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NUOVO 118 A SIENA E GROSSETO ATTIVATO SENZA TEST DI HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT

Foto di Toscana Oggi

La ASL Toscana Sud Est ha attivato il nuovo sistema di emergenza urgenza nell’area Siena – Grosseto senza alcun test preliminare di health technology assessment.

Non l’ha fatto probabilmente perché non l’avrebbe passato. Un’analisi seria di impatto sociale, sanitario ed economico, avrebbe infatti bocciato questo nuovo sistema dove diminuiscono i medici, tutto è sulle spalle di volontari a rimborso e l’unica nota di progresso dovrebbe essere la nuova tecnologia alla centrale unica.

Ci troviamo davanti ad una demedicalizzazione e privatizzazione del sistema, non a caso dal 1 gennaio 2018 i contratti del personale medico impegnato nell’emergenza sanitaria territoriale non saranno confermati. Un disegno culminato con la delibera del Direttore Generale n.596, dove la riorganizzazione per le Provincie di Grosseto e Siena si esplicita in una rete di ambulanze di pronto soccorso con autista, e uno o due soccorritori con defibrillatore, tutte messe a disposizione da Associazioni di Volontariato o Croce Rossa Italiana.

Per una rivoluzione del genere, com’è possibile che chi amministra, assessorato alla sanità incluso, non abbia valutato opportuno un test di health technology assessment?

Il duo PD-Rossi ha da tempo usato il territorio Sud come cavia per testare le sue novità gestionali, con esiti disastrosi come nel caso dell’ATO Sud rifiuti. Anche allora mancò infatti il controllo previsionale sul sistema che si andava a creare. Perché Rossi e il PD perseverano nell’errore? Cosa mai gli hanno fatto senesi e grossetani?

ANDREA QUARTINI

REMASCHI VUOLE ABBATTERE I LUPI MA IL VERO PROBLEMA SONO GLI IBRIDI E NORMATIVA NON LI CONSIDERA

Remaschi sbaglia ancora una volta il bersaglio: punta ad una deroga per abbattere i lupi quando il problema sono gli ibridi. Ibridi che ad oggi sono paradossalmente esclusi dal quadro normativo, persino nei regolamenti per l’indennizzo dei danni. Una questione sulla quale la regione dovrebbe adoperarsi quanto prima, come chiediamo con l’atto in votazione nel prossimo Consiglio.

Il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” è il terreno nel quale poter raggiungere questo risultato. Per questo chiediamo al Consiglio di impegnare la giunta a desistere dalla richiesta di deroga agli abbattimenti dei lupi, fino all’approvazione di tale atto strategico.

Siamo certi che in questo sia l’ibridazione sia i problemi correlati saranno affrontati con serietà scientifica, la stessa che manca completamente nella richiesta di Remaschi. Non esiste infatti alcuno studio scientifico, né alcuna esperienza gestionale europea, che indichi nell’abbattimento di lupi lo strumento per ridurre significativamente, come necessario, i danni alla zootecnia.

Ci sembra quasi che Remaschi tenti con queste sortite di distrarre agricoltori e cacciatori dalla presa di coscienza piena della sua incapacità di amministrare i loro ambiti di riferimento. Pensi piuttosto a mettere in atto tutto quanto in suo potere per gestire e prevenire le predazioni, i fondi europei ci sono ma spesso trovano nell’erogazione regionale un collo di bottiglia. Lo stesso che guarda caso si ritrova anche nella liquidazione degli indennizzi alle attività danneggiate.

Chiedere deroghe all’abbattimento dei lupi, a stretto giro dall’ultimo deprecabile episodio di bracconaggio avvenuto a Radicofani, è infine un segnale di debolezza istituzionale e miopia politica che ci allarma. Anziché programmare un’azione di repressione del bracconaggio con carabinieri forestali e corpi di polizia municipale – quale chiediamo col nostro atto – Remaschi sceglie la via peggiore: quella di rinforzare l’idea erronea che il problema siano i lupi. Guarda caso la stessa che purtroppo ha contribuito ad animare quei delinquenti cui si deve un danno d’immagine per tutta la Toscana.

