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REGIONE RIAPRA BANDO DSU, CITTADINI COLPITI DA ALLUVIONE E ‘BIMBI MOTOSI’ DEVONO POTER ACCEDERE A BORSE DI STUDIO E MENSA GRATUITA

Abbiamo portato in Consiglio regionale il caso di Valerio Dainelli raccontato oggi da Il Tirreno. Il giovane livornese, iscritto all’Università di Pisa, non ha potuto presentare la domanda per ottenere borsa di studio e mensa gratuita dall’Azienda regionale DSU perché i termini scadevano il 15 settembre, quattro giorni dopo la terribile alluvione che ha devastato la sua casa. Da venti giorni Valerio Dainelli vive con la famiglia in un alloggio d’emergenza messo a disposizione dal Comune di Livorno. Di tutto certo poteva aver bisogno tranne che del nonsenso di vedersi rifiutata la domanda perché i termini erano scaduti e la richiesta doveva arrivare on.line. Crediamo si sia chiesto “con quale pc connesso la facevo la domanda mentre spalavo il fango da casa?”.

La gestione commissariale regionale – guidata da Enrico Rossi – ha commesso un errore, possibile in questi casi, da risolvere quanto prima. Per questo stamattina abbiamo presentato una mozione, al voto nel prossimo Consiglio, che impegna la giunta a deliberare quanto prima la riapertura del bando per borsa di studio e mensa gratuita dell’Azienda regionale DSU, indicando come requisito d’accesso l’essere cittadini colpiti dall’evento alluvionale del 9 e 10 settembre scorso o aver prestato aiuto volontario alle comunità colpite nei giorni successivi a questo.

Crediamo opportuno che la riapertura del bando arrivi dopo il 15 ottobre, data limite entro la quale i cittadini vittime dell’alluvione potranno dichiarare i danni subìti.

Ci auguriamo che il Consiglio regionale approvi l’atto all’unanimità. Ringraziamo Valerio Dainelli per aver raccontato la sua piccola odissea burocratica e il Tirreno per averla pubblicata. Siamo certi che non si tratti di un caso isolato e che le istituzioni possano recuperare la fiducia dei cittadini evitando situazioni come queste o, nel peggiore dei casi, risolvendole con massima tempestività.

GABRIELE BIANCHI

DUE PATTUGLIE PER VIGILARE APERTURA CACCIA SU TUTTA PROVINCIA DI PISA E FILIPPESCHI LE INVIA A TENERE GONFALONE

Dal 1 gennaio 2016 i centosettanta agenti di Polizia Provinciale presenti in Toscana devono occuparsi di molte questioni, dalla viabilità provinciale e regionale al bracconaggio. Un compito quasi impossibile, attribuito per legge con l’irresponsabile riforma delle Province targata PD e siglato con la delibera 205 del 2016 firmata dalla giunta Rossi-PD.

In questo scenario assume connotati tra il ridicolo e l’assurdo quanto avvenuto nel mese di settembre in Provincia di Pisa, in corrispondenza di pre-apertura e apertura della caccia.

Le uniche due pattuglie di polizia provinciale, che per il PD dovrebbero vigilare su 700 km di strade e in contemporanea centinaia e centinaia di ettari dove i cacciatori potevano iniziare a sparare, pare siano state dirottate dal Presidente della Provincia, Sindaco di Pisa, a tenere il gonfalone istituzionale per manifestazioni e cerimonie.

Una scelta della quale chiediamo conto alla Regione, visto che finanzia direttamente proprio l’attività di vigilanza della polizia provinciale su caccia e pesca.

