Il Lago di Massaciuccoli è lo specchio lacustre più grande della Toscana. Dal 2003 è Zona di criticità ambientale e vulnerabile ai nitrati per tre noti problemi: gli scarichi fognari non depurati che finiscono nel lago – prima causa di inquinamento secondo lo studio del S.Anna – i pesticidi usati nelle campagne vicine che vi confluiscono, il grave deficit idrico di circa 32 milioni di metri cubi d’acqua dal quale deriva la destabilizzante immissione di quella marina con annesso problema di salinizzazione.

Su alcune questioni le istituzioni sono intervenute, su altre latitano. In particolare abbiamo appreso dalla risposta ad un’interrogazione UE che per la protezione del lago di Massaciuccoli “non sono stati erogati finanziamenti nell’ambito del fondo di sviluppo regionale europeo dal 2000 al 2013”.

Una stranezza sospetta visto che dal 2004 esiste il famoso progetto del “tubone” che avrebbe dovuto risolvere il deficit idrico del Lago portando in questo l’acqua del fiume Serchio.

Nel 2006 fu fatto anche un accordo di programma su quest’opera assegnando alla Provincia di Pisa progettazione e appalto delle opere e – carte alla mano – esistono delibere di questo ente con tanto di cronoprogramma dei lavori fino al 2016. C’erano anche i soldi, 21 milioni, diciotto dei quali messi dal Ministero dell’Ambiente. Ma ad oggi del tubone non c’è traccia, come dice la Commissione Europea, e per questo chiediamo aggiornamenti alla giunta PD-Rossi su questo mistero.

In parallelo vogliamo risposte su tutte le altre questioni legate al lago: gli impianti di depurazione di Pisa e Vecchiano hanno superato le loro problematiche o sversano ancora nel Lago? La sperimentazione del S.Anna e del Parco regionale sulla fitodepurazione – per eliminare il problema dei pesticidi che finiscono nell’acqua del Massaciuccoli – è andata a buon fine?

Senza dimenticare l’aspetto delle responsabilità: chi doveva garantire la salubrità del lago tramite interventi pagati dai toscani quali risultati ha ottenuto? Nel 2013 l’assessora regionale in carica parlava di un pacchetto di opere da 31,8 milioni di euro. Sono passati quattro anni e il presidente della Regione Toscana è lo stesso: Enrico Rossi. I cittadini meritano di sapere se si trattava o meno della consueta annuncite delle sue giunte, poco impegnata a verificare che alla fine quanto promesso sia realizzato.

GIACOMO GIANNARELLI

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