IRENE GALLETTI

CROLLA UN CONTROSOFFITTO ALL’OSPEDALE DI SIENA: 5 FERITI. FATTO GRAVE E INTOLLERABILE

La sicurezza strutturale dell’edilizia ospedaliera è un tema che non può e non deve essere trascurato. Troppa disinvoltura da parte di chi governa questa regione nel definirsi eccellente e poca umiltà sono fattori che danneggiano non solo la credibilità di chi amministra, ma anche la sanità toscana. E in questo caso possono perfino fare del male ai cittadini.

E’ gravissimo constatare che un paziente, un operatore sanitario o un semplice visitatore all’interno di una struttura sanitaria possa trovarsi in una situazione di rischio per la propria incolumità. Occorre un’immediata verifica strutturale sia dell’ospedale di Siena, che di tutte le altre strutture di cura toscane. Per questo abbiamo già provveduto a preparare un’interrogazione per capire le intenzioni della giunta.

ANDREA QUARTINI

 

BARNI DIFENDE FONDAZIONE SISTEMA TOSCANA E CITA 19 MLN UTENTI FACEBOOK. MA PAGINA FAN NON DISPONIBILE. EPIC FAIL

La Fondazione Sistema Toscana – organismo in house della Regione, condiviso con banca MPS – ha ricevuto 5,8 milioni di euro regionali per le sue attività 2017. A titolo comparativo ben più che l’intero stanziamento per l’emergenza edilizia scolastica. Abbiamo interrogato la Giunta per sapere a fronte di quali obiettivi e risultati raggiunti nel 2016 ci fosse stato tale stanziamento e dalla risposta della vicepresidente Barni abbiamo dedotto che probabilmente abbia sottoscritto delle dichiarazioni senza essere consapevole di cosa stava certificando con la propria firma.

Barni ad esempio si dichiara soddisfatta citando tra i risultati che il progetto web e social “Toscana Ovunque Bella”, curato da FST, avrebbe 19 milioni di utenti facebook. Peccato che cliccando sull’icona facebook nella home page del sito web dedicato al progetto si acceda ad una pagina fan indicata come “Non disponibile” con aggiunta “è possibile che il link che hai seguito sia corrotto o che la pagina sia stata rimossa”. Ma non finisce qui, cliccando sull’icona di twitter del sito web trovandosi di fronte al profilo fake di tale Eva Wright che ha pubblicato un unico post commerciale per un’agenzia web. Ci faremo spiegare dove sono i 19 milioni di utenti facebook in una prossima interrogazione.

Allo stesso tempo Barni ci scrive che la parte social del progetto “Muoversi in Toscana” avrebbe raggiunto come “media anche 4928 persone”. A prescindere che la media è matematica e quindi l’ ‘anche’ ci pare di troppo una banale visita ieri a quella pagina fan mostra 17 post pubblicati in 24 h, 10 Mi piace, zero condivisioni e tre commenti tutti scritti dalla redazione stessa. Ci permettiamo di dubitare che Barni abbia scritto di essere “soddisfatta” per questi risultati, consapevolmente.
Purtroppo a causa di questa inconsapevolezza e incompetenza, ci pare che la Giunta abbia lasciato la Fondazione Sistema Toscana ad operare di fatto senza un controllo consapevole, cioè senza avere degli obiettivi quantitativi e qualitativi chiari e realistici. In tal senso FST potrebbe tranquillamente continuare a chiedere più fondi per altre operazioni in giunta e riceverle sfruttando questa sostanziale inconsapevolezza.

Purtroppo come per tutti gli altri atti di programmazione della Giunta c’è un problema di metodo: chiamano obiettivi quelle che sono attività. Definiscono come indicatori cose come le ore di streaming realizzate o i post scritti, senza capire che dovrebbe interessare la Giunta sapere altro: quanti hanno visto quei video o quei post, ritenendoli meritevoli ad esempio di una condivisione? E’ un po’ come se chiamo un elettricista per farmi l’impianto e mi accontento che lui dica di aver messo cavi e prese, anche se non si accendono le luci o la metà delle prese di corrente non funziona.

