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IMPRENDITRICE RECUPERA 220 MILA EURO GRAZIE A SPORTELLO M5S ANTIEQUITALIA

In due mesi e mezzo lo Sportello AntiEquitalia regionale ha aiutato 46 cittadini nel loro rapporto con Equitalia spa, trattando cartelle per 1,5 milioni di euro e raggiungendo un grande successo. Un’imprenditrice vantava circa 220 mila euro di crediti dal Ministero dei Trasporti per alcuni lavori al Porto di Livorno. Mentre quest’ultimo tardava di 8 mesi a pagare, Equitalia esigeva dall’azienda 60 mila euro di debito previdenziale non saldato proprio a causa di questo ritardo nei pagamenti.

Ci ha molto colpito che la signora fosse disperata non tanto per sé, quanto per le famiglie dei suoi 5 dipendenti che dopo 2 mesi di mancato saldo dello stipendio non sapevano come affrontare il Natale.

La situazione si è sbloccata quando i volontari dello sportello hanno accompagnato la signora all’ufficio regionale preposto: è bastato dire che l’imprenditrice era seguita dallo sportello AntiEquitalia del Movimento 5 Stelle e “magicamente” le hanno saldato tutto il dovuto in un pomeriggio, al netto giustamente del suo debito.

Questa piccola vittoria ci inorgoglisce e racconta di come il Movimento 5 Stelle sia riuscito a dare un aiuto concreto a sei famiglie, quelle dell’imprenditrice e dei suoi cinque lavoratori, sopperendo con la sua autorevolezza all’assenza di buon senso di uno Stato che da un lato non salda il dovuto alle aziende fornistrici e dall’altro manda avanti Equitalia per recuperare i crediti dovuti per realizzare tali lavori.

Combattiamo le pratiche vessatorie di Equitalia a tutti i livelli istituzionali e abbiamo provato anche in regione a chiedere che il recupero crediti fosse internalizzato. Ma il PD ha preteso di farci credere che su 3 mila dipendenti non se ne trovassero di idonei e formabili per svolgere questo servizio.

Le tasse vanno pagate, ma, come dimostra la storia di questa imprenditrice, lo Stato deve avere un approccio equo e inappuntabile. Quando leggiamo che Equitalia ha chiesto 271 miliardi di crediti inesigibili stiamo trovando prova di una incredibile truffa di Stato.

Il punto d’ascolto toscano S.O.S. AntiEquitalia sito a Pisa in via fiorentina 214c (c/o Polo Rimedia) è aperto tutti i mercoledì dalle 15 alle 19 e raggiungibile via email antiequitalia.toscana@gmail.com e tel. 050 980559

INCENERITORE MONTALE “PD CHOC: FERMARE IMPIANTO E RICONVERTIRE SAREBBERO CONCLUSIONI AFFRETTATE “

Il Partito Democratico ha votato contro la mozione del Movimento 5 Stelle per la chiusura e conversione dell’inceneritore di Montale.

“Avevamo dato occasione ai consiglieri PD di dire basta all’inceneritore di Montale, salvaguardare la salute dei cittadini e convertire l’impianto. Si sono presi la responsabilità di dire no, segnalando per bocca di Monia Monni che rifiutano “conclusioni affrettate” sull’argomento. Invitiamo quindi tutti i consiglieri PD votanti ad andare a Montale e spiegare le ragioni di questa calma olimpica ai suoi cittadini”.

“Ci contestano di sposare le preoccupazioni della popolazione e le affermazioni dell’Ordine dei Medici di Pistoia sulla nocivitĂ  dell’impianto – proseguono i Cinque Stelle – evidentemente il PD toscano si sente superiore sia alle necessitĂ  dei cittadini che all’autorevolezza dei medici operanti sul territorio”.

“Nell’ultima estate l’inceneritore di Montale ha emesso diossine per 45 giorni, producendo un danno sanitario ed economico al territorio. Il gestore dell’impianto si è rivelato inaffidabile, ha ignorato richieste e prescrizioni, come quelle di ARPAT sul fermo della linea 1, eppure i consiglieri regionali PD continuano a difenderne l’operato. Il problema è ideologico, incenerire è una pratica ottocentesca e la Toscana dovrebbe puntare al meglio, come chiede l’Europa: economia circolare e buone pratiche di riciclo. Ma il PD ascolta l’Europa solo quando si tratta di azzerare i risparmi e salvare le banche amiche”.

