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SI’ AURELIA, NO AUTOSTRADA – TUTTI AD ALBINIA

Come Movimento 5 Stelle scendiamo in piazza domenica insieme alle organizzazioni ambientaliste e alle altre forze politiche contrarie al progetto autostradale Tirrenica.

Saremo in piazza per dire il nostro no ad un progetto ingegneristico sbagliato, con criticità tecniche ben esplicitate dai comitati e istituzioni locali, capace persino di andar contro agli atti di programmazione regionale in tema di tutela ambientale e paesaggistica. Paradossale che il PD prima voti il Piano del Paesaggio e poi faccia finta che non esista per assecondare i desiderata del probabile concessionario.

Per dire no all’autostrada basterebbe questo e l’applicazione del principio politico minimo: evitare un’opera se contestata, con serietà e rigore come qui, dai cittadini che dovrebbero servirsene e vederne la realizzazione nel proprio territorio.

Il PD scenda dal monte Olimpo e torni a parlare coi cittadini aprendo come noi un ragionamento serio coi territori interessati dall’opera. Scoprirà quanto sosteniamo da tempo, il progetto ANAS 2001 è la soluzione migliore e rispetta quanto prescritto dalla Direttiva UE sul corridoio Amsterdam-Palermo.

Non serve un’autostrada per ingrassare i concessionari amici, basta la messa in sicurezza dell’attuale aurelia.

GIACOMO GIANNARELLI
ENRICO CANTONE

Appuntamento
Domenica 22 gennaio 2017
Manifestazione “SI’ AURELIA SICURA, NO AUTOSTRADA”
Partenza – P.zza delle Regioni, Albinia – ore 9:30
Arrivo (Comizio) – P.zza Eroe dei due mondi – ore 13:00

POPULISTA OBBLIGARE A 13 VACCINI PER ACCEDERE A NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA, SIAMO GIA’ PROTETTI. BASTANO CAMPAGNE SERIE DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA E ACCORTEZZA D’INTERVENTO

Saccardi da un anno annuncia alla stampa un provvedimento che ancora non è arrivato in Consiglio regionale, né in giunta, sul quale tuttavia è necessario porre attenzione: la limitazione dell’accesso ad asili nido e scuole dell’infanzia per i bambini non vaccinati per 13 malattie infettive (difterite, tetano, poliomelite, epatite B, haemophilus B, morbillo, parotite, rosolia, pneumococco, meningococco B e meningococco C). Un provvedimento che cavalca l’onda mediatica di un ipotetico rischio di salute pubblica che al momento, scientificamente, non riguarda i bambini della nostra Regione.

La vaccinazione è una delle più grandi scoperte mediche umane, per impatto sulla salute è paragonata al fornire l’acqua potabile alla popolazione. Per questo è fondamentale garantire sul tema ai cittadini l’informazione scientifica corretta, capace di favorire una giusta consapevolezza delle opportunità di salute legate ai vaccini. Quindi sì alle campagne informative, ben fatte e differenziate per ogni offerta vaccinale, per rafforzare dei risultati di copertura che comunque già in Toscana ci fanno star tranquilli. Siamo dentro le soglie per ottenere il cosiddetto “effetto gregge”.

Gli studi scientifici – ha precisato Quartini – ci dicono infatti che per ogni malattia infettiva è giusto definire una soglia minima per ottenere questa copertura di sicurezza e la Toscana è ampiamente per ogni patologia identificata da Saccardi entro questi limiti. Se ad esempio alcuni studi ci dicono che basta un 80-86% di vaccinati per eradicare la poliomielite, la Toscana è al 94,98%. C’è stato sì un piccolo calo, ma ampiamente gestibile con un intervento serio: campagne informative per i genitori e magari maggiore accortezza sul tema da parte del Sistema Sanitario.

