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“PROCREAZIONE ASSISTITA TRA SCIENZA ED ETICA” evento Auditorium Sant’apollonia

Si terrà domani a Firenze il nostro evento sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Previste due sessioni per il convegno della mattina, “Aspetti epidemiologici della PMA” e “Aspetti clinici relativi alla PMA”, e una Tavola rotonda su “Aspetti etici relativi alla pratica della PMA” nel pomeriggio cui parteciperanno esponenti politici, medici, avvocati e bioeticisti.

Circa 350.000 bambini nascono ogni anno nel mondo dopo PMA, in Italia circa 12.000, un grande successo scientifico e tecnologico, tuttavia non è diffusa la consapevolezza che esistono differenze significative fra le gravidanze dopo PMA e quelle dopo concepimento naturale. Inoltre dati sempre più solidi depongono per delle differenze fra gli individui nati dopo PMA e quelli nati dopo concepimento naturale.
Il fine di questo convegno è mettere a fuoco questi temi.

PROGRAMMA
Ore 8,30: iscrizione
Ore 9,00 – Inizio Lavori
Saluto degli organizzatori

Prima sessione – Aspetti epidemiologici della PMA
• 9,15: La PMA in Toscana: aspetti epidemiologici (Andrea Vannucci, Fabrizio Gemmi – Agenzia Regionale di Sanità)
• 9,35: La rete regionale dei Centri per la PMA in Toscana (Luca Mencaglia – Coordinatore Rete Regionale PMA)
• 9,55: I percorsi clinici relativi alla PMA: il contributo dell’Ordine dei Medici (Antonio Panti – Past Presidente Ordine dei Medici di Firenze)
• 10,15: PMA e Livelli Essenziali di Assistenza (Andrea Quartini – Consigliere Regionale Toscana – Terza Commissione)

Seconda sessione – Aspetti clinici relativi alla PMA
• 10,30: Genetica e PMA (Stefano Rimoldi)
• 11,00: Complicazioni materno-fetali e post-natali dopo concepimento con PMA (Maurizio Fontanarosa)
• 11,30: Anomalie dell’apparato cardiovascolare nei nati dopo PMA (Stefano Rimoldi)
• 12,00: Strategie di PMA per la riduzione del rischio (Maurizio Fontanarosa)
• 12,30: discussione

Pausa Pranzo

ore 14:30
Tavola rotonda su “Aspetti etici relativi alla pratica della PMA” (Moderatore: Andrea Quartini)
Partecipano: Stefano Rimoldi (cardiologo), Saura Bardi (avvocata), Luigi Gaetti (senatore e anatomo-patologo), Maurizio Fontanarosa (ginecologo), Gianni Baldini (bioeticista), Fabrizio Gemmi (medico ARS)
Sono invitati tutti i membri della Commissione Sanità e Politiche Sociali della regione Toscana (Stefano Scaramelli – presidente, Stefano Mugnai – vicepresidente, Paolo Bambagioni – vicepresidente, Nicola Ciolini, Enrico Sostegni, Serena Spinelli, Ilaria Giovannetti, Manuel Vescovi, Paolo Sarti)

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RIGETTO’ RICORSO SU AEROPORTO DI FIRENZE. PERCHE’ ROSSI HA FATTO FINTA DI NIENTE?

A distanza di anni finalmente veniamo a scoprire che il Presidente della Repubblica respinse il ricorso dell’allora gestore di Peretola, ADF, presentato per evitare le prescrizioni al decreto di VIA 676/2003.

A questo punto ci chiediamo perché Rossi non abbia vigilato sul rispetto dei limiti dati dalla vecchia autorizzazione, ad esempio il limite di 1,5 milioni di passeggeri l’anno. Ed esigiamo che ce lo venga a dire in aula.

Riteniamo incredibile che il duo PD-Rossi continui a chiedere la fiducia dei cittadini in merito allo sviluppo aeroportuale toscano, quando ogni passo sul tema – dalla fusione tra i due scali di Pisa e Firenze fino agli iter autorizzativi su Peretola – si è rivelato viziato da anomalie, sviste e forzature politiche.

Ricordo che questa maggioranza è arrivata persino a cambiare la normativa nazionale, col decreto 104, per tentare di coronare l’ossessione PD – MdP di mandare avanti quel masterplan aeroportuale di Peretola che vorrebbero realizzare nonostante 140 prescrizioni gravi tra sicurezza del volo e tutela ambientale, oltre alle critiche serrate sulla legittimità dell’intero procedimento. Una ferita istituzionale difficile da rimarginare per la quale abbiamo chiesto un ultimo serio momento di riconquista del dibattito politico interistituzionale tramite un Consiglio regionale aperto alle amministrazioni della piana fiorentina.

