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ASL SENZA IMMUNOGLOBULINA ANTITETANICA ? REGIONE CHIARISCA SU SEGNALAZIONE E SI ATTIVI PER GARANTIRE PROFILASSI

Numerose segnalazioni ci indicano che nell’ASL Toscana Nord Ovest non sia reperibile e disponibile l’immunoglobulina antitetanica. Un problema, pare, esteso anche ad altre ASL e tutt’altro che trascurabile.

La profilassi antitetanica si attiva su tutte quelle persone che arrivano al Pronto Soccorso, con ferite lacere o morsicature d’animale, e non hanno copertura antitetanica o non ricordano di aver fatto i richiami. Nell’incertezza l’iniezione evita il rischio di una malattia sempre più rara, ma pur sempre mortale. Il fatto che proprio d’estate si registri questa mancanza è preoccupante.

Speriamo di ricevere subito risposte rassicuranti dalla giunta PD-Rossi. La Toscana deve garantire la sieroprofilassi antitetanica.

ANDREA QUARTINI

BOCCIATA NOSTRA LEGGE SU ECONOMIA CIRCOLARE : TOSCANI COSTRETTI A TENERSI DISCARICHE, INCENERITORI E CONFLITTI DI INTERESSE. PD E CENTRODESTRA INCAPACI DI FUTURO

Il Consiglio regionale ha bocciato la nostra proposta di legge “Economia circolare per una Toscana a Rifiuti Zero”.

La maggioranza allargata sui rifiuti, PD MdP Lega Nord Forza Italia e Fratelli d’Italia, costringe i toscani a tenersi ancora per qualche anno discariche, inceneritori e conflitti di interesse già oggetto di inchieste penali importanti. Peccato, dovranno avere pazienza.

Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, una volta al governo regionale avremo già una legge pronta, validata dagli uffici, che porterà la Regione in pochi anni a sfruttare i benefici occupazionali, ambientali e di salute pubblica di un ciclo virtuoso di gestione dei materiali.

GIACOMO GIANNARELLI

ROSSI CERTIFICA ASSENZA PIANO ORGANICO DI PREVENZIONE INCENDI. E DOPO DUE ANNI ANCORA FERMO PERSINO RIMBOSCHIMENTO A VALLOMBROSA

Ieri in aula Enrico Rossi ha risposto alla richiesta di comunicazione urgente sull’emergenza incendi che abbiamo presentato con mia prima firma.

L’emergenza incendi ci ha rubato 2.500 ettari di bosco e questo è avvenuto in assenza di un piano organico di prevenzione dei roghi. Niente sulla tutela del sottobosco, niente sugli strumenti di contenimento. Rossi è arrivato in Consiglio citando idee, come l’estensione dei viali parafuoco oltre l’unico territorio regionale dove ci sono (la provincia di Pisa), ma senza nemmeno una bozza di programmazione per renderle provvedimenti reali. Un’ammissione di fallimento senza redenzione.

Ancor più desolante il suo riconoscere che non esista al momento alcun piano sul rimboschimento delle aree bruciate. Né quelle 2017 né quelle passate. Una notizia resa con il surreale richiamo al fatto che persino la pineta di Vallombrosa bruciata nel 2015 attende ancora i progetti di reimpianto. Forse Rossi ha dimenticato di essere lui il Presidente della Regione? Chi lo doveva promuovere il rimboschimento di Vallombrosa? Capiamo la sua ansia di retorica da opposizione ma fino a prova contraria governa la Regione dal 2010.

Infine ci ha lasciato basiti sentire che per il Presidente della Regione Toscana è meglio evitare di reimpiantare alberi nelle aree private andate in fumo perché potrebbe favorire eventuali nuovi incendi. Speriamo non arrivi a promuovere provvedimenti per cementificarle con la giustificazione che il cemento non brucia e così si prevengono i roghi.

Unica nota veramente positiva il ringraziamento doveroso a vigili del fuoco e volontari che hanno affrontato con eroismo un’emergenza drammatica. Con una prevenzione efficace, programmata per tempo, avrebbero avuto meno condizioni sfavorevoli. Sarà nostra cura esigerla nei prossimi atti di indirizzo regionale.