Presentazione VACCINI 170119

Alcuni genitori saranno pure disinformati dai siti di fake news sull’argomento, ma tanti altri si pongono domande legittime: sono magari allergici e si preoccupano che lo siano i loro figli, hanno capito che per alcuni vaccini è importante la somministrazione nei primi mesi di vita, per altri si dovrebbe suggerirli più in là o in condizioni di rischio oggettivo (per esempio familiari contagiati dal virus B dell’epatite). Lo stesso papilloma virus interessa essenzialmente la pre-adolescenza. A questo proposito del resto c’è un errore metodologico di approccio che uno Stato attento potrebbe correggere tramite una maggiore informazione ai genitori e magari la possibilità di somministrare singoli vaccini in momenti differenti. Ogni cittadino ha la sua storia clinica e se genitore ha il diritto di essere informato a riguardo delle misure di salute pubblica. Oggi invece l’argomento è trattato spesso con sufficienza burocratica dal sistema sanitario.

Saccardi sta cavalcando un’onda mediatica, quella dei maggiori casi di meningite, che tuttavia non è sorretta da evidenze di epidemia in atto, come confermato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Questo rende la sua proposta, almeno da quanto ne stiamo leggendo sui giornali, populista e arrogante; una rappresentazione di un’idea di Stato paternalista e decisionista che rasenta il totalitarismo. Aspettiamo di leggere il testo ufficiale, che auspichiamo sia emendabile anche in termini di controllo epidemiologico degli eventi avversi. Se la volontà dell’iniziativa è realmente quella di preservare la salute pubblica con il consenso e non con l’obbligo ci troveremo sulla stessa linea. Diversa la questione se ad incidere su questa accelerazione di Saccardi e del PD ci fossero gli interessi di Big Pharma. Ricordiamo infatti che GlaxoSmithKline (GSK) ha promesso un miliardo di investimenti in quattro anni per l’Italia, 600 milioni andranno nel polo toscano dei vaccini di Siena e Rosia, e i vertici della multinazionale britannica hanno dichiarato in un recente articolo del Sole 24 Ore che tale sforzo continuerà se sapremo essere “ospitali”. In quell’ospitale ci riserviamo di leggerci molto sul piano politico.

ANDREA QUARTINI

 

MESSA IN SICUREZZA DELLA CURVA DELLA MORTE (SRT68), HANNO TROVATO I SOLDI. BENE, CI BOCCIARONO ATTO NEL 2015 MA CHI LA DURA LA VINCE

Con la delibera 1207 del 29 novembre scorso la Regione ha stanziato finalmente 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza della cosiddetta “curva della morte” della SRT 68.

In attesa della gara di appalto e soprattutto della fine lavori, quindi del momento in cui i cittadini godranno del beneficio reale di questa scelta politica, ci prendiamo la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo della nostra mozione, datata 3 novembre 2015, nonostante la bocciatura dell’atto decretata dal PD nel febbraio scorso con la motivazione: non ci sono i soldi.

Merito al sindaco di Volterra per aver continuato in questo percorso di pressione che alla fine ha dato i suoi frutti. Chi la dura la vince.

Irene Galletti
Giacomo Giannarelli

BOLKENSTEIN/AMBULANTI “MERAVIGLIA VOTO COMUNE FORZA ITALIA – PD. COSI’ ARRIVERANNO MIGLIAIA DI RICORSI

Ieri in Consiglio Regionale Stella e Donzelli hanno scelto insieme al Partito Democratico di sposare la linea di quei Comuni toscani che stanno mandando avanti l’iter dei bandi di gara per assegnare, in concessione, gli stalli del commercio ambulante. Noi chiedevamo di puntare allo stop, invitando – perché solo questo può fare la Regione – gli Amministratori locali ad un atto di buon senso: fermatevi perché così potreste trovarvi ad assegnare postazioni che solo in teoria saranno libere dal 31 dicembre 2018. Loro hanno detto no, promuovendo una scelta di fatto che apre la porta all’ennesimo caos amministrativo.

Ad oggi infatti il decreto Milleproroghe ha stabilito che le concessioni siano prorogate per altri due anni e siamo in attesa della sua conversione in legge, momento durante il quale il Parlamento può anche pronunciarsi diversamente da così. In ogni caso, tutto fa pensare che Camera e Senato arriveranno arriveranno ben prima del 31 dicembre 2018 a dirimere definitivamente una questione che ci trasciniamo da quasi 10 anni per assenza di coraggio da parte dei partiti, PD in testa: gli ambulanti sono esenti o meno dall’applicazione della direttiva Bolkenstein? Per noi dovrebbero esserlo ma ad oggi la legge nazionale di recepimento della Direttiva UE dice il contrario.