RECUPERIAMO VILLA BELLAVISTA: SI TENTI CARTA PISTOIA CAPITALE DELLA CULTURA”

Quella di Bellavista è tra le più belle ville toscane ed è un colpo al cuore vederla in stato di abbandono. Sfruttando la carta di Pistoia Capitale della Cultura forse è possibile per la Regione favorire il suo recupero, di concerto con gli enti locali interessati. Per questo ho presentato un’apposita mozione prossimamente al voto del consiglio.

L’obiettivo può e deve essere preservare questo patrimonio ed assicurarsi per la Villa e il suo parco la necessaria accessibilità e fruibilità pubblica. L’immobile potrebbe abbinare alla sua capacità di attrazione – poiché originale struttura barocca con una vista mozzafiato su Montalbano e Valle dell’Arno – anche usi da centro culturale, quali convegni ed eventi, come già successo nel recente passato.

Tutte ambizioni realizzabili tramite la corretta sinergia tra Comune, Regione, Ministero dei Beni culturali e Ministero dell’interno, attuale proprietario di questo patrimonio toscano destinato ad oggi all’Opera Nazionale Assistenza Vigili del fuoco.

GESTORI CARICANO COSTO IN TARIFFA ANCHE SE NON SPENDONO UN EURO PER IL SERVIZIO?

In questi mesi abbiamo portato in Regione il caso degli scarti di lavorazione tessile e abbiamo promosso un atto ancora in attesa di votazione per iniziare a leggere nel problema un’opportunità: incentivando le filiere di economia circolare che riutilizzano questi materiali per prodotti di isolamento termo-acustico. In parallelo però ci siamo mossi sul tema dei c.d. rifiuti tessili, cioè della filiera di recupero o smaltimento degli abiti usati che i cittadini consegnano ai gestori tramite i cassonetti “gialli”. E studiando questa filiera abbiamo rilevato un possibile caso sul quale abbiamo interrogato la giunta regionale: i cittadini pagano forse in tariffa questo servizio nonostante i gestori non spendano un euro per esso?

Pochi sanno infatti che i gestori del servizio integrato hanno specifiche convenzioni sulla raccolta e commercializzazione dei rifiuti tessili gettati dai cittadini nei cassonetti gialli e che questi accordi non prevedono alcun contributo verso chi materialmente fa il servizio, di solito cooperative sociali e Caritas. Queste infatti accettano di ripagarsi i costi con la vendita degli abiti usati e – trattandosi di realtà del terzo settore – si accontentano di finanziare così progetti sociali o assicurare forme di reinserimento lavorativo.

I gestori del servizio integrato tra l’altro mettono a queste realtà anche dei paletti sulla commercializzazione, indicando nelle convenzioni alcune imprese private specializzate cui cooperative sociali e Caritas devono vendere una quota degli abiti recuperati.

Tuttavia per determinare la tariffa sono considerati sia i costi sui flussi dei rifiuti tessili, indicati nel piano industriale degli ATO, sia la loro incidenza sulla percentuale di raccolta differenziata che – se più bassa dell’obiettivo di legge – comporterebbe addizionali come penale. Il tutto senza appunto che il gestore nella pratica svolga il servizio o abbia effettivamente dei costi. Di qui il nostro dubbio: sarà mica che ai cittadini viene messo in conto, nella tariffa, un servizio non dovuto?

POST ALLUVIONE MONITOR SALTATI E LUCI ROTTE NELLA STAZIONE DI LIVORNO. REGIONE INTERVENGA

Monitor RIepilogativi - Stazione di Livorno

L’alluvione del 9-10 settembre ha lasciato danni anche nella stazione ‘Livorno centrale’.

L’allagamento dei sottopassi ha fatto saltare i monitor che segnalano gli orari dei treni e i binari di riferimento, con inevitabile disagio per i viaggiatori. Il 20% circa delle lampade di illuminazione sono rimaste rotte o guaste rendendo insicuro il transito delle persone soprattutto verso il parcheggio lato Porta a terra, dove la rampa – molto usata dai pendolari – è sempre allagata, forse per una perdita.

La Regione dovrebbe chiedere ad RFI di intervenire quanto prima con queste piccole opere di manutenzione straordinaria, prima che sia troppo tardi o qualcuno si faccia male.

300 CARROZZINE ASL FERME PER MANCATA REVISIONE QUANDO LEGGE IMPORREBBE ATTESA MASSIMA DI 20 GIORNI

Abbiamo protocollato un’interrogazione sul caso delle trecento carrozzine bloccate nel magazzino dell’ufficio ausili ASL Toscana Centro (Firenze) per mancata revisione e sanificazione.

Qualche settimana fa la storia è arrivata sui giornali e abbiamo avviato un approfondimento: non solo la situazione è quella raccontata – con queste carrozzine lasciate lì in attesa che l’azienda privata affidataria le controlli e sanifichi – ma questa viola una normativa vigente che indichierebbe in massimo 20 giorni lavorativi l’attesa per i richiedenti del servizio pubblico.