IRENE GALLETTI

OSPEDALE DI PESCIA, PARCHEGGIO SEMPRE CARO E ‘CITTADELLA OSPEDALIERA’ RIMASTA UN ANNUNCIO

Il parcheggio davanti all’Ospedale di Pescia è da tempo il più caro della Toscana: 1,50 euro l’ora, a frazione, cioè con 61 minuti il conto sale già a 3 euro. Il risultato si deve ad un project financing nato con una giunta PD, approvato nel 2011 dall’ex giunta di centrodestra, che firmò un accordo dove tra le tante anomalie note si concedeva pure al privato la gestione degli stalli per 32 anni, autorizzandolo a fissare le tariffe a suo piacimento. Ennesima dimostrazione di come la finanza di progetto abbia da sempre messo tutti d’accordo, destra e sinistra con i cittadini a pagarne le conseguenze. Abbiamo presentato un’interrogazione per chiarire alcuni aspetti di questa vicenda.

Circa un anno fa si interessò della questione Marco Niccolai, anche in forza della sua doppia poltrona di consigliere regionale e consigliere comunale a Pescia. E con interesse leggemmo la risposta alla sua interrogazione, a firma Stefania Saccardi, dove il Direttore Generale dell’ASL Toscana Centro informava del fatto che quest’ultima fosse in contatto col Comune di Pescia a guida Giurlani (PD) per la realizzazione della “cittadella ospedaliera” con un varco elettronico e la modifica degli stalli attuali.

Ci risulta che dopo quindici mesi ancora della cittadella non si abbiano notizie e a poco varrebbero a giustificazione le conseguenze del caso Giurlani.

La Regione deve chiarire se intende e può risolvere questa situazione, segnalando a noi e ai cittadini di Pescia quando il problema dei parcheggi davanti all’Ospedale sarà definitivamente risolto. Confidiamo che la Commissaria Prefettizia possa fornire il giusto supporto in tal senso, più di quanto ha fatto prima la giunta PD. Speriamo sia l’occasione anche per superare anche l’incredibile vicenda dei residenti ‘isolati’ proprio dal parcheggio perché la sbarra a protezione degli stalli impedisce l’uso di una strada a tutti gli effetti comunale.

ANDREA QUARTINI

– PIL + BES. INDICATORI DI BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE ANCHE PER LA TOSCANA

Dopo decenni di pressione culturale, gli indicatori di qualità della nostra vita affiancheranno il PIL nei documenti di programmazione economico finanziaria del Governo. Una vittoria per chi, come noi, ha fatto della critica al PIL una bandiera. Adesso che persino il Parlamento ci è arrivato, riteniamo doveroso che la Regione Toscana si aggiorni e inserisca i dodici indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) nei propri documenti di programmazione.

I cittadini devono poter sapere se la Regione vuole diminuire o aumentare la disuguaglianza di reddito tra i toscani e soprattutto se le politiche realizzate centrano o meno il risultato previsto. Indicatori come questo, al pari del tasso di mancata partecipazione al lavoro o l’indice di povertà assoluta, sono il vero specchio sull’efficacia o meno di un’azione politica.

E’ di questi giorni la stima secondo la quale il 21,4% dei bambini toscani è sovrappeso e il 5,6% addirittura obeso, un dato derivante dall’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità “Okkio alla Salute”. Quando anche l’indicatore BES “Eccesso di peso” sarà nei documenti di programmazione economica regionale diventerà interessante capire se la Regione intende realmente tutelare la salute dei più piccoli, e non solo dichiararlo a mezzo stampa, contrastando cibi e bevande ‘spazzatura’ che contribuiscono in modo significativo al fenomeno del sovrappeso. Magari lì emergerà l’assurdo del voto negativo del Consiglio regionale alla nostra mozione per proporre un menù solo vegetariano almeno un giorno alla settimana nelle mense pubbliche.

Allo stesso modo finalmente potremo verificare quale tetto di CO2 e gas clima alteranti, altro indicatore BES, vogliono raggiungere Rossi e il Partito Democratico in Toscana. A noi sembra già raggiunto, ma loro insistono per mettere nella piana fiorentina un nuovo inceneritore, un nuovo aeroporto e due terze corsie autostradali. Abbiamo provato a far capire loro che non si può diminuire l’inquinamento aumentando le fonti di inquinamento ma o non lo capiscono o a loro interessa ben poco. Martedì prossimo vedremo nella risposta alla nostra richiesta di comunicazione se qualcosa è cambiato negli ultimi giorni.