Se i Comuni continueranno con i bandi potrebbe generarsi la situazione paradossale di qualcuno che avrà vinto la concessione e si aspetta di utilizzarla dal 31 dicembre 2018, per poi ritrovarsi con una negazione di questo “diritto” stabilita da una legge nazionale. Legge nazionale che, bene ricordarlo, vale sempre più dell’esito di un bando comunale. Cosa accadrà quindi? Ricorsi, a migliaia, cui si dovrà rimediare con l’ennesima soluzione d’emergenza, quando bastava una scelta di governo lungimirante.

I circa 14 mila ambulanti toscani meritano rispetto: meno incartamenti da firmare e più sicurezza sul loro destino. Spiace rilevare che nella corrispondenza di amorosi sensi – ci passi la citazione – tra Stella e il PD a pagarne le spese saranno come sempre i cittadini che erano cascati nell’ennesima mossa spot di questi partiti allo sbando.

IRENE GALLETTI

TERME MONTECATINI “PD RITIENE SOCIETA’ PUBBLICA NON STRATEGICA, PERCHE’ INCAPACE DI GOVERNARE IL BENE COMUNE”

Bocciata ieri in Consiglio Regionale la nostra mozione sulla visione strategica per mantenere in mano pubblica Terme di Montecatini spa.

Col voto di ieri abbiamo finalmente fatto chiarezza: il PD ritiene Terme di Montecatini spa non strategica sia per la Regione che, soprattutto, per il Comune. Niccolai, forse per il poco tempo lasciato dal suo doppio incarico, ha tentato di salvare la decisione puntando verso il Decreto Madia e sostenendo che è questo a negare la possibilità alla Regione di affidare al Comune le sue quote. Falso. Il punto è solo politico: il Decreto Madia dice che le pubbliche amministrazioni si devono liberare, giustamente, delle società non strategiche. Quindi per il Partito Democratico la Terme di Montecatini spa non ha nulla di strategico per il Comune, al pari di quanto non lo abbia per la Regione.

Una scelta che ci vede distanti anni luce, come spesso accade, nella gestione dei beni comuni loro non sanno governarli, li usano per scopi e con metodi clientelari, indebitandoli, per poi sperare di trovare privati amici, o qualche avventuriero spesso straniero, cui regalare l’opportunità di rilancio o sbolognare la patata bollente della gestione di beni e personale. Noi vogliamo partire proprio da questi beni comuni in un’ottica di valorizzazione che si fondi su un approccio nuovo: dialogo con la cittadinanza, pianificazione professionale partecipata centrata su un sentimento di orgoglio per la bellezza di quanto abbiamo come comunità, della cui gestione abbiamo erroneamente scelto per anni di investire questa classe politica miope e opportunista.

Ricordo che la visione strategica presentata dal Movimento 5 Stelle Montecatini nasce da un percorso partecipato da professionisti del termalismo e cittadini comuni che credono nella bellezza di quanto è anche loro, fino a svendita finale.

Nulla è perso, il voto di ieri è solo un momento di una battaglia che almeno noi vogliamo condurre fino alla fine accanto a chi crede nel dovere morale di far risorgere la propria comunità valorizzando quanto è ancora “suo”.

Gabriele Bianchi

ASL SI SCORDANO AGGIORNAMENTO A WINDOWS 10, ORA CI COSTERA’ 279 EURO A PC

Abbiamo presentato un’interrogazione che rileva l’ennesima scelta contraria a buon senso e corretta amministrazione da parte del Partito Democratico.

Entro il 29 luglio 2016 Microsoft consentiva l’aggiornamento gratuito al sistema operativo Windows 10. Dal giorno successivo tale operazione costa 279 euro ad installazione, quindi a PC. Purtroppo le Aziende Sanitarie toscane non hanno considerato la questione e in conseguenza, ad un anno e mezzo dall’annuncio del passaggio al nuovo sistema operativo che riguarda tutti i computer in assistenza del servizio pubblico, nessuno si è posto il problema che questo generasse una spesa evitabile soprattutto un rischio sicurezza.

