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FERMATA LA CONCESSIONE A SOCIETA’ IN ODOR DI MAFIA, DOPO NOSTRA AZIONE

Lo stop alla concessione per M.G.L. Yachting Service srl è un risultato minimo, cui abbiamo contribuito con la nostra azione in Consiglio regionale, sinergica a quella del nostro Mario Giarrusso in Senato.

Un primo passo di un percorso più lungo che deve eradicare la presenza mafiosa in Toscana nelle sue molteplici forme: incluso il rapporto tra pubblica amministrazione e aziende in odor di mafia. In tal senso auspichiamo presto chiarimenti sui rapporti tra M.G.L. Yachting Service e una società partecipata del Comune di Viareggio.

Il nostro percorso di allerta legalità avrà a breve proprio a Viareggio un momento di confronto pubblico. L’11 febbraio riuniremo tutti i gruppi M5S toscani per una giornata formativa, della quale daremo a breve tutti i dettagli, con l’obiettivo di accrescere la nostra già nota capacità di individuare il malaffare e contrastarlo nei modi che la democrazia ci consente: dagli atti istituzionali alle denunce dirette alla magistratura.

Certo sul caso Viareggio resta inevasa una nostra domanda inquientante: perché questa società guidata dalle mogli di due esponenti del clan mafioso “cursoti” di Catania MGL Yachting Service godeva già di una concessione nel 2014, quando bastava una ricerca su google per capire chi stava dietro l’azienda?

ENRICO CANTONE
GABRIELE BIANCHI

 

PIETRA TOMBALE SU CASE PASSERINI. COMMISSIONE UE FERMA LA BEI SU SOSTEGNO AD INCENERITORI

Ieri la Commissione Europea ha pubblicato una comunicazione che pone la pietra tombale sull’inceneritore di Case Passerini. Una buona notizia che conferma la necessità urgente per la Toscana di abbracciare il nostro modello di economia circolare, tradotto nella legge da noi depositata in Consiglio regionale che attende di essere discussa.

La Commissione ha segnalato alla Banca Europea degli Investimenti (BEI) la necessità di orientare gli investimenti verso i più alti livelli della gerarchia di gestione dei rifiuti, cioè esattamente il contrario di quanto avvenuto finora: se prima di oggi la BEI finanziava soprattutto inceneritori e discariche, da domani questo credito arriverà per ultimo con quanto rimarrà dopo il sostegno ai progetti di prevenzione dei rifiuti, preparazione al riutilizzo e riciclo. Per chi come QThermo aspettava 80 milioni dalla BEI per partire, questo si traduce in uno stop decisivo.

Inoltre la Commissione ha indicato l’Italia tra i paesi con un eccesso di impianti di incenerimento rispetto alle necessità attuali e future, terminando con l’ultimo colpo di grazia ai sogni inceneritoristi del PD toscano: gli Stati e le Autorità di pianificazione possono prevedere nuovi inceneritori solo se necessari nel lungo periodo.

Tradotto: Case Passerini si può fare solo se nel 2030 la Toscana con una differenziata al 70% avesse ancora qualcosa da bruciare. Impossibile numeri alla mano, anche nell’ipotesi sciagurata che il Partito Democratico continuasse a perservare nel suo malgoverno in materia rifiuti che ci vede 13esima Regione italiana per raccolta differenziata con tariffe tra le più alte del centro Italia.

Auspichiamo prevalga a questo punto il senso di responsabilità sul conflitto di interessi, come avvenuto in Europa con colpevole ritardo. La nostra legge sull’economia circolare creerebbe nuovi posti di lavoro e garantirebbe la tutela della salute pubblica. Proprio oggi abbiamo terminato la revisione del testo alla luce dei contributi offerti dai nostri iscritti sul Rousseau, la nostra piattaforma di democrazia diretta. Da lunedì il testo sarà pronto per il dibattito consiliare. Vedremo se il PD sceglierà l’economia circolare che chiede l’Europa o vorrà continuare sulla strada fallimentare di una gestione dei rifiuti centrata su conflitti di interesse, inceneritori, macro-organismi di indirizzo inutili che fanno da humus per attività illecite e pericoli per la salute pubblica.

