Blog Pagina 149

GRANDI OPERE INFRASTRUTTURALI. SUI TEMI DELLA PIANA FIORENTINA PD FA MANCARE IL NUMERO LEGALE… A SE STESSO

Si conclude per mancanza di numero legale la seduta di oggi del Consiglio regionale della Toscana, proprio nel momento in cui avrebbe dovuto votare una risoluzione del PD a sostegno della Comunicazione della Giunta sulle grandi opere infrastrutturali, comprese quelle della Piana Fiorentina.

La scarsa presenza in Aula dei Consiglieri del Partito Democratico fa dunque mancare il numero legale allo stesso Partito Democratico che si apprestava a difendere la follia di continuare a inquinare la Piana Fiorentina, diventata oramai una vera e propria ‘camera a gas’, con opere ed infrastrutture pericolose per l’ambiente e l’uomo.

Ancora una volta, dal canto nostro, abbiamo contestato la scandalosa politica infrastrutturale e sui rifiuti del PD, che in quella “camera a gas” vorrebbe costruire un inceneritore, un nuovo aeroporto ed una terza corsia autostradale, trasformando l’area in una vera pattumiera tossica regionale.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA

DEFIBRILLATORI IN RETE, ECCO LA LEGGE – conferenza stampa

Domani ore 12 in Consiglio regionale (sala 10) presentiamo a cittadini e stampa una proposta di legge cui teniamo particolarmente.

Negli ultimi anni le istituzioni hanno reso possibile una diffusione più capillare dei defibrillatori, salva-vita fondamentali, e noi stessi con la nostra prima iniziativa di restituzione ne abbiamo donati cento alla comunità toscana, dieci per provincia.

Manca un ultimo tassello per ottimizzare la situazione: la messa in rete di questi apparecchi, unita ad una procedura comunicativa in grado di ottimizzare tempi e modalità d’intervento. Esattamente quanto abbiamo formalizzato in proposta di legge e presentato in Consiglio regionale.

ANDREA QUARTINI

AL PALO DA TRE MESI BONIFICA IDROCARBURI, DOPO ROTTURA OLEODOTTO LIVORNO-CALENZANO

Il 12 marzo scorso si è rotto l’oleodotto Livorno-Calenzano all’altezza di Ponsacco. Una notevole quantità di idrocarburi è finita nei campi ma la bonifica da parte delle ditte incaricate ENI è ferma da giugno. La rimozione dei terreni inquinati non può ‘andare in ferie’ e la Regione deve alla cittadinanza dei chiarimenti su quanto accaduto.

Dalla motivazione della rottura fino ai quantitativi di idrocarburi riversati qui tutto è misterioso. Senza dimenticare il vero e proprio ‘caso’ riguardante il percorso di accesso all’area inquinata. I mezzi pesanti adoperati per la rimozione e il trasferimento dei terreni inquinati hanno infatti per mesi omesso il passaggio dalla strada comunale Via Pinocchio, scegliendo un percorso meno agevole che passa da una strada privata.

Tutto questo nel silenzio generale delle istituzioni e a danno di questi residenti che si sono visti per mesi passare fino a 20 tir il giorno in una strada dove prima giocavano i bambini. Un assurdo visto che la strada comunale presentava le caratteristiche più idonee per quel tipo di traffico.

IRENE GALLETTI

TOSCANA COMMISSARIATA, MA IL PD NON VUOLE PARLARNE

Giovedì abbiamo appreso che la Toscana è stata commissariata, unica regione insieme al Molise, per non aver nominato il nuovo Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Ci sembrava un tema importante, degno di una comunicazione dedicata, ma il Partito Democratico ha omesso di elencarla tra i temi all’ordine del giorno della seduta di domani e mercoledì. Un’omissione grave della quale chiederemo conto al Presidente Giani all’apertura dell’assemblea.

La Regione Toscana manca di questa figura dal 30 giugno 2015. Non parliamo di bruscoline ma di chi ad esempio verifica l’operato dei servizi sociali riguardo la tutela dei minori, potendo richiedere provvedimenti a riguardo alle amministrazioni comunali competenti.

Abbiamo tentato da due anni di spiegare al PD che doveva procedere alla nomina e che né l’idea del Garante unico per difesa civica, difesa dei minori e dei detenuti, né lo scegliere di non scegliere avrebbero preservato la Toscana da questa bocciatura imbarazzante. E avevamo ragione.

GABRIELE BIANCHI

A 18 MESI DALL’EVENTO MEDIATICO, RISONANZE ZERO A PONTE A NICCHERI

Ieri ci è arrivata la risposta alla nostra interrogazione sull’effettivo utilizzo dell’apparecchiatura per risonanze magnetiche nell’Ospedale di Ponte a Niccheri.

Nell’aprile 2016 fece clamore l’installazione ‘dal cielo’ del ‘grande magnete’ destinato a consentire, insieme al suo gemello, la diagnostica RM ai cittadini del bacino fiorentino.

Sono passati diciotto mesi da allora e ancora l’apparecchio per le risonanze magnetiche non ha prodotto alcuna diagnosi. Attualmente stanno ultimando la formazione del personale, ci ha risposto Saccardi, e ‘l’inizio dell’attività è garantita entro la fine del mese di ottobre 2017. Bene, speriamo i tempi siano rispettati visto che dall’annuncio mediatico di mesi ne sono già passati già troppi.

Ai cittadini interessa capire quando saranno azzerate le liste d’attesa e ci fa piacere leggere che quando le apparecchiature RM saranno a regime potranno garantire fino a 10mila indagini l’anno. Peccato non sia stata raccolta la nostra proposta a Saccardi di consentire l’offerta anche la domenica, e non solo fino al sabato mattina, tramite opportuna turnazione o assunzione di nuovo personale.

Siamo ancora una volta davanti alla dimostrazione di quanto il modello Rossi-PD spinga per una sanità pubblica sempre più centrale d’appalto per servizi offerti poi ai cittadini da società private e quindi sempre meno per l’opzione M5S: potenziare il servizio pubblico perché conviene sotto tutti i punti di vista, se ben gestito.

ANDREA QUARTINI

p.s. video de Il Corriere Fiorentino, disponibile da questa pagina

PD RIESCE A RENDERE LA ‘CACCIA’ FUORILEGGE. PIANO FAUNISTICO VENATORIO SCADUTO DA DUE ANNI E GIUNTA ROSSI NON HA FATTO PROROGA

La Toscana è ‘fuorilegge’ in materia di caccia, il suo piano faunistico venatorio è scaduto da due anni e la giunta PD-Rossi non ha disposto alcuna proroga. Secondo la normativa statale in assenza del Piano non si possono decidere anticipazioni o posticipazioni della stagione venatoria, come invece la Regione Toscana ha fatto. Per uscire dall’illegalità c’è solo una strada: la giunta regionale deve portare in Consiglio un nuovo Piano Faunistico Venatorio e farselo approvare. Nel frattempo per la legge la caccia andrebbe sospesa.

Il Piano faunistico venatorio regionale è l’atto cardine del governo sul tema, sancito dalla legge 157/1992 e sempre ben citato da tutte le leggi regionali di attuazione. Da due anni è scaduto e nessuno se n’era accorto?

Tra l’altro il PD è riuscito persino a togliersi da solo l’unico escamotage normativo per avere un minimo di legalità, abrogando a marzo 2016 l’articolo della legge regionale che teneva in piedi i piani faunistici provinciali. Da quel 1 marzo 2016 quindi la Toscana è priva di qualsiasi norma di governo sulla caccia e in questo modo la maggioranza PD ha messo in crisi la legittimità di atti fondamentali, regolati proprio dal Piano, come gli indennizzi agli agricoltori colpiti da danni della fauna o le aree in cui si può o meno sparare alla selvaggina.

Non siamo entrati nella questione tutta interna al PD sulla fiducia a Remaschi dopo il caso della telefonata a Santini, erano e restano fatti loro. Ma a Remaschi va tolta la fiducia per mancanze come queste, che dimostrano la sua incompetenza verso i toscani rispetto alle materie a lui assegnate come assessore. Anche se è bene ricordare che ogni sua iniziativa, inclusa la legge 10/2016 per noi illegittima, è sempre diventata legge grazie al voto favorevole di tutti i consiglieri regionali del Partito Democratico.

IRENE GALLETTI

RETTORE DEI RIDUTTIVO SU CORRUZIONE E NON FORNISCE STIMA SU DOTTORANDI E ASSEGNISTI NEGLI STUDI PRIVATI DEI LORO PROFESSORI

Oggi in Commissione l’audizione del rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei, unico dei tre a rispondere subito alla nostra convocazione.

Come Movimento 5 Stelle avevamo chiesto di audire i tre rettori delle Università toscane per avere un quadro chiaro sul problema corruttivo negli atenei. Ringraziamo il rettore Dei per aver offerto il suo contributo, anche se riteniamo riduttivo parlare di episodi circoscritti a fronte di un sistema sano. Se fosse stato così sano Philip Laroma Jezzi non avrebbe subìto quanto ha subìto e soprattutto a seguito della sua denuncia avrebbe ricevuto ben più che le poche dichiarazioni di solidarietà dai colleghi in ambito accademico.

Sarebbe stato interessante conoscere i dati su quanti casi sono stati denunciati alla vigilanza interna anticorruzione e spiace che Dei non abbia saputo rispondere alla mia domanda su quanti dottorandi e assegnisti si trovino a prestare servizio presso i propri Professori negli studi privati dove questi esercitano la libera professione. Una situazione che sembrerebbe diffusa e rende complesso a chi vigila discriminare tra attività accademiche, dove dovrebbe vigere l’interesse generale, e quanto richiesto in un ambiente privato dove si coltiva invece l’interesse dei docenti che poi giudicano le prime.

Siamo dispiaciuti dell’assenza dei rettori degli altri due atenei toscani e auspichiamo sia realizzata quanto prima con loro la seconda audizione preventivata oggi. Soprattutto dal rettore Mencarella avremmo voluto conoscere gli aggiornamenti sul caso sollevato dalla dott.ssa Romano. Speriamo possa anticipare quanto prima tali novità, tramite aggiornamento pubblico. Riteniamo la trasparenza doverosa in questi casi a tutela dell’immagine dell’Università di Pisa.

IRENE GALLETTI

ALTRO TASSELLO DEL ‘PACCHETTO DA INCUBO’ PD AI CITTADINI DELLA PIANA

Siamo preoccupati per la piana fiorentina e i suoi cittadini, martedì la giunta risponderà alla nostra richiesta di comunicazione sul ‘pacchetto da incubo’ che PD e Rossi hanno pianificato per questo territorio – inceneritore, nuovo aeroporto e terze corsie autostradali – cui si aggiunge anche questo impianto di trattamento di rifiuti speciali liquidi che sta sorgendo a Campi Bisenzio grazie all’autorizzazione di Città Metropolitana e Regione Toscana.

In un’area che fino all’operazione Targetti era ad alto valore ambientale, con un grande Centro Benessere, hotel e altri centri di attrazione, le amministrazioni PD autorizzano un impianto che tratterà e smaltirà 186mila tonnellate di acque reflue, provenienti da attività industriali e artigianali. Tutto al chiuso secondo le autorizzazioni, ma qualche dubbio è legittimo sugli odori derivanti e sebbene la procedura autorizzativa sia regolare, le criticità a livello politico sono molte: è giusto mettere un impianto così potenzialmente impattante in un territorio già sufficientemente carico di problematiche?

La CIPECO srl, società autorizzata a realizzare l’impianto, ci risulta abbia come oggetto sociale acquisto, vendita, permuta e gestione di beni immobili, quindi sia di fatto un’immobiliare. Ci ha incuriosito che Città Metropolitana e Regione Toscana autorizzino ad un impianto del genere una società immobiliare. Società con un dipendente solo, 60mila euro di capitale sociale a fronte di un investimento di 5 milioni di euro e con un’ombra relativa al suo socio di maggioranza che ne detiene l’82,38%. Questa persona ci risulta a processo a Taranto per illeciti legati ad una discarica. Un provvedimento giudiziario chiesto anche da un pm della Direzione Investigativa Antimafia, dopo centinaia di esposti della popolazione sottoposta a ‘molestie olfattive’ patite a più di 3 km dall’impianto.

GABRIELE BIANCHI

Su questo impianto c’è stato innanzitutto un problema di trasparenza da parte delle amministrazioni che dovrebbero tutelare gli interessi dei cittadini. La Città Metropolitana ha gestito l’intero iter autorizzativo senza informare la popolazione. Lo abbiamo fatto noi venti giorni dopo la sua conclusione, quando abbiamo potuto leggere che questo impianto non era una bazzecola. 186mila tonnellate di fanghi dopo trattamento finiranno quasi del tutto nelle nostre fogne, con la possibilità di vivere nuovamente il problema cattivi odori, già subìto dai cittadini di Campi per Case Passerini. se Arpat ha imposto delle prescrizioni per questo ad Alia, impresa pubblica, che ha trattato i rifiuti con le porte aperte e forse non ha pulito i biofiltri, come possiamo non essere preoccupati di un’impianto come questo che sarà gestito da un privato?

Tra l’altro, mentre abbiamo un cantiere avviato per finire questo impianto, ancora le opere idrauliche compensative non sono state fatte. Parliamo di canali e altri interventi necessari per evitare che quando piova ci siano dei travasi di questi liquami fuori dall’impianto. Le ha pagate il privato, le deve fare il pubblico ma ancora non ci sono. Una negligenza che aumenta il rischio e l’allarme sociale.

Serve un percorso partecipato prima di autorizzare questi impianti e critichiamo proprio l’assenza di partecipazione dei cittadini nella programmazione di quanto impatta sul territorio. È inaccettabile il ricatto di dire “dove facciamo questo impianto se non lì”. Partiamo dal capire da dove verranno questi fanghi, perché se venissero dalle ditte del territorio magari i cittadini avrebbero maggiore tolleranza. Invece qui sembra che vengano da altrove.

NICCOLO’ RIGACCI
consigliere comunale M5S Campi Bisenzio

CASTELLO SAMMEZZANO? AL PD NON INTERESSA

La maggioranza ha bocciato oggi in Commissione la nostra mozione per esercitare il diritto di prelazione sul Castello di Sammezzano.

Il Codice dei Beni Culturali consentiva l’esercizio del diritto di prelazione entro sessanta giorni dalla ricezione della denuncia dell’atto di trasferimento del Castello o entro centottanta giorni se presentata tardivamente o in modo incompleto. Una norma perfetta per far diventare il Castello di Sammezzano e il suo Parco, beni di indubbio valore, un patrimonio pubblico.

Ma le leggi servono a poco se manca la volontà politica di esercitarle e il voto di oggi ne è conferma. Ennesimo errore politico di una maggioranza che non sa investire sul primo volano di sviluppo per la nostra regione: tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale.

IRENE GALLETTI

RINVIATO VOTO SU SANT’ERMETE DOPO QUASI UN ANNO, PD IMBARAZZANTE E SURREALE

A Sant’Ermete c’è una situazione di emergenza, per questo è imbarazzante e surreale l’atteggiamento del duo PD-MdP di rinviare di altri quindici giorni il voto sul nostro atto protocollato quasi un anno fa.

Dopo un anno è lecito dire che la Giunta doveva già aver adempiuto agli impegni, doveva aver attivato tutte le azioni necessarie per ripristinare le condizioni minime igienico sanitarie degli alloggi di Sant’Ermete e doveva aver già previsto un immediato intervento economico per le famiglie assegnatarie esasperate da una situazione intollerabile. E invece non l’ha fatto. Sarebbe stato il minimo approvare oggi almeno l’impegno alla giunta Rossi di pagare in toto o se non altro in parte il canone mensile di locazione a quelle famiglie assegnatarie di alloggi fatiscenti. Il rinvio è una scelta scorretta.

Siamo profondamente dispiaciuti per gli scontri avvenuti nell’androne del Consiglio Regionale tra una delegazione degli inquilini e le forze dell’ordine. Nel nostro dna sta la non violenza, capiamo l’esasperazione di queste persone ma come abbiamo spiegato loro da questa mattina le risposte ai loro problemi passano dal confronto istituzionale, partendo da un voto favorevole della maggioranza al nostro atto. Noi ci batteremo facendo le barricate per ottenerlo, ma sempre nel perimetro delle regole.

ANDREA QUARTINI