Microsoft ha infatti comunicato che i “PC che eseguono Windows XP dopo l’8 aprile 2014, non dovrebbero essere considerati protetti da vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate da malware”. Tradotto: qualcuno potrebbe prendere i dati sensibili dei cittadini tramite un attacco informatico che sfrutti questa deficienza di aggiornamento dei sistemi di sicurezza. Ci sembra incredibile che tra assessorato, dirigenza e dirigenze delle Aziende Sanitarie nessuno abbia ritenuto corretto affrontare questa questione e procedere alla sua soluzione di governo più vantaggiosa. Aspettiamo la risposta dell’assessorato, intanto spiace denotare che il mancato aggiornamento gratuito renderà necessaria una spesa dei soldi dei cittadini che poteva essere evitata.

Andrea Quartini

CRISI CARISMI DENOTA FRAGILITA’ SISTEMA. REGIONE NON FACCIA COME CON MPS: TRASPARENZA E ATTENZIONE PRIMA DEL PUNTO DI NON RITORNO

Abbiamo portato il caso Cassa di Risparmio di San Miniato in Consiglio Regionale con un’interrogazione.

La crisi di CARISMI denota la fragilità e instabilità del sistema bancario toscano. Un’altra banca regionale importante manca del capitale necessario a stare in piedi e si pone nell’elenco delle storie di sconfitta e difficoltà del credito in Toscana: dopo Credito Coopertivo Fiorentino, Cassa di Risparmio di Prato, soprattutto Banca Etruria e la situazione limite del Monte dei Paschi di Siena.

Auspichiamo che la Regione nell’esercizio del suo ruolo istituzionale non compia con CARISMI gli errori riscontrati con MPS. Serve trasparenza e attenzione, prima di arrivare al punto di non ritorno. Soprattutto urge fare chiarezza anche qui sul credito facile denunciato più volte alla magistratura verso società del sistema toscano, spesso accostate ad amicizie politiche ed inchieste giudiziarie quali Eutelia spa, Consorzio Etruria costruzioni soc. coop. e B.T.P. Costruzioni di Bartolomei & Fusi.

Sappiamo dalla stampa di incontri di Rossi e il suo personale “assessore” al lavoro Simoncini con i vertici dell’istituto di San Miniato. È necessario informare il Consiglio a riguardo e capire se realmente il futuro passa da investitori solidi – pare stranieri – capaci di assicurare l’aumento di capitale e le eventuali ulteriori necessità che emergeranno con la due diligence o se nell’eterno ritorno dell’intreccio toscana tra politica e banchieri il destino di Carismi ripasserà da quel Vincenzo De Bustis citato più volte nella Relazione finale della Commissione d’inchiesta regionale sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena. Ricordiamo a chi ha poca memoria che De Bustis arrivò al ruolo di Direttore Generale di Monte dei Paschi di Siena dopo l’acquisizione della Banca del Salento e fu con lui che l’Istituto senese iniziò ad operare in modo (numeri alla mano) spregiudicato nei mercati finanziari, portando la banca dal suo ruolo.

Gabriele Bianchi
Giacomo Giannarelli

Conferenza stampa M5S “OBBLIGO VACCINALE SCONFITTA DELLA POLITICA PD”

Presentiamo domani la nostra posizione in merito alle anticipazioni dell’assessora regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, su una proposta di legge d’iniziativa della giunta che che obbligherebbe alla somministrazione di 13 vaccini (difterite, tetano, poliomelite, epatite B, haemophilus B, morbillo, parotite, rosolia, pneumococco, meningococco B e C) i bambini toscani frequentanti asili nido e scuola dell’infanzia.

Circa 20mila genitori toscani rischiano di diventare vittima dell’ultima sconfitta della politica PD in tema di prevenzione sanitaria. Una sconfitta cui questo partito alla sbando e senza bussola risponde con l’ultima mossa spot, con le persone trattate come numeri al servizio di risultati dei quali riempirsi la bocca nelle interviste, per l’ennesima volta calata dall’alto senza alcun dialogo e dibattito coi cittadini.

Servono campagne di vaccinazione supportate da un’informazione scientifica corretta, l’obbligo di vaccinazione per 13 patologie, persino oltre le 4 di legge, rappresenta un fallimento della politica sanitaria del Partito Democratico. Perché si preferisce obbligare, al posto di favorire una crescita consapevole dell’importanza delle vaccinazioni che, dopo la potabilizzazione delle acque, rappresentano il più alto livello di intervento protettivo della salute pubblica?”