DIBATTITO SU RILANCIO INCLUDA TUTELA DELLE ACQUE. FALDE SI STANNO ABBASSANDO

Serve un rilancio al termalismo toscano, e siamo stati noi a portare la questione in Consiglio regionale, ma condizione prima per l’obiettivo è che le acque continuino ad esserci e siano non inquinate. Le acque termali sono delle minerali naturali usate a fini terapeutici – dice la legge- ma in Toscana i limiti all’uso delle acque minerali imbottigliate non trovano applicazione per quelle impiegate dal termalismo. Anche per questo negli ultimi anni si è assistito ad un notevole abbassamento delle falde termali.

Tra le cause abbiamo i troppi pompaggi necessari alle produzioni industriali o la continua escavazione di pozzi da parte di privati ed enti pubblici, persino l’eccessivo intervento dell’uomo che disboscando rende minore il volume di pioggia percolata nel terreno che di fatto alimenta queste falde.

Per intervenire è necessario intanto monitorare e perimetrale le falde termali, per arrivare ad azioni di tutela e infine attuare quanto già previsto dalla l.r. 38/2004. Tutti i titolari di concessione in esercizio devono installare gli apparecchi che misurano l’uso di tale bene demaniale e fornire per via telematica ai Comuni i dati relativi. Quei dati che la Regione è tenuta a monitorare e utilizzare come strumenti di indirizzo della tutela di questa ricchezza comune che è l’acqua termale.

Rilanciare il termalismo significa affrontare tutti i temi che lo riguardano in ottica organica: tutela dell’acqua termale, riqualificazioni urbanistiche ed energetiche degli immobili termali, senza dimenticare la componente infrastrutturale. Quando diciamo di liberare risorse dalle grandi opere per metterle su pochi interventi utili proponiamo di rinunciare ad esempio ad un inutile sottoattraversamento TAV a Firenze per accelerare il raddoppio ferroviario con Montecatini o evitare di fermare risorse per Darsena Europa quando ancora tra Siena e Grosseto – direttrice di un’area termale importante – siamo ancora a binario unico e treni diesel.

GIACOMO GIANNARELLI

NOI FUORI DA DIBATTITO “VACCINISTI CONTRO ANTIVACCINISTI”: VACCINO VIA DECISIVA PER DEBELLARE CERTE PATOLOGIE. NOI DICIAMO: SI IMBOCCA MIGLIORANDO INFORMAZIONE E SERVIZIO SANITARIO

Riteniamo sbagliato attribuire al Movimento 5 Stelle una posizione antivaccinista, perché mai l’abbiamo dichiarata e giudichiamo fuorviante un racconto che divide il dibattito sul tema tra pro e contro le vaccinazioni. Così si disorientano solo i cittadini in un percorso che è già eccessivamente segnato da fake news e approcci ideologici.

Noi riteniamo il vaccino una via decisiva per debellare certe patologie, ma diciamo: quella via si imbocca solo migliorando l’informazione scientifica sull’opportunità vaccinale col giusto dialogo medico paziente (genitori in primis) e rendendo più efficace il servizio sanitario. Siamo in linea col Codacons nel chiedere vaccinazioni singole, con un miglioramento di quel percorso che assicura consenso informato e valorizzazione delle segnalazioni di eventuali reazioni avverse.

La proposta del Partito Democratico di fatto tiene il sistema così com’è, incluse le campagne informative generaliste – vedi “Dammi un vaccino” – assolutamente inefficaci per ammissione di Saccardi, e introduce un provvedimento punitivo verso i bambini che vorrebbero accedere o continuare ad accedere ad asili nido, scuole dell’infanzia e servizi educativi accessori. Una scelta lesiva di diritti civili, elaborata per ricattare quella piccola quota di genitori toscani lavoratori che avrebbero difficoltà a tenere i loro figli a casa benché ad oggi, in pieno diritto, hanno scelto di differire l’età della vaccinazione o di ritenere il proprio profilo di rischio ancora non tale da richiedere un intervento vaccinale finora solo “raccomandato” dallo Stato.

