Una forza di governo seria non si ferma all’onda mediatica e approfondisce i casi sanitari anche quando le telecamere sono spente. Soprattutto quando c’è qualcosa che non torna nel racconto ufficiale presentato alla stampa.

Nell’aprile scorso l’ASL Toscana Sud Est segnalò che nell’Ospedale San Donato di Arezzo si erano verificati tre casi di scabbia tra gli operatori sanitari. Per evitare l’infestazione l’azienda attivò una profilassi diffusa a duecento persone, in maggioranza dipendenti, e il caso mediatico finì nel giro di pochi giorni. Complice il fatto che la scabbia non provoca complicanze particolari, se curata adeguatamente con creme che combattono il parassita responsabile – l’acaro Scaroptes scabiei – e opportuna igiene personale.

Ma pochi sanno che terapia e bonifica necessarie in questi casi hanno un importante costo economico: bisogna disinfettare e lavare ad alte temperature tutto quanto è presente nell’ambiente quotidiano dove il paziente ha passato del tempo e i farmaci antiparassitari da somministrare costano in media 15 euro a confezione. Un conto è se i casi sono tre un conto è se sono di più e in effetti, come ci era stato segnalato, erano ben di più. Sette volte tanto, per la precisione, come riportatoci dall’assessora Saccardi in risposta alla nostra interrogazione.

Alla fine i casi notificati di scabbia nell’Ospedale San Donato di Arezzo erano 21, di cui solo 3 accertati con riscontro microscopico dell’acaro – quelli dichiarati alla stampa – mentre gli altri 18 erano stati definiti come probabili sulla base di segni e sintomi. Corrispondeva al vero l’indiscrezione che la malattia fosse arrivata in Ospedale tramite un paziente cui non era stata diagnosticata. Il motivo si deve al fatto che fosse affetto da altre patologie concomitanti, a seguito delle quali ha trovato la morte proprio nei primi giorni di aprile. Da lì partì un’epidemia che grazie al lavoro degli operatori sanitari è stata contenuta, al punto da portare l’Azienda USL Toscana Sud Est a definire la situazione sotto controllo già dal 19 maggio 2017.

ANDREA QUARTINI