Interverrà
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S Commissione Sanità

Domani 19 gennaio 2017
Sala 10, Consiglio Regionale
ore 12:30

Diretta Facebook su Movimento 5 Stelle Toscana

IN DELEGAZIONE DAL PROCURATORE ROSSI. SOLLECITIAMO AZIONE SU ATC, ILLECITI INCONTROVERTIBILI ATTENDONO REAZIONE

Teniamo a precisare in merito alle indiscrezioni uscite che siamo stati a colloquio col Procuratore della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi. L’occasione è stata il deposito dell’integrazione all’esposto depositato a giugno 2016 insieme al collega di commissione finanze Daniele Pesco relativo al decreto salva banche, sollevando una maggiore attenzione alla possibile applicazione della legge 231/2001 che consente di coinvolgere nel quadro di responsabilità l’ente controllante quello in cui si è commesso l’illecito e sollecitato allo stesso tempo un’azione in merito ai fatti illeciti incontrovertibili compiuti dall’ATC aretina già da tempo portati all’attenzione della Procura e, prima ancora, del Presidente Rossi e dell’Assessore Remaschi.

Chiara Gagnarli

Il presidente dell’ATC aretino ha emesso bandi senza avere legittimità di legge e quindi sono state effettuate spese senza protezione normativa. La situazione aretina è emersa grazie ad un solerte revisore unico dei conti che, leggi alla mano, ha chiesto chiarimenti in Regione prima di validare alcune operazioni e per risposta ha ricevuto un invito ad usare il buon senso. In uno Stato di diritto esiste ciò che è consentito dalla legge e ciò che non lo è. L’appello al buon senso la dice lunga su quale fosse la consapevolezza della Regione in merito a quanto stesse accadendo nelle ATC a causa dei loro errori normativi. Il tutto nasce infatti dall’approvazione nel 2014 della riforma regionale degli Ambiti Territoriali di Caccia, giudicata incostituzionale dalla suprema Corte cui il PD ha reagito prorogando tale stato di illegittimità da giugno a dicembre scorso.

Gabriele Bianchi

MANCANO FONDI PER EDILIZIA SCOLASTICA, MA REGIONE DA’ 115MILA EURO ALLA CONFERENZA DELLE REGIONI PERIFERICHE MARITTIME (CRPM). A CHE PRO?

Nell’ultima legge di bilancio la Regione ha indicato zero euro per l’edilizia scolastica. Scelta dovuta dai tagli governativi agli enti locali, ci disse il PD, contrariamente a quanto sperava quest’ultimo probabilmente confermati – se non in probabile peggioramento – con la manovra correttiva che ci attende dopo l’ultima bocciatura UE sulle nostre previsioni di bilancio.

Tuttavia in questo clima da raschiamento del fondo del barile spiace constatare che insistono spese poco comprensibili come i 115 mila euro stanziati dalla giunta Rossi per la Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime.

La Conferenza esiste dal 1973 e riunisce circa 160 regioni da 28 paesi, con l’obiettivo dichiarato di promuovere la coesione territoriale in Europa con particolare riguardo per la politica marittima integrata. Questi 115 mila euro servono, carte alla mano, per sostegno ad incontri ed azioni di Rossi in Europa, anche di natura redazionale e organizzativa, oltre che alla cooperazione politico-istituzionale con altri presidenti di regioni europee. In soldoni però ci permettiamo di chiedere, da cittadini nelle istituzioni, quanto abbiamo pagato negli ultimi dieci anni questi servizi e quali – auspichiamo – importanti successi politici, economici e sociali regionali siano riferibili a questo investimento istituzionale.

Almeno Rossi ha presentato in quella sede le considerazioni critiche del Consiglio regionale in merito all’accordo di Caen firmato nel marzo 2015 tra Italia e Francia? L’accordo che prevedeva la condizione capestro dello spostamento dei confini delle acque territoriali dei due paesi a vantaggio – purtroppo – dei transalpini?

Attendiamo la risposta alla nostra interrogazione per capirlo.

Enrico Cantone
Gabriele Bianchi