Auspichiamo che i toscani non cadano nel tranello di un Movimento 5 Stelle antivaccinista contro il vecchio saggio e responsabile PD, vaccinista. Noi, come spesso accade, governeremmo meglio un problema che il PD risolve nei modi consueti: nessuna messa in discussione del suo sistema, nessun approccio serio di ascolto delle criticità emerse per aumentare la competenza della cittadinanza sull’argomento, decisionismo arrogante e paternalismo direttivo. Non vorremmo mai, e lo diciamo con simpatia, che i toscani pensassero: le vaccinazioni toscane diminuiscono per colpa di Nogarin.

ANDREA QUARTINI

RILANCIO COSTA TOSCANA NON PASSA DA GRANDI OPERE. MA DA AVVIARE GRANDI SFIDE DI RICONVERSIONE ECONOMICA E SOCIALE COME PER SOLVAY

Non possiamo mettere la nostra firma sotto il documento conclusivo della Commissione Toscana Costiera perché, finito questo percorso conoscitivo, siamo ancor più convinti del nostro programma alternativo alle ricette PD. Mazzeo e il resto dei commissari dem credono che le grandi opere siano la soluzione a tutti i mali, dimenticando che sono spesso invise alla popolazione, ingiustificabili a livello di scenari futuri e soprattutto capaci di generare ricadute occupazionali solo tra anni. Questo a meno che non si voglia continuare a fare come per TAV Firenze, dove in conto ai cittadini si allunga il brodo per anni, fingendo battute d’arresto e ripartenze, pur di garantire uno stipendificio che ci vorrebbe lasciare un’opera inutile e pericolosa.

Per noi i 18 mila posti di lavoro mancanti sulla Costa passano da pochi puntuali interventi a sostegno delle PMI – pensiamo ad esempio al comparto turistico finora sotto i livelli di performance raggiungibili dal territorio – dall’abbracciare la sfida dell’economia circolare come presentata dall’unica proposta di legge in tal senso depositata in Consiglio, la nostra, e soprattutto da grandi sfide di riconversione economica e sociale. Chiaro il riferimento a Piombino, sprofondata dal PD in uno stato di perenne attesa mentre ancora non partono le bonifiche propedeutiche ad ogni rilancio, e ad esempio alla Solvay. Solvay che ai nostri occhi rappresenta una vera sfida di rigenerazione dove un governo regionale serio avrebbe già preteso da tempo, per il principio di precauzione, un programma di riconversione votato alla sostenibilità ambientale e sociale.

ENRICO CANTONE
IRENE GALLETTI
GIACOMO GIANNARELLI

DEMOCRAZIA DIRETTA IN CONSIGLIO REGIONALE: REFERENDUM CONSULTIVI ONLINE E SONDAGGI IN DIRETTA PRIMA DI VOTARE LE LEGGI

Abbiamo presentato in Consiglio regionale un pacchetto di proposte normative sulla democrazia diretta che recepisce l’indirizzo del nostro programma elettorale e sarà presto su Rousseau (lex) per il dibattito tra gli iscritti.

L’identità digitale è già una realtà e abbiamo avuto conferma dalla giunta Rossi che la Regione Toscana è in grado di sviluppare referendum consultivi online riconoscendo i cittadini votanti tramite Carta Nazionale dei Servizi (comunemente nota come “Tessera Sanitaria”) associata ad un banale lettore oppure Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). Se quindi i limiti tecnologici sono superati manca solo la volontà politica per consentire ai cittadini di esprimere da casa, online, il loro parere su tematiche regionali. Una volontà da associare ad un investimento comunicativo sul promuovere tali strumenti.

Oggi per indire un referendum consultivo regionale è necessaria una maggioranza larga, i due terzi dei consiglieri. Impossibile quindi ad oggi procedere senza l’assoluta adesione del Partito Democratico e per questo, causa l’allergia PD alle consultazioni popolari, lo strumento è inutilizzato. Una situazione che quindi potrebbe sbloccarsi a breve solo se passasse la nostra proposta di una maggioranza semplice.

Immaginiamo una proposta di legge controversa dove l’indirizzo politico – come spesso accade nel PD – non viene dal programma elettorale ma da slanci personalistici della giunta, basterebbe il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri presenti per richiedere su questo un referendum online. La verifica sull’adesione o meno a quel nuovo indirizzo verrebbe in breve tempo e a costo quasi zero direttamente dai cittadini.

