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BASTA TEATRINI SU AFERPI E AIUTIAMO SUBITO LAVORATORI DELL’INDOTTO

Martedì 5 dicembre sarà discussione la nostra mozione di sostegno alle richieste dei lavoratori dell’indotto ex Lucchini di Piombino.

Altro che teatrino Renzi-Rossi, le istituzioni dovrebbero concentrarsi sul primo obiettivo a breve termine: tutelare queste lavoratrici e questi lavoratori. Al momento chi assicura i servizi di fornitura ad AFERPI è in grave difficoltà perché nessun atto ministeriale garantisce a queste persone quell’estensione degli ammortizzatori sociali fino a fine 2018 sancita invece per i dipendenti AFERPI.

Un problema noto, raccolto ieri nella sede istituzionale del Consiglio comunale di Piombino tramite la testimonianza delle lavoratrici Cooplat e Serenissima, per la cui soluzione chiediamo un voto unanime del Consiglio regionale.

Sappiamo che la giunta si è mossa informalmente col Ministero per lo scopo, senza successo. Per questo vogliamo passare sul piano formale, tramite un atto di indirizzo chiaro che sostenga la richiesta come proveniente dall’assemblea dei toscani.

La situazione Piombino è drammatica e va affrontata con lucidità. Cittadine e cittadini non si lascino ingannare ancora da chi ha dimostrato di trattare il problema ex Lucchini pensando più al consenso elettorale che a rispettare i patti sanciti per riqualificazione e riconversione del polo industriale.

I tre accordi di programma interistituzionali, coordinati da Enrico Rossi, ci risultano il larga parte disattesi: le bonifiche sono al palo, la riconversione in alto mare e su politiche attive e reimpiego siamo ancora alla questua al Ministero per assicurare quella che Rossi stesso ieri ha chiamato ‘elemosina da 500 euro‘.

Rebrab ha le sue inadempienze, ma ricordiamoci che gli erano state date garanzie per i suoi piani, mai soddisfatte: un esempio l’energia a basso costo. Chi ha incarichi istituzionali sia serio: smetta di illudere l’intera comunità piombinese, e in esteso la Val di Cornia, con mosse teatrali che prospettano la soluzione a tutti i mali incarnata da una rapida uscita di scena del padrone algerino di AFERPI. Rebrab è lì, qualcuno ha consentito che ci fosse e non sarà né rapido né indolore metterlo da parte a Piombino. Ennesima dimostrazione del fatto che gli errori della politica si pagano sempre. Speriamo almeno che a saldare il conto, oltre ai semplici cittadini, ci siano anche quegli ‘eletti’ che hanno materialmente compiuto gli errori principali di questa lunga storia di malgoverno.

VIOLENZE AL PRONTO SOCCORSO DI CAREGGI. PROBLEMA SICUREZZA TRASCURATO

Pronto-Soccorso-Careggi

Due episodi di violenza al pronto soccorso di Careggi in una settimana.

In sette giorni infermieri e medici del pronto soccorso di Careggi hanno dovuto gestire due aggressioni con coltello. In entrambi i casi, provvidenzialmente, gli operatori sono riusciti a gestire la situazione senza ferirsi. Ma quanto successo non può passare inosservato. C’è un problema sicurezza nei pronto soccorso degli Ospedali toscani che va affrontato quanto prima.

Nell’immaginario collettivo ci sono un carnefice, cioè l’aggressore, le vittime, cioè gli operatori, e degli spettatori che sono i cittadini in attesa di farsi visitare.

In realtà qui sono tutte vittime, di un errore gestionale legato alla sicurezza e al rischio clinico.

In entrambe le aggressioni erano protagoniste due persone con profili clinici complessi, uno era tossicodipendente e l’altro in grave stato di agitazione psicomotoria, parliamo di due pazienti complicati che erano lì per essere curati. In questi casi è doveroso l’audit con esperti del rischio clinico per aiutare il personale a capire cosa non ha funzionato e solo una parte della risposta è legata alla corretta richiesta di una maggiore presenza delle Guardie Giurate.

Per questo vogliamo sapere da Saccardi se l’audit è stato fatto e capire gli esiti: se il problema è che al momento delle aggressioni c’era poco personale per gestire quel tipo di pazienti con le apposite procedure comunicative, è fondamentale intervenire per risolvere la carenza. Allo stesso tempo si avvii una riflessione seria sulla necessità di garantire una adeguata copertura dei servizi di Guardia nei pronto soccorso.