CICLOTURISMO “VITTORIA CINQUE STELLE: AVREMO UFFICIO REGIONALE PER LA MOBILITA’ CICLISTICA”

Approvata ieri in Consiglio Regionale l’istituzione dell’ufficio regionale per la mobilità ciclistica, mozione del Movimento 5 Stelle.

“Mancava in Toscana una cabina di regia regionale in grado di armonizzare i progetti dedicati alla mobilità ciclistica secondo obiettivi e ottica d’insieme. Con la nostra mozione finalmente la regione potrà coordinare un approccio al cicloturismo che l’European House-Ambrosetti stimava capace di dare all’Italia 3,2 miliardi l’anno, 224 milioni alla sola Toscana”.

“L’ufficio regionale per la mobilità ciclistica completerà l’approccio lungimirante nato in regione con la legge 27/2012 e per questo con piacere leggiamo il voto favorevole dei consiglieri regionali PD alla nostra mozione come atto di riconoscimento di una buona linea di governo. Grazie a questa regia regionale eviteremo di trovare piste ciclabili che finiscono in modo incomprensibile come a San Piero a Grado, dove esiste da anni una ciclopista di 100 metri che negli intenti doveva portare al mare e nei fatti si è fermata 6 km prima”.

“Ringraziamo gli operatori del settore cicloturistico e le associazioni di appassionati che ci hanno stimolato a questo atto. Il Movimento 5 Stelle è fatto di portavoce e questa volta, la voce dei cittadini, è stata ascoltata”.

CACCIA “PD TOSCANO VOTA PER USO RICHIAMI VIVI, QUANDO ITALIA GIA’ SANZIONATA DA UE PER LA PRATICA”

Il Partito Democratico boccia tutti gli emendamenti del Movimento 5 Stelle sulla componente “caccia” dell’ultima legge di riordino delle funzioni provinciali.

“Avevamo proposto solo alcuni emendamenti essenziali tra i quali vietare l’uso dei richiami vivi per il quale l’Italia ha già subito sanzioni dall’UE e una riconferma del divieto di ogni tipo di foraggiamento anche dissuasivo. Ma il PD ha detto no. Se c’è qualcuno che fa ostruzione dura al rispetto della legge e ad ogni forma di buon senso, quello è il Partito Democratico”.

“Con responsabilità, per evitare impasse al riordino delle funzioni provinciali, eravamo intenzionati a votare a favore della proposta che tra le varie materie includeva la caccia e la pesca. Ma chiedevamo il rispetto della normativa nazionale ed europea, in linea col nostro programma elettorale. Invece la volontà del PD toscano di bypassare le leggi sulla materia ci ha costretto a rifiutare di partecipare al voto”.

MATTATOIO SINALUNGA “RESTI DI MACELLAZIONE E SANGUE NELLA CHIANA, NON SIA SCARICABARILE”

La vicenda dello sversamento esterno di materiale organico della macellazione e sangue dal mattatoio comunale di Silanunga arriva in Regione Toscana con un’interrogazione del Movimento 5 Stelle.

“Il problema è emerso grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini sinalunghesi ad un nostro attivista e ringraziamo il Corpo Forestale dello Stato, da sempre difeso dal M5S contro l’attacco PD, per il tempestivo sopralluogo di verifica. Il materiale organico sfoga direttamente sulla Chiana, è evidente dalle immagini realizzate dal nostro attivista e già pubblicate dalla stampa, generando un problema di inquinamento con conseguente impatto sanitario”.

“Dagli articoli di stampa emerge un goffo tentativo del gestore del mattatoio e del Comune di negare l’innegabile. Temiamo che questo atteggiamento sfoci nel consueto italico scaricabarile. Per questo chiediamo alla Regione di informarsi e fare chiarezza attivando anche i necessari controlli socio sanitari sull’impianto”.

RIFIUTI “FALLIMENTARE MODELLO ATO SUD, PD LO ESPORTA A BENEFICIO DI CHI?”

“Il pesante clima istituzionale che si respira a Pisa passa anche dal disegno regionale sulla gestione dei rifiuti, un disegno fallimentare che noi rigettiamo a tutti i livelli istituzionali perché non rispetta gli obiettivi nazionali ed europei, non genera posti di lavoro e crea danni ambientali e sanitari” così i Consiglieri regionali M5S Giacomo Giannarelli e Irene Galletti e la capogruppo M5S a Pisa Elisabetta Zuccaro in conferenza stampa.

