attualmente senza direzioni, rendendo i tre direttori generali della macro Aziende USL responsabili di organismi senza ambiti di riferimento.

“Questo problema non è formale ma sostanziale, a meno che il PD non voglia convincere la popolazione che quanto scritto in una legge, esercizio della sovranità popolare, possa essere ignorato.

Da 12 giorni la sanità toscana è senza organismi amministrativi e se un cittadino qualsiasi volesse rivalersi per un danno subito oggi non avrebbe un referente legittimo, e per questo la spunterebbe in qualsiasi tribunale” hanno aggiunto. “Il tentativo di Marras di minimizzare l’errore ha il pregio di darne l’ampiezza: in questa legge infatti serve la ruota della fortuna per capire quante sono le Aziende USL definite. Abbiamo le 12 resuscitate la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, senza direttori, e abbiamo citate le 3 macro Aziende, senza ambiti territoriali di riferimento, più le tre universitarie. Quante sono le aziende sanitarie: 12, 15, 3 o nessuna? I responsabili di questo errore si devono dimettere, in primis Stefania Saccardi”.

La verità è che pur di evitare il referendum il PD ha reagito istericamente con uno stralcio della legge che nelle sue conseguenze dimostra quanto il governo della regione sia oggi in mano a irresponsabili. Questo è ancora più grave se si considera l’assenza di reazione da parte di ogni soggetto garante, per primo Eugenio Giani per il quale chiederemo alle opposizioni di sostenere la nostra mozione di sfiducia.

Il PD si rassegni, arriveremo al referendum. Questo è solo l’inizio: stiamo ultimando l’analisi di un’altra anomalia sostanziale della riforma che a breve annunceremo e porterà alla sospensione della legge”.

FORZATURA PD SU UNIONE ABETONE E CUTIGLIANO “PD ANALFABETA DI DEMOCRAZIA”

Il Partito Democratico rigetta in commissione affari istituzionali il risultato del referendum per l’unione dei comuni di Abetone e Cutigliano, dove i cittadini del primo si erano dichiarati contrari, e sovverte l’esito contrario dichiarando la necessità di contare non per municipio ma come somma dei voti complessivi.

“E’ disgustosa la forzatura con la quale il PD non tiene conto del voto espresso nel referendum dai cittadini di Abetone e dimostra quanto questo partito sia analfabeta in fatto di democrazia.

Seguendo lo stesso principio se domani Firenze volesse annettere Empoli basterebbe la maggioranza dei voti fiorentini. Bel modo democratico di ridurre il numero dei comuni!.

Se il Consiglio regionale si è sempre espresso contro le fusioni dei Comuni, quando i cittadini di uno tra questi avessero votato a maggioranza contrario, il nuovo corso Rossi-Renzi continua a segnare il netto distacco dalla volontà popolare. Col medesimo principio applicato oggi attendiamo la nuova legge con la quale il PD imporrà che per sposarsi basta il “si” di una sola parte”.

EX CJMECO, ASSESSORA FRATONI ACCOGLIE NOSTRA RICHIESTA TAVOLO RISOLUTIVO

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno sollevato con un’interrogazione il problema della messa in sicurezza dell’area ex- Cjmeco (Aulla) dove l’impresa abbandonò 40 mila tonnellate di rifiuti al termine delle attività, nel 2000. L’Assessora Fratoni ha assicurato la convocazione di un incontro risolutivo tra Regione, Enti locali e Agenzia del Demanio.

“L’area ex Cjmeco è vicina ad un torrente e circondata da canali. Le decine di rifiuti ancora presenti nel sito dopo l’ultima rimozione del 2012 rappresentano ancora un rischio sicurezza. Infatti forti pioggie quali quelle avute nei giorni scorsi possono raggiungere i materiali ancora abbandonati e riversare inquinanti sulla vallata del Magra, la costa apuo versiliese e il golfo di La Spezia.

Ci fa piacere aver ricordato alla giunta questo problema e leggere dalla risposta di Fratoni la volontà di costituire quanto prima un tavolo risolutivo tra tutti gli enti interessati. Auspichiamo che l’incontro passi quanto prima dall’intenzione all’azione.

Il caso però faccia scuola: troppo spesso le imprese lasciano oneri e spese di bonifica sulle spalle della pubblica amministrazione”.

MACRO ASL INESISTENTI PER ERRORE NELLA RIFORMA PD: ORA SACCARDI SI DIMETTA

La legge di riforma sanitaria toscana contiene un errore formale che sopprime e ripropone le Aziende UnitĂ  Sanitarie Locali senza sostituirle con le tre di area vasta e potrebbe rendere necessaria una sospensione.

“Nella fretta di approvare una legge dovuta ai tagli governativi e mirata ad evitare il referendum il PD ha mostrato tutto il suo pressapochismo e la sua irresponsabilità lasciando la Toscana, di fatto, nel caos organizzativo.