GIUNTA PD-ROSSI TAGLIA DEL 90% STUDIO PER POLO COSTIERO SU ECONOMIA CIRCOLARE

La giunta Pd-Rossi vuole tagliare del 90% i fondi annuali dedicati allo studio di fattibilità per “promuovere lo sviluppo di uno o più poli industriali e tecnologici costieri di economia circolare”. Dei 500mila euro previsti, ne avranno solo 50mila. Parliamo dell’unica azione concreta per generare sviluppo, per giunta sostenibile, nella nostra costa toscana, maturato dalla Commissione Toscana Costa diretta da Mazzeo. Un flop clamoroso.

In un anno quindi questa maggioranza non è stata in grado di spendere un importo rilevante attribuito 12 mesi fa, per un progetto che aveva definito strategico e nei fatti dimostra di non voler del tutto sposare. Avranno mica capito che economia circolare significa la fine di quel modello di gestione fallimentare per macro ATO sperimentato nel sud e con forza preteso per l’Ambito Costa?

Ci opporremo in ogni modo a questa attestazioni di fallimento, senza l’assicurazione della giunta sui tempi di consegna dello Studio. Massa Carrara, così come Livorno e Piombino, attendono da tempo di poter vedere sviluppate sul proprio territorio attività imprenditoriali d’economia circolare e proprio la zona industriale apuana potrebbe rappresentare lo spazio adatto per una loro evoluzione in ottica di polo industriale.

PD-ROSSI TAGLIA 6,7 MILIONI ALL’ERP E TOGLIE ALLA REGIONE CONCORSO FINANZIARIO PER INTERVENTI FUTURI

Nell’ultima variazione di bilancio la giunta regionale ha abrogato l’articolo “Concorso finanziario per interventi di edilizia residenziale pubblica” della legge regionale 82/2015, tagliando per l’erp 6.776.363,79 in tre anni e ogni ulteriore finanziamento successivo. Abbiamo votato ovviamente contro l’articolo in Commissione Sanità e Politiche sociali.

Faremo le barricate in Consiglio su questa vergogna. Il 97% degli aventi diritto casa popolare restano senza casa, per mancanza di fondi e la giunta regionale si permette di tagliare anche quel poco che c’era?

Tra l’altro il duo PD-Rossi spaccia l’operazione come una questione amministrativa – legata alla non volontà di Casa spa di contrarre mutui per l’ERP e quindi inutilità del contributo regionale per sostenere questo indebitamento – ma è tutta politica: qui c’erano quasi 7 milioni in tre anni per l’ERP che spariscono, come sparisce al momento ogni altro impegno finanziario futuro. Casa spa non sottoscriverà i mutui? Pace, la Regione dia quei soldi direttamente alle società di gestione del patrimonio ERP che devono fare gli interventi. Tagliare è togliere e quando si toglie per dare ad altro è solo una scelta politica.

Abbiamo 25mila famiglie esasperate, con quale faccia PD e MdP aggiungono al danno di non aver trovato i 100 milioni promessi, pure la beffa di togliere quel poco che era rimasto?

SALA OPERATORIA CHIUSA PER GLI INSETTI. GIUNTA CHIARISCA

Ci è giunta voce che due giorni fa sia caduto un insetto sul tavolo operatorio di una sala del CTO. Per questo la sala è stata chiusa e l’azienda ha disposto la disinfestazione. Ci sembra doveroso un chiarimento della giunta a proposito. È vero quanto raccontato? E se sì siamo mica di nuovo al problema dei pannelli che si spostano, come da noi denunciato sull’Ospedale di Arezzo?

PEDAGGIO ROSIGNANO-VADA: GIUNTA CHIEDERA’ RIMOZIONE DELL’ODIOSO BALZELLO

Casello-di-Rosignano

Approvata oggi in Quarta Commissione la nostra mozione per la rimozione del pedaggio del casello Rosignano – Vada da e per Livorno.

Dopo cinque mesi di tira e molla abbiamo ottenuto l’unanimità su questa proposta. Una vittoria per i cittadini che da anni pagano questo odioso balzello a SAT.