GABRIELE BIANCHI

REGIONE ESIGA RITIRO PIANO ESTERNALIZZAZIONI DI TOSCANA AEROPORTI

La Regione Toscana deve esigere il ritiro del Piano di esternalizzazioni presentato da Toscana Aeroporti. Lo deve fare come socio di questa azienda e come istituzione che difende i lavoratori. Per questo abbiamo presentato una mozione da discutere con urgenza nel prossimo Consiglio regionale.

Ci chiediamo cosa rimanga alla Toscana Aeroporti per farne una società di gestione aeroportuale se vuole esternalizzare e cedere persino l’essenza di queste attività, come l’assistenza a terra dei passeggeri e l’attività di check in.

Sono in contatto costante coi lavoratori e capisco la loro rabbia, anche da ex dipendente SAT. Nell’aeroporto di Pisa tutti avevamo ben chiaro cosa sarebbe successo con la fusione delle società e la cessione di quote regionali a Corporation America: una ‘testa aziendale’ a Firenze, promotrice di investimenti su Peretola, con la mission di fare utili anche peggiorando le condizioni di lavoro.

Rossi e il Partito Democratico sono i responsabili politici di questa situazione, diretta dal ‘loro’ Presidente Marco Carrai. Sono passati sei mesi dal suo annuncio dei 9,8 milioni di utile registrati dall’ultimo bilancio di Toscana Aeroporti con quale coraggio una società con questi conti, partecipata dalla Regione Toscana, presenta un Piano di esternalizzazione? Sappiamo tutti che esternalizzare significa stipendi più bassi e meno diritti. Vogliono dirci che puntano al fare ricavi su questo?

Sull’aeroporto di Pisa hanno pesato molti errori di visione, era miope investire quasi tutto su Ryanair e la bolla scoppiata in questi giorni è solo conferma di quanto noto da tempo: l’azienda faceva attivi perlopiù risparmiando sul personale, oltre che grazie ai contributi pubblici. Trenta voli in meno di Ryanair sono un problema e la società di gestione deve capire come rimodulare l’offerta, senza però far cassa sul personale.

Come Movimento 5 Stelle ci stiamo adoperando a livello comunale e regionale per l’immediato ritiro del Piano di esternalizzazione e cessione presentato da Toscana Aeroporti. Espriamo solidarietà ai circa 800 lavoratori gettati nell’angoscia da quel documento. Faremo di tutto per fermarne la sua attuazione.

IRENE GALLETTI

MALARIA E CHAGAS, PIU’ CASI DEL WEST NILE VIRUS MA PER LORO PROCEDURA ‘A MANO’

Serve chiarezza sul sistema di controllo delle donazioni di sangue da chi si è esposto a rischio malaria e Chagas. Oggi chi torna da un viaggio nei paesi dove sono endemiche, sulla carta, può donare solo se non le ha contratte, ma il sistema ASL per verificarlo non è ottimale ed espone ad errore umano.

Nella maggior parte dei casi il Centro Trasfusionale preleva il sangue del potenziale donatore e commissiona questi test di verifica non a Centri di Qualificazione Biologica (CQB) – previsti dalla legge – ma a laboratori esterni che sfuggono ai controlli previsti dalla normativa e soprattutto non hanno alcun canale informatico aperto con la ASL. La conseguenza è che tecnicamente la trasmissione dei risultati ed il loro inserimento avviene con modalità manuali dall’operatore sanitario con possibilità di errore.

In alcuni casi poi abbiamo saputo che avviene di peggio, ovvero viene raccolto il sangue del donatore senza alcun test di secreening e poi fatta dopo la verifica sull’intera sacca circa la presenza o meno dei virus malaria e Chagas. Con evidente spreco sia della donazione che delle risorse sanitarie pubbliche impiegate per raccolta e verifica.