IRENE GALLETTI

ABOLIRE CONSORZI DI BONIFICA, ORMAI SONO STAZIONI APPALTANTI: SU 400 DIPENDENTI SOLO 150 SONO OPERAI. MA PD NON MOLLA LA PRESA

I Consorzi di Bonifica vanno aboliti, lo diciamo da sempre: sono diventati delle stazioni appaltanti al punto che su 400 dipendenti solo centocinquanta sono operai. Essendo enti privati di diritto pubblico, nati da un decreto regio, non possiamo abolirli con una legge regionale ma la Regione poteva condurre una battaglia politica per capire come garantire sicurezza idraulica e manutenzione del patrimonio idrico senza questi carrozzoni. Esattamente quanto chiedevamo più di un anno fa al Consiglio regionale con un atto bocciato a maggioranza.

Sul tema leggiamo prese di posizione demagogiche dal cosiddetto “centrodestra”, bene ci vengano dietro, peccato che quando governavano l’Italia non hanno mai modificato l’impianto normativo che giustifica i Consorzi di Bonifica.

Come sempre noi affrontiamo con serietà la questione e non diamo alla popolazione false aspettative: il tributo, alto e odioso, è purtroppo legittimo. Provammo a contrastarlo sui ritardi dei Piani di Classifica, proponemmo anche l’invio insieme al contributo di una lettera con i giustificativi di spesa, cioè quali interventi il cittadino stava finanziando, ma il PD ci bocciò la proposta.

La battaglia non si ferma, a livello regionale torneremo a chiedere trasparenza sul contributo, ma è bene chiarire ai cittadini che la soluzione a questo problema passerà solo da una soluzione nazionale.

GIACOMO GIANNARELLI

CORTE DEI CONTI STRONCA PROJECT FINANCING SUI 4 OSPEDALI, PAGATO TROPPO E CONVENIENTE PER IL PRIVATO

Abbiamo partecipato oggi alla relazione della Corte dei Conti sul rendiconto di bilancio 2016 della Regione Toscana.

La stroncatura della Corte dei Conti al project financing in sanità – e quindi alla maxi operazione dei 4 ospedali voluta da Rossi e PD – ci conforta sul piano dell’analisi, perché evidentemente avevamo visto bene. Per i quattro ospedali la Regione ha pagato il 79% dei lavori, accollandosi quasi integralmente l’aumento dei costi previsti, con ampio beneficio per il privato che dando poco più del 20% si è preso la concessione pluridecennale dei servizi non sanitari. Una violazione delle direttive Eurostat che indicherebbero per il project financing un contributo pubblico al massimo del 50%. Per dirla con le parole dei Procuratori un accordo di “spiccata convenienza per il concessionario”, cioè il privato, che fa ricadere “molti rischi sul concedente”, cioè il pubblico. Una debacle di governo messa come sempre in conto ai toscani.

La Regione Toscana ha chiuso il 2016 con un saldo negativo di 167 milioni di euro e un disavanzo totale di circa 3 miliardi. Due risultati specchio dell’incapacità amministrativa del governo PD-Rossi in materia di pianificazione delle spese e previsione delle entrate. Basti pensare che le Aziende Sanitarie toscane si confermano fuori da ogni limite di legge con pagamenti a 185 giorni.

Giustamente la Corte dei Conti è tornata anche quest’anno a sottolineare il problema indebitamento, 2 miliardi di euro, con un costo complessivo a carico dei cittadini toscani di 179 milioni. Una situazione debitoria aggravata dal cosiddetto “debito potenziale”, il mezzo miliardo di fidejussioni e garanzie rilasciate dalla Regione a guida Pd-Rossi ad altri enti – es. ex ASL di Siena, Autorità Portuale di Piombino, Interporto A.Vespucci – per far ottenere a questi dei prestiti altrimenti loro esclusi.