Adesso la Giunta si farà aiutare dall’avvocatura per un parere tecnico legale di appoggio e presenterà a SAT una richiesta formale. La fine del ‘pedaggio dello scandalo’ non è mai stata così vicina grazie al Movimento 5 Stelle. Una buona notizia per i pendolari e turisti che lo pagavano ormai da tre anni.

AUTOBUS VANNO A FUOCO E PD-ROSSI CONTINUA A MALGOVERNARE IL TPL

Mentre in Toscana vanno a fuoco gli autobus con gli studenti dentro, la giunta PD-Rossi prende l’ennesima strada discutibile sulla loro gestione.

Dopo aver fallito l’operazione della maxi gara di privatizzazione, ormai impantanata dai ricorsi, crea comunque un gestore unico – la scarl tra tutti gli attuali – che si prenderà 298,8 milioni l’anno dei toscani fino alla sentenza di gara, oltre ai biglietti aumentati a 1,50 euro, per continuare a fornire il servizio e cambiare 250 mezzi vetusti. Tutto questo senza che la Regione abbia mai verificato il totale dei chilometri percorsi, accettando l’autocertificazione dei gestori, e senza uno straccio di Piano Economico Finanziario che apprendiamo oggi ancora in stesura. Se non è pressapochismo e malgoverno questo ci chiediamo cosa lo sia.

Tra l’altro tutto questo ‘piano’ del duo Pd-Rossi si regge sull’idea che entro due anni arrivi la sentenza della Corte Europea per sapere se Autolinee poteva ambire a diventare il gestore unico regionale. L’ennesimo bel rischio, dato che non si può sforare il limite dei due anni d’affidamento diretto alla scarl, per violazione delle norme sulla concorrenza.

Sul punto sarebbe bastato tutelarsi, come chiesto da noi, cioè una clausola di risoluzione del contratto alla scarl che dice ‘se sei mesi prima della scadenza di due anni la Corte non si è espressa, allora a tutela dei toscani noi risolviamo il contratto e procederemo in altro modo’. Ma la Giunta non ha saputo contrattare la questione, inchinandosi al no dei gestori soci della scarl.

Abbiamo preteso che il Consiglio regionale superi questo pressapochismo della Giunta sul TPL, servizio che rappresenta il più grande impegno finanziario regionale dopo la sanità: quasi 300milioni di euro l’anno. Vogliamo la copia del Piano Economico Finanziario, copia dei rilevamenti sui chilometri percorsi – satellitari dal 1 gennaio 2018 – e finalmente l’analisi reale sugli utili dei gestori. A ben poco serve sapere che ne fanno 6 milioni l’anno, quando questi gestori controllano i costi per diminuirli avendo in alcuni casi anche la proprietà delle società fornitrici dei ricambi. E con l’occasione abbiamo chiesto alla Commissione di studiare la prima delle soluzioni di buon senso: sarà mica che con 300 milioni l’anno si poteva fare una gestione 100% in house efficiente e senza aumento del prezzo dei biglietti?

PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA, TRA SCIENZA ED ETICA

Circa 350.000 bambini nascono ogni anno nel mondo dopo PMA, in Italia circa 12.000, un grande successo scientifico e tecnologico, tuttavia non è diffusa la consapevolezza che esistono differenze significative fra le gravidanze dopo PMA e quelle dopo concepimento naturale. Inoltre dati sempre più solidi depongono per delle differenze fra gli individui nati dopo PMA e quelli nati dopo concepimento naturale.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Ore 8,30: iscrizione
Ore 9,00 – Inizio Lavori
Saluto degli organizzatori

Prima sessione – Aspetti epidemiologici della PMA
• 9,15: La PMA in Toscana: aspetti epidemiologici (Andrea Vannucci, Fabrizio Gemmi – Agenzia Regionale di Sanità)
• 9,35: La rete regionale dei Centri per la PMA in Toscana (Luca Mencaglia – Coordinatore Rete Regionale PMA)
• 9,55: I percorsi clinici relativi alla PMA: il contributo dell’Ordine dei Medici (Antonio Panti – Past Presidente Ordine dei Medici di Firenze)
• 10,15: PMA e Livelli Essenziali di Assistenza (Andrea Quartini – Consigliere Regionale Toscana – Terza Commissione)