Ma l’aspetto meno comprensibile di questa situazione è che i Servizi Trasfusionali toscani si siano preoccupati di informatizzare la procedura per il West nile virus – eliminando così qualsiasi possibilità di errore umano – nonostante dal 2012 al 2017 siano stati solo due i toscani cui è stata diagnostica tale patologia, mentre per i più di mille casi tra malaria e malattia di Chagas la procedura rimanga “a mano”. Una stranezza per la quale attendiamo di sapere da Saccardi motivo e tempi di risoluzione.

Infine abbiamo chiesto all’assessora alla sanità se e quando la Toscana si doterà di un sistema efficace di inattivazione patogeni.

ANDREA QUARTINI

DISCARICA DI BULERA, DA GIUNTA SCHIAFFO ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

E’ arrivata la risposta della giunta regionale alla nostra interrogazione sul caso “Bulera”, discarica sita nel Comune di Pomarance.

Ci vorranno altri 60 giorni di esame regionale per capire se SCL Italia spa ha risolto le criticità emerse in Conferenza dei Servizi e può ampliare la discarica “Bulera”. Una notizia che non ci conforta, ma rende il metro di quanto il parere favorevole di luglio, con la sola prescrizione del ripristino ambientale, sia arrivato troppo presto.

Il punto però ci sembra più politico che tecnico: perché la soluzione ‘meno peggio’ è sintomo del fallimento politico a livello di pianificazione. Come giudicare altrimenti l’indicazione scritta dall’assessora Fratoni “il settore regionale competente da un punto di vista paesaggistico ha ritenuto preferibile utilizzare un sito già compromesso e autorizzare un ampliamento di una discarica esistente piuttosto che utilizzare nuove aree“?

Siamo allo schiaffo all’economia circolare. L’ennesima dimostrazione che PD e Rossi non vogliono o non sanno creare un ciclo virtuoso di gestione dei rifiuti capace di programmare la fine per inutilità di discariche e inceneritori.

La discarica di Bulera ha già raccolto 2,7 milioni di tonnellate di rifiuti. L’80% di questo flusso conteneva arsenico e a 10 anni dall’ammonizione europea sull’inquinamento della acque dell’alta val di Cecina la giunta regionale non si preoccupa di creare le condizioni per chiudere questa discarica ma del come tenerla in piedi. Se avessero votato la nostra proposta di legge sull’economia circolare il quadro sarebbe stato ben diverso.

Ancora una volta questa maggioranza Pd-Rossi si è dimostrata sorda ai richiami dei cittadini dell’Alta Val di Cecina, mobilitati contro l’ampliamento della discarica del Bulera. Vigileremo per capire il perché e se corrisponde al vero quanto raccontato da Il Fatto Quotidiano, ovvero la “promessa” alla discarica ampliata di terre di scavo dei lavori portuali a Piombino e Livorno e della tramvia fiorentina.

GIACOMO GIANNARELLI

A POST ALLUVIONE I FONDI REGIONALI 2017 PER DARSENA EUROPA. CONFERMA MESSA IN SICUREZZA TERRITORIO È VERA GRANDE OPERA UTILE E FINANZIARLA È SOLO VOLONTÀ POLITICA

28 milioni di euro sono uno stanziamento necessario per la prima fase di questa emergenza, che abbiamo condiviso. Ci sembra un segnale importante che la regione abbia trovato buona parte dell’importo, 12,5 milioni, togliendolo allo stanziamento 2017 per Darsena Europa. Una conferma che la messa in sicurezza del territorio è la vera grande opera utile sulla quale investire e scegliere di mettere in questa i soldi è solo un fatto di volontà politica, come diciamo da sempre.

Peccato che il duo PD-Rossi se ne sia reso conto solo a seguito di un’alluvione drammatica con nove morti, senza tuttavia dimostrare di aver appreso completamente la lezione. Perché al netto delle dichiarazioni importanti di Rossi sui limiti normativi, gli ricordiamo che in soli due anni la sua maggioranza ha già votato trecento correzioni della legge cardine in materia di governo del territorio, la 65/2014 promossa da Anna Marson.