Non parliamo di scenari utopici, ma opportunità reali. È di oggi la notizia che SPID ha raggiunto il milione di utenti, tutti abbiamo già la “Tessera Sanitaria” (CNS), come oggi prenotiamo un volo dal cellulare o compriamo un vestito dal computer in un recente domani potremmo dichiarare il nostro indirizzo – con la certezza dell’anonimato garantita dalla legge – sulle scelte politiche regionali.

Nella nostra proposta questa possibilità per i cittadini non si ferma tra l’altro all’istituto referendario, che ha i suoi tempi attuativi, ma aggiunge lo strumento del sondaggio online: prima della votazione di una proposta di legge cinque consiglieri potrebbero chiedere l’apertura di una rapida consultazione online sull’indirizzo del testo. Un semplice sondaggio pubblico, sempre certificato dall’identità digitale, col quale chiarire se i toscani sono o meno dalla parte del proponente. Chissà che così dove non arriva oggi il buon senso, possa arrivare domani il riconoscimento dell’eventuale malcontento o, perché no, l’apprezzamento per i provvedimenti promossi direttamente dai cittadini.

GABRIELE BIANCHI

SCUOLE DA INCUBO. REGIONE AIUTI LE PROVINCE E METTA SOLDI NELL’EDILIZIA SCOLASTICA O CASI COME IL MARCONI DI SAN MINIATO SENZA SOLUZIONE

In un quadro dove la Regione Toscana mette a bilancio zero euro per l’edilizia scolastica e non sa risolvere il caos trasporto pubblico locale la situazione indecente e pericolosa in cui versano molte scuole e i problemi dei ragazzi a raggiungere il luogo di studio rischiano di perdurare. Anche per questo torniamo a chiedere alla Regione un esercizio più serio e concreto dei suoi compiti in tema di edilizia scolastica. Nella Toscana 2017 abbiamo ancora gli studenti ad Aulla nei container, giornate didattiche che saltano perché non funziona il riscaldamento al ritorno dalle vacanze natalizie e persino una scuola superiore dove si fa lezione solo di pomeriggio per tre ore, perché la struttura è inagibile.

Da 3 mesi infatti il Liceo Scientifico Marconi di San Miniato (PI) è inagibile. Studenti e docenti sono in un’intollerabile condizione di precarietà con lezioni ridotte, pomeridiane e di tre ore, ospitate nelle aule dell’Istituto Tecnico comprensoriale di San Miniato. Bene che nel Consiglio comunale aperto di ieri si sia parlato di fretta risolutiva, ma occorre passare dalle parole ai fatti.

La storia di questo immobile racconta un’incapacità amministrativa imbarazzante del Partito Democratico: la Provincia di Pisa sotto la guida di Andrea Pieroni, attuale consigliere regionale PD, lo acquistò per 8 milioni di euro. Voleva trasferirvi studenti e docenti del Liceo Scientifico al tempo ospitati in un edificio inagibile per la sola non conformità a norme antisismiche. La beffa: quell’edificio è sempre in piedi, recuperabile con opportuni adeguamenti, mentre l’immobile da 7,4 milioni di euro è inagibile per gravi problemi strutturali. Inoltre leggendo la relazione dei tecnici della Provincia emerge una differenza tra la documentazione relativa all’edificio e la situazione effettivamente rilevata, al punto che si è arrivati ad un esposto in Procura.

Nel frattempo la Corte dei Conti sta già valutando se la Provincia di Pisa abbia avuto sana e prudente gestione nello spendere 8 milioni per un immobile inadeguato, con aule anguste, oggi inagibile da parte della Provincia di Pisa, e noi chiediamo di sapere dalla giunta Rossi – competente in tema di edilizia scolastica – perché è mancata la verifica dei costi di ripristino delle strutture scolastiche esistenti e non si sia tenuto conto degli studi di fattibilità relativi alla nuova struttura del Liceo Marconi, così come del progetto incompiuto che prevedeva il 3° lotto dell’IT “Cattaneo”.

Chi ha in gestione la manutenzione ordinaria delle scuole e delle strade sono le Province, un ente tenuto in dissesto con gravi problemi per i cittadini cui il PD ovviamente non si occupa divertendosi a celebrare presidenti e consiglieri dell’Istituzione che si sono autoeletti.

