Con una serie di atti e iniziative ho posto all’attenzione del Consiglio regionale e della giunta il problema della qualità dell’acqua in Toscana. Come sapete abbiamo presentato a mia prima firma anche una proposta di legge sulla riforma della gestione del sistema idrico (in attesa di discussione) e più volte abbiamo battuto sul tasto dolente, che conosco bene, della scarsa qualità dell’acqua di mare a causa del malgoverno di un tema tabù: gli scarichi dei reflui.

Tradotto: quanti escrementi non sono gestiti dal sistema di depurazione e finiscono in mare riempendolo anche di escherichia coli.

Il 27 marzo scorso alcuni tecnici di ARPAT hanno prelevato un campione allo scarico del depuratore di Camaiore e rilevato valori elevatissimi di Escherichia coli, del tutto simili a quelli di un refluo in ingresso all’impianto di depurazione. GAIA spa, gestore dell’impianto, si è giustificata così ma al di là dei problemi tecnici il problema politico è che, come da noi previsto, a pochi mesi dalla nuova stagione balneare siamo ancora davanti al problema dell’acqua sporca e inquinata.

Dovete sapere che la Giunta regionale tempo fa ha presentato al Consiglio una informativa in merito al Piano Tutela delle Acque. Da norma a questa informativa doveva seguire la redazione del Piano cioè dello strumento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e più in generale alla protezione e valorizzazione dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo nell’ambito dei tre distretti idrografici presenti sul territorio regionale.

Per ora del Piano nessuna traccia, ma sulla questione “acqua marron” la Regione ha ancora in piedi vari accordi quadro ed accordi di programma per la tutela delle risorse idriche dell’entroterra versiliese e della costa, in perenne ritardo di attuazione.

In forza di uno di questi è stato sperimentato l’acido peracetico come mezzo per abbattere la carica batterica alle foci fluviali, una scelta da noi ampiamente criticata anche sulla scorta di quanto inizialmente scritto da ARPAT.

Per le acque marino costiere (cioè le acque superficiali entro un miglio nautico dalla costa) la normativa impone di raggiungere il buono stato ecologico e chimico dei campioni idrici entro il 2015 o, nel caso di una proroga, come quella di cui gode la Regione toscana, entro e non oltre il 2017.

Visto che siamo a marzo 2018 ho chiesto alla giunta regionale tramite interrogazione question time, quindi a risposta urgente:

  1. quando il Piano Tutela delle Acque sarà adottato dalla Giunta regionale ed inviato al Consiglio regionale
  2. quali sono i risultati ottenuti dalla sperimentazione dell’acido peracetico e che impatti ha avuto tale sperimentazione sull’ambiente
  3. quali azioni intenda assumere al fine di superare l’emergenza legata alla mancata depurazione delle acque reflue, in particolare per quanto concerne i piccoli agglomerati urbani, che non potrà godere nel prossimo futuro di nuove proroghe o rinvii

Oggi è arrivata la risposta della giunta regionale tramite l’assessora all’ambiente. Vi riporto giusto il passaggio rilanciato dal comunicato ufficiale del consiglio regionale:

Partendo dal percorso di coinvolgimento della comunità toscana e alla conseguente formazione “in linea tecnica” del Piano, l’assessore ha spiegato che “è difficile prevedere una data certa per la proposta da deliberare in Giunta regionale, comunque almeno tutto il 2018 sarà necessario per elaborare la proposta tecnica”. Entrando poi nel merito dei risultati ottenuti dalla sperimentazione dell’acido peracetico, e quindi alle due fasi di sperimentazione nelle idrovore e in alveo, Fratoni ha ricordato che il prossimo 20 aprile, nel corso del Collegio di vigilanza, sarà aggiornato lo stato di avanzamento della sperimentazione. Sul fronte della depurazione delle acque reflue, l’assessore ha precisato che gli interventi necessari e disposti per legge “sono programmati negli investimenti del servizio idrico integrato e previsti nella loro realizzazione entro il 31 dicembre 2021, data ultima consentita”.

Quindi: non danno una data certa per la consegna del Piano di Tutela delle Acque e non hanno la volontà politica di mettere questi interventi al primo posto.

Ce lo segniamo. Segnatevelo anche voi e aiutateci a spiegarlo ai cittadini della costa toscana!