Infine ci riserviamo di chiedere con nuove integrazioni delle precisazioni su cosa fa e ha fatto la FST: ad esempio ci ha incuriosito leggere che il 20% delle risorse vadano a ditte esterne per la parte social e web. Essendo esattamente quanto fa la Fondazione non vorremmo mai che alla fine il lavoro operativo sia svolto da esterni nonostante 43 dipendenti pagati con fondi regionali.

IRENE GALLETTI

In ottica di razionalizzazione ci chiediamo perché la giunta non avvii un percorso di valutazione sull’unione tra Toscana Promozione Turistica e FST. Se infatti la prima ha competenze di promozione dell’offerta turistica e la seconda fa quella promozione online ci chiediamo a cosa servano due soggetti diversi. Il PD ha scelto di sacrificare all’altare della Madia le Terme di Montecatini e Casciana e sta mettendo in seria discussione Fidi Toscana Spa, rifiutando il nostro invito di unirla alla simile Sviluppo Toscana spa. Perché invece non iniziare proprio dall’unire chi fa cose simili come Toscana Promozione e FST?.

A prescindere esigiamo che la Regione dia a Fondazione Sistema Toscana e Toscana Promozione indirizzi e obiettivi chiari, con indicatori di risultato e impatto misurabili. Con quale faccia si fanno fare per i bandi regionali rendicontazioni millimetriche ad associazioni e aziende, con indicatori sempre più puntuali, e poi si lascia questo organismo operare così, senza controllo reale, accontentandosi di indicatori come “n. contenuti creati e pubblicati”? La Giunta dovrebbe dire “per questa operazione facebook puntiamo a 50mila fan, sotto è un flop, sopra è avete centrato il risultato”. E premi e nuovi investimenti devono essere legati al raggiungere questi obiettivi.

GABRIELE BIANCHI

VIE CAVE DI PITIGLIANO PATRIMONIO DELL’UNESCO. PD DICE NO, CI RIPROVEREMO CERCANDO MAGGIORE CONDIVISIONE

La Commissione Sviluppo Economico ha bocciato la nostra mozione che impegnava la giunta regionale ad attivarsi per candidare le Vie Cave di Pitigliano a Patrimonio Unesco.

Dispiace questo esito, perché l’atto era soprattutto un input ad avviare le azioni necessarie per realizzare un obiettivo ambizioso ma raggiungibile: mettere in corsa le Vie Cave di Pitigliano per renderle “Patrimonio mondiale dell’umanità”, attivando una procedura che sappiamo lunga e complessa. Crediamo che Pitigliano lo meriti, al pari di altre realtà regionali e per questo tenteremo di elaborare un nuovo atto nelle medesima direzione, da condividere con le altre forze politiche e le amministrazioni locali, per vederlo approvato.

Cogliamo volentieri il suggerimento degli uffici di trovare una chiave di rete per la candidatura, coinvolgendo più comuni e aumentando così le possibilità di riuscita dell’iniziativa.

La proposta veniva dal territorio, seppur non formalizzata dall’amministrazione comunale, raccolta durante la campagna elettorale del nostro Lorenzo Olivotto in occasione di una visita delle Vie Cave con parlamentari M5S.

Il nostro atto stimolava la Regione ad avviare proprio dei contatti ufficiali per questo percorso di riconoscimento internazionale. Peccato aver perso questa occasione per dare luce ad un territorio bellissimo.

IRENE GALLETTI

IN ELICOTTERO A DISTANZE VIETATE DAL REGOLAMENTO? GIUNTA SI ESPRIMA SU SORVOLO DI GIANI E GIOVANNETTI

Il 19 ottobre scorso due rappresentanti del Consiglio regionale – il Presidente Giani e la consigliera PD Giovannetti – hanno sorvolato il Parco regionale delle Alpi Apuane con un elicottero. Dal video pubblicato in rete, e poi rimosso, ci sembra che il volo si sia mantenuto oltre i limiti imposti dal regolamento del Parco: 300 metri dal suolo e 500 metri da rupi e falesie. Il regolamento parla chiaro e consente violazioni delle distanze solo per interventi di emergenza, soccorso, antincendio e vigilanza. Quattro tipologie ben lontane dal giro in elicottero dei due consiglieri, uno dei quali persino presidente dell’assemblea regionale.