“La legge italiana fissava per il 2012 l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata (RD) e la direttiva UE chiede il 70% di riciclo dei rifiuti entro il 2020. In Toscana siamo a un dato medio RD da ultimi della classe, 45%, e il modello che il PD pretende di esportare in tutte le aree nord e centro è quello di ATO Sud dove l’Agenzia Regionale Recupero Risorse ci dice che la raccolta differenziata è addirittura del 36,4%” ha precisato Giannarelli.

“Dobbiamo risolvere illegittimità e conflitti di interesse legati alla gestione dei rifiuti – ha aggiunto Giannarelli – chi cura la raccolta dei rifiuti deve essere soggetto diverso da chi li smaltisce e la comunità scientifica locale deve fornire il suo contributo terzo, tagliando ogni filo con la politica. In questo senso rivolgiamo un appello a Marco Frei, Amministratore Unico di Reti Ambiente spa e direttore scientifico del master Waste Management del Sant’Anna. Ci chiediamo perché questo master, co-finanziato da Geofor spa, continui ad ignorare le evidenze scientifiche legate all’approccio Rifiuti Zero, sposando invece la causa dell’incenerimento” ha concluso il Cinque Stelle.

“Pisa è settima nella triste classifica delle città con gli aumenti più alti dell’imposta sui rifiuti, più 60% in cinque anni – ha aggiunto Irene Galletti – e a fronte di ciò continua ad avere delle performance insufficienti. Questo a fronte di esempi virtuosi in Italia e all’estero che potrebbero semplicemente essere copiati. I rifiuti sono una risorsa, come dice l’Unione Europea, e anche la ritrosia dei cittadini a processi virtuosi come il porta a porta nascono dall’assenza di una efficace comunicazione dei gestori. Queste pratiche vanno spiegate con incontri pubblici nei quartieri, accompagnate da un progressivo riconoscimento di maggior decoro cittadino e valorizzate con la tariffa puntuale: meno rifiuti gettati meno spesa” ha concluso la consigliera regionale M5S.

“Non ci spaventano le minacce di querela di Geofor – ha precisato Elisabetta Zuccaro – perché siamo abituati a studiare molto prima di parlare e a citare le fonti. Geofor è stata conferita al gestore unico, RetiAmbiente spa, con dei revisori dei conti comunali che hanno scritto nero su bianco di “non disporre della documentazione necessaria” per valutare la liquidazione dei soci privati. E lo stesso presidente della società in commissione bilancio precisò in un documento agli atti che questa aveva accumulato crediti di difficile esigibilità, dei quali 14 milioni posti già a bilancio come persi. I cittadini pisani sappiano che l’aumento dell’imposta era il modo di ripianare questo buco nel processo di riscossione dei crediti”.

“Col balletto delle perizie su Geofor spa, la differenza di 5 milioni tra la prima e la seconda ha fatto guadagnare i soci privati, a spese del pubblico che ha visto il suo patrimonio perdere liquiditĂ . Inoltre le modalitĂ  di liquidazione hanno determinato l’ingresso della compagine pisana nel nuovo gestore unico dei rifiuti con un peso specifico quasi dimezzato rispetto alle attese” ha concluso la capogruppo M5S nel comune di Pisa.

EQUITALIA “IMPRENDITRICE RECUPERA 220 MILA EURO GRAZIE A NOSTRO SPORTELLO”

“Un’imprenditrice ha recuperato 220 mila euro grazie allo sportello AntiEquitalia del Movimento 5 Stelle, una buona notizia che ci inorgoglisce, soprattutto perchĂ© frutto del lavoro professionale e gratuito di volontari che in due mesi e mezzo hanno giĂ  trattato cartelle per 1,5 milioni di euro“. Inizia con questa storia di speranza la conferenza stampa condotta dal consigliere regionale M5S Giacomo Giannarelli sul primo bilancio del punto d’ascolto toscano S.O.S. AntiEquitalia, sito a Pisa in via fiorentina 214c (c/o Polo Rimedia) e aperto tutti i mercoledì dalle 15 alle 19 dal 27 novembre scorso.

A raccontare la vicenda dell’imprenditrice, che per motivi di riservatezza ha preferito non comparire, Gabriele Pardo e Luca Auricella, i due volontari dello Sportello che hanno seguito la pratica:

“La signora vantava circa 220 mila euro di crediti dal Ministero dei Trasporti per alcuni lavori al Porto di Livorno. Mentre quest’ultimo tardava di 8 mesi a pagare, Equitalia esigeva dall’azienda 60 mila euro di debito previdenziale non saldato proprio a causa di questo ritardo nei pagamenti” .