Purtroppo Rossi e il PD sono abituati a scelte deleterie in materia di debito messe in conto alle future generazioni. Basti pensare a quel derivato sottoscritto con MPS quando la maggioranza degli analisti all’epoca prevedevano ampiamente la diminuzione dei tassi di interesse. Ci è già costato 7 milioni, e continuerà a costarci. Ma tanto non paga mica Rossi o il PD. Pagano i toscani.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA

TERME DI CASCIANA? COMUNE INADEMPIENTE, REGIONE SVENDE MA NESSUNA COMPRA. PATRIMONIO IN MALORA DA COPIONE PD-ROSSI

Il Comune di Casciana Terme Lari non ha mai manifestato la volontà di acquistare le azioni di Terme di Casciana spa di proprietà della Regione. Non esiste al momento alcun patto parasociale attivo e l’ultimo siglato nel 2006, rivisto nel 2008, ha visto il Comune inadempiente. Ce lo ha scritto nero su bianco l’assessora regionale Federica Fratoni in risposta ad una nostra interrogazione.

L’inadempienza del Comune è presto detta: l’amministrazione e la Regione si erano impegnate a mantenere invariati i rapporti di partecipazione al capitale di Terme di Casciana spa dopo l’aumento di capitale 2006. Il Comune aveva allora il 50,35% della partecipata e non avendo denaro si impegnò a dare il suo contributo conferendo il Teatro Verdi. Purtroppo però non ha mai dato seguito alla promessa formale e in conseguenza la Regione ha sostenuto da sola due aumenti di capitale, 2006 e 2008, versando in Terme di Casciana spa circa 4 milioni di euro e continuando a nominarne vertici incapaci di rilancio.

Siamo quindi all’ennesimo empasse di governo PD-Rossi: la Regione vuole uscire dalla partecipata ma nessuno ha presentato interesse a prendersi il suo 75,67% di azioni – la manifestazione è andata deserta a maggio di quest’anno – e, al netto di qualche dichiarazione a mezzo stampa, la giunta regionale ci dice che dal Comune non è arrivata alcuna proposta concreta. Nel frattempo il bilancio 2016 della società ancora non ci risulta approvato e l’ultimo conto si chiudeva l’anno precedente con 340mila euro di perdita netta.

Perché il PD non mette in discussione la gestione di chi ha nominato ai vertici della partecipata? Hanno dimostrato incompetenza nella capacità di rilanciare un servizio in passato eccellente, che intercettava parte di quel flusso turistico proveniente da ogni parte d’Europa e del mondo per fruire del nostro patrimonio termale. Solo il PD poteva mandare in malora un patrimonio unico del genere e pensare di risolvere il tutto mettendolo all’asta al miglior offerente, senza alcuna attenzione alle ricadute sul territorio. Un piano dimostratosi fallimentare su tutta la linea.

GABRIELE BIANCHI

OSPEDALE LOTTI PONTEDERA. 2,1 POSTI LETTO OGNI MILLE ABITANTI PER SACCARDI VANNO BENE. CONFERMA A NOSTRA DENUNCIA PUBBLICA: OSPEDALE SI REGGE SU SACRIFICIO OPERATORI

Avevamo chiesto conto alla giunta PD-Rossi delle criticità in cui versava l’Ospedale Lotti di Pontedera: su tutte la carenza di personale e posti letto. La risposta dell’assessora alla sanità è una conferma impenitente su tutta la linea.

Il Pronto Soccorso si regge su ‘7 infermieri e cinque OSS di giorno’, che scendono a ‘5 infermieri e tre OSSdi notte, cui si aggiungono ‘due figure’ per Osservazione breve e codici di bassa priorità.

Su un bacino da 120mila abitanti parliamo di numeri inadeguati. Una inadeguatezza che diventa ancora meno tollerabile sui posti letto: 2,1 ogni 1000 abitanti. Una dotazione giudicata ‘negli standard di riferimento‘ dalla Direttrice Generale ASL Toscana Nord Ovest, con validazione dell’assessora Saccardi, che non ha alcun riscontro normativo. La legge in materia parla infatti di 3,7 posti letto per mille abitanti come tetto, non ci risulta alcun riferimento “standard” per i posti letto dei presidi ospedalieri di base come Pontedera.