Davanti a tutto ciò la Regione deve darsi delle priorità: scelga come prima la sicurezza e il miglior contesto didattico per i nostri studenti sfruttando magari i fondi dedicati all’applicazione della Direttiva 27/2012 sull’efficienza energetica.

GABRIELE BIANCHI
IRENE GALLETTI
GIACOMO GIANNARELLI

VACCINI: MIGLIORARE SI PUO’ E DEVE (DA PARTE DEL SISTEMA SANITARIO)

Continua la nostra campagna di mobilitazione informativa per contrastare la proposta PD di negare l’accesso ad asili nido, scuole dell’infanzia e servizi educativi all’infanzia (inclusi i domiciliari) per quei bambini che omettono 13 vaccinazioni obbligatorie.

Le ragioni scientifiche e politiche della nostra posizione sono state già illustrate già a commento delle indiscrezioni sulla proposta e ieri in una prima analisi del testo di legge.

Noi difendiamo l’idea del cittadino informato, competente, non quello a cui deleghi una responsabilità che non ti assumi, perché decidi al posto di altri. Decidere al posto di altri non è essere responsabili, ma prepotenti, illibertari. Essere competenti è decidere con il consenso informato.

C’è differenza tra competenza e responsabilità. Saccardi ci contesta di essere irresponsabili. Il contrario noi vogliamo valorizzare la comunità rendendola competente su un tema, non vogliamo punirla perché non accetta quanto si ritiene opportuno. Dobbiamo lavorare sui fattori protettivi, promuovere questi comportamenti in maniera tale da sceglierli al posto dei comportamenti a rischio, soprattutto in tema di salute.

A rinforzo oggi vogliamo suggerirvi la visione del seguente contributo offerto dal Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, il dott. Guido Giustetto. Ne condividiamo ogni singola parola e lo ripetiamo: i vaccini sono importanti, sì ad una corretta informazione a riguardo – per favorire il consenso informato – e ad una revisione migliorativa dell’attuale amministrazione sanitaria degli interventi. Meno catene di montaggio nelle somministrazioni, senza opportuno approfondimento su benefici ed eventuali reazioni avverse di ogni vaccino inoculato, e più comunicazione tra operatori sanitari (in primis i pediatri) e genitori. Siamo certi che così sarà eliminata la quota di non vaccinati per cattiva informazione e sarà preservato il diritto alla libera scelta delle cure richiamato anche dal Dott. Giustetto in questo video.

ANDREA QUARTINI

CI FACCIAMO PORTAVOCE POSIZIONE FEDERALBERGHI MONTECATINI E CHIANCIANO. MARTEDI’ IN CONSIGLIO VEDREMO RISPOSTA PD

Riteniamo legittime le richieste di Federalberghi Montecatini e Chianciano, per questo le abbiamo tradotte in una mozione e martedì aspettiamo il PD alla prova del voto.

Da un lato chiediamo alla giunta di attivarsi in Conferenza Stato Regioni per correggere il Decreto Madia assegnando alle società termali quel criterio di strategicità indicato per le Fiere; dall’altro di attivare subito un tavolo di confronto con i Comuni termali, le associazioni di categoria, gli albergatori e il resto dei portatori di interesse per definire insieme le strategie di rilancio del termalismo toscano.

GABRIELE BIANCHI

BASTA SORPRESE DALL’ANAS. REGIONE ESIGA PROGRAMMAZIONE INTERVENTI E COORDINAMENTO CON SINDACI

Abbiamo portato in Consiglio regionale il caso del cantiere ANAS sul Romito (Livorno) che ha paralizzato il traffico lunedì 23 gennaio e proseguirà fino al 3 febbraio.

ANAS è una società 100% pubblica. Non è possibile che episodi come quelli del Romito accadano. Chiediamo che interventi sulle strade toscane siano effettuati con preavviso e programmazione concordata con le istituzioni locali, in primis i sindaci dei territori interessati dall’eventuale disagio dell’azione manutentiva. Alle volte basta davvero poco, per noi il buon senso, ma dove questo non c’è devono arrivare dei protocolli d’intesa.

Nel protocollo d’intesa che chiediamo tra Regione e ANAS consigliamo di inserire la richiesta prioritaria dei lavori notturni con ripristino della miglior viabilità possibile nelle ore diurne di maggior traffico.

GIACOMO GIANNARELLI
ENRICO CANTONE