“Ci ha molto colpito che la signora fosse disperata non tanto per sĂ©, quanto per le famiglie dei suoi 5 dipendenti che dopo 2 mesi di mancato saldo dello stipendio non sapevano come affrontare il Natale”.

“La situazione si è sbloccata quando ci siamo presentati presso l’ufficio regionale preposto: è bastato dire che la signora era seguita dallo sportello AntiEquitalia del Movimento 5 Stelle e “magicamente” le hanno saldato tutto il dovuto in un pomeriggio, al netto giustamente del suo debito” hanno concluso Pardo e Auricella.

“Combattiamo le pratiche vessatorie di Equitalia a tutti i livelli istituzionali – ha chiarito Giannarelli – e abbiamo provato anche in regione a chiedere che il recupero crediti fosse internalizzato. Ma il PD ha preteso di farci credere che su 3 mila dipendenti non se ne trovassero di idonei e formabili per svolgere questo servizio”.

“Le tasse vanno pagate, ma, come dimostra la storia di questa imprenditrice, lo Stato deve avere un approccio equo e inappuntabile. Quando leggiamo che Equitalia ha chiesto 271 miliardi di crediti inesigibili stiamo trovando prova di una incredibile truffa di Stato”.

5 MINUTI A 5 STELLE – PRIMA PUNTATA

La prima puntata di #5minutia5stelle è online!
Da oggi vi racconteremo, in soli 5 minuti, il resoconto delle principali attività dei Consiglieri del M5S in Regione Toscana. Aiutateci a diffonderla, il vostro contributo è importante. Grazie!

CONTRATTI SOLIDARIETĂ€ “REGIONE PASSI DALLE PAROLE AI FATTI “

La Regione Toscana si è impegnata a trovare le risorse necessarie per coprire tutte le domande di integrazione ai contratti di solidarietà arrivate prima del 5 agosto 2015. Ad oggi però né la Giunta regionale né il Consiglio hanno realizzato un atto risolutivo in tal senso. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per colmare questo vuoto.

“Col decreto attuativo del Jobs Act la Regione non può integrare i contratti di solidarietà con richieste presentate dopo il 5 agosto. Ma su tutte le precedenti deve essere assicurata la certezza di questa misura come promesso” segnalano i Cinque Stelle.

“Ad oggi tuttavia la giunta PD latita sul tema e nel bilancio manca uno stanziamento dedicato. Noi chiediamo che dalle parole si passi ai fatti e il voto consiliare sulla nostra mozione metterà un punto in questa vicenda: un punto ci auguriamo unanime a favore dei moltissimi lavoratori toscani attualmente sotto contratto di solidarietà” segnalano i consiglieri regionali M5S.

SCANDALO MONTE DEI PASCHI DI SIENA FAI UNA DOMANDA A VISCO

I lavori della Commissione d’Inchiesta sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena proseguono.
Abbiamo colto con piacere la disponibilità espressa dall’attuale Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, di rispondere per iscritto alle domande dei commissari.
 
Tramite il lungo lavoro di analisi degli atti abbiamo già potuto preparare un elenco puntuale di quesiti da sottoporre al governatore. Ci siamo concentrati sull’incredibile “buco” dei sistemi di vigilanza proprio dell’ente da lui presieduto in relazione all’acquisizione di Antonveneta e alle operazioni per tappare la falla conseguente (con derivati mascherati da BTP) e sul mancato commissariamento della banca Monte dei Paschi di Siena.
 
Ma siccome siamo dei portavoce del Movimento 5 Stelle chiediamo anche ai liberi cittadini simpatizzanti di sfruttare l’occasione e suggerirci delle domande per il Governatore della Banca d’Italia. Per inviarcele basta compilare la form di seguito riportata. Sarà nostra cura leggere le proposte ricevute e prendere tutti gli spunti necessari a valorizzare questa operazione di democrazia diretta.
 
Cogli l’occasione e “FAI UNA DOMANDA A VISCO”. Seguite gli sviluppi sui social con hashtag #ChiediaVisco.
 
A riveder le stelle
 
Presidente Commissione d’Inchiesta
Scandalo Monte dei Paschi di Siena
 

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