Avrebbe aiutato a segnare il vero punto di discontinuità l’approvazione dei nostri atti di indirizzo, in primis il ritiro e la censura di quelle proposte di legge del gruppo PD e della giunta che vorrebbero permettere frazionamento o modifica della destinazione d’uso di edifici presenti entro i dieci metri dai corsi d’acqua. Purtroppo li hanno bocciati, al pari della nostra proposta per gli sgravi fiscali alle imprese colpite dall’alluvione e la verifica insieme al Ministero sul finanziamento di demolizioni e ricostruzioni in altra area sicura di quelle abitazioni, anche condonate, che oggi sono a rischio perché entro fascia di rispetto dei corsi d’acqua.

Ancor meno comprensibile la scelta di dire no alla revisione dei Piani di Gestione di Rischio Alluvionale in funzione dei cambiamenti climatici e al chiedere in conferenza Stato Regioni un programma per il progressivo rifacimento dei ponti RFI che creano strozzature pericolose per lo sbocco a mare dei corsi d’acqua. Un punto sottolineato dai tecnici durante il sopralluogo di venerdì scorso per il quale votare contro significa o non aver capito il problema o ritardare a data da destinarsi la sua risoluzione.

Una scelta inefficiente al pari del no alla proposta di individuare i Sindaci dei Comuni colpiti dall’alluvione come soggetti attuatori per i provvedimenti del Commissario Rossi. Ovunque in Italia, e abbiamo citato il caso recente dell’Abruzzo sul terremoto, questo è il metodo di gestione più efficiente per le fasi successive a questi disastri. Speriamo tra i motivi del voto contrario non ci sia il fatto che tra i sindaci ce n’era uno del Movimento 5 Stelle.

GIACOMO GIANNARELLI

PROFESSIONISTI DI VERTICE ABBANDONANO CAREGGI. SIANO AUDITI, PER CAPIRE MOTIVI DELLA PERDITA

Oggi ho scritto al Presidente della Commissione Sanità.

Nelle ultime settimane abbiamo appreso da articoli stampa che figure di vertice della professione medica stanno abbandonando l’AOU di Careggi. Riteniamo indispensabile approfondire quanto prima in Commissione le ragioni di queste “perdite” per l’offerta sanitaria regionale, sofferte in particolare dai cittadini del bacino fiorentino. Per questo chiediamo l’audizione urgente di Alberto Deganello, David Antoniucci, Paolo Vannucchi, Ernesto Mazza, Pierluigi Stefàno, Gianfranco Montesi e Andrea Coratti.

Parliamo di professionisti che in alcuni casi hanno talmente sposato la causa del servizio pubblico da rinunciare in toto alla libera professione intramoenia. Preoccupante che siano proprio queste figure ad abbandonare Careggi in polemica con l’Azienda Sanitaria, i cui vertici, bene ricordarlo rispondono alla giunta PD-Rossi.

ANDREA QUARTINI

CONSIGLIO REGIONALE DIA ONORIFICENZA A PAOLO BORROMETI

Per eradicare la mafia dalla Toscana servono alcuni fattori. Tra questi, accanto all’impegno delle istituzioni, resta fondamentale il ruolo dei narratori che con coraggio sanno rilevare il fenomeno mafioso, anche quando sommerso, portandolo all’attenzione dell’opinione pubblica. Una forma di attivismo civile che dev’essere premiata. Per questo abbiamo chiesto al Consiglio regionale di premiare con un’onorificenza istituzionale il giornalista antimafia Paolo Borrometi.

Borrometi è sotto scorta dal 2014 a seguito di minacce di morte esplicite per le sue inchieste, una delle quali portò allo scioglimento del Comune di Scicli. Il Consiglio regionale si pregerà della sua moderazione per il convegno ‘MAFIA IN TOSCANA. FACCENDE DI CASA NOSTRA’ di venerdì prossimo. Un appuntamento importante che ho avuto l’onere e onore di coordinare e che porterà in questo palazzo le figure di punta dell’antimafia toscana.

Sarebbe un’ottima coincidenza se al termine di questa occasione il Presidente Giani riconoscesse a Paolo Borrometi l’onorificenza del Consiglio regionale.

GABRIELE BIANCHI