Abbiamo chiesto al Presidente Rossi di acquisire il piano di volo e verificare il rispetto del regolamento del Parco regionale. Senza dimenticare l’aspetto economico: speriamo proprio che questo volo non sia finito in conto al Consiglio regionale.

GABRIELE BIANCHI

ACQUA POTABILE GRATUITA NEGLI OSPEDALI, OBIETTIVO REALIZZABILE E NECESSARIO

Ogni giorno vengono vendute migliaia di bottigliette d’acqua negli ospedali toscani, nelle Case della Salute e nel resto dei presidi sanitari. A comprarle pazienti, loro familiari e personale sanitario. Un business inopportuno visto dove si consuma e superabile tramite un percorso istituzionale con ASL e gestori del servizio idrico integrato. L’obiettivo: dotare di distributori d’acqua potabile gratuita tutti gli ospedali, le case della salute e i presidi sanitari pubblici toscani.

La Legge regionale 25/1998 vieterebbe già nelle mense l’uso di contenitori a perdere come le bottigliette di plastica. Quanto proponiamo è semplicemente l’estensione di questa impostazione – da verificare perché abbondantemente disattesa – anche agli spazi per i pazienti. Otterremmo sia un miglioramento del servizio al cittadino, sia una riduzione della quota di plastica raccolta negli spazi sanitari regionali. Plastica per giunta spesso non differenziata e così inviata a smaltimento.

La plastica rappresenta una delle principali fonti di inquinamento, soprattutto marino. Un anno fa il CNR Ligure identificò proprio nel tratto tra Capraia e Gorgona la più alta concentrazione di plastiche di tutto il mare italiano. Un risultato pessimo cui contribuisce anche il fatto che ogni anno in Toscana si gettano come rifiuti circa 82mila tonnellate di questi materiali. Ridurre questa quota è fondamentale, tanto quanto accertarsi che tutto il rimanente sia avviato ad opportuno riciclo.

ANDREA QUARTINI
GIACOMO GIANNARELLI

400MILA EURO PER PROGETTAZIONE A FONTEVIVO? UN ERRORE, E’ ZONA A RISCHIO IDRAULICO E POSSIBILE INTERESSE ARCHEOLOGICO

La lunga storia di errori sul Liceo Marconi ha sempre riguardato la Provincia di Pisa a guida PD. Non vorremmo doverci aggiungere un capitolo regionale. Ci risulta infatti che la Regione abbia stanziato 400mila euro come contributo straordinario per progettare il nuovo Liceo Marconi in località Fontevivo, in attesa che il Governo metta i fondi per l’opera. Se fosse vero sarebbe un errore. Fontevivo è in zona semi-alluvionale, individuata tra le dieci aree della Provincia di Pisa per i piani di emergenza in corrispondenza di terremoti, alluvioni o catastrofi. Se non bastasse pare che l’area sia oggetto d’attenzione archeologica proprio in queste settimane. Progettare una scuola in quell’area sarebbe un probabile spreco di preziose risorse.

Ricordiamo che sul Marconi la Provincia di Pisa ha speso 7,4 milioni per ottenere un edificio inadeguato, con aule anguste, giudicato inagibile per gravi problemi strutturali a soli sette anni dall’acquisto pubblico. Una questione per la quale attendiamo gli esiti dell’indagine operata dalla Corte dei Conti. La priorità dovrebbe essere assicurare alle centinaia di studenti che ora sono in una struttura in affitto, riadattata a scuola, una sistemazione definitiva e idonea al loro percorso formativo.