Seconda sessione – Aspetti clinici relativi alla PMA
• 10,30: Genetica e PMA (Stefano Rimoldi)
• 11,00: Complicazioni materno-fetali e post-natali dopo concepimento con PMA (Maurizio Fontanarosa)
• 11,30: Anomalie dell’apparato cardiovascolare nei nati dopo PMA (Stefano Rimoldi)
• 12,00: Strategie di PMA per la riduzione del rischio (Maurizio Fontanarosa)
• 12,30: discussione

ore 14:30
Tavola rotonda – “Aspetti etici relativi alla pratica della PMA” (Moderatore: Andrea Quartini)
Partecipano: Stefano Rimoldi (cardiologo), Saura Bardi (avvocatessa, Luigi Gaetti (senatore e anatomo-patologo), Maurizio Fontanarosa (ginecologoc), Gianni Baldini (bioeticista), Fabrizio Gemmi (medico ARS)

PRESIDENTE FIDI TOSCANA (PD) VENGA IN COMMISSIONE A RIFERIRE SU PERQUISIZIONE DELLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA

Martedì la Guardia di Finanza ha effettuato delle perquisizioni nella sede di Fidi Toscana su indicazione della Direzione Investigativa Antimafia. Secondo la stampa l’approfondimento giudiziario è legato a ‘favori’ compiuti dalla finanziaria regionale verso aziende. Dato che parliamo di una società al 46% di Regione Toscana, nel cui consiglio di amministrazione siedono cinque membri nominati dal Consiglio regionale incluso il presidente, riteniamo doveroso che quest’ultimo sia chiamato quanto prima a riferire sulla perquisizione in Commissione Controllo.

Il fatto che si sia mossa la DIA ci inquieta. La DIA è lo strumento operativo della Procura Distrettuale Antimafia. Cosa mai ha a che vedere la finanziaria regionale, controllata di fatto dalla Regione e dal Monte Paschi di Siena (socio al 27,46%), con un’indagine della Procura Distrettuale Antimafia? Dobbiamo ai cittadini una risposta celere a questa legittima domanda.

Ricordiamo che la quota regionale del CdA di Fidi Toscana rappresenta la lottizzazione Partito Democratico – Centrodestra: quattro di nomina PD e uno in quota Lega. Non possiamo sapere se il CdA c’entri qualcosa nel quadro di presunti illeciti sui quali sta indagando la DIA, ma di certo il silenzio totale degli amministratori su quanto avvenuto tre giorni fa non favorisce l’idea di un’amministrazione col polso della situazione.

CUP LIVORNO. HAI LA RICETTA? TI RIMANDO INDIETRO PER UN PROBLEMA … SENZA RESPONSABILI (ACCERTATI)

Ho presentato un’interrogazione sul caso delle ricette rifiutate dal CUP di Livorno.

La verità deve venire fuori e deve renderla pubblica l’assessora Saccardi: la cooperativa affidataria del servizio ha sbagliato per sua iniziativa o, come lamenta questa, ha banalmente applicato le disposizioni dell’Azienda Sanitaria Toscana Nord Ovest?

Il giochino del rimpallo di responsabilità sui giornali è inaccettabile quanto il ritardo nel risolvere il problema. Qui abbiamo decine e decine di cittadine e cittadini, soprattutto anziani, che tornano dal medico curante per farsi rifare ricette valide solo perché la procedura di prenotazione ha una falla evidente. Appurato che sia le procedure sia i software di supporto a queste sono investimenti cospicui dell’Azienda Sanitaria vogliamo sapere a chi si debba questo caos.

E’ assurdo che la tecnologia ovunque aiuti la pubblica amministrazione ad evitare tempi morti ai cittadini e nella sanità toscana sia invece spesso fonte proprio di intollerabili perdite di tempo, anche per gli operatori sanitari.

Anche per questo da tempo richiamiamo la giunta a maggiore accortezza nella scelta di protocolli e traduzioni informatiche di questi. Le macchine, computer inclusi, fanno quanto comandiamo loro di fare: se nel CUP di Livorno si fanno tornare indietro i cittadini perché il sofware non contempla una casistica di prenotazione chi ha sbagliato non è né la macchina né l’operatore ma chi ha progettato il protocollo e chi lo ha reso un software. Entrambi pagati anche coi soldi di quei poveri cittadini costretti a rifare la fila dal medico curante.