Infatti tra le norme stralciate per velocizzare i lavori d’aula il Partito Democratico ha perso l’allegato nel quale erano costituite le nuove tre Aziende USL, con i relativi territori di competenza. Ne consegue l’assurdo che l’art. 83 della legge approvata istituisce dal 1 gennaio 2016 le 12 aziende unità sanitarie locali esistenti, al primo comma e le sopprime dal 31 dicembre 2015 nel secondo. Questa prova di incompetenza politica PD” precisano i consiglieri M5S “mette a rischio la legittimità di ogni atto amministrativo delle nuove Aziende USL fino alla modifica di legge che tamponerà la falla.

Se fa sorridere pensare alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dagli ex commissari, quali Direttori Generali di un ente che di fatto la legge non prevede, in qualsiasi paese europeo la principale responsabile politica di questo caso da barzelletta, Stefania Saccardi, si dovrebbe dimettere. Auspichiamo lo faccia.”

PADULE FUCECCHIO E COMPRENSORIO CUOIO, REGIONE INADEMPIENTE SU ACCORDO DI PROGRAMMA

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle interrogano la giunta sull’attuazione dell’accordo di programma per risolvere il problema reflui, firmato nel luglio 2003 tra Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana, enti locali interessati e Associazione conciatori del comprensorio.

“Tredici anni di programmazioni, rinnovi, rinvii e ancora la soluzione per i problemi di depurazione sofferti da Padule di Fucecchio e Basso Valdarno latita” segnalano i consiglieri M5S.

“A dieci anni dalla prima firma sembrava finito il valzer delle cifre tra Ministero, Regione, e Associazioni conciatori con l’ennesima piccola fregatura di vedere circa la metà delle opere in carico alla tariffa del Servizio Idrico Integrato, cioè ai cittadini. Invece sono passati altri due anni e mezzo e tutto ancora tace sulla parte pubblica di realizzazione delle opere” proseguono i Cinque Stelle.

“La Regione Toscana è responsabile gestore dell’accordo di programma, uno strumento che, lo ricordiamo, deve avere certezza nei finanziamenti in quanto atto “riparatore” di inadempienze rispetto alle leggi vigenti ed è collegato ad un cronoprogramma vincolante degli interventi”.

“Il presidente Rossi chiarisca cosa è stato realizzato e con quali risorse economiche e avvii un’operazione trasparenza su questo buco nero della programmazione toscana” concludono i Cinque Stelle. “Ancora oggi infatti il portale di monitoraggio Monitoscana non indica alcun dato sul cosiddetto “Tubone” e sono rimaste senza spiegazioni le domande dei cittadini su raddoppio dei costi in carico alla tariffa del servizio idrico integrato e dimezzamento del contributo chiesto agli imprenditori conciari. Rossi ci indichi infine se siamo soggetti a possibili sanzioni per il non rispetto della direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE)”.

PRESIDENTE GIANI, QUALE BILANCIO POSITIVO? AVETE AFFOSSATO IL REFERENDUM

Lascia perplessi leggere Eugenio Giani che, attraverso le agenzie di stampa, proclama un presunto bilancio positivo del lavoro svolto dal Consiglio Regionale toscano.

Basti pensare che si dà valenza positiva all’approvazione della legge sanitaria. Una legge nata male, che la stessa maggioranza di governo non ha esitato a snaturare mutilandone ben 50 articoli, pur di chiudere i lavori entro il 2015. Una fretta sospetta: mentre i cittadini chiedevano di dire la loro sulla riforma sanitaria attraverso un referendum, dopo che lo stesso consiglio regionale si era impegnato in tal senso, e Giani non aveva mancato di ergersi a garante “super partes” della volontà popolare, la nuova legge veniva approvata a tappe forzate, in sedute notturne, senza una logica.

Vanificando, così, la possibilità di svolgere il referendum, già duramente provato dalla macchina regionale che, incredibilmente efficiente nello scrivere e passare al Consiglio la legge sanitaria, si scopriva incredibilmente lenta e laboriosa nel verificare le firme dei cittadini, desiderosi di esprimersi attraverso una scelta referendaria.

Molte sono le cose che Giani omette di ricordare nei propri comunicati: le vistose difficoltĂ  che lo stesso ha evidentemente incontrato – durante l’approvazione della legge – nell’interpretazione del regolamento, sempre letto in senso contrario all’opposizione. DifficoltĂ  non nuove, del resto: ben si ricorda la strana impossibilitĂ  di permettere a parte dell’opposizione di entrare nell’Ufficio di Presidenza della Regione e di partecipare in modo qualificato all’interno delle Commissioni consiliari.

SARA’ AVVIATO DIBATTITO PUBBLICO SU PORTO DI MARINA DI CARRARA

Grazie al nostro emendamento sarĂ  avviato un percorso partecipativo come fase propedeutica alla realizzazione degli interventi relativi al progetto Waterfront, alla messa in sicurezza della foce del carrione e allo sviluppo turistico del porto.

PD BOCCIA EMENDAMENTO PER ISTITUZIONALIZZARE IL PROGETTO VITA INDIPENDENTE

Chiedevamo di istituzionalizzare il progetto di Vita Indipendente facendolo diventare legge. Si trattava di una proposta di buon senso, che avrebbe garantito ai disabili il diritto a partecipare al progetto in maniera semplificata e senza limitazioni o incertezze. A questa proposta il PD ha detto no!