Il verde urbano toscano ha bisogno di migliorare, rispettando quanto prescritto nella legge 10/2013. Il Movimento 5 Stelle chiede una programmazione delle aree verdi come beni d’interesse pubblico e regole certe su bandi e controllo specie nocive provenienti dall’estero. Presentata una mozione in discussione nel prossimo Consiglio Regionale a firma Irene Galletti.

“La Toscana è indietro rispetto alle aree verdi urbane. Nell’ultimo rapporto “Qualità dell’ambiente urbano” di ISPRA la Toscana continua ad avere in molti comuni valori medi inferiori al 5%. La aree verdi però sono fondamentali per prevenire il dissesto idrogeologico, assorbire anidride carbonica ed altri gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Basti pensare che ogni albero produce in media 20-30 litri di ossigeno al giorno, su un fabbisogno per persona di 300. L’Italia ha una legge apposita che obbligava le regioni a realizzare una mappatura del patrimonio arboreo, in accordo coi Comuni. Purtroppo né i Comuni né la Regione si sono mossi in tal senso e per questo chiediamo un’accelerazione”.

“La Regione Toscana potrebbe promuovere criteri per bandi e appalti sul verde urbano dove sia data precedenza alla piantumazione delle varietà autoctone, a basso impatto allergico e la spesa sia divisa al 40% per il costo delle piante e al 60% per la loro manutenzione, garantita da personale qualificato, da realizzarsi per i cinque anni successivi”.

“Infine la Regione potrebbe vincolare i Comuni ad approvare e applicare appositi piani di gestione del verde urbano, realizzati da figure formate in tal senso e quindi competenti. Scongiureremmo in questo modo operazioni che magari prevengono il diffondersi di vere e proprie epidemie da organismi nocivi non autoctoni, come il tristemente celebre punteruolo rosso, originario del sud est asiatico, che ha decimato le chiome di moltissime palme toscane”.

Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1RPObqm