IRENE GALLETTI

PENDOLARI SOFFRONO DISAGI DAL 10 SETTEMBRE. RIDICOLO AGGIUNGERE UN TRENO, DA VIAREGGIO, A UNA SETTIMANA DA FINE LAVORI

Quando ho letto questo comunicato della giunta regionale “Tirrenica, da domani treno straordinario per Pisa. Ceccarelli: “Doverosa risposta al disagio di studenti e pendolari” pensavo fosse una barzelletta, ma invece no il PD ci stupisce sempre.

Per la mia attività istituzionale sono un pendolare ferroviario nella tratta Carrara – Firenze. Dal 10 settembre i lavori sulla linea hanno costretto centinaia di pendolari come me ad anticipare il viaggio, svegliandosi prima, e spesso trovarsi in situazioni di affollamento indecenti. Con quale faccia l’assessore regionale sbandiera come una vittoria l’aver ottenuto una soluzione, per giunta beffa, a una settimana dalla fine dei lavori (prevista il 4 novembre)?

Sappiamo tutti che il problema del sovraffollamento del 33111 non è di certo da Viareggio, ma già a Massa un centinaio di passeggeri – soprattutto studenti universitari – resta in piedi. Solo Ceccarelli poteva ‘bersi’ la tesi di Trenitalia che la soluzione fosse aggiungere un treno che parte da Viareggio, cinque minuti prima del passaggio di questo ‘carro-bestiame’.

Ormai abbiamo chiaro da tempo che la giunta PD ben poco riesce a ottenere da Trenitalia e ben poco si interessa dei disagi di chi vive nella costa apuo-versiliese. Almeno però abbiano la decenza di non prenderci in giro. A meno che Ceccarelli con questa mossa non ci stia dicendo implicitamente altro: cioè che RFI non finirà i lavori il 4 novembre. Speriamo proprio di no.

GIACOMO GIANNARELLI

PD CONTRO PD. BOCCIA NOSTRA IDEA PER UNIRE FIDI E SVILUPPO TOSCANA, AVVALLATA DA CIUOFFO

Il Consiglio regionale ha bocciato la nostra proposta di avviare uno studio di fattibilità per unire Fidi Toscana spa e Sviluppo Toscana spa, due partecipate regionali. Decisivo il voto negativo del Partito Democratico annunciato da Leonardo Marras.

Ormai siamo a PD contro PD. L’assessore Ciuoffo aveva salutato con favore la nostra idea di far confluire le funzioni di Fidi Toscana spa in Sviluppo Toscana spa, salvando la parte pubblica della prima e efficientando i conti in ottica di razionalizzazione. Forti della sua risposta avevamo portato un atto di indirizzo che ripeteva esattamente quanto da lui indicato: uno studio di fattibilità per questa intuizione. Ma niente da fare, in Consiglio regionale il PD non ne imbrocca una nemmeno quando un autorevole esponente della giunta dà il disco verde.

Ormai appena vedono una proposta del Movimento 5 Stelle smettono di ricordarsi che sono qui per servire i toscani e si proiettano in campagna elettorale per le nazionali. Ennesima conferma che qui gli unici politicamente immaturi sono proprio questi professionisti della poltrona del Partito Democratico.

Fidi Toscana spa è una società in difficoltà, deve presentare un Piano industriale credibile ma ci chiediamo come farà visto che il suo secondo azionista, Monte Paschi di Siena, potrebbe trovarsi obbligato a chiedere la liquidazione delle sue quote per stare all’interno dell’Accordo di ristrutturazione fatto con la Commissione UE. Parleremmo nel caso di 42milioni di euro da dare a questo socio pesante, socio del quale – bene ricordarlo – Fidi Toscana spa possiede 10,5 milioni di euro in obbligazioni, sette delle quali subordinate. Le prime falciate come valore dalla crisi MPS.

In questo quadro ci saremmo aspettati che almeno i consiglieri regionali PD in Prima Commissione, Marras Bugliani Pieroni Baldi Capirossi e Vadi, prendessero in seria considerazione l’operazione da noi sostenuta con bene placet di Ciuoffo. Invece ha prevalso o la pigrizia o l’incapacità di ragionare lucidamente, per opportunismo politico. In entrambi i casi a danno dei toscani che li pagano lauti emolumenti.

GABRIELE BIANCHI