Infine lascia basiti leggere che nella sanità a guida PD-Rossi l’influenza invernale sia diventata un’emergenza non prevedibile.

Cogliamo quindi l’occasione di segnalarlo per tempo a Saccardi e ai Dirigenti sanitari scelti dalla giunta: tra quattro mesi inizia il periodo critico annuale delle influenze, vi organizzate per tempo?

ANDREA QUARTINI

REGIONE NON AUTORIZZI AMPLIAMENTO DISCARICA BULERA E ESIGA DA PROPRIETA’ MESSA IN SICUREZZA E PROGRAMMAZIONE CHIUSURA

Torniamo sul caso “Bulera”, discarica sita nel Comune di Pomarance, dopo la bocciatura in Commissione di atti contrari all’ampliamento.

La giunta PD-Rossi non può autorizzare l’ampliamento richiesto da SCL, lo sviluppo verticale della discarica, al pari della rimozione della vasca di accumulo, sono operazioni non in linea col quadro normativo regionale in materia di paesaggio e soprattutto tardano quella messa in sicurezza e programmazione chiusura: le uniche azioni da intraprendere per un sito che ha già raccolto 2,7 milioni di tonnellate di rifiuti, l’80% delle quali con arsenico. Problema, questo dell’arsenico, che resta irrisolto a 10 anni dall’ammonizione europea sull’inquinamento della acque dell’alta val di Cecina.

La discarica del “Bulera” è una ferita aperta nella ‘Valle della luna, che rappresenta il fallimento pluridecennale delle politiche regionali in materia di gestione rifiuti. Un fallimento superabile solo con un cambio di rotta deciso, come indicato in quella nostra proposta di legge sull’economia circolare che la maggioranza PD-Rossi si ostina a rifiutare.

Si ascoltino i cittadini dell’Alta Val di Cecina, oltre mille dei quali hanno firmato una petizione contro l’ampliamento della discarica del Bulera. E si eviti di far arrivare nella Valle della Luna altri rifiuti pericolosi. Secondo un’inchiesta approfondita de Il Fatto Quotidiano sarebbero già stati “promessi” alla discarica ampliata terre di scavo dei lavori portuali a Piombino e Livorno e della tranvia fiorentina. Diciamo basta a questa distorsione sistemica dove le periferie si devono prendere per qualche posto di lavoro in più gli scarti tossici delle politiche fallimentari decise per le aree più densamente popolate.

GIACOMO GIANNARELLI
IRENE GALLETTI

INCENDI IN TOSCANA, DISASTRO IMMANE. RICHIESTA COMUNICAZIONE URGENTE A ROSSI

Abbiamo presentato una Richiesta di Comunicazione urgente alla giunta sugli incendi in Toscana a mia prima firma. Martedì Rossi riferirà in aula come da regolamento.

Oltre 2mila ettari di bosco in fumo, imprese a fare i conti con quanto rimasto ed ecosistemi da ricostruire in non meno di 15 anni. Un disastro immane che ha colpito e sta continuando a colpire la Toscana, sulla gestione del quale la giunta deve dare informazione al Consiglio regionale e ai cittadini.

Oltre al ringraziamento doveroso ai Vigili del Fuoco urge infatti capire cosa è andato storto nella prevenzione e gestione del fenomeno incendi.

Da tempo sosteniamo che vada superata l’incertezza sul futuro dei circa 500 operai forestali regionali adibiti proprio alle opere di prevenzione, rimasti impantanati dalla pasticciata riforma PD delle province che assegna la competenza forestazione alle Unioni dei Comuni. Servono risorse certe, quei 12 milioni di euro annui già verificati che periodicamente spariscono costringendo i sindacati a proteste cadenzate sotto la sede regionale.

Il duo PD-Rossi deve poi riconoscere il fallimento della soppressione del Corpo Forestale dello Stato cui ci siamo opposti in ogni modo. Il caso dell’impedimento ad operare su grandi incendi per gli ex forestali finiti nell’arma dei Carabinieri è una vergogna della quale vogliamo capire il peso rispetto a quanto accaduto in Toscana e soprattutto le soluzioni.

Nell’ultimo Consiglio abbiamo ottenuto l’approvazione dell’impegno per Rossi e la giunta di sollecitare il parlamento sul tema dei Vigili del Fuoco precari.

Colga l’occasione di questa emergenza per esigere una copertura in Toscana in linea con le medie europee. Oggi abbiamo un vigile del fuoco ogni 14.526 abitanti, in Europa uno ogni mille. Si investano i soldi congelati su grandi opere inutili, come Darsena Europa, su chi siamo certi che serva ai toscani.

IRENE GALLETTI

DARSENA EUROPA DISTRAZIONE DI MASSA PD-ROSSI. AUTORITA’ PORTUALE CONFERMA CONFUSIONE SU FONDALI OPERE E DRAGAGGI. E MODIFICHE IMPONGONO NUOVO PRP

Audizione su Darsena Europa oggi in Commissione Toscana Costiera. Presente l’ing. Pribaz in rappresentanza dell’Autorità portuale di Livorno, assente Enrico Rossi.

Per l’ennesima volta Rossi e il PD si confermano maestri della distrazione di massa. Ormai potremmo usare Darsena Europa come esempio della totale assenza di credibilità di questa maggioranza. Rossi desaparecido nonostante fosse indicato come presente e a rispondere alle nostre domande tecniche ci siamo trovati un rappresentante dell’Autorità Portuale in serio imbarazzo, non a lui di certo imputabile, che ci ha comunque dato informazioni significative sulla confusione che regna intorno al progetto. Dragheranno, dice, “fino a 16 metri” ma “chiederanno fino a 20“. A chi non è dato saperlo anche se, al netto delle sparate per rincorrere le fughe di Rossi, è chiaro che una gara con fondali a meno 20 metri impone l’aggiornamento del Piano Regolatore Portuale e quindi un nuovo lungo iter autorizzativo.

Una questione questa che resta a prescindere dai fondali: perché se, come ci hanno detto, vogliono girare il terminal sud per lungo e non fare più il grande canale siamo ad una modifica sostanziale del progetto. Non a caso Pribaz ci ha confermato la necessità di rivedere e riscrivere tutti gli allegati tecnici della gara. Documenti che dovremmo vedere a marzo 2018, nella migliore delle ipotesi.

Ci ha colpito inoltre l’incredibile superficialità col quale Regione e Autorità Portuale vorrebbero derubricare il tema del materiale dragato ad un problema risolto dall’attuale normativa. Forse non hanno letto che è autorizzato sì scavare il fondale e depositare quel materiale a tre miglia dalla costa, ma prima va capito cosa contiene e va assicurata la sua bonifica. Parliamo di un’area SIN, non ci sono mica i coralli. Rossi e Gazzetti vorrebbero forse buttare la sabbia del porto – piena di idrocarburi e altri metalli pesanti – dietro la Meloria?

Certo comprendiamo l’imbarazzo di esponenti della maggioranza che devono oggi cercare di giustificare questo stallo a chi li ha pagato la campagna elettorale o semplicemente li ha spediti sopra la poltrona dove siedono, fidandosi sulla parola data in merito al loro impegno per questa grande opera miraggio. Ma le bugie hanno le gambe corte e soprattutto non si dovrebbe modellare la realtà per renderle vere sperperando i soldi dei cittadini.

Rossi e il Pd ci ascoltino: convochino il Prof. Sergio Bologna in Commissione come abbiamo chiesto da tempo. È persona esperta e riuscirà a spiegare loro quanto ha messo nero su bianco da tempo: chi punta sul gigantismo navale ignora quanto dicono scienza e storia. Questa rincorsa alle maxi darsene è solo una enorme speculazione edilizia. Speriamo di fermarla prima che il duo PD-Rossi faccia spendere milioni di euro dei cittadini in progettazione: l’unica cosa che andrà realmente a gara nel 2018, a quanto ci ha spiegato l’Autorità Portuale di Livorno.

GIACOMO GIANNARELLI