Il Decreto Ministeriale n.332/1999 è molto chiaro a proposito e per questo abbiamo chiesto a Saccardi a cosa si deve il mancato rispetto di questa indicazione e se i cittadini fiorentini costretti in questo periodo a rivolgersi al privato, con costi fino a 300 euro, potranno chiedere l’opportuno rimborso alla ASL per il danno subito.

Ma soprattutto vogliamo vederci chiaro su questo ennesimo servizio esterno privatizzato – la revisione delle carrozzine – nel cui contratto speriamo la Regione si sia prodigata di inserire opportune penali per la mancata esecuzione del servizio.

SOPRALLUOGO MASSAROSA/LAGO MASSACIUCCOLI: AUDIRE RETE AMBIENTALE VERSILIA IN COMMISSIONE. NEL ‘CONTRATTO’ SOLUZIONI IMPORTANTI

Oggi ho effettuato un sopralluogo alla zona umida di Massarosa, legata al Lago di Massaciuccoli insieme al nostro consigliere comunale Daniele Bernardi.

Sono venuto su invito di alcuni cittadini preoccupati: i terreni prosciugati, per subsidenza si stanno abbassando di tre centimetri l’anno e tra dieci anni si riallargheranno mettendo a serio rischio terreni e immobili di pregio.

Il Consorzio è intervenuto, anche in modo appropriato ma le criticità del Lago e delle aree limitrofe saranno risolte solo quando si compierà un insieme di interventi organici quali quelli raccolti nel “Contratto per rivitalizzare il Lago” elaborato dalla Rete Ambientale della Versilia. Per questo ho chiesto che alcuni dei suoi portavoce siano auditi in Commissione Ambiente e spero quanto prima di vedere il Presidente Baccelli soddisfare la richiesta.

Vogliamo vederci chiaro anche sull’utilizzo dei fondi europei in queste zone. Sappiamo di progetti legati ad aziende agricole e vorremmo verificare se tra gli interventi finanziati non ce siano alcuni che possono aver contribuito all’inquinamento da pesticidi del Lago.

UN CONSIGLIO REGIONALE APERTO AI COMUNI DELLA PIANA PER RACCOGLIERE DIBATTITO SU NUOVO AEROPORTO E INCENERITORE

Foto di Toscana Media News

Abbiamo preparato la richiesta formale di un Consiglio regionale aperto ai Comuni della Piana Fiorentina sul tema “il futuro della Piana fiorentina: sostenibilità ambientale, sanitaria e paesaggistica degli interventi infrastrutturali proposti”. L’atto, inedito, sarà protocollato in occasione del Consiglio regionale di mercoledì.

A situazioni estreme di conflittualità la politica deve rispondere con inedite soluzioni di dibattito istituzionale. Su nuovo aeroporto di Firenze e inceneritore si sta consumando una frattura insanabile tra volontà popolare e scelte della maggioranza attualmente al governo. Una situazione cui porre rimedio con un’assise unica di confronto Regione – Comuni coinvolti.

Il duo PD-Rossi continua a dichiarare le sue scelte sulla piana giustificate dal voto regionale, mai preso a riguardo, e sfugge dai percorsi partecipativi su queste, quali il “dibattito pubblico” anche quando previsto dalla normativa.

Se non vogliamo che il duo PD-MdP continui a trascinare la Toscana nel baratro della sfiducia verso le istituzioni dobbiamo agire come Consiglio regionale, rendendo questo lo spazio inclusivo dove i rappresentanti delle comunità della piana possano presentare le loro istanze e trovare per queste l’opportuno ascolto.

Il nostro invito sarà rivolto al Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani, e inviato per conoscenza a Sindaci, membri di Giunta e Consiglieri comunali di Firenze, Sesto F.no, Campi Bisenzio, Calenzano, Poggio a Caiano, Carmignano e Prato.

MULTICONS MENTE, ABBIAMO FOTO E VIDEO DEL SOPRALLUOGO. LE ALLEGHEREMO ALLE DENUNCE

A seguito del nostro sopralluogo al CAS Molin Nuovo – e in particolare della pubblicazione del nostro comunicato stampa – è uscita ieri su La Nazione cronaca di Empoli una replica del gestore dal titolo “”Centro d’accoglienza Molin Nuovo, è bufera “le accuse dei Cinque Stelle non sono vere”.

Abbiamo chiesto questa mattina al direttore de La Nazione il diritto di replica, allegando alcune immagini del sopralluogo al seguente comunicato che riporto.

“Abbiamo foto e video del sopralluogo, le allegheremo alle denunce alle autorità competenti e ne pubblichiamo alcune per permettere ai cittadini di farsi un’idea su chi mente tra noi e Multicons in merito alle condizioni della struttura Molin Nuovo” dichiarano i Cinque Stelle riportando quattro immagini in allegato.

“Contrariamente a quanto affermato dal referente Multicons e riportato da La Nazione non abbiamo mai detto al personale del Consorzio che il nostro fosse un sopralluogo della Commissione d’inchiesta parlamentare” precisa il deputato M5S Giuseppe Brescia sottolineando che “essendo io vicepresidente di tale commissione sono tenuto a riferire questa qualifica quando mi presento nei Centri di accoglienza e questo ho fatto”.

“L’accoglienza riservataci da Multicons è stata delle peggiori – proseguono i Cinque Stelle – al nostro arrivo c’era solo uno spaesato operatore che, preso dal panico, ha contattato i suoi diretti responsabili. Questi, telefonicamente, ci hanno intimato di uscire dal CAS, ignari probabilmente della legge che invece consente a qualsiasi parlamentare di accedere ad un Centro d’accoglienza senza alcun preavviso. Solo dopo circa un’ora dal nostro ingresso si sono presentate due dipendenti che, scusatesi per l’errore, ci hanno accompagnato verso gli uffici della cooperativa per le verifiche documentali dalle quali sono emerse numerose pecche di gestione già citate nel nostro precedente comunicato”.

“Segnaliamo che tutte le mancanze rilevate saranno riportate in atti ufficiali a tutti i livelli, dal Consiglio comunale al Parlamento, passando per il Consiglio regionale. Se necessario, procederemo anche ad esposti in procura dopo le dovute valutazioni” concludono gli esponenti del Movimento 5 Stelle presenti al sopralluogo.

SOPRALLUOGO CAS MOLIN NUOVO (EMPOLI): SPORCO E FATISCENTE, DUBBI SU AGIBILITA’ E RISPETTO CONVENZIONE

Abbiamo effettuato un sopralluogo a sorpresa questa mattina al CAS Molin Nuovo di Empoli gestito dalla cooperativa Multicons. La nostra delegazione era composta dai parlamentari Ivan Della Valle e Giuseppe Brescia, dal sottoscritto Andrea Quartini e dalla consigliera Comunale Lisa Giuggiolini. Abbiamo visitato la struttura e la sede del gestore. Al termine della giornata abbiamo segnalato ai servizi sociali il caso di dieci bambini ospitati in centri gestiti dalla cooperativa senza alcuna formalizzazione e rilasciato il seguente comunicato stampa.

“Nelle strutture di Multicons vivono dieci bambini nati in alcuni centri gestiti dalla cooperativa, delle cui esigenze – pannolini e latte inclusi – ha dichiarato di occuparsene direttamente il suo Presidente. Parliamo di nascite segnalate al prefetto in maniera solo informale per le quali abbiamo subito attivato il servizio sociale dell’Unione dei Comuni” così Brescia e Della Valle al termine della giornata di visita.

“Nel CAS di Molin Novo abbiamo trovato locali sporchi e fatiscenti” hanno proseguito i deputati M5S “All’esterno quanto il gestore definisce ‘palestra’ ha copertura in lamiera arrugginita ed eternit con tele di iuta a proteggere il perimetro. Peggio la situazione all’interno con locali comuni e cucina pieni di stracci e indumenti personali. Manca evidentemente manutenzione idraulica ed elettrica oltre alla pulizia minima, resa ancor più emergenziale dai soli quattro bagni per i trentacinque residenti firmanti”.

“Parlando con gli ospiti abbiamo scoperto che uno soggiorna sempre nella struttura nonostante sia assunto dalla cooperativa” hanno sottolineato Brescia e Della Valle “e i tempi medi di permanenza sono almeno due anni. Periodo in cui alcuni elementi base del servizio in convenzione sembrano mancare: gli ospiti lamentavano di non avere contatti col proprio legale, collaboratore della cooperativa, da oltre 10 mesi e hanno dimostrato di ignorare il nome di mediatore culturale e psicologo offerto dal gestore”

“Anche per questo abbiamo concluso il sopralluogo con una visita alla sede della Multicons” hanno aggiunto Quartini e Giuggiolini “dove abbiamo verificato la convenzione con la Prefettura, rilevando mancanti alcuni requisiti quali la derattizzazione-disinfestazione-deblattizzazione”

“Purtroppo non ci è stato possibile verificare la documentazione ASL relativa all’agibilità igienico strutturale dell’assicurazione e nemmeno gli atti dell’ultimo sopralluogo verbalizzato dai delegati del prefetto in data 10 luglio 2017” hanno sottolineato i Cinque Stelle indicando tuttavia che “i registri di presenza sono risultati regolarmente compilati e le presenze